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Messaggi del 16/08/2017
La Regione rimborserà ai Comuni coinvolti dal maltempo dei giorni scorsi le spese sostenute nelle prime fasi dell'emergenza e chiede ai sindaci di effettuare una stima dei danni per richiedere al Governo il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale.
Attraverso una prima lettera inviata ai primi cittadini coinvolti, l'assessore alla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, Paolo Panontin, informa che è stato previsto il rimborso ai Comuni delle spese straordinarie sostenute nella primissima fase emergenziale, ovvero dalle 12 del 10 agosto 2017 alle 24 del 18 agosto 2017.
Potranno essere rimborsate le spese straordinarie correlate agli eventi in oggetto e non afferenti a prestazioni contrattuali ordinarie già in essere, inoltre le spese sostenute devono essere state finalizzate al taglio, rimozione, smaltimento alberi, ramaglie ed inerti.
I Comuni avranno tempo fino al 30 settembre 2017 per inviare tutta la documentazione necessaria alla Regione.
Con una seconda missiva, la Regione ha chiesto ai sindaci di fornire nel più breve tempo possibile (il termine stabilito è il 25 agosto 2017) tutti gli elementi utili per valutare l'entità dei danni causati dal maltempo a strutture ed edifici pubblici, ma anche ad abitazioni, esercizi commerciali e automezzi.
La raccolta di questi dati ha un valore preliminare ed è finalizzata a permettere una valutazione complessiva di fabbisogni, da rappresentare allo Stato, per l'eventuale dichiarazione dello stato di emergenza nazionale, e per i conseguenti auspicati trasferimenti finanziari. La Regione raccomanda, in ogni caso, ai danneggiati di acquisire e conservare documentazione fotografica e probatoria dei danni patiti.
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UDINE. La crescita negli anni è stata lenta, ma costante. Sintomo di come i cittadini del Fvg continuino a considerare l’ente locale un “affare” di famiglia e come tale trovino in molti casi naturale affidargli la gestione di parte delle tasse versate allo Stato. Obolo che la promessa di un ritorno sul territorio rende forse meno inviso. Così, all’ultima pagina del 730, sempre più contribuenti in regione barrano la devoluzione del 5 per mille al Comune di residenza. Se il numero degli italiani che in sede di dichiarazione dei redditi sceglie di devolvere il 5 per mille ai Comuni è in crescita, la parte del leone la fanno ancora le associazioni di volontariato e sportive Il gettito è cresciuto in tutte e quattro le province: Gorizia ha incassato 69 mila 211 euro (+7,7 per cento), Pordenone 179 mila 345 (+3,6), Trieste 83 mila 138 (+5,8) e Udine 427 mila 175 (+3,4) con un importo medio a livello regionale di 24,6 euro. Anche il numero di scelte rispetto all’anno precedente è generalmente aumentato a livello provinciale, salvo che a Trieste, dove c’è stato un decremento del 2,9 percento. A Udine invece sono cresciute del 2,3 per cento, da 18 mila 232 a 18 mila 659, a Pordenone si sono attestate a 7 mila 422 (+1 per cento) a Gorizia a 2 mila 603 (+6,9). La scelta può essere utilizzata come un termometro di gradimento degli enti locali, temperata dalla componente demografica che - ovvio - non è ininfluente. Seguono Udine e Pordenone al 21esimo e al 34esimo posto. La prima scende di due posizioni, la seconda sale di altrettante. Incassano rispettivamente mille 441 scelte per 47 mila 162 euro e 817 scelte per 27 mila 400 euro. Più indietro Gorizia. Il capoluogo isontino si piazza al 93esimo posto con 421 scelte e 15 mila euro di gettito. Ha meno abitanti si dirà. Vero, ma altri, ancor meno popolosi, fanno nettamente meglio. Su tutti la capitale del terremoto friulano. L’anno scorso sono stati in mille 218 per un gettito di 25 mila 963 euro, ragione di un balzo in avanti nel ranking nazionale vertiginoso: dalla 86esima posizione del 2010 Gemona è passata infatti alla 36esima posizione dell’anno scorso. Quarta tra i Comuni della Regione per importo, terza per numero di scelte. Soddisfatto il sindaco, Paolo Urbani, che ricorda ancora il primo appello fatto ai suoi concittadini: «Li invitai a scegliere il Comune per la devoluzione. E’ una scelta che non costa nulla, ma ci permette di restituire alla comunità cifre utili soprattutto per le fasce più bisognose della popolazione. Così qui realizziamo in piccolo quel che dovrebbe essere il federalismo fiscale». «Duecentotrenta scelte in più del precedente - rimarca - sono sintomo del feeling che c’è tra l’amministrazione e i cittadini». Una scelta per tutti. A differenza di altre regioni, dove diversi enti locali sono rimasti a bocca asciutta, in Friuli Venezia Giulia almeno un cittadino in ogni paese ha pensato, compilando la dichiarazione dei redditi, al proprio municipio. Dopo i capoluoghi e Gemona, quelli che hanno fatto gli “affari” maggiori sono nell’ordine Zoppola con 769 scelte per 15 mila 883 euro, Cividale con 519 scelte per 12 mila 135 euro, Codroipo con 501 scelte per 12 mila 113 euro e Pozzuolo con 476 scelte e 10 mila 255 euro. All’altro capo della “classifica” la maglia nera è andata a Cimolais (due scelte per 23 euro), Ligosullo e Andreis (3 scelte per 71,51 euro). Qui la componente demografica si è fatta sentire: il paese della destra Tagliamento conta poco meno di 400 abitanti, quello friulano - il meno popoloso della regione - poco più di 100.
Gli importi
Nel 2016, a valere sull’anno fiscale 2015, in Friuli Venezia Giulia sono stati 31 mila 166, l’1,9 percento in più rispetto al precedente. Sono cresciuti anche gli importi. Nel 2015 il 5 per mille ai Comuni era valso un tesoretto di 743 mila 99 euro, l’anno passato è salito a 768 mila 123, il 3,4 per cento in più.
I capoluoghi
Sugli 8 mila 88 Comuni italiani, opzionabili dai residenti per la devoluzione del 5 per mille, nei primi cinquanta posti si piazzano 3 dei 4 capoluoghi di provincia. Guida Trieste, in decima posizione, che migliora il ranking di due posizioni rispetto al 2015: 2 mila 30 le scelte in favore della città giuliana per 68 mila 737 euro complessivi.
Gli altri Comuni
Nel 2010 (anno fiscale 2009) a scegliere il municipio pedemontano come destinatario del 5 per mille erano stati appena 275 cittadini garantendo alle casse dell’ente entrate per 4 mila 978 euro.
In Italia
Su 8 mila 88 Comuni in 7 mila 882 sono stati scelti, chi più chi meno, per la devoluzione. Prima per gettito e numero di opzioni è stata ancora una volta la Capitale con 8 mila 416 scelte per 414 mila 413 euro. All’inverso, ultimo municipio per incasso è stato quello di Candela, provincia di Foggia: 1 scelta per un centesimo entrato in cassa. Poco? A 206 Comuni d’Italia non è arrivato nemmeno quello. Riflettano le amministrazioni locali sul rapporto con i cittadini.
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Verso le elezioni regionali del "18"
Mancano poco più di 8 mesi alle prossime consultazioni regionali e la corsa alle candidature è già iniziata. A sinistra art.1 favorita la Degano, ma anche D'Antoni. Nel PD le candidature saranno decise a fine anno, dopo l'assestamento congressuale (al momento nessuno dei nostri conisglieri è il lizza) probabilmente con le primarie, salvo casi a parte e i 5 stelle che dovranno attendere il via per i clik delle loro regionarie, a centrodestra quello che sembrava deciso non lo è più.
Via via che il tempo passa pare che stiano sfumando le candidature già decise.
Prendiamo la Lega che metterà in campo probabilmente il vice sindaco attuale Vincenzo Tosolini, già sindaco per un decennio e quindi uno che la politica la vissuta e non è una novità, sarà della partita, assessore Dal Forno permettendo. Infatti anche lui punta alle regionali.
Per Forza Italia, si dice stia tramontando la candidatura dell'assessore provinciale Mirko Quai, anche lui da molti lustri sulla breccia ma pare che a fargli le scarpe sarà probabilmente l'attuale sindaco di Pasian di Prato, Andrea Pozzo, favorito nell'area blasoniana, salvo ripensamenti per una terza candidatura ritenuta più sicura dal candidato in pectore Riccardi.
Ma a centrodestra le novità non finisco mai. Ora pare che saranno della partita anche altri volti noti del territorio e pare scendano in campo, con altre liste, come quelle di Autonomia responsabile, Fratelli d'Italia e Progetto FVG, portando via voti sia al sindaco e al vice sindaco , mettendo tutto a soqquadro. L'identikit si dice assomiglierebbe molto a due ex assessori comunali , un centrista e uno a destra come Toneatto e il consigliere provinciale come Giau.
A sparigliare le carte però potrebbero essere anche altre candidature e che per ora non battono ancora il colpo.
Ma ci saranno?
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Inviato da: lafinedelgioco
il 20/12/2013 alle 09:49