Cambiamento di scenari in vista: dopo la Fed, l'Europa arriva ad avere qualche speranza. E i dati Pmi sui servizi sembrano dargli ragione, con un Italia che, forse, potrebbe dimostrarsi più matura del previsto. Le previsioni e i consigli per investire di Francesco Paglianisi Advisor di Admiral Markets. Torna la propensione al rischio, a quanto pare, dopo il cambio di bias della Fed. Quali scenari si presentano? Il primo scenario che solitamente prendiamo in considerazione è quello della Federal Reserve. L’indebolimento del dollaro rappresenta la conferma del fatto che si allontanava il rischio di cambiamento dei tassi e di conseguenza del tapering. Attualmente consideriamo una visione rialzista in crescita dall’inizio di luglio in conseguenza delle decisioni accomodanti prese dal board della Fed, le quali hanno ufficializzato una serie di segnali gi presenti sul mercato e noti anche allo stesso Bernanke. Infatti da maggio a giugno si è avuto un rialzo troppo veloce per il T bond (arrivato a toccare il 3,50% e poi al 2,50%) cosa che ha costretto il numero uno della Federal ad essere più prudente. Queste indicazioni facevano intuire uno shift del tapering da settembre a fine anno che permetterebbe a chiunque avesse posizioni long di aumentarle anche in vista delle aspettative al rialzo delle prospettive sui cicli economici. Infatti se la crisi aveva portato giù l’economia, adesso la Federal così come tutte le altre banche centrali, hanno iniziato a rialzare i mercati. Mercati che adesso non considerano più i minimi del 2009 ma intravedono una situazione precrisi del 2007, quando ancora si lavorava guardando i cicli economici, gli utili e il rialzo, tutt’ora presente, sull’S&P 500. Le prospettive vedono un margine di crescita del 5-10% anche perchè il 70% delle trimestrali ha battuto le attese.
Sul lato macro, invece, al primo posto si trova, come detto, la Federal Reserve, con uno slittamento del tapering, mentre al secondo posto la Bank of Japan che potrebbe confermare la sua politica attuale da 70 trilioni di yen anche sulle previsioni di una possibile recessione in vista nel 2014 causata dall’aumento dell’Iva e della pressione fiscale. nel caso si voglia acquistare sul Nikkei, si deve considerare che l’indice in questione sale non per il ciclo economico ma per le operazioni di politica economica della BoJ.
Al terzo posto, infine, il Sud Europa. In questo caso si sta assistendo a un riassorbimento del rischio sistemico su molti panorami, perciò si prevede un aumento del rischio e una vendita sull’investment grade a favore junk bond perchè gli assett sotto pressione come il Btp Italia, dal 2014 si prevedono non più agganciati al rischio sistemico ma alle aspettative economiche.
Cosa cambia e soprattutto cosa succeder da qui a un mese? L’assorbimento del rischio sistemico sar il protagonista e porter a un azionario Usa in miglioramento, cosa che sta gi avvenendo e a un Nikkei positivo. Sul fronte europeo, invece, lo spread sul bund tender a scendere con un rialzo su Btp e CCT, l’abbandono del tasso fisso a favore di quello variabile, e in generale, un Nikkei positivo su tutti i fronti anche con l’indebolimento dello yen contro dollaro ed euro.
La previsione è per una finestra temporale di un mese di rialzi su tutto, favoriti da varie coincidenze positive. In generale il riassorbimento del rischio sistemico per Btp e Cct, T bond in ripresa dopo aver toccato i minimi e una situazione migliore rispetto al previsto, sia per una tranquillit tipica di agosto sia perchè il momento che stiamo vivendo è molto più simile a quella del 2007. I mercati non potranno rompersi per il semplice fatto che le banche Centrali si trovano a fare da margine contro il pericolo di ribasso, quel famoso cigno nero che poi, alla fine non c’è stato. Attualmente viaggiamo sui massimi quindi la prudenza in questi casi è d’obbligo, ma le prospettive per un summer rally ci sono tutte.
L'impatto della sentenza Berlusconi sul mercato italiano è stato minimo. Dobbiamo temere un ritorno del pericolo successivamente oppure è stato tutto gi scontato? Per quanto riguarda l’Italia, la preoccupazione derivata dal processo Berlusconi era tutta confinata al territorio nazionale, soprattutto visto che la stampa estera ha parlato in maniera marginale dell’evento e, nelle poche occasioni, sempre in modo negativo (il FT ha parlato di buffone italiano) e senza timori di crolli del governo o crisi. Difficile credere in nuove elezioni anche perchè i presupposti non ci sono. Prima di tutto per quanto riguarda lo schieramento politico: tutti sono convinti di vincere ma i margini sono troppo minimi per riuscire a governare con l’attuale legge elettorale, poi perchè, appunto a causa del sistema di voto, non si avrebbe una situazione di molto diversa. Il panorama più probabile vedrebbe un Letta Bis con l’appoggio di quei 20 espulsi dal M5S che gli permetterebbero di continuare a governare. Anche perchè se il Pdl ha ancora bisogno di tempo per riuscire a trovare un sostituto per Berlusconi (che sia la figlia Marina o anche Alfano), dall’altra parte non bisogna dimenticare che i capigruppo all’inizio del governo si sono accordati con Napolitano solo dopo 18 mesi e soprattutto solo dopo una riforma elettorale. Un ulteriore elemento di rialzo per i mercati a conferma di quella finestra di 1 o 2 mesi di cui parlavo prima e che permetterebbe di tenere, se non aumentare, le posizioni long gi stabilite. Nel frattempo a livello microeconomico i mercati premieranno, cosa che stanno gi facendo, le societ che stano ristrutturando, mentre ad essere penalizzate saranno quelle che puntano all’aumento di capitale. Volendo spostarsi sul macro si preferir la qualit , (Usa in primis) se si punta sul lungo periodo. Il mib 40 è un discorso che può reggere su una posizione che non va oltre il mese, per i fattori di riassorbimento del rischio sistemico gi accennati prima, ma se invece si vogliono rinsaldare le posizioni long adottate da qualche settimana l’S&P 500 è il punto di riferimento, come anche il Nikkei. Eventuale volatilit o momentanei ribassi dovrebbero essere considerati opportunit d’acquisto.