Creato da vittoriallo il 04/11/2008
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Son stufo di annoiarmi

Post n°2 pubblicato il 27 Febbraio 2011 da vittoriallo

Sono Stufo

Stufo dell'ipocrisia delle persone che incontro

Stufo dei nostri politici che ci prendono per il culo

Stufo del denaro su cui si basa il mondo oggi

Stufo delle raccomandazioni senza le quali non si va da nessuna parte

Stufo delle chiacchiere inutili

Stufo di essere manovrato dai mas media

Stufo di comprare ....... perchè me lo dice la publicità

Stufo di non poter essere libero

Si perchè la libertà in questo mondo oggi è solo fittizia

Stufo perchè sono in pensione e mi annoio

 

 
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Ciao a tutti avete delle idee mi sto annoiando

Post n°1 pubblicato il 04 Novembre 2008 da vittoriallo
Foto di vittoriallo

C'e qualcuno che vuole  condividere con me delle esperienze tipo isola dei famosi?

Esperienze di cucina-survailval-numismatica-restauro moto anni 60

fatevi sentire potremo sviluppare assieme nuove idee e pechè no realizzarle.

Giardinaggio- frutteto-viaggi fai da te  avete delle idee fatevi avanti

AMO   andare ha funghi il mare in inverno la armi antiche 1900-1946 i viaggi  senza meta le novità in campo del bricolage mi piace molto dilettarmi in cucina AMO la buona tavola e il buon vino.

 ITALIA - ITALIA      Dalle ALPI  all'estremo SUD  

Il VITTORIALE   LA X MAS    GABRIELE D'ANNUNZIO    

AUDERE MEMENTO SEMPER   

 

 

LA PIOGGIA NEL PINETO        

Taci. Su le soglie                                             
del bosco non odo                                       
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove sui pini
scagliosi ed irti,
piove sui mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
sui ginestri folti
di coccole aulenti,
piove sui nostri volti
silvani,
piove sulle nostre mani
ignude,
sui nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
l'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione

Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitio che dura
e varia nell'aria
secondo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
nè il ciel cinerino.
E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancora, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.
E immersi
noi siam nello spirto
silvestre,
d'arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come un foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.

Ascolta, ascolta. L'accordo
delle aeree cicale
a poco a poco
più sordo
si fa sotto il pianto
che cresce;
ma un canto vi si mesce
più roco
che di laggiù sale,
dall'umida ombra remota.
più sordo e più fioco
s'allenta, si spegne.
Sola una nota
ancora trema, si spegne,
risorge, treme, si spegne.
Non s'ode voce del mare.
Or s'ode su tutta la fronda
crosciare
l'argentea pioggia
che monda,
il croscio che varia
secondo la fronda
più folta, men folta.
Ascolta.
La figlia dell'aria
è muta; ma la figlia
del limo lontane,
la rana,
canta nell'ombra più fonda,
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su le tue ciglia,
Ermione.

Piove su le tue ciglia nere
sì che par tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma quasi fatta virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la vita è in noi fresca
aulente,
il cuor nel petto è come pesca
intatta,
tra le palpebre gli occhi
son come polle tra l'erbe,
i denti negli alveoli
son come mandorle acerbe.
E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
(e il verde vigor rude
ci allaccia i malleoli
c' intrica i ginocchi)
chi sa dove, chi sa dove!
E piove si nostri volti
silvani,
piove sulle nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
sui freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
sulla favola bella
che ieri
m'illuse, che oggi t'illude,
o Ermione.

 

 
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