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FIGLI

Post n°33 pubblicato il 14 Ottobre 2010 da mr.red_y

Ieri pomeriggio esco dal lavoro, arrivo al Campo (d’atletica), per l’allenamento: mercoledì lavori in pista.

Il mercoledì c’è la scuola di Atletica per i ragazzini: la mia squadra organizza un pomeriggio per allenare i bambini più piccoli con giochi mentre i più grandicelli li mette a prova con le discipline atletiche per capire le attitudini, gli interessi e lo spirito sportivo.

Dicevo: arrivo e accanto alla moglie di un compagno di allenamenti, c’è una diciamo giovane donna che immediatamente mi apostrofa così:

-tu sei Red?-

-si-

-ah, non ti avrei mica riconosciuto…-

E già li, non è che inquieta, ma un po’perplesso rimani, no?

-è un bene o un male?- rispondo io

-beh, direi che sei cambiato- (mah, non è una risposta, ma sorvolo) –Noi andavamo in vacanza insieme-

E qui si apre un capitolo della mia vita, uno dei tanti dove ho seminato morte e distruzione, La colonia. Che bello! Oltre 20giorni lontano da tutti, al mare piuttosto che in montagna, con ragazzi della tua età e soprattutto RAGAZZE!, sport, attività e, se eri fortunato ad imbroccare un assistente brillante, libertà: figuratevi che un anno siamo pure evasi: 13-14anni in giro per Cesenatico… e di notte, aspettavamo che l’assistente notturno andasse a lettoe via ad imbucarci nelle camere delle ragazze… che tempi… magari ne farò un post, o anche no.

Comunque:

rispondo –oh, è probabile-

-no no, è certo!- … mah …

la guardo, la guardo bene… poi lei mi dice –Nome e Cognome-.

Serch file, enter. L’h.d. gratta, gratta, gratta: ok, match found:

ora mi ricordo. Mi stava per scappare un “ma che tracollo!” in realtà ancora piacevole, ma tutto un altro cantare che allora. Mi aveva fatto penare allora… era proprio proprio carina.

Morale, complimenti di rito, e poi le classiche domande, e li scopro l’insana insoddisfazione: le chiedo –che fai?- e la risposta è stata: -figli-.

Un cespuglio secco attraversa il silenzio del deserto…

-ma che piacere averti rivisto… se frequenti senz’altro avremo occasione…-

Che spavento, fammi scappare veloce.

-Scappo che mi aspettano, se no poi non finiamo più.- baci di rito, e mentre mi incammino verso gli spogliatoi ripenso a quella battuta che li per li non ho proprio colto: “che fai?” “Figli.”

Ho i brividi a ripensarci: è stata detta in maniera velatamente rassegnata, è agghiacciante.

Mi spiace. Mi spiace che la viva così.

 
 
 
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