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Un blog creato da a_tiv il 28/10/2006

Il Libero Pensiero

Il blog di Vito Schepisi

 
 
 

10 DICEMBRE: GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI UMANI

Il 10 dicembre del 1948 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamava la Giornata Mondiale per i Diritti Umani

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI


http://www.unhchr.ch/udhr/lang/itn.htm

 

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CONDANNA DEL COMUNISMO

Risoluzione del Consiglio di Europa  n.1481 del 25 gennaio 2006 - Condanna del Comunismo

Il 25 gennaio 2006 l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa approva la Risoluzione n. 1481, che condanna i crimini dei regimi comunisti

europei.http://www.democraticicristiani.it/europa/ris_1481.html

 
 

 

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Colpo di scena: come in una trama teatrale

Post n°63 pubblicato il 06 Giugno 2007 da a_tiv
 
Foto di a_tiv

Come in una trama teatrale che si rispetti, anche nel caso che vedrà impegnato questa sera il Senato c’è il colpo di scena. E’ bastata una dichiarazione di Clementina Forleo il Giudice per le Indagini Preliminari di Milano a rendere ancora più intensa la souspence . Già si faceva la conta e ci si informava sulla salute dei senatori a vita, quando questa mattina si diffondeva la voce che tutto ciò che non era più sottoposto al segreto istruttorio poteva essere reso pubblico, comprese le intercettazioni di Consorte. Tutto ciò che non è espressamente vietato - ha sostenuto il GIP di Milano - è consentito. Sembra la scoperta dell’acqua calda ma non lo è. In Italia si sa, fino ad ora, poteva essere pubblicato solo ciò che riguardava una parte politica ed una persona, fossero anche calunnie e teoremi non suffragati da prove, fossero anche avvisi di garanzia che l’interessato non aveva ancora ricevuto. Eppure l’On La Torre non più tardi di due o tre giorni addietro aveva sostenuto che le intercettazioni “non hanno alcuna rilevanza penale: non solo non saranno rese pubbliche ma non ci sarà motivo per conoscerle”. Forse era una speranza per il deputato pugliese dei DS vicino a D’Alema: una speranza che a quanto sembra andrà delusa.

Tanto lavoro per niente! Se fosse vera la tesi sostenuta da “Il  Giornale” e dal centrodestra che il Vice Ministro dell’Economia, con la delega alla Guardia di Finanza, aveva tentato di rimuovere 4 ufficiali delle fiamme gialle che collaboravano con la Procura del capoluogo Lombardo sulle questioni Unipol, scalata Bnl, scalata Anonceneta, Fiorani e “furbetti del quartierino”, potremmo dire che l’impegno del Vice Ministro dei DS è stato mal riposto, oltre che per il gesto, anche per il risultato ottenuto.

Sulla questione è intervenuto l’On Giovanardi, Presidente della commissione per l’autorizzazione a procedere della Camera che sostiene che, secondo l’ordinamento in vigore, tutte le intercettazioni che vedono coinvolti parlamentari o passano per la Commissione da lui presieduta oppure vanno distrutte. Giovanardi farà pure il suo mestiere ma ci sono fatti che seppur non penalmente rilevanti hanno grosso rilievo politico. Attengono i metodi e lo stile di uomini e partiti.

Ad Andreotti, ad esempio, il famoso supposto bacio dato a Riina non era penalmente rilevante ma se si fosse provata la circostanza, magari attraverso una foto, il fatto sarebbe stato politicamente molto rilevante. Non è il cittadino che decide che Tizio o Caio debbano candidarsi per essere parlamentari e neanche il medico a stabilirlo: è una libera scelta. Se è questa la scelta fatta ci si deve sottoporre alla luce dei riflettori della gente che vota. La vita sociale deve essere trasparente, un libro aperto per tutti. E’ per questo che Giovanardi avrebbe fatto meglio a rivolgere la sua attenzione più agli aspetti morali che il caso ha sollevato, compreso gli strascichi e la rimozione del Generale Speciale, che agli aspetti formali.

Il giudice Forleo ha fatto una distinzione ben chiara: “Io non rendo pubblico niente - ha detto - non è un mio problema se vengono pubblicate (le intercettazioni - ndr) oppure no. Per l'articolo 6 della Legge Boato, la 140 del 2003, il Parlamento è chiamato ad esprimersi solo sull'uso delle intercettazioni a livello probatorio". L’interpretazione della Forleo equivale a dire che i fatti che non costituiscono reato, se non sono vietati sono leciti. Per le questioni che invece attengono a fatti penalmente rilevanti la Dottoressa Forleo ha dichiarato che le intercettazioni saranno regolarmente inviate alla Camera per l’autorizzazione al loto utilizzo. Non fa una piega.

Ora non so se la legge in vigore consenta interpretazioni diverse, se è così  caro Onorevole Giovanardi si preoccupi di chiederne la modifica. In questo Paese è arrivato il tempo di chieder chiarezza a tutti. Si vogliono punti fermi. Si vorrebbero allontanati dal Parlamento e dal Governo e dalla vita politica coloro che ritengono di esser più furbi. Coloro che approfittano di un ruolo assegnato dal popolo perché ne interpretino le volontà ed esercitino alla luce del sole il loro mandato e non l’esercizio della loro furbizia. Per fare questo, però, il Paese ha bisogno di sapere, di avere certezze, magari anche ascoltando cosa dice un parlamentare ad un faccendiere, gli accordi che prende e cosa dispone all’attenzione di terzi come consiglio o come ordine impartito.

"Il consistente rafforzamento della tutela apprestata alla posizione di parlamentare - sostiene ancora la dottoressa Forleo - non può infatti espandersi al di là delle prerogative espressamente previste da tale norma". Una norma che definirà esser già di “carattere eccezionale”. La tutela dei magistrati secondo il magistrato c’è stata nel momento che le intercettazioni non sono state rese disponibili e quindi non utilizzate, prima delle perizie e delle trascrizioni. Quando, però, saranno trascritte e sottoposte a perizia, e questo dovrà avvenire entro lunedì della prossima settimana, saranno o trasmesse agli avvocati delle parti o rese pubbliche.

L’auspicio è che sulla base delle responsabilità politiche che dovessero emergere se ne prenda atto e si allontanino dalla gestione della cosa pubblica tutti coloro, a destra ed a sinistra, che dovessero mostrare un interesse diverso rispetto al mandato del popolo elettore. Sono belle parole, ma solo parole, ed è vero, ma è sulla base di queste scelte dei partiti e della politica che si sviluppa la soluzione della crisi politica evocata, magari da chi non ha titolo per farlo.

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UNDICI SETTEMBRE

Crono 911: tutto su l'11 set 2001  a  N.Y.

Storia, Documenti e perizie ufficiali

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http://nuke.crono911.org/

 

LA GIORNATA DEL RICORDO

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Il ricordo dei martiri delle foibe e dell’esodo dei 350.000 italiani, giuliani, istriani e dalmati

 

GIORNATA DELLA MEMORIA

27 gennaio 2007 Il giorno della memoria

Per non dimenticare

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Dove eravamo?

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, anime tragiche, tragici volti stupiti, adunati come gregge sperduto, chiuso tra cani pastori con sembianze d'uomo.
Latrati incomprensibili davano tremito nascosto alle loro membra, al loro il cuore; la loro anima immobile di terrore, i loro pensieri mortificati da abusi su corpi e anime.
 

Era sempre inverno in quegli anni, anche in primavera e in autunno e in estate.
Dov'eravamo noi, allora?
 

Conducevamo quei treni, tragici forzieri d'umano carico, o li aspettavamo tra la neve, quei convogli? 

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, e un attimo eterno di disperazione mi ha investita.
Disarmata e impotente ho sparso inutili lacrime nel guardarli, e ho chiesto un inutile perdono alla vita, per me e per tutti coloro che, allora, calpestarono esistenze innocenti con gli occhi dell'anima bendati.

Ringrazio sentitamente una mia cara e sensibile amica, autrice delle parole. Parole che ho condiviso e chiesto di rendermele disponibili.

 

GRIDO DI LIBERTÀ

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"Signor Presidente, lei si vanta di aver dato al nostro paese una libertà della quale non ha mai goduto, mentre l'unica libertà che ancora non ci è stata tolta è quella di respirare e camminare, per il resto non abbiamo mai vissuto in una situazione peggiore per quanto concerne le libertà individuali e collettive.

Probabilmente non condividiamo il significato della parola libertà.

In una società libera gli studenti non sono cacciati dalle università in quanto dissidenti, non sono pestati regolarmente dai suoi sostenitori perché contrari al suo governo, non si vedono negare il diritto a organizzarsi in associazioni o a pubblicare riviste.

Lei ci ha accusato di essere agenti di potenze straniere, se riuscirà a dimostrare questa sua accusa ci autoimpiccheremo per aver tradito il nostro paese.

Quelle grida che lei ha ascoltato lunedì, non erano voci individuali, era la voce di un popolo che chiede libertà, democrazia e giustizia.

Impari ad ascoltarla."

Lettera scritta dagli studenti dell'Università di Teheran al Presidente Ahmanidenejad  - Teheran dicembre 2006

 

ICH BIN EIN BERLINER! (J. F. KENNEDY 26.6.1963)

Durante la sua visita a Berlino del 26 giugno 1963, il presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy pronunciò un discorso toccante. Il suo discorso sarebbe divenuto simbolo della Guerra Fredda:


«Ci sono molte persone al mondo
che non comprendono, o non sanno,
quale sia il grande problema tra
il mondo libero e il mondo comunista.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che
il comunismo è l'onda del futuro.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che,
in Europa e da altre parti,
possiamo lavorare con i comunisti.
Lasciateli venire a Berlino!
E ci sono anche quei pochi che
dicono che è vero che
il comunismo è un sistema maligno,
ma ci permette di fare progressi economici.
Lasst sie nach Berlin kommen!
Lasciateli venire a Berlino! [...]
Tutti gli uomini liberi,
ovunque essi vivano,
sono cittadini di Berlino,
e quindi, come uomo libero,
sono orgoglioso di dire,
Ich bin ein Berliner! (sono un Berlinese).»

* * *

A berlino ci sono andato nell'agosto del 1971.

Dopo 10 anni dalla realizzazione del "muro" nella notte tra il 12 ed il 13 agosto del 1961.

Il 12 ed il 13 agosto del 1971 ero a Berlino.

Mi sono recato nella parte est della città il giorno 12, con un permesso che mi scadeva a mezzanotte, ho rischiato la chiusura del varco per una sfilata militare che m'impediva l'accesso alla Friederich strasse, unico passaggio per turisti e stranieri.

Il 13 agosto la Berlino comunista celebrava la separazione della città con una parata militare oceanica: celebrava il muro.

Ero là anche il 13 agosto mattina ad assistere.

Honeker sul palco nella Under Der Linden che arringava la folla.

La sua voce severa, dura, autoritaria.

Non avevo mai visto e sentito niente di simile dal vero.

Non capivo le parole ma ne interpretavo la violenza.

Mi sono sentito berlinese anch'io.


Vito Schepisi
 

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