Creato da antonio.palmas il 08/08/2010
La vita quotidiana spesso mi porta a confrontarmi con la sofferenza, con la tragedia di una malattia incurabile o di una troppo prematura morte.
 

 

Chissà per quanto tempo ancora...

Post n°25 pubblicato il 07 Febbraio 2013 da antonio.palmas

Non mi perderò d'animo. 
Sono più forte di quanto penso, ma occorre un po' di tempo per ritrovare l'equilibrio.
La vita ha ancora in serbo per me tanta bellezza e tanta gioia. 
Ce la farò. 

 
 
 

Al via campagna “Ubriàcati di vita”

Post n°24 pubblicato il 09 Aprile 2012 da antonio.palmas

Amare la vita oggi non ubriacandosi, e amarla domani donando gli organi. É il messaggio lanciato durante la presentazione della campagna “Ubriacati di vita”, tenuta a Roma il 5 aprile scorso, che nasce per parlare ai giovani e attraverso i giovani di prevenzione con una corretta informazione sul consumo di alcol e di sensibilizzazione sulla donazione e trapianto di organi. Si tratta di una campagna cross-mediale su territorio nazionale, che prevede uno spot tv di 30 secondi che nei prossimi giorni andrà in onda sulle reti Rai, Mediaset e Sky, un radiocomunicato, e un videoclip della canzone “Credici”, scritta e interpretata da Andrea Di Giovanni e musicata dalla band romana Velvet, che veicolerà la campagna.

Senza dimenticare il grande contributo dei social network. “Ubriacati di vita”, infatti, sarà presente su Facebook, Twitter e YouTube. Inoltre i ragazzi potranno trovare ogni tipo di informazione sul sito www.song4life.it, dove è possibile scaricare il modulo di adesione all’Aido.

La campagna è realizzata dall'Associazione amici del trapianto di fegato (Aatf), in collaborazione con il Tour Music Fest, festival internazionale della musica emergente, ed è patrocinata da ministero della Salute, Centro nazionale trapianti (Cnt), Associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule (Aido), Fondazione italiana ricerca in epatologia (Fire), Associazione italiana studio fegato (Aisf), Società italiana trapianti d'organo (Sito), Società italiana di alcologia (Sia), Segretariato sociale Rai, Roma Capitale e Associazione nazionale comuni italiani (Anci).

“L'obiettivo principale - spiega Emanuela Mazza, presidente dell'Associazione - è far entrare il tema della donazione e del trapianto nella vita e nella cultura dei giovani come un fatto ordinario, facendo in modo che siano loro a parlare, a sentirsi coinvolti attivamente in prima persona, a produrre contenuti e a condividerli fra loro nel loro mondo: la musica e il web. Ecco perché un concorso musicale e contenuti da condividere principalmente attraverso i social network”.

Il concorso, che parte oggi, è aperto ad artisti di qualsiasi nazionalità tra i 15 e i 30 anni che proporranno un brano musicale che tratti le tematiche della donazione e trapianti di organi. Per partecipare bisogna compilare il form di iscrizione sul sito song4life.it e inviare il brano. La finale è in programma il 15 novembre 2012 al Piper di Roma, all'interno della finale del Tour Music Fest. Sarà possibile iscriversi entro il 30 settembre. “Dobbiamo preservare i giovani, tutelarli - afferma Alessandro Nanni Costa, direttore del Cnt - perché abbiamo bisogno di loro. Come di loro ha bisogno la società. Un modo per farlo è evitare che facciano errori. Allora ragionare di alcol e trapianti è un punto importantissimo”.

“Abbiamo aderito con entusiasmo a questa iniziativa - aggiunge Antonio Gasbarrini, presidente Fire - perché tra le nostre priorità ci sono entrambe le tematiche trattate: quella di educare e informare i giovani sul consumo di alcol, sottolineando i rischi e le conseguenze di un uso eccessivo e concentrato nel fine settimana di bevande alcoliche, e quella di comunicare ai giovani l'importanza della donazione degli organi, il massimo gesto d'amore che si possa immaginare, e che può salvare le vite delle tante persone in lista d'attesa”. “Noi - continua - vogliamo dire di non bere troppo perché fa male alla salute. Pensiamo che il 50% dei ragazzi tra i 17 e i 24 anni usa come bevanda alcolica predominante i superalcolici. Dobbiamo combattere questa dinamica dello sballo e far capire che ci si può ubriacare di vita”. 

 
 
 

Lei si che aveva un grande cuore...

Post n°23 pubblicato il 03 Febbraio 2012 da antonio.palmas
Foto di antonio.palmas

R.P. aveva 12 anni ed era affetta da una malattia che le rendeva necessario un cuore nuovo. Ha atteso invano che l’organo capace di salvarle la vita arrivasse, ma non ce l’ha fatta. E la morte cerebrale ha avuto la meglio. A quel punto i suoi genitori hanno deciso di donare gli organi della bambina e salvare altre vite. É accaduto a Palermo, dove la bimba era ricoverata all’Ismett.

La bambina soffriva di una miocardipatia dilatativa che le procurava difficoltà respiratorie e facile affaticabilità. Condizioni che di giorno in giorno peggioravano. Due gli ospedali in cui era stata curata per “insufficienza cardiaca con severa disfunzione del ventricolo sinistro” e trattata con la terapia medica.

La piccola, in assenza di un miglioramenti significativi, è stata così trasferita all’Ismett di Palermo per l’inserimento in lista d’attesa per trapianto cardiaco. Dal 28 novembre è rimasta in attesa. Dal 9 dicembre è stata tenuta in vita con il cuore artificiale e posta in regime di priorità nazionale per il trapianto del cuore.

Ma l’attesa di un organo compatibile con la giovane è stata vana: nessuna offerta è giunta durante il periodo di ricovero. Il 27 dicembre il quadro clinico si è complicato per un’estesa ischemia cerebrale, che ha determinato una severa e progressiva compromissione neurologica, finita in morte cerebrale.

Quando, per l’aggravarsi delle sue condizioni, la bambina non è stata più idonea per il trapianto, i genitori hanno accettato senza esitare che gli organi della loro figlia fossero donati. “Un estremo gesto d’amore dei genitori verso la loro bambina - dice il professor Bruno Gridelli, direttore dell’Ismett - un gesto con cui hanno voluto offrire ad altri l’opportunità di quella salvezza che è mancata per lei. Tutti noi siamo profondamente commossi e vicini alla famiglia e ammirati per lo straordinario esempio di grande altruismo e civiltà”.

“Quando un genitore perde una figlia di appena dodici anni e decide di donarne gli organi dimostra una grande forza d’animo e una grande attenzione verso chi ha bisogno. Ringrazio questa famiglia per aver dato un esempio di solidarietà e di amore verso il prossimo, nonostante una situazione difficile e triste che non è stato possibile risolvere”. Ad affermarlo in una nota è Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti (Cnt). “La piccola era malata da tempo - prosegue - purtroppo il cuore nuovo che aspettava non è arrivato. Rinnovo il mio grazie - afferma Nanni Costa - per il bellissimo gesto di altruismo che fa capire il valore della solidarietà. In questo caso - conclude - dare l’assenso alla donazione è un gesto che dimostra una grande comprensione e fiducia nei confronti di chi è malato, nel Sistema sanitario nazionale e nella rete dei trapianti italiana”.

 
 
 

Regalo di Natale

Post n°22 pubblicato il 09 Dicembre 2011 da antonio.palmas
 
Foto di antonio.palmas

Per Natale fai un regalo a chi ne ha bisogno, regala una donazione.

 
 
 

Giornata Mondiale del Volontariato

Post n°21 pubblicato il 02 Dicembre 2011 da antonio.palmas

 

Lunedì 5 dicembre l'Auditorium Conciliazione di Roma ospiterà un convegno promosso dal Forum del Terzo Settore, in collaborazione con CONVOL e CSV Net, per celebrare la Giornata Mondiale del Volontariato.

Ospiti d'onore dell'evento saranno il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e il Presidente emerito della Corte Costituzionale, Francesco Paolo Casavola, chiamato a intervenire sul ruolo del volontariato nei 150 anni di vita dello Stato italiano.

L'incontro vedrà anche la partecipazione di numerosi operatori del non profit, testimoni diretti dell'azione quotidiana in numerosi contesti della società civile. La giornalista Rai Daniela De Robert accompagnerà il pubblico in una narrazione che, attraverso filmati e interviste, coinvolgerà direttamente alcuni operatori del mondo del volontariato e della cultura. Cinque sono le finestre che si apriranno per raccontare, anche con immagini e suoni, il volontariato italiano ed internazionale: Giovani; Invecchiamento attivo e solidarietà intergenerazionale; Volontariato internazionale; Donne; Protezione Civile.

La nostra Associazione sarà rappresentata da Claudia Firenze, coordinatrice della Consulta Giovani Nazionale di AVIS, che racconterà la sua esperienza come giovane donna impegnata nel sociale, focalizzando l'attenzione sul rapporto tra politiche di genere e volontariato.

Nel suo intervento, Claudia Firenze si farà anche testimone delle tante donne impegnate nella nostra Associazione, e darà voce alla determinazione, alla costanza e alla grande passione con cui promuovono tra i cittadini valori come la gratuità e la generosità.

 

 
 
 

Fondazione FITOT

Post n°20 pubblicato il 23 Novembre 2011 da antonio.palmas
Foto di antonio.palmas

 

“Dai Tempo alla Vita” è un progetto rivolto alla raccolta di finanziamenti destinati a progetti di ricerca scientifica preclinica e clinica sul trapianto d’organo. I progetti sono finalizzati all’eliminazione del rigetto cronico, una forma di danno progressivo all'organo che porta alla perdita della funzione dell’organo stesso. La conseguenza è il ritorno in lista d’attesa o in dialisi. I destinatari dei progetti di ricerca sono tutti i trapiantati e tutte le persone attualmente in lista d’attesa. La campagna di raccolta fondi promossa da FITOT è sostenuta anche da AIDO, ANED e ACTI.
 
Dal 20 novembre al 10 dicembre sostieni anche tu con TIM e Telecom Italia il progetto "Dai tempo alla vita". Per farlo puoi:

- inviare al numero
45507 un SMS al costo di 2 euro dal tuo telefonino TIM (Sono esclusi i clienti Corporate e le Utenze Aziendali);
- telefonare al numero 45507 da rete fissa Telecom Italia per una donazione di 2 euro.

Al termine dell'iniziativa Telecom Italia verserà a
Fondazione FITOT l’intero ammontare di tutti gli importi effettivamente donati.

 
 
 

8 e 9 Ottobre: i volontari A.I.D.O. nelle piazze con l'anthurium.

Post n°19 pubblicato il 11 Settembre 2011 da antonio.palmas

X Giornata Nazionale A.I.D.O. di informazione e autofinanziamento.

Le offerte ricevute per la piantina di Anthurium andreanum saranno

finalizzate a ulteriori campagne informative e alla ricerca sui trapianti. Sabato 8 e Domenica 9 ottobre p.v. si svolgerà la decima giornata

nazionale di informazione e autofinanziamento, promossa dall’Associazione

Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule (A.I.D.O.)

sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

I volontari dell’A.I.D.O. saranno presenti in oltre 1.000 piazze

per incontrare i cittadini, dare loro informazioni sull’importanza

della donazione come valore sociale e come opportunità per salvare

la vita a chi non ha altre possibilità di sopravvivenza, offrire una

piantina di Anthurium andreanum.

Le offerte ricevute saranno finalizzate a ulteriori campagne informative e

alla ricerca sui trapianti.

 
 
 

ULCERA CUTANEA: ANDARE OLTRE CIÒ CHE SI VEDE

Post n°18 pubblicato il 04 Maggio 2011 da antonio.palmas
Foto di antonio.palmas

III Congresso Interregionale AIUC - Sezione Lombardia e Triveneto

“ULCERA CUTANEA: ANDARE OLTRE CIÒ CHE SI VEDE”

20÷21 Maggio 2011
Move Hotel
Mogliano Veneto (TV)

ARGOMENTI TRATTATI

Implicazioni psicologiche dell’ ulcera cutanea
- Rapporto psicorelazionale tra paziente e operatore
- Dolore, sofferenza psichica e ritardo di guarigione

Tutto sulle medicazioni e nuove tecnologie

Formazione e ricerca
- Master e corsi di aggiornamento
- Studi clinici in vulnologia

Ulcera neoplastica (degenerazione neoplastica dell’ulcera cutanea)

Infezioni ossee nel piede diabetico e ulcere da pressione: dalla diagnosi al trattamento
- Percorsi integrati e multidisciplinarietà
- Laboratorio analisi, diagnostica per immagini, esame colturale, antibioticoterapia, medicazione, trattamento chirurgico, OTI

Novità nell’utilizzo delle medicazioni avanzate
- Ferita chirurgica a rischio
- Innesti

Ospedale e territorio
- Gestione di ulcere complesse
- Livelli di competenza



INFORMAZIONI SCIENTIFICHE

Accreditamento ECM
Verrà richiesta l’assegnazione dei crediti ECM al ministero della salute per medici chirurghi, infermieri professionali, farmacisti, podologi, tecnici ortopedici, fisioterapisti.

Contributi Scientifici - Norme per la Presentazione
1. Coloro che desiderassero presentare Contributi Scientifici dovranno inviare entro e non oltre il 7 Aprile 2011 il proprio elaborato alla Segreteria Organizzativa, utilizzando esclusivamente la procedura on line descritta sul sito www.aiuc.it;
2. L’accettazione da parte del Comitato Scientifico sarà comunicata al relatore all’indirizzo mail inviatoci;
3. La presentazione della Comunicazione è subordinata alla formalizzazione dell’iscrizione al Congresso di almeno uno degli Autori;
4. L’ Autore che presenterà la comunicazione dovrà essere evidenziato con un asterisco (*);
5. Gli Autori devono comparire segnalando il proprio nominativo come segue: Nome puntato e Cognome per esteso. Es.: M. Rossi (1), A. Bianchi (2), …. (1) A.O. Molinette, Torino, (2) A.S.O. San Luigi, Orbassano (To)
6. I contributi scientifici via fax o via e-mail non verranno accettati;
7. I contributi scientifici presentati ad altri congressi non verranno accettati.
La selezione dei contributi scientifici sarà effettuata entro il 22 Aprile 2011.
NB : Si raccomanda a tutti coloro che desiderino presentare Comunicazioni di comunicarlo anticipatamente al proprio coordinatore regionale.

Esposizione Scientifica
Nell’area del Congresso verrà allestita una esposizione di materiale tecnico e di editoria scientifica.

Variazioni
Il Comitato Organizzatore e la Segreteria Organizzativa si riservano il diritto di apportare al programma tutte le variazioni che dovessero rendersi necessarie per ragioni tecniche e/o scientifiche.
Qualsiasi aggiornamento del programma sarà segnalato sul sito www.aiuc.it



INFORMAZIONI GENERALI

Sede Congressuale
Move Hotel – Via Bonfandini 1
31021 Mogliano Veneto (TV)

Quote di Iscrizione (comprensive di IVA 20%)
Soci AIUC € 80,00
Non Soci AIUC € 110,00
Le quote di partecipazione non incluse di cena comprendono: partecipazione ai lavori scientifici, materiale congressuale, attestato di partecipazione, crediti ECM.

Cancellazioni
Verranno accettate le cancellazioni scritte che perverranno entro il 25 Marzo 2011 e sarà comunque rimborsato solo il 50% della quota.
Non sarà effettuato alcun rimborso dopo la data indicata.

Prenotazioni Alberghiere
Per informazioni rivolgersi a:
Grandi Allotment
Via Assietta 14 – 10128 Torino
Tel. +39 011 244 6911 - Fax +39 011 244 6950
info@grandiallotment.it - www.grandiallotment.it

Segreteria Organizzativa
GEM Globe Events Management – CCI Centro Congressi Internazionale
Via Assietta 14 – 10128 Torino
Tel. +39 011 244 6915/26 - Fax +39 011 244 6950
e.baccalaro@congressiefiere.com
elena.mercuri@congressiefiere.com


 
 
 

Sangue cordonale: crescono le donazioni, nel 2010 oltre 20mila unità raccolte

Post n°17 pubblicato il 17 Aprile 2011 da antonio.palmas
Foto di antonio.palmas

04/04/2011

 Sono questi i principali numeri del Report 2010 del Centro Nazionale Sangue.

  •  Sono 19.727 le unità di cellule staminali emopoietiche donate in Italia nel 2010, contro le 16.207 dello scorso anno. Cresce, quindi, la raccolta solidaristica mentre diminuisce l’esportazione di campioni di sangue cordonale ad uso autologo presso le banche private, passato da circa 15.000 unità nel 2009 a 12.000 nel 2010. Lo rileva il Report sulle Banche di sangue di cordone ombelicale diffuso nei giorni scorsi dal Centro Nazionale Sangue. In cui si spiega che l’inventario nazionale ha raggiunto oggi oltre 32.000 unità, ma tuttavia si tratta di una quota ancora molto bassa. Per dare ai pazienti una maggiore possibilità di trovare una donazione totalmente compatibile e con adeguata cellularità, spiegano gli esperti, l’inventario nazionale dovrebbe essere addirittura triplicato.

    Il trend, però, fa ben sperare. Soprattutto perché, spiega il Centro Nazionale Sangue, “la fonte è maggiormente diversificata”. A contribuire a questo risultato, oltre alle “storiche” banche di Milano e Pavia, certificate FACT, di Torino, di Padova, di Firenze e di Roma sono state anche altre strutture come Treviso, Bologna, Pescara, Pisa, e Reggio Calabria, a dimostrare che l’attività della rete pubblica sta migliorando i suoi standard di sistema. L’Italia, spiega il Centro in una nota, sta lavorando soprattutto sulla qualità e rende assolutamente stringenti i requisiti di idoneità al bancaggio, escludendo campioni con dosaggi cellulari al di sotto di 1 miliardo di staminali emopoietiche. “Questa che apparentemente può sembrare una rigidità del sistema, invece rappresenta un punto di forza: l’inventario italiano è costituito da un ‘patrimonio’ cellulare biologicamente sicuro e già tipizzato, dunque di immediata disponibilità”.

    A supporto della donazione, inoltre, la comunità scientifica italiana sta elaborando un position statement nel quale illustrerà perché al momento, in mancanza di evidenze scientifiche, sia inutile conservare per sé il sangue di cordone ombelicale (conservazione autologa), ma al contrario, sia auspicabile favorirne la raccolta a scopo solidaristico per arrivare in tempi brevi all’obiettivo di 75.000 donazioni a dimora nell’inventario nazionale.

    Dal 1993 ad oggi, nel mondo, sono circa 1.500.000 famiglie che hanno donato il sangue del cordone ombelicale dei propri figli riuscendo a creare un inventario mondiale di 537.276 unità, contenenti ciascuna una dose cellulare adeguata per il trapianto di cellule staminali emopoietiche. Finora questo sistema ha consentito di realizzare circa 20.000 trapianti in pazienti affetti da leucemia, linfoma, talassemia, malattie metaboliche e difetti immunologici.
  •  
     
     

    Anche un cuore anziano può donare una vita

    Post n°16 pubblicato il 18 Marzo 2011 da antonio.palmas

    Nel nostro paese ogni anno quasi 800 persone sono candidate al

     trapianto di cuore, ma solo la metà di quei pazienti potrà sperare di

    ricevere una donazione. Secondo gli attuali protocolli sarebbero necessari

    cuori giovani e normali ma non ce ne sono a sufficienza tra i pazienti eleggibili

     per la donazione. Appare quindi opportuna l´idea di riuscire ad utilizzare donatori

     “anziani”, dopo aver “collaudato” i loro cuori con un test di stress cardiaco.

     L´ecostress farmacologico al centro dello studio ADONHERS, condotto

    congiuntamente dall’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR e il Centro trapianti

    cuore-polmone del Sant’Orsola di Bologna, è in grado di diagnosticare la

    funzionalità del cuore e quindi l’idoneità per il suo trapianto.

    Una visione panoramica ed integrata dell’eco-stress nella selezione dei

     donatori “anziani” nella dimensione organizzativa, rianimatoria,

    cardiologica-cardiochirurgica e sociale, è stata alla base del successo dell’esperienza

     pilota in Emilia-Romagna e Toscana. I risultati scientifici dello studio

    ADONHERS ed i suoi protocolli organizzativi e metodologici possono essere

    estesi a tutto il territorio nazionale, coinvolgendo i centri di trapianto di

    cuore e le organizzazioni trapianti, per creare una rete anestesiologica/cardiologica

     qualificata sul territorio e nei diversi centri di neuro rianimazione.

     
     
     

    San Valentino

    Post n°15 pubblicato il 14 Febbraio 2011 da antonio.palmas
    Foto di antonio.palmas

    Auguri a tutti gli innamorati

     
     
     

    Il trapianto di fegato può salvare una vita: in Italia però servono più donatori

    Post n°14 pubblicato il 26 Gennaio 2011 da antonio.palmas

    E’ merito della buona informazione e di un centro di
    smistamento degli organi efficace e veloce se la
    Spagna è il primo paese europeo per numero di
     donazioni d’organo: 34 donatori per milione di
    abitanti, decisamente al di sopra della media europea
     di 18. Il numero di donatori a Madrid è il più alto
    del vecchio continente, il più basso è in Bulgaria,
     con un solo donatore per milione. Anche in Italia il
    sistema dei trapianti è eccellente (siamo secondi solo
    agli spagnoli per numero di donatori), sia per qualità
    dei trapianti effettuati, sia per le condizioni dei pazienti
    trapiantati, ma per abbattere le liste d’attesa bisogna
    fare di più. Per aumentare il numero di trapianti è
    necessario diffondere in modo più capillare la cultura
     della donazione, facendo far capire davvero che
    opporsi al prelievo vuol dire negare una possibilità di
    vivere e che gli organi non donati saranno sprecati.
    Nel caso del trapianto di fegato, un organo nuovo può
    salvare una vita, ma sono ancora troppo poche in Italia le
    donazioni: mille i trapianti epatici eseguiti ogni anno
    (100 sui bambini), a fronte di un fabbisogno reale di circa
     il doppio. In Italia, dal 1992 al giugno 2009 sono stati
    eseguiti 12.759 trapianti di fegato, di cui 1.059 nel 2009,
     ma i dati del Centro Nazionale Trapianti non lasciano
    dubbi: al 30 settembre 2009 erano 1.481 pazienti in lista
    di attesa per un fegato nuovo, ma gli interventi potrebbero
     aumentare ancora del 20-30%.
    “Il trapianto è necessario quando il fegato è incapace di
    svolgere le sue normali funzioni, nella maggior parte dei
     casi per una cirrosi epatica causata da epatite C, ma anche
    da epatite B, cancro del fegato non trattabile con altre cure,
     da abuso di alcol, da malattie dei dotti biliari e da alcune
    malattie ereditarie, come il Morbo di Wilson e
     l’emocromatosi.- afferma Antonio Gasbarrini, docente
     all'Università Cattolica di Roma e presidente della
     Fondazione italiana ricerca in epatologia (FIRE http://www.fondazionefegato.it/)- “La selezione per i
    candidati al trapianto è molto rigorosa, dato il numero
     insufficiente di organi, e la lista d'attesta (a volte di
     parecchi mesi o anni) segue criteri di priorità basati
    sullo stato della malattia, dando la precedenza ai pazienti
    più gravi, per i quali viene attivato un sistema di emergenza,
     che può consentire il reperimento di un organo idoneo nel
    giro di ore o giorni”.
    Il trapianto può essere effettuato da donatori deceduti
    (solo- è bene ribadirlo- nel momento in cui viene dichiarata
     la morte cerebrale) o da donatori viventi.

 L’intervento
     da donatore vivente prevede il prelievo di una parte di fegato
    da un donatore sano e il successivo trapianto in un paziente
     malato, dato che il fegato è l'unico organo che può rigenerarsi.
     Nella maggior parte dei casi i pazienti trapiantati possono
    tornare ad avere un normale stile di vita tra i sei e i 12 mesi
    successivi al trapianto e il 75% di loro sta bene a distanza di
    5 anni. Ma in che modo si diventa donatori? In attesa
    dell’entrata in vigore della legge sul silenzio assenso,
    la manifestazione della volontà a donare gli organi si basa
    sul principio del consenso o del dissenso esplicito, in base
    al quale ognuno ha la possibilità (non l'obbligo) di esprimere
    la volontà sulla donazione dei propri organi: compilando un
    cntgenerale&menu=menuPrincipale&sotmenu=donazione&label=mpd),
     che deve essere conservato insieme ai documenti personali, registrando
     la propria volontà nella ASL di riferimento o dal medico di famiglia, facendo una dichiarazione scritta da portare con sé con i propri
    documenti o con l'atto olografo dell'AIDO (l’Associazione Italiana
    per la Donazione di Organi) o di una delle altre associazioni di settore.
    In caso contrario, la legge dà la possibilità ai familiari di opporsi al
    prelievo, anche se magari in vita era stato espresso solo “a parole”
     un parere favorevole sulla donazione.
    “E’ necessario- conclude Gasbarrini- trasmettere anche la sicurezza,
     la trasparenza e l'efficienza del sistema dei trapianti per non lasciare
    dubbi e ombre, aumentando la fiducia e la consapevolezza nella
     scelta di donare, che deve essere vista come un grande gesto di responsabilità sociale e di altruismo. E naturalmente va sostenuta
    la famiglia del donatore, anche attraverso l’aiuto psicologico, perché
     possa accettare la richiesta di donazione in un momento di enorme difficoltà”.
    di Brigida Stagno

     
     
     

    ADMO - chi siamo.

    Post n°13 pubblicato il 18 Dicembre 2010 da antonio.palmas
    Foto di antonio.palmas

    L'Associazione Donatori Midollo Osseo ha come scopo principale informare la popolazione italiana sulla possibilità di combattere le leucemie, i linfomi, il mieloma e altre neoplasie del sangue attraverso la donazione e il trapianto di midollo osseo.

    Sono molte le persone che ogni anno in Italia necessitano di trapianto, ma purtroppo la compatibilità genetica è un fattore molto raro, che ha maggiori probabilità di esistere tra consanguinei.

    Per coloro che non hanno un donatore consanguineo, la speranza di trovare un midollo compatibile per il trapianto è dunque legata all'esistenza del maggior numero possibile di donatori volontari tipizzati, dei quali cioè sono già note le caratteristiche genetiche, registrate in una banca dati.

    Si valuta che in Italia siano necessari circa 1.000 nuovi donatori effettivi all'anno. Una stima che è destinata a subire un notevole aumento, se si tiene conto che il trapianto delle cellule staminali presenti nel midollo osseo è attualmente al centro di ricerche anche nel campo dei tumori solidi, mentre stanno diventando di routine alcune applicazioni in campo genetico, come nel caso delle talassemie.

    In questo panorama, ADMO svolge un ruolo fondamentale di stimolo e coordinamento: fornisce agli interessati tutte le informazioni sulla donazione del midollo osseo e invia i potenziali donatori ai centri trasfusionali del Servizio Sanitario Nazionale, presso i quali vengono sottoposti alla tipizzazione HLA, che avviene con un semplice prelievo di sangue. I dati vengono poi inviati al Registro Italiano Donatori Midollo Osseo (IBMDR), nel più assoluto rispetto della normativa sulla privacy (Decreto Legislativo 196/03).

    Nel 1990, anno di nascita di ADMO, i donatori italiani erano 2.500.
    A oggi gli iscritti sono oltre 370.000.


     
     
     

    Nanni Costa: «Perché sono diminuiti i trapianti?».

    Post n°12 pubblicato il 07 Dicembre 2010 da antonio.palmas
    Foto di antonio.palmas

    02/12/2010

     Nel 2010 in Italia si è registrata una diminuzione del numero dei donatori d'organo utilizzati, un calo che si attesta attorno al 7,1%.

  •  Nel 2010 in Italia si è registrata una diminuzione del numero dei donatori d'organo utilizzati, un calo che si attesta attorno al 7,1%. Secondo i dati preliminari al 31 ottobre, questi sono infatti passati dai 1.167 del 2009 ai 1.085 dell'anno in corso.

    «Le cause principali di tale flessione - spiega Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro Nazionale Trapianti (CNT), in un'intervista rilasciata al programma”Formato Famiglia” della rete TV Sat 2000 - sono due: da un lato si è riscontrato negli ultimi 5 anni un aumento dell'età media dei donatori, passata da 50 a 55 anni, dall'altro si è registrata la diminuzione del numero dei decessi di pazienti cerebrolesi, passati da 5.572 nel 2009 a 2.388 nei primi 6 mesi del 2010, che equivale, secondo i dati in proiezione a fine anno, ad una riduzione del 13,6%».

    «La diminuzione del numero dei decessi di pazienti cerebrolesi -afferma Nanni Costa-, è da interpretare in un quadro più ampio che prenda in considerazione il rapporto esistente tra il numero complessivo degli accertamenti di morte cerebrale effettuati nelle rianimazioni (2.257 nel 2009, a fronte di 1.057 nel primo semestre 2010) e il totale dei decessi in seguito a lesioni cerebrali.

    “Stando ai dati preliminari al 30 giugno 2010 - spiega il numero uno del CNT - tale rapporto è aumentato di 4 punti percentuali, passando dal 40,5% nel 2009 al 44,3% nei primi 6 mesi del 2010. Dunque, se è indubbio che sono diminuiti i decessi in seguito a lesioni cerebrali - precisa - e' altrettanto vero che la Rete Nazionale Trapianti (RNT) è stata in grado di rispondere in modo incisivo a tale calo, limitando gli effetti negativi sul sistema delle donazioni».

    Ma secondo Nanni Costa, “le cause dell'arresto del trend positivo delle donazioni sono diverse e, data la complessità del processo di donazione e trapianto che coinvolge molteplici settori della sanità, devono essere rintracciate sia a livello strutturale-organizzativo sia a livello tecnico”.

    Dalla esperienza accumulata dalla rete trapiantologica negli ultimi 10 anni, si evince che la partita sulla donazione si gioca spesso nelle rianimazioni: è provato che la non opposizione dipende anche dalla corretta impostazione del rapporto instaurato con la famiglia del potenziale donatore. L'affidabilità, la serietà e la trasparenza della struttura, come la certezza che il paziente sia stato curato al meglio, passano attraverso una gestione corretta della relazione.

    «Il Centro Nazionale Trapianti - spiega il presidente - si impegna con costanza da anni nella programmazione di una serie di interventi di formazione dedicati a tutte le figure sanitarie coinvolte nel processo di donazione (medici di rianimazione, infermieri di rianimazione e coordinatori alla donazione), dedicando maggiore attenzione a promuovere le competenze del personale finalizzate ad una corretta gestione della relazione con la famiglia».

    «Sarebbero necessari - aggiunge - anche interventi strutturali che diano un maggiore riconoscimento alla figura del coordinatore locale. Accanto a questi interventi, sarebbe importante diffondere e standardizzare i programmi organo-specifici a livello nazionale che il CNT ha definito da anni e che, proprio nel 2010, con i programmi di fegato e polmone sono stati completati».  
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    New York: donazione degli organi anche per chi muore a casa.

    Post n°11 pubblicato il 07 Dicembre 2010 da antonio.palmas
    Foto di antonio.palmas

    03/12/2010

    Contro la carenza di organi per trapianto a Manhattan dal 1 dicembre è attiva un’unità speciale incaricata di raggiungere il potenziale donatore deceduto a casa propria e portarlo al centro competente in tempo utile per l’espianto degli organi.

  •  Gli organi per i trapianti non bastano mai. E non solo per la bassa disponibilità alla donazione, ma anche per un banale motivo: molti dei decessi di chi ha già deciso di donare i propri organi avvengono fuori dalle mura dell’ospedale - a casa, magari - e ciò rende impossibile l’espianto degli organi in tempo utile. Per esempio a Manhattan sono stati 50 mila i decessi nel corso del 2009. Di questi 600 erano eligibili alla donazione, ma meno della metà (261) sono diventati donatori. Nel frattempo, circa 8 mila newyorkesi erano in attesa di un trapianto.

    Da questa semplice conta è nato un progetto pilota, non nuovo in Europa, ma inedito oltre-Atlantico: la messa a punto di una task force mobile, una vera e propria unità medica speciale che, con la collaborazione delle forze di polizia e dei vigili del fuoco, raggiunge il potenziale donatore deceduto a casa propria in pochi minuti per procedere, in meno di un’ora dal momento in cui il cuore ha smesso di battere, all’espianto degli organi.

    Il programma, per cui il il Department of Health Resources and Services Administration ha stanziato un milione e mezzo di dollari, è iniziato ieri e si avvale di una squadra composta da 2 infermieri, uno specialista incaricato di parlare con la famiglia e un medico.
    La chiamata da parte dei familiari innesca la catena dell’intervento che, prima, porta un ufficiale di polizia a constatare che la morte non sia connessa a un crimine. Subito dopo aver tentato la rianimazione, lo specialista affronta con i familiari - che devono dare l’ok all’espianto - il difficile momento, mentre il personale medico valuta l’eligibilità alla donazione. Subito dopo il paziente viene trasportato con un veicolo appositamente attrezzato al centro competente, il Bellevue Hospital.
    In questa fase, il programma prevede soltanto l’espianto dei reni.
    Si tratta di un progetto “molto, molto modesto - ha commentato Lewis Goldfrank, direttore del reparto di emergenza al Bellevue Hospital Center - ma che può dimostrare un concetto che può rivelarsi rivoluzionario”. Cioè che anche le persone decedute a casa possono diventare donatori.
    Entusiasta il sindaco di New York, Michael Bloomberg: “Donare un organo può salvare una vita. È per questo che sono un donatore”, ha affermato. “Ma la triste verità è che circa 8 mila newyorkesi in questo momento sono in lista d’attesa per un trapianto e ci sono barriere che fanno sì che salvare le loro vite non sia semplice come dovrebbe essere. Questo nuovo programma pilota ci aiuterà a testare un processo che potrebbe cambiare il modo in cui doniamo gli organi e aiutare a salvare molte vite”.  
  • Tra 20 anni l'avremmo pure in Italia...!!! (forse)

     
     
     

    BOLOGNA: XV Congresso Nazionale S.I.TRA.C. - Società Italiana Trapianto di Cornea

    Post n°10 pubblicato il 07 Dicembre 2010 da antonio.palmas
     
    Foto di antonio.palmas

    XV Congresso Nazionale S.I.TRA.C.
    Società Italiana Trapianto di Cornea

    BOLOGNA 24-25-26 febbraio 2011

    Sede congressuale:
    Savoia Hotel Regency
    Via del Pilastro, 2 – Bologna

    Sede dei corsi:
    Savoia Hotel Country House
    Via San Donato, 159 - Bologna


    La Società Italiana Trapianto di Cornea è un'associazione scientifica che riunisce i maggiori esperti italiani sul trapianto di cornea. L'associazione, che non ha fini di lucro, ha per scopo:
    - favorire lo scambio di informazioni, conoscenza ed esperienze riguardanti le tecniche chirurgiche e parachirurgiche, le terapie mediche, i problemi medico legali e i risvolti sociali del trapianto di cornea e delle tematiche ad esso correlate;
    - organizzare e patrocinare corsi, congressi, riunioni teorico-pratiche, nonché promuovere attività editoriali sull'argomento;
    - stimolare la ricerca sull'argomento;
    - proporsi come “rappresentante ufficiale” per offrire ai competenti organi amministrativi e legislativi una consulenza specifica sul tema del trapianto di cornea e dell'organizzazione dei centri di Riferimento Regionali (Banche degli Occhi);
    - organizzare il Congresso Nazionale annuale per i medici oculisti.


    PROGRAMMA DI EDUCAZIONE CONTINUA IN MEDICINA - ECM
    La partecipazione al XV Congresso Nazionale S.I.TRA.C. per l’intera durata dà diritto all’acquisizione dei crediti formativi stabiliti dal Ministero della Salute per ciascuna figura professionale di seguito riportata:
    - medici-chirurghi specialisti in oftalmologia
    - ortottisti/assistenti di oftalmologia
    - infermieri professionali
    Per l’ottenimento dei crediti è necessaria la partecipazione effettiva all’intera durata del congresso, la compilazione della scheda di valutazione e test di apprendimento che verranno consegnati in congresso ad ogni singolo partecipante in regola con il pagamento della quota di partecipazione.
    La rilevazione delle presenze in aula sarà effettuata tramite controllo elettronico dei badge.
    Ogni corso del giovedì sarà accreditato singolarmente per la sola figura professionale dei medici specialisti in oftalmologia.
    Per il corso S.I.B.O. è stato richiesto l’accreditamento anche per i biologi ed i tecnici sanitari di laboratorio biomedico.


    SEGRETERIA ORGANIZZATIVA:
    JAKA Congressi
    Via della Balduina, 88
    000136 - Roma
    Tel. +39 06.35497114
    Fax +39 06.35341535
    info@jaka.it - www.jaka.it

    SEGRETERIA SCIENTIFICA:
    Dr. Luigi Fontana
    Unità Operativa di Oculistica
    Presidio Ospedaliero Maggiore - Bellaria
    Azienda USL Città di Bologna - 40133 Bologna

     
     
     

    Mister Green in Sicilia

    Post n°9 pubblicato il 18 Novembre 2010 da antonio.palmas

     Mister Green il Papà del piccolo Nicholas 

     a Catania dopo sedici anni

      in visita all’Istituto Parini

     

         Mister Reginald Green, giornalista della California, papà del piccolo Nicholas , nei programma della sua visita in Italia ha inserito una sosta a Catania ed il prossimo  9 novembre  sarà  visiterà la scuola Parini che ha intitolato a Nicholas l’auditorium ed ha piantato dieci anni or sono una pianta di alloro, ora diventata albero.

    Martedì 9 novembre  presso l’Istituto Parini si svolgerà una manifestazione di ricordo di Nicholas a sostegno della diffusione della cultura della donazione che, grazie al gesto generoso della famiglia Green, ha avuto in Sicilia un forte rilancio.

    Oltre le autorità saranno presenti alcuni dei beneficiari degli organi di Nicholas e sarà commovente per Mister Green abbracciare dei siciliani che sono ancora vivi, grazie e con gli organi del “piccolo eroe”.

      L’Aido   che coordina la visita in Sicilia con tappe a Palermo, Messina, Catania e Termini Imerese  e le associazioni che operano per la diffusione  della cultura della donazione   incontrano Mister Green che con il suo gesto ha permesso alla Sicilia di salire nella graduatoria nazionale della donazione degli organi.

    L’evento, dice il Preside Giuseppe Adernò che ha programmato l’iniziativa, consente alla scuola Parini di ringraziare Mister Green , il quale ogni anno offre ad uno studente meritevole la borsa di studio   e la visita   nella “scuola di Nicholas” segnato  una tappa di verifica del cammino svolto e traccia le prospettive di un percorso nuovo da seguire per insegnare  il valore della vita e per radicare nella nostra civiltà la cultura della donazione, sull’esempio del piccolo Nicholas che  ha  fatto della propria vita un dono per gli altri

     

    9 Novembre 2010 - Ore 17,00

     Auditorium Nicholas Green – Istituto Parini

    CATANIA

     
     
     

    Nona Giornata Nazionale A.I.D.O.

    Post n°8 pubblicato il 03 Settembre 2010 da antonio.palmas
    Foto di antonio.palmas

     Nona Giornata Nazionale A.I.D.O. di informazione e autofinanziamento. Le offerte ricevute per la piantina di Anthurium andreanum saranno finalizzate a ulteriori campagne informative e alla ricerca sui trapianti.

    Sabato 9 e Domenica 10 ottobre p.v. i volontari dell’A.I.D.O. saranno presenti in numerose piazze per incontrare i cittadini, dare loro informazioni sull’importanza della donazione come valore sociale e come opportunità per salvare la vita a chi non ha altre possibilità di sopravvivenza, offrire una piantina di Anthurium andreanum. Le offerte ricevute saranno finalizzate a ulteriori campagne informative e alla ricerca sui trapianti.

     
     
     

    Testimonianza di Barbara Saraceno

    Post n°7 pubblicato il 22 Agosto 2010 da antonio.palmas



    Ieri la leucemia e il trapianto , oggi la maternità
     Quando si sente parlare di una malattia grave, si pensa sempre che questa non possa colpire te.
    Si è proprio così e quando mi sono ritrovata con una diagnosi di leucemia, mi sono domandata perché fosse capitato a me.
    Tutte le mattine, al mio risveglio, mi domandavo - sempre - se fossi stata preda di un incubo o se quanto stavo vivendo rappresentasse la mia realtà.
    E - sempre - dopo pochi secondi mi rendevo conto che purtroppo era tutto reale. Ero una ragazzina di quattordici anni, che lottava tra la vita e la morte.
    Angoscia, pensieri terribili e, nonostante la mia giovane età, piena consapevolezza di quello che mi stava accadendo.
    Non riuscivo a parlare con nessuno della mia malattia, delle mie paure, dei miei incubi in cui mi si annunciava sempre la morte.
    Dopo due cicli di chemioterapia, nel 1989 mi sono sottoposta al trapianto di midollo osseo: due mesi di camera sterile, una sorta di prigione in cui le visite degli esterni erano forzatamente limitate… per cui mi ritrovavo quasi tutta la giornata sola, a tu per tu con la mia malattia.
    Ma ogni giorno in più era una piccola conquista e oggi, che sono guarita, di quel periodo ho un ricordo che raramente mi capita di raccontare.
    Eppure ricordo tutto: sorrisi ricevuti, parole e sensazioni provate.
    Ho sempre vissuto consapevole di non poter avere figli e, a dire la verità, inizialmente la cosa non mi sembrava un problema. Lo è diventato quando sono guarita: sognavo di avere il pancione e di partorire, ma sapevo benissimo che non avrei mai dato alla luce un figlio.
     Poi, come una bella favola in cui tutto finisce bene, a un certo punto il mio corpo ha cominciato a modificarsi: la mia pancia e la mia bambina erano reali! Una gioia immensa, assaporata solo per un breve istante, in quanto la bimba dentro di me era piccina e non riusciva a crescere bene.
    Mi domandavo perché tutto questo fosse capitato nuovamente a me… Ma i medici dicevano che la piccola era una bambina forte e in lei c’era tanta voglia di vivere. Ho cominciato a credere in lei, allora, e il 29 maggio di quest’anno è venuta alla luce Elisa: meno di due chilogrammi, così piccola da poterla tenere tranquillamente in una mano, bellissima per la sua mamma e per il suo papà ma, soprattutto, sana.
    Oggi Elisa ha poco più di cinque mesi. Quando la guardo e penso a tutta la mia storia mi commuovo.
    Elisa è un dono ricevuto dal Cielo!
    Ringrazio mio fratello, che è stato il mio donatore di midollo osseo, e tutti i medici che mi hanno seguita durante la malattia e la gravidanza: se Elisa è tra noi, lo devo soprattutto a loro.
    Barbara Saraceno


     
     
     

    I genitori di Nicholas Green

    Post n°6 pubblicato il 14 Agosto 2010 da antonio.palmas

    "II nostro bambino non è stato invano in questo Paese; per ripagarlo di tutto il bene che ne ha ricevuto, egli è oggi vivo nel corpo dei cinque bambini italiani che hanno i suoi organi. Sarà il loro amico per tutta la vita".

     
     
     
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