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Post N° 25

Post n°25 pubblicato il 04 Gennaio 2006 da tidicochisono

Poco dopo fermarono la macchina. Intorno si vedevano solo campi di granturco. Scesero dalla macchina e mi aprirono la portiera…io rimasi seduta…non sapevo cosa dovevo fare, cosa dovevo dire…ricordo che la paura mi stava abbandonando, e il suo posto lo prese una strana sensazione di gelo…non volevo nemmeno capire cosa mi aspettava, volevo solo perdere i sensi e svegliarmi dopo che tutto sarebbe finito.

Uno di loro mi tirò per un braccio fuori…uno, il più alto ed il più spaccone cominciò a toccarmi…poi mi disse dove avevo i soldi…tolsi le scarpe, e gli  feci vedere. Cominciarono a sghignazzare, ed uno di loro mi strappò le calze e si prese i soldi…”E i preservativi?” . Non risposi, ma non abbassai lo sguardo…”Il guanto, cappuccio, come lo chiami, troia? Dove stanno?”

“Io no preservativo, io senza”…credo di aver giocato alla roulette russa quella sera…poteva capitarmi però anche la pallottola.

Cominciarono a spogliarmi, o meglio, a strappare il vestito minuscolo che avevo, mi controllarono persino nei capelli, ma non trovarono preservativi .Si stavano innervosendo, volevano anche divertirsi e non gli stava riuscendo. Poi hanno smontato il sedile dov’ero seduta, per vedere se li avevo nascosti li.

Io avevo cominciato a tremare…uno di loro però, era più gentile, mi teneva il braccio delicatamente, e cercava di rasserenarmi “Non ti facciamo niente” diceva. Gli altri due intanto si voltarono verso di me…aveva estratto il suo membro e mi prese la mano…voleva che lo masturbassi. Poi si rese conto che tremavo, tremavo tanto,e  mi diede un pugno allo stomaco…mi accasciai per terra dal dolore. Poi senti che mi legavano mani e piedi, con le mie calze rotte.

Un attimo dopo senti le porte sbattersi e la macchina ripartire… per un attimo pensai che facessero marcia indietro e chiusi gli occhi. E’ tremendo ricordare quei momenti, è devastante.

Dopo un po’, quando ho realizzato che tutto sommato mi era andata bene, cercai di sciogliermi…e ci riusci senza sforzi.  Avevano voluto guadagnare un po’ di tempo per svignarsela, e non mi avevano legato in modo particolarmente ingegnoso.

Ero tutta nuda, in mezzo a dei campi di granturco, nel cuore della notte…ma non avevo paura! Ero come estraniata dal mio corpo, come se stessi vedendo un film. Dovevo andarmene da lì…ma dove? Da che parte andare? Segui la strada , al contrario di come era parcheggiata la macchina…eravamo venuti per forza di li.

Ma ero tutta nuda, e non potevo rientrare cosi…Ad un certo punto mi accorsi che non stavo più camminando, ma stavo correndo. E la paura cominciò a padroneggiare di nuovo il mio corpo. Da piccola ho sempre avuto paura del buio, anche ora ne ho. E l mia paura tornò, ma non era la paura dell’uomo nero che sarebbe venuto se non mi fossi addormentata, ma la paura molto più concreta del ritorno di una macchina con tre ragazzi dentro…che essendo tornati indietro  per chissà quale inspiegabile motivo, si sarebbero accorti che io non c’ero più e mi avrebbero cercata… Ho corso per un bel po’, finchè non vidi le prime case. Mi ricordai che ero nuda, e pensai…che potevo bussare da qualche parte e chiedere un vestito…e perché no, anche aiuto. Ma volevo soprattutto un vestito. Per quella notte ne avevo già avute abbastanza di umiliazioni, e non né volevo altre…non avrei sopportato che qualcuna delle ragazze, o dei ragazzi mi vedesse nuda…Cominciai a suonare ai citofoni…ma alle due passate di notte nessuno apre…ho suonato forse ad una decina di citofoni. E credo che tutti quelli a cui suonai mi avessero spiato dietro le finestre. Alla fine, mi sono arresa. Mi sono seduta davanti al marciapiede di una di quelle case… mi sentivo quasi al sicuro. Mi rilassai. In quel momento sento alle spalle una mano. Sobbalzai di scatto. Era un signore, di mezz’età…mi porgeva un pigiama. Scoppiai a piangere,  presi il pigiama e baciai la mano a quel signore. Non lo dimenticherò mai, è stato una delle cose più belle che hanno fatto per me
 
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