scrittura e lettura

per chi ha voglia di scrivere e di leggere

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

 

LIBERA MAI

Post n°45 pubblicato il 19 Febbraio 2015 da Vogliadiscrivere
Foto di Vogliadiscrivere

La donna aveva un desiderio: stare bene.

Quella sera era seduta per terra. Il pavimento era freddo, ma lei non aveva più la forza di rialzarsi.

Lui era uscito, finalmente e lei era ancora via.

Per un attimo aveva pensato che non ce l'avrebbe fatta, questa volta. Poi aveva pregato Dio che lui non la colpisse così forte come la volta precedente.

Sapeva che di lì a poco sarebbe trnato e lei lo avrebbe perdonato,

COME SEMPRE!!!!!

 
 
 

LA LEGGENDA DELLA ROSA ROSSA

Post n°44 pubblicato il 19 Febbraio 2015 da Vogliadiscrivere
Foto di Vogliadiscrivere

C'era una volta na ragazza molto povera. Aveva perduto entrambi i genitori e doveva lavorare molto duramente per riuscire a mantenersi. Durante l'estate lavorava nei campi, mentre d'inverno come cameriera in qualche casa di persone ricche.

Un pò invidiava le figlie delle sue padrone, quando le vedeva indossare abiti bellissimi dai tessuti morbidissimi. In particolare s era invaghita di un abito di velluto rosso che apparteneva alla figlia del Duca Dupont. Un giorno, di nascosto, mentre la famiglia si trovava fuori per delle commissioni, si intruffolò nella stanza della ragazza, aprì l'armadio e toccò il tessuto magnifico. Era come accarezzare il pelo di un gatto. Era cosìestasiata da quel piacere che per poco non si fece scoprire. Sarebbe stata una tragedia perché l'avrebbero sicuramente cacciata.

Quell'inverno il freddo fu durissimo e la povera ragazza non fu in grado di riscaldarsi adeguatamente così cadde ammalata e perse il lavoro. Senza i soldi poi non riuscì a chiamare il medico.

Una sera mentre era oramai all'estremo delle forze sognò sua madre:

"Caterina, come stai?" le disse la donna.

"Lei riprendendosi un istante riuscì a trovare la forza di risponderle:

"Mamma, sto morendo. Tra poco saremo insieme. Ti prego però fammi avere un bel vestito di velluto rosso, come quello di Carlotta."

La madre l'accontentò e l'indomani, quando ritrovarono la ragazza morta nel suo letto, indosssava appunto un vestito rosso.

Le persone che si occuparono della sua sepoltura pensarono che lo avesse rubato, ma poi glielo lasciarono addosso nella bara.

La seppellirono nel campo, vicino alla tomba della madre.

Dopo qualche tempo nacquero delle piante sopra alla terra deposta sopra alla bara della ragazza. Queste piante poi fecero dei fiori, rossi come il vestito da lei idossato; delle rose rosse con le spine.

 
 
 

EVA E LA MELA

Post n°43 pubblicato il 11 Febbraio 2015 da Vogliadiscrivere
Foto di Vogliadiscrivere

La sua opera era quasi compiuta. La figura oramai aveva i caratteri della modella, un pò androgina nel voloto, ma molto femminile nel corpo. Un seno prosperoso e gambe lunghissime.

Lei era lì davanti a lui e lo guardava con aria di sfida. Non era sicuro che a lei piacesse come l'aveva ritratta, soprattutto era convinto che non amasse il colore grigio dell'opera, grigio, troppo anonimo. Lei avrebbe preferito un bel marmo di carrara bianco o rosa, ma erano stati quelli che gliela avevano commissionata che avevano voluto la pietra leccese.

L'artista aveva così deciso, per donare un tono di colore al suo manufatto, di aggiungere una bella mela rossa, lucida e vellutata, sembraba proprio vera. Eratalmente bella che quasi toglieva risalto alla donna e questo era sicuro lei non lo gradiva.

"Sono stanca di restare seduta in questa posizione" si lamentò a un tratto lei.

"Abbi pazienza che ho quasi finito, poi ti porto a mangiare in quel ristorante in riva al mare che ti piace tanto"

"Me lo prometti sempre, poi trovi una scusa qualunque per rimanere a casa. Hai paura che lei ti scopra?"

"Ma cosa dici? Eva non sospetta nulla, crede che tu sia lesbica!"

"Sei veramente un fenomeno. Che cosa non inventeresti per tradire tua moglie!"

"Ma tu sei sempre la mia maialina, vero?"

Lei si alzò e indossò la vestalia che era appoggiata sulla sedia. Mentre si stava vestendo lo guardava con dsprezzo. Quando ebbe terminato disse:

"Mi hai stancata, me ne vado a casa, mia intendo."

Sì vattene, tanto sai quante ne trovo di quelle come te?

Lei uscì sbattendo forte l'uscio.

Lui rimase perplesso un istante poi guardò con ammirazione la sua opera.

"E' proprio venuta bene. Sicuramente mi daranno tanti soldi!"

 

 
 
 

IL BUIO E' PIENO DI...

Post n°42 pubblicato il 11 Febbraio 2015 da Vogliadiscrivere
 
Tag: paura

Sento una sirena in lontanza, sarà accaduto qualcosa di brutto?

Sono nella stanza e non vedo nulla. Ripercorro mentalmente alla posizione degli oggetti che vi sono present e cerco di orientarmi, muovendomi allungando le mani per paura di andare a sbattere contro una sedia o il tavolo.

Tocco la porta, no è la finestra, ma quale?

Non so più dove mi trovo.

Un cane abbaia, sarà quello dei vicini o piuttosto un randagio che si è intruffolato nel giardino?

Poi c'è silenzio assoluto e questo mi spaventa un poco. Anelo la luce, non sono abituato all'oscurità. Durerà ancora molto questo gioco crudele? Mi domando mentre sono in cerca della porta per uscire.

Ma dove sono finiti tutti gli altri? A un tratto percepisco un respiro. E' profondo, come qualcuno che soffre di asma.

"Chi sei" gli chiedo timoroso e mentre ascolto il suono della mia voce mi rammento che la regola principale di quel gioco era "Non si deve assolutamente parlare!!"

 

 

 
 
 

I FIGLI

Post n°41 pubblicato il 04 Febbraio 2015 da Vogliadiscrivere
Foto di Vogliadiscrivere

Quando sono piccoli il nostro pensiero principale è quello di nutrirli adeguatamente, di vestirli decorosamente, di curarli quando sono ammalati in maniera efficace.

I nostri figli sono la nostra speranza del futuro.

Quando iniziamo a vederli crescere e diventare autonomi nella cura di se stessi allora iniziamo a pensare al loro futuro e quale potrebbe essere la loro realizzazione migliore.

Con loro si discute spesso perchè a quell'età sono prioettati solamente nel presente, mentre tu cerchi di allargar loro l'orizzonte.

Ma a sedici anni ti interessa solo di come sei pettinato, di vestire alla moda e soprattutto che la connessione a Internet sia sufficientemente veloce ovunque tu vada.

Come possiamo riuscire ad aiutarli a costruirsi un futuro se non migliore almeno accettabile?

Sottoponendoli ogni giorno al lavaggio del cervello? Ripetendo i medesimi concetti tutti i giorni?

Avere fiducia nel futuro oggi è sicuramente più difficile che un tempo e nessuno ha la bacchetta magica per scoprire che cosa accadrà.

 

 
 
 

MONOLGO DI UNA GIORNATA STORTA

Post n°40 pubblicato il 04 Febbraio 2015 da Vogliadiscrivere

Suona la sveglia. Io non la sento. Continua a suonare e io continuo a dormire. Dopo circa un quarto d'ora me ne accorgo e finalmente mi alzo. Vado in bagno, mi lavo la faccia con l'acqua fredda e mi ricordo che oggi è il grande giorno e che ho appena dieci mintui per prepararmi, perchè l'appuntamento è stato fissato per le otto.

Dopo 11 minuti esatti sono in garage, ma mentro apro la portiera mi accorgo che ho dimenticato la cartella dei documenti in casa. Salgo le scale di corsa e nella fretta inciampo nell'ultimo gradino. Sbatto il ginocchio contro lo spigolo e sento un dolore terrificante. Cerco di resistere ed entro in casa. Trovo subito la cartella che era appoggiata in bella vista sul tavolo. E' incredibile come sia facile dimenticare qualcosa di importante, nonostante si abbia cura di riporrlo nel posto più in vista della casa.

Esco di corsa zoppicando e mi precipito nuovamente in garage. Non trovo più l'auto e mi domando se per caso ero uscito e non me ne sia ricordato dalla fretta. Alzo la saracinesca e mi guardo attorno, ma non vedo traccia della mia automobile. Poi mi rammento di aver lasciato la chiave inserite nel cruscotto. Me l'avranno rubata? Mi domando mentre guardo l'orologio e mi accorgo che il tempo è trascorso inesorabilemente e oramai sono già le otto.

 
 
 

BALLO DA SOLO

Post n°39 pubblicato il 29 Gennaio 2015 da Vogliadiscrivere

Le luci brillavano nella sala, gialle, rosse, verdi e blu. E una palla ricoperta da mille pezzetti di specchio, girava rinfrangendo i colori. Lui si muoveva al ritmo di una musica esistente solamente nella sua testa. Era tardi ed era rimasto in compagnia del suo mondo. Si agitava e muoveva i piedi a destra e sinistra. Chissà a cosa stava pensando, però a vederlo sembrava divertente. A un tratto si accorse di essere solo e ricordò il viso della ragazza conosciuta poco prima sul pullman che lo aveva condotto lì. Era stato via per molto tempo e aveva trovato tutto diverso. Non c’erano più i bambini che giocavano nei cortiletti delle case e le strade erano deserte e squallide.  

Accese una sigaretta, tanto era solo. Il fumo si alzò in alto e disegnò alcune nuvolette grigiastre nell’aria. Il movimento diventava più ritmato e iniziò a cantare. Non erano delle parole quelle che uscivano dalla sua bocca quanto dei suoni gutturali simili a ruggiti. Muoveva i capelli sciolti sulle spalle. Sua madre glieli tagliava continuamente quando era piccino, anche se lui non voleva, così quando era diventato adulto aveva deciso di lasciarli crescere fino alle spalle. Lei se lo avesse visto ora sarebbe inorridita.

Iniziava a fare caldo nella sala e il sudore scendeva lungo le sue ascelle fino a bagnargli la maglietta. Era oramai tardi e l’indomani aveva un importante colloquio di lavoro. Sarebbe stato bello ritornare a vivere lì, ma era indispensabile ottenere quel posto, altrimenti avrebbe dovuto ancora una volta rivolgersi ai suoi genitori e lui non ne aveva assolutamente intenzione. Era grande ormai.

 
 
 

L'uomo sulla panchina

Post n°38 pubblicato il 07 Gennaio 2015 da Vogliadiscrivere

C’era un uomo seduto sulla sua panchina, quella mattina. Era piuttosto anziano, ma doveva essere stato un bell’uomo in passato perché i tratti del volto erano belli. La sua adorata panchina era occupata e adesso? Doveva poteva far riposare le sue stanche membra? Dopo un quarto d’ora di passeggiata aveva bisogno di una pausa e quello era l’unico posto in cui si sarebbe potuta sedere. A fianco dell’uomo c’era posto, ma lei si sentiva imbarazzata. Vinse la paura e si accomodò domandandogli permesso.

Notò che al collo portava un grosso collier di oro massiccio e al polso un orologio molto costoso. Doveva essere una persona ricca oppure chissà era solamente un delinquente. Chi può mai dirlo. L’uomo non parlava. Era assorto nei suoi pensieri. Sembrava triste, come se qualcosa del passato lo turbasse. Lei era troppo curiosa così gli disse la prima cosa che le passò per la testa.

“Bello il tempo oggi. Finalmente non piove più!” parlare del tempo funzionava sempre.

Lo sconosciuto non rispose e parve non accorgersi neppure che lei aveva parlato. Si accorse poi che dall’orecchio penzolava un tubicino. “E’ sordo” pensò e allora capì la malinconia. La vecchiaia non è mai semplice da accettare.

 
 
 

DA L'AMORE QUANDO C'ERA

Post n°37 pubblicato il 19 Novembre 2014 da Vogliadiscrivere
Foto di Vogliadiscrivere

DA "L'AMORE QUANDOC'ERA" DI CHIARA GAMBERALE

Ho già, in questo preciso, esatto momento, voglia di passare non solo un pomeriggio, ma una giornata intera, un mese, un anno a letto con te: dammi retta perrò. Entro la fine di quella giornata intera, di quel mese, di quel'anno, ricomincerei a prendermela con tua madre e tu ricominceresti a darmi della pietosa isterica.

Perché l'amore, Fumi, sarà senz'altro meglio quando c'è.

Ma per persone come noi diventa perfetto solo quando c'era.

Picco

 

 

 
 
 

PASSEGGIANDO IN BICICLETTA

Post n°36 pubblicato il 19 Novembre 2014 da Vogliadiscrivere
 
Foto di Vogliadiscrivere

Vedo la campagna assolutamente deserta.

Vedo un coniglio comparire all'improvviso.

Vedo una donna chinata a raccogliere le fragole.

Vedo un laghetto ricolmo di acqua.

Vedo dieci farfalle alzarsi in volo.

Vedo le orchidee selvatiche di colore viola.

Vedo la bacche di leone bianche e gialle.

Vedo ifiori rosa della malva.

Vedo il grano che oramai ha raggiunto dieci centimetri di altezza.

Vedo un trattore abbandonato.

Vedo il sudore sulla fronte del mio compagno.

Vedo le mie gambe muoversi con ritmo.

Vedo le persone sedute fuori dalle case che ti guarano passare.

Vedo il cortile ordinato di una casa.

Vedo un grazioso portico con dentro piccole sedie bianche.

Vede le colline in lontananza verdi come non mai.

Vedo le automobili in lontananza.

Vedo la torre dell' Oriolo diritta all'orizzonte

 
 
 
Successivi »
 
 
 

INFO


Un blog di: Vogliadiscrivere
Data di creazione: 12/04/2012
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963