(ASCA) - Roma, 31 mag - ''Nell'immediato, servono soprattutto
manifestazioni convergenti della volonta' irremovibile di
preservare la moneta unica: se i governi, le autorita'
europee, la stessa Banca centrale europea valutano
positivamente i progressi compiuti dai paesi in difficolta'
nel risanamento finanziario e nelle riforme strutturali, ne
deve seguire un loro impegno attivo a orientare in tal senso
anche le valutazioni dei mercati''. E' questo il monito del
governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco rispetto alla
crisi sui mercati finanziari e alla tenuta dell'euro nelle
sue prime 'Considerazioni Finali, mentre spiega che un Fondo
europeo per la risoluzione delle crisi bancarie
contrinuirebbe a ridurre l'incertezza sui mercati. ''I
differenziali attuali di rendimento dei titoli pubblici -
dice Visco - non sembrano tener conto di quanto e' stato
fatto: alimentano ulteriori squilibri, determinando una
redistribuzione di risorse dai paesi in difficolta' a quelli
percepiti piu' solidi; impediscono il corretto operare della
politica monetaria unica; sono fonte di rischio per la
stabilita' finanziaria, un ostacolo alla crescita''. Per
Visco, in sostanza, deve essere possibile utilizzarein modo
piu' ''incisivo le risorse, significative, gia' stanziate
dagli Stati membri. E' nell'interesse di tutti'', sottolinea
Visco.
''Anche sulla crescita economica - afferma ancora il
governatore - l'Europa stenta. Sebbene le leve per rianimarla
siano soprattutto in mano alle autorita' nazionali, l'avvio
immediato di progetti comuni e cofinanziati di investimento,
con particolare attenzione ai paesi piu' deboli, puo'
costituire un importante segnale per i cittadini e per gli
investitori che oggi guardano soprattutto alle scarse
prospettive di sviluppo di singoli Stati o regioni''.
Secondo Visco, inoltre, ''la disponibilita' di maggiori
risorse comuni e anche l'istituzione da piu' parti proposta
di un fondo ove trasferire i debiti sovrani che eccedano una
soglia uniforme, da redimere gradualmente in tempi e modi ben
definiti, sostanziano una forma di unione fiscale che non
puo' essere disgiunta da regole cogenti, da poteri di
controllo e intervento''. Infine Visco mette in guardia:
''l'azzardo morale di chi fida sull'aiuto altrui per
perseverare nelle cattive politiche del passato - dice - va
evitato con una forte pressione politica e normativa,
esigendo il rispetto degli impegni concordati, sulla base di
programmi ambiziosi ma allo stesso tempo realistici''. Invece
, ''sta ai paesi in difficolta' attuare quelle riforme che
permettano di recuperare competitivita' e ridurre gli
squilibri accumulati, coi tempi e la gradualita' appropriati,
ma senza onti di ambizione''. Infine, ''sta ai paesi piu'
forti aiutare questo processo non ostacolando il
riequilibrio, realizzando progressi strutturali che
favoriscano la domanda''. In ultimo il governatore avverte
che ''deve essere contrastata la pericolosa tendenza alla
rinazionalizzazione dei sistemi finanziari''. In primo luogo,
devono essere a tutti i costi evitate - rileva - misure che,
prese in buona fede ma con un'ottica puramente nazionale,
impediscano di fatto l'operare del mercato unico e della
politica monetaria comune''.
Va poi ''accelerato il passaggio verso un sistema uniforme di
regole e sorveglianza sul settore finanziario, in particolare
nell'area dell'euro''. Di pari passo occorre pertanto
''considerare l'istituzione di meccanismi di garanzia e
assicurazione comuni, in grado di rasserenare i
risparmiatori, prevenire il panico e fughe destabilizzanti di
capitali''. A questo proposito ricorda che ''progressi rapidi
nella costituzione di un fondo europeo per la risoluzione
delle crisi bancarie contribuirebbero a ridurre l'incertezza
sui mercati''.