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Un blog creato da Dalla_Triste_Figura il 21/09/2008

Vi caria mente

blog estremamente inutile, come tutti i blog del resto, ma essendo molto più inutile degli altri ne è anche superiore

 
 

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Sogno d'estate

Post n°14 pubblicato il 05 Agosto 2012 da Dalla_Triste_Figura
 
Foto di Dalla_Triste_Figura

em

Ho finito la birra, è domenica, ma non ho voglia di andare al centro commerciale per comperarla.

L'apatia mi pervade, stato malsano e per me inusuale, debbo vincerla, perciò scrivo questo post, per spostarmi dal nulla al gradino superiore del nulla: pubblicare stronzate su un blog.

Tuttavia non ho voglia di scrivere nulla, non ne sono nemmeno capace, non so nemmeno che scrivere.

Eppure se mi fermassi e non scrivessi dovrei andare a prendere le birre, il nulla incombe e io mi devo difendere.

Ma andare a far birra equivarrebbe a vestirmi, prendere la macchina, guidare, raggiungere il centro comm. camminare in mezzo ai crucchi in ferie, salutare la guardia giurata all'ingresso (che essendo un mio amico altrimenti ne avrebbe male), scansare vecchi in stato confusionale e bambini inutilmente agitati;  entrare nel supermercato, raccogliere il cestello rosso all'ingresso e incamminarmi come cappucetto rosso al reparto beveraggi, scansando giovani precari che vogliono farmi assaggiare qualcosa, provare qualche nuovo rimedio erboristico o chenessoio.

Poi c'è la fila per pagare... 834434 casse, di cui solo 2 funzionanti, delle quali una è generalmente presidiata da una cassiera depressa con la motilità e l'entusiasmo di un bradipo narcolettico che piuttosto di sorriderti mentre ti fa il conto si farebbe strappare i denti uno per volta.

Che poi non dimentichiamolo, si entra al supermercato per comprare la birra e generalmente se ne esce fuori carico di pacchi, sacchetti, uova-verdura-petti-di-pollo-senape, surgelati, carta igienica, prodotti erboristici, assorbenti, mollette, filo interdentale(cerato) e ovviamente senza aver acquistato nemmeno una lattina di birra.

Che fai allora? torni dentro? Riaffronti precari, cassiera e crucchi?

Non lo so.

Eppure mi sa che vado, del resto descrivere un qualcosa di fastidioso è comunque un  fastidio, in più scrivere mi da fastidio, quindi fastidio alla seconda, meglio che vada.

E il titolo "sogno d'estate" cosa c'entra vi chiederete...

allora intanto se veramente ve lo siete chiesti significa che

a) state male

b) siete fortunati, poichè il vostro intelletto è così limitato che pure l'apatia se lo schifa

comunque vi voglio rispondere lo stesso: la mia intenzione era quello di scrivere un post raffinatissimo e colto, ricco di rimandi letterari che dall'onirico "Sogno di una notte di mezza estate" passando per la lirica suggestiva de "Canto notturno di un pastore errante dell' Asia" tracimasse in un intreccio di arditi parallelismi tra il vivere attuale e lesperienza narrata nel racconto "Ciàula scopre la Luna"; in mezzo a tutto sto popo' di roba ovviamente anche vampiri, licantropi, e Frodo de "Il signore degli anelli"

Vado a prendere le birre, è meglio che mi muova, prima di ricordarmi che in realtà sono astemio.

 

 

 
 
 

Idiozie Assortite - libero speculum mundi -

Post n°13 pubblicato il 06 Gennaio 2011 da Dalla_Triste_Figura
 

 

Osservavo anche oggi, come quasi ogni giorno, con il solito misto di sconforto e rassegnata sofferenza, quale bella carrellata di news Libero aveva da offrirmi: tra i sempre presenti dubbi siliconici e gli imperdibili tripudi calcistici, una notizia attrae virulentemente la mia attenzione: L'incredibile donna magnetica scarica pile. [http://magazine.libero.it/videotormento/crazy/ecco-a-voi-la-donna-magnete-scarica-pile-ne11948.phtml?ssonc=1685893908] 

Finalmente per Giunone! una donna magnetica scarica pile mai l'ebbi veduta prima!

Già pregustavo mirabolanti imprese della dama paranormale, ma come spesso accade la sorpresa, ahimè, c'è stata al negativo.

La faccio breve: la signora si appiccicava sulla pelle piccoli oggetti sparando nel frattempo cazzate, millantando vaghi poteri elettro-psico-magnetici-houdini, fine.

Na cacata insomma, ovvio che la pelle porosa e lievemente untina qual è un pochetto appiccica.

Comunque, seduta stante ho voluto provare anch'io, risultato: non lo sapevo ma sono un magnetico paranormale  (per i miscredenti ho caricato pure il video).

Non voglio infierire e ne offendere nessuno, ma faccio i miei complimenti al SUN e a libero per aver tempestivamente (secondo i canoni di libero sempre) riportato la grande notizia.

 
 
 

Urla discrete

Post n°12 pubblicato il 03 Gennaio 2011 da Dalla_Triste_Figura
 

munch can dance

L'urlo puttanesco:

Uno slogan è una frase memorabile e intesa per essere facilmente memorizzabile.È usata in un contesto politico o commerciale, come espressione ripetitiva di un'idea o di un proposito. In lingua italiana potrebbe essere tradotto con motto. Il termine deriva dal gaelico scozzese sluagh-ghairm, pronunciato slogorm. È composto da sluagh ("nemico") e ghairm ("urlo") e originariamente significava "grido di guerra" o "grido di battaglia".


L'imprescindibile avallo della scienza:

Grida che ti passa il dolore

Meglio urlare ben forte se ci facciamo male, perché il grido aiuta ad alleviare la sofferenza

 
MILANO – L’urlo allevia il dolore, meglio ancora se accompagnato da parolacce e imprecazioni. È quanto sostengono i ricercatori della Keele University che hanno fatto un esperimento su 64 volontari, constatando che gli urlatori sopportavano molto meglio dei non urlatori la sofferenza fisica.

[cit. http://www.corriere.it/salute/09_luglio_13/urla_contro_dolore_9e829994-6fa2-11de-bf72-00144f02aabc.shtml]

 

Urlare non è inutile, ma non capisco a cosa serva: nel senso: perchè se urli ti allevi il dolore?

 

So che serve, ma non so a cosa serve; come funzioni; cosa serve allora sapere che serve.

Meglio allora urlare senza chiedersi mai il perchè, il cuore non vuole ragioni, le urla nemmeno. Forse.

Oppure meglio non urlo più: che serve fare una cosa che tanto non sai a cosa serve?

Potrebbe essere il classico caso dove l'arte ti para il culo.

Urla artistiche, Parliamone.

 

 

 
 
 

BURNOUT LOVE

Post n°11 pubblicato il 27 Dicembre 2010 da Dalla_Triste_Figura
 

"She burns as bright as the sun
and she falls darker than night
She shines as light as these days
And she fades faster than time"

[Converge-Phoenix in flames]

 

Le fasi del burnout 

Negli innamorati, la sindrome si manifesta generalmente seguendo quattro fasi. 

La prima, preparatoria, è quella dell'entusiasmo idealistico che spinge il soggetto a scegliere una relazione di tipo stabile.

Nella seconda (stagnazione) il soggetto, sottoposto a carichi di lavoro e di stress eccessivi, inizia a rendersi conto di come le sue aspettative non coincidano con la realtà di coppia. L'entusiasmo, l'interesse ed il senso di gratificazione legati alla relazione iniziano a diminuire.

Nella terza fase (frustrazione) il soggetto affetto da burnout avverte sentimenti di inutilità, di inadeguatezza, di insoddisfazione, uniti alla percezione di essere sfruttato, oberato di lavoro e poco apprezzato; spesso tende a mettere in atto comportamenti di fuga dall'ambiente di coppia, ed eventualmente atteggiamenti aggressivi verso gli altri o verso se stesso.

Nel corso della quarta fase (apatia) l'interesse e la passione per la propria relazione si spengono completamente e all'empatia subentra l'indifferenza, fino ad una vera e propria "morte professionale".

 

"And I write this to you my dear
For your eyes alone
I'm out of heart and these tanks are low
So cast your days to flame
And set your phoenix to flight
Let her turn to ash
Among those flourescent lights
Let your love drift deeper
Let her wings catch the sky
Just remember my name, girl
And remember what died"

[Converge-Phoenix in flames]

 

Fuori fuoco

Negli anni ’70 donne e uomini si erano ribellati ai sistemi dominanti cercando di affermare nuovi valori che colpissero l’intera sfera dell’esistenza umana. La pace in tempo di guerra (in senso stretto e come guerra fredda), l’emancipazione delle donne, la difesa dei diritti delle classi sociali più deboli, la libertà sessuale, un nuovo modo di intendere lo studio all’università e nelle scuole. Questi erano alcuni dei temi che quella generazione provò ad affrontare con entusiasmo e determinazione, lasciandosi attraversare da molteplici contraddizioni. L'intenzione degli autori è voler raccontare i personaggi senza moralismi, entrando con la telecamera tra di loro seguendoli in una condizione psicologica patologica in cui un soggetto rifiuta di operare nel mondo "Degli adulti" in quanto lo ritiene ostile e si rifugia in comportamenti ed in regole comportamentali tipiche della fanciullezza.

 

"you fail me with every fatal crush
you fail me with every abandoned love
you fail me with your inferno fuck me eyes
that burn as fuel for my city and its neon lights
burn bright white line fever take them all
you fail me with your new dead end dream
you fail me with your pill box fantasy
you fail me as love's greatest war
that was never worth
you were never worth fighting for
dying living dying living dying everyday
living dying living dying living everyday
you think you are a poet
in your eyes you are a star
who lives through a fantasy of rising above
you think you're a victim
but you live as a drunk
that has never sacrificed that has never loved
you think you are tragic but i know you are lost
you have walked the fault lines
and you have crossed them all
this world doesn't fight you, you fight yourself
thinking we fail you you fail yourself"

[Converge-you fail me]

L'amore come intelligenza suprema 

Un detto popolare sostiene che "L'amore è cieco". Teresa di Lisieux fu tra i tanti sostenitori che ritengono che l'amore vede bene, anzi che ha la vista lunga e che tende, sprezzante dei limiti rappresentati dalla morte, più all'evoluzione che alla conservazione.  < Gli vedevo nelle mani un lungo dardo d'oro, che sulla punta di ferro mi sembrava avere un po' di fuoco. Pareva che me lo configgesse a più riprese nel cuore, così profondamente che mi giungeva fino alle viscere, e quando lo estraeva sembrava portarselo via lasciandomi tutta infiammata di grande amore di Dio. Il dolore della ferita era cosi vivo che mi faceva emettere dei gemiti, ma era cosi grande la dolcezza che mi infondeva questo enorme dolore, che non c'era da desiderarne la fine, né l'anima poteva appagarsi che di Dio. Non è un dolore fisico, ma spirituale, anche se il corpo non tralascia di parteciparvi un po', anzi molto. È un idillio cosi soave quello che si svolge tra l'anima e Dio, che io supplico la divina bontà di farlo provare a chi pensasse che io mento.>

 

Perché LOVE? 

LOVE non significa nulla. E' solo un prodotto della bocca.

(Manifesto Dada del 1918, di Tristan Tzara)

 
 
 

Le verità nei libri

Post n°8 pubblicato il 27 Aprile 2010 da Dalla_Triste_Figura
 

l'ultima pagina della bibbia che non vi hanno mai fatto leggere

fig1. Io nella biblioteca vaticana che leggo l'ultima pagina proibita della bibbia

 

Quali verità nascondono i libri esploriamo insieme questa domanda.

dopo però ora vado a mangiare, del resto ho impiegato più di un ora per postare la spirisitosissima, e forse solo apparentemente faceta, immagine soprastante.

mangerò tortellini, se vi interessa saperlo, perchè dovrebbe interessarvi non lo so, ma ho imparato che la gente ama interessarsi di cazzate senza nessuna importanza; ecco, a tal proposito, quali verità si celano in una rivista di gossip?: cosa in essa le massaie vanno cercando? La cellulite della Ventura nasconde nella sua immanenza pannicolopatica edemato fibro sclerotica, oscuri significati esoterici esistenziali, probabile, ci penserò tra un tortellino e lo altro, poi vi dirò.

 
 
 
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