Creato da Thelma39 il 20/11/2008

vinny&mary

la nostra storia

 

 

Mary

Post n°4 pubblicato il 20 Luglio 2009 da Thelma39
Foto di Thelma39

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Post N° 3

Post n°3 pubblicato il 20 Luglio 2009 da Thelma39
Foto di Thelma39

 
 
 

tracce di me a te ...... per non dimenticare

Post n°2 pubblicato il 20 Luglio 2009 da Thelma39

Giornali, riviste, televisione, rubriche, radio.
Ovunque c'è sempre qualcuno che ne parla.
Gli ‘esperti d'amore si contano a centinaia. Da veri consulenti in materia spiegano come gestire sentimenti, relazioni, tradimenti e fallimenti.
Ho letto tanto e ho ascoltato tanto ma non sono mai giunta ad alcuna conclusione.
Si dice spesso che le storie sono diverse, perché lo sono le persone. Certo.
Anch’io con il tempo sono cambiata. Mi han cambiato le persone, le storie, le esperienze.
I dolori, poi, mi hanno trasformata, costringendomi a sotterrare la mia fragilità, per paura che venisse una volta ancora offesa, ferita ed umiliata.
Ma non l'ho dimenticata.
C'è qualcuno che ancora la sente, la vede, la apprezza, la cerca. 
E' divertente vedere come, a seconda dello stato d'animo, si sposino le teorie più assurde o le più banali, le più ovvie e scontate così come le più impensabili.
Posso solo voltarmi indietro ed osservare ciò che è stato.
Le persone che ho incrociato nel mio cammino, gli amori che mi hanno colorato la vita, che mi hanno scaldato il cuore e quelli che hanno imbiancato le mie giornate, coprendole di una silenziosa coltre di neve.
Posso solo abbandonarmi ai ricordi e tornare a gioire dei momenti belli, delle risate cristalline, delle corse a piedi nudi sulla spiaggia umida e fredda.
Posso chiudere gli occhi e risentire carezze, baci, dolcezza fino in fondo all'anima.
Ci sono tante piccole cose che ogni giorno sembrano aspettarmi e rievocare la presenza di chi é passato nella mia vita e che, sempre, ha lasciato un segno.
Un profumo, il titolo di un giornale, un’auto che sfreccia davanti a me, un caffé dolce e caldo sorseggiato di fretta, una musica in sottofondo, un libro in vetrina, una moto, una penna.
Piccoli cose banali di tutti i giorni, che a volte si conficcano nel cuore, fino a togliere il respiro.
Altre volte, invece, fanno sorridere.
Gli amori finiti mi tornano in mente solo talvolta.
Quando sono triste, quando voglio farmi del male, quando mi sento sola.
Allora risento le loro voci, rivedo gli sguardi, a volte avverto, persino, la mancanza di ciò che non è più. Ma dura solo pochi istanti.
Come sono tornati se ne vanno di nuovo, scivolano via dolcemente, piano piano; si dissolvono davanti agli occhi, lasciando solo un velo di tristezza e malinconia.
Forse sono quello sguardo malinconico che qualcuno ha visto nei miei occhi. Forse sono i ricordi, gli errori, il bisogno di essere diversi.
La necessità di andare avanti. Forse sono la mia ricerca di qualcosa che non credo esista in realtà.
Forse sono semplicemente io.
Esco la mattina e guardo la gente. Alcune mattine il sorriso mi accompagna verso la vita, in altre mi lascio trasportare sperando di incontrare quello di qualcuno sul cammino.
Come oggi,…ma stamattina c'era qualcosa di nuovo ........ un cigolìo continuo e fastidioso attira la mia attenzione: un carretto arranca lentamente spinto da un vecchietto malconcio ed affaticato.
Due ruote in legno scrostato, un tettuccio rosso ed un tondo recipiente per lo zucchero.
Lo osservo attenta senza smettere di sorridere.
Mi riporta indietro di anni, quando al mare correvo con le monete in mano verso l’ambulante dello zucchero filato.
Era gioia autentica, felicità spontanea. Era il premio per l'attesa. La dolcezza della giornata.
Era come avere il mondo in mano: in due semplici monete, per un fuso di zucchero.
Ferma nel caldo di questo mattino lo osservo, rivedendomi bambina, ora che sono donna.
E lui vede me.
Mi fa cenno di avvicinarmi, mentre si ferma con fatica, come se interrompere il suo lento progredire fosse più faticoso che sospingere il carretto.
Cammino verso di lui, tentando invano di rallentare la mia corsa. Non sono più bambina. Sono grande ormai. Sono in un altra realtà, lontana anni luce da ciò che ero.
Aspetto.
Lo vedo sfilare un bastoncino di legno da un minuscolo cassetto. Lo immerge nel grande recipiente trasparente in attesa che lo zucchero vi si avvolga intorno.
Il profumo di dolce, di zucchero cotto mi invade la mente. Già mi sembra di assaporarlo. Inumidisco istintivamente le labbra, come se già ne fossero piene.
Riempio una mano della borsa, dell'agenda, del telefonino, mentre con la mano libera frugo nelle tasche alla ricerca di qualche moneta. Di due monete.
Mi porge il bastoncino colmo di meravigliosi fili bianchi, avvolti l'uno sull'altro. Mi sorride senza denti. Gli occhi umidi e scuri. Il berretto calato sul viso stanco e rugoso.
E' un regalo, bella signora. Va e sorrida alla vita!’
Stringo lo zucchero filato nella mano e lo seguo con lo sguardo, incredula e sorpresa. Lo seguo fino a quando svolta dietro un angolo scomparendo alla mia vista.
Non sono più qui. Sono altrove.

Assaggio lo zucchero chiudo gli occhi mentre i fili dolci si sciolgono tra le labbra, fino a scomparire lasciando tracce dappertutto.
Sulle dita, sulle labbra, sulla lingua. Un pezzetto cade sulle gambe. Un altro lo trovo sulla gonna. Sulle guance poi .... infinite tracce di buono. So di zucchero, so di dolce. Come una bambina che si è tuffata nel suo sogno proibito.
Mi è rimasto in mano solo il bastoncino, ma lo zucchero è ovunque.
Il mio amore è così.

Come lo zucchero filato mi è rimasto addosso. Appiccicato tra le dita, nella bocca, fra le cosce e sul seno.
Mi basta succhiare le labbra per risentirlo in tutto il suo vigore, il suo sapore.
Osservo le mie mani, succhio le dita una ad una, incurante dei passanti.
Si, il mio amore è così.
Invisibile e addosso. Lo sento anche se non c é.
E' con me anche se non si vede. E' dentro di me.
Mi fa sorridere solo di ciò che è stato e che, forse, un giorno sarà di nuovo.
Il mio amore è uno zucchero. Da mangiare, da succhiare. E' un bisogno, una conferma, un'attesa.
So che un giorno sarà di nuovo con me.
Ed io sarò ancora su questa panchina a gustarne tutta la sua essenza.
A gioire per averlo ritrovato, annullando tutto il tempo in cui ho dovuto vivere senza di lui.
Il mio amore è dolce, caldo e profumato.
E' lo zucchero sciolto sulla lingua, che si annida tra le papille. Basta sfregarla appena sul palato per tornare a riassaporare ogni istante di piacere. E' lo zucchero della mente. E' il mio nutrimento.
Il mio amore oggi è il silenzio e l'attesa.
E' un momento di pace. Il bisogno di rallentare una folle corsa. 
E' il dolore per essersi scontrati contro la realtà che non è quella che volevo.
E' cercare di capire perché, nonostante tutto, lo zucchero che ci lega è così forte.
E' ricordare, senza aggiungere altro dolore.
Oggi il mio amore è velato di egoismo. Ma poi chi, in fondo non lo è?
Non siamo forse egoisti nell'amore? Non amiamo per essere amati?
Ci sono momenti in cui l'amore ci chiede dimostrazioni, prove, verità.
Momenti in cui occorre esserci senza apparire.
Sorridere nelle lacrime. Rispondere a domande mai fatte.
Oggi il mio amore è il bastoncino che stringo in mano. E' la dolcezza che mi è rimasta tra le labbra e che nutro di ricordi.
Oggi il mio amore è il piacere di aver divorato il fuso di zucchero e la delusione per averlo finito troppo presto.
Sono ancora seduta qui sulla panchina ripenso all'ambulante svanito dietro l'angolo. Un giorno ripasserà.
Tornerà ad offrire la sua dolcezza, senza nulla in cambio.
Stringo il mio bastoncino.

 
 
 

Al mio amore grande

Post n°1 pubblicato il 26 Novembre 2008 da Thelma39

Ci siamo dati tutto in un tempo che ci ha tradito, tu eri ritornato ai valori importanti, volevamo creare nuovi assetti e una rinnovata serenità per i ragazzi.
Non ci importava di ciò che non avevamo materialmente, vivevamo del nostro amore e come due formichine costruivamo un futuro più sicuro per i nostri figli.
Entrambi venivamo da passati fallimentari, entrambi cercavamo una rivalsa, un riscatto; entrambi lavoravamo sodo e insieme per noi e per i nostri figli.
Ho avuto la fortuna di conoscerti quando ti eri lasciato alle spalle tutte le cose effimere e futili, e ti eri concentrato sulle cose semplici della vita, su quelle che contano davvero.
Avevi voglia di famiglia, ora che eri più maturo e consapevole, ora che eri sereno e pronto, ma ahimè la vita a volte segue percorsi incomprensibili che si giustificano solo con una grande fede.
Quella che tu avevi incontrato nell’arco della malattia, la stessa fede che ti ha portato a far pace col mondo, con chi forse avevi ferito o deluso, la stessa che ti ha permesso di prepararti all’incontro più importante …… quello con Dio.
Mi hai insegnato tante cose e soprattutto mi hai resa più forte.
Hai voluto che fossi io a vivere il tuo ultimo respiro. Il vuoto che lasci è incolmabile ma nessuno muore sulla terra finchè vive nel ricordo di chi resta.
Ora riposa, riposa nell’amore di Dio e veglia su tutti noi e soprattutto sul tuo meraviglioso angioletto. In lui vivrà il tuo sorriso sempre.
Per me resterai il mio amore grande e incancellabile!!

 
 
 

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