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Storie della mia terra : madonne e transgender

Post n°2022 pubblicato il 01 Febbraio 2015 da vi_di

Ho pensato di dedicare qualche post del blog per raccontare un po' l'Irpinia, attraverso le storie e le leggende che la tradizione ci ha tramandato e che pochi conoscono.
Oggi vi racconto il legame e l'apertura della mia terra verso l'omosessualità.

MONTEVERGINE E I FEMMINIELLI

La devozione per la Madonna di Montevergine, meglio nota come 'Mamma Schiavona' essendo una Madonna nera, quindi la personificazione della schiavitù nell'immaginario popolare, è sentitissima in tutta la Campania.
Nei mesi di maggio, mese mariano, e a settembre, mese in cui si festeggiano nome e nascita della Madonna, chiunque si inerpicasse, in macchina o a piedi, lungo i versanti del massiccio del Partenio, non si troverebbe mai solo: lunghe file di pellegrini, chi a piedi, chi con carri addobbatissimi e coloratissi, in marcia festosa p'a juta (per l'andata) da Mamma Schiavona popolano strade, ripe e sentieri 'spaccamontagna', salmodiando e cantando 'Simmo juti e simmo venuti, e quanta grazie che avimmo avuto'.

Se però non voleste attendere fino a maggio o a settembre per vedere questo spettacolo, affrettatevi: domani, 2 febbraio, giorno della Candelora, c'è la “juta dei femminielli”, uomini che vivono e sentono come donne, quelli cioè che noi chiamiamo transgender, e per estensione, anche gay e lesbiche.

La leggenda tramandata oralmente racconta che nel 1256 la Madonna di Montevergine avrebbe miracolosamente liberato due amanti omosessuali, legati a un albero tra lastre di ghiaccio. Il giorno dell’intervento prodigioso sarebbe stato appunto un 2 febbraio.
Storicamente, in tale data, ai tempi del paganesimo salivano sul monte i Coribanti, preti eunuchi di Cibele, a rendere omaggio a Cibele, la grande madre nera, simbolo femminile della natura.

Ed è per questo che, cattolici e non, e che sia bello o cattivo tempo, il 2 febbraio ancora oggi i femminielli vanno ad attestare l’attaccamento generale degli omosessuali a Montevergine e a Mamma Schiavona "che tutto concede e tutto perdona".

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Storie della mia terra : madonne e transgender

odio_via_col_vento il 01/02/15 alle 17:30 via WEB

ma l'avevi gi� raccontata questa storia? io comunque la conoscevo e mi ero anche chiesta dove stavano per il resto dell'anno tutti questi cosiddetti "femminielli" nei tempi antichi

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vi_di il 01/02/15 alle 18:13 via WEB

Boh, pu� darsi che io l'abbia gi� raccontata, comincio ad avere una pessima memoria... E comunque dove vuoi che siano, vivono la loro vita ognuno come pu� e dove pu�.

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odio_via_col_vento il 03/02/15 alle 01:05 via WEB

nei tempi passati, dico: dove erano?

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vi_di il 03/02/15 alle 10:30 via WEB

...scusa Ody, ma non capisco. Nel senso che mi verrebbe da rispondere che erano dovunque, cos� come oggi. Posso chiarire meglio il concetto di 'femminielli': in Campania essi vengono considerati in tutto e per tutto donne, in quanto si muovono, si vestono, si truccano, hanno atteggiamenti completamente femminili; solo l'anagrafe li registra come uomini. La differenza coi gay � che questi ultimi hanno atteggiamenti 'normali', tranne preferire a letto la compagnia del proprio sesso.
Nella storia i 'femminielli' erano per lo pi� attori, quando le donne non potevano recitare, ma ovviamente ce n'erano tra il popolo, tra i nobili, dappertutto.

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odio_via_col_vento il 04/02/15 alle 23:40 via WEB

mi immaginerei, invece, che stessero nascosti. non ce ne sono molte tracce storiche

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vi_di il 05/02/15 alle 21:46 via WEB

Diciamo che la storia li ha sempre emarginati, quindi molto probabilmente i pi� vivevano segretamente le loro scelte non uniformate.

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francy_62 il 01/02/15 alle 22:06 via WEB

A me invece, suona nuova. O se l'avevo gi� sentita questa storia, me la sono dimenticata. Spero che tale tolleranza ci sia da parte di tutti e tutti i giorni. Notte nottina. Cra cra

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vi_di il 02/02/15 alle 12:07 via WEB

Lo spero anche io.
Come spero che, alla faccia della neve copiosa, anche quest'anno ci sia stata la festa a Mointevergine.

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arw3n63 il 02/02/15 alle 17:06 via WEB

Mi pare d'averla gi� letta pure io, comunque sia resta sempre una bella storia.:-)

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vi_di il 02/02/15 alle 17:46 via WEB

Avete ragione, sono andata a vedere e ne avevo parlato l'anno scorso. Sorry, ma il 2014 � stato un anno terribile e la mia mente ne ha cancellato molti pezzi...

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lubopo il 06/02/15 alle 13:56 via WEB

Ma che bella sorpresa questo tuo Blog, mai entrato prima! Che dire... prima di tutto salutami la tua splendida Irpinia, ho girato pi� volte: a Mirabella Eclano per la Festa del Carro e poi sono un appassionato della Tarantella montemaranese, anche quella ho decumentato un Carnevale di alcuni decenni orsono. Poi sono un fraterno amico di Marcellone (Marcello Colasurdo) che non � mai mancato alla �juta dei femminielli�. Che piacere averti letto! Asp� che ti lascio un paio di link: https://www.youtube.com/watch?v=96erZLwHtbA https://www.youtube.com/watch?v=1Gon0n6OhQA Un caro saluto. Luigi

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vi_di il 07/02/15 alle 12:30 via WEB

Grazie, Luigi! Del carro e della montemaranese parler� a breve, come della Zeza di Bellizzi, frazione di Avellino, in cui ho insegnato per 12 anni e di cui so molte cose.
Ho un problema coi link, che mi aprono pagine generiche di youtube. Se puoi, metti il collegamento diretto. Virginia

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lubopo il 07/02/15 alle 14:29 via WEB

Virginia sono un imbranato con l'html, me lo ripetono spesso blogger di provata esperienza ai quali, da buon neofita, mi rivolgo con umilt� per ricevere aiuto :-( Leggendoti ho subito notato che condividiamo molto sulla Cultura e le Tradizioni popolari della nostra terra, ho subito pensato di mostrarti due miei lavori. Il primo � Pictura Vivida, il secondo � La Notte della Tammorra. Li troverai sul mio canale youtube, basta che digiti Luigi Bont� Polito nella ricerca e lo troverai. LuBoPo �, infatti, il mio acronimo: Il mio Avatar sono Io. :-) Un caro saluto. Luigi

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lubopo il 07/02/15 alle 14:37 via WEB

Dimenticavo di dirti che la Zeza di Bellizzi non solo l'ho ripresa in passato, ma � stata ospite di "Festa di Memorie" che organizzai in occasione del ripristino della Festa della Repubblica una quindicina di anni fa. Fu bellissimo. Prima di arrivare al Porto dove era allestito il palco sfilarono per via Toledo, Galleria Umberto, via San Carlo e Piazza Municipio. Dall'altra parte della citt� i Bottari di Portico di Caserta partirono da Piazza Mercato (piazza simbolo per Napoli) e giunsero al porto contemporaneamente alla Zeza. Bei ricordi... Ciaooooooo.

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