Volo di farfallablog di Rita Coruzzi |
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di Antonio Prudenzano
A giocarsi la cinquina, a quanto ci risulta, sarà un numero ristretto di libri. Quest'anno non ci sono grandissimi nomi, non lo si scopre certo adesso. E mancano i bestseller, se si esclude "Nel mare ci sono i coccodrilli" (Dalai editore) di Fabio Geda. Ma nonostante abbia finora venduto circa 200mila copie in Italia (alle quali vanno aggiunte le 30mila vendute in Francia), la storia vera di Enaiatollah Akbar non è affatto certa di entrare in cinquina. Scongiuri a parte, Geda eventualmente potrà consolarsi con il film tratto dal suo libro, al quale sta lavorando Francesca Archibugi.
Ma veniamo alla cinquina: un posto certo
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Post n°29 pubblicato il 07 Giugno 2011 da bludreams2
Inizia oggi a Los Angeles l’Electronic Entertainment Expo (E3), fiera mondiale dei videogiochi. Molte le novità e le case produttrici fanno a gara per proporre i loro nuovi prodotti. Sembra una macchina da caffé, da qui il nome in codice «Project café»: è invece l’evoluzione della console da casa più diffusa di sempre. La Wii di Nintendo va in pensione dopo 90 milioni di pezzi venduti e il merito di aver diffuso come non mai la passione per i videogiochi: in Italia ne sono contagiate 25 milioni di famiglie, la metà del totale. Il lancio della Wii2 è dunque il piatto forte dell’Electronic Entertainment Expo (E3), fiera mondiale dei videogiochi. Ma anche Sony e Microsoft, che daranno il calcio di inizio in anticipo, non vogliono essere da meno in una tavola da più di 60 miliardi di dollari. La Wii2 è in arrivo nei primi mesi del 2012: supporterà l’alta definizione e avrà una potenza grafica superiore a quella di Xbox 360 e Playstation 3. In Rete si è scatenato il dibattito su come sarà il controller figlio del Wiimote che ha fatto la fortuna della casa dei giochi di Kyoto: avrà «a bordo» anche uno schermo touchscreen? Il resto del menù della presentazione di Nintendo sarà dedicata alla presentazione di nuovi giochi, soprattutto per il 3DS — da «Mario Kart» ad «Animal Crossing» —, console criticata proprio perché povera di contenuti. Non sarà questo l’anno in cui vedremo invece le nuove console di Redmond — la Xbox 720 in progettazione da qualche anno — e della famiglia Playstation: la 4 è in arrivo, su ammissione della stessa Sony, ma non prima del 2013. Microsoft punterà la propria conferenza stampa sulla nuova line-up di giochi, soprattutto sfruttando il grande successo ottenuto da Kinect, capace di vendere più di 10 milioni di pezzi in 6 mesi. Oltre a «Forza Motorsport 4» e «Gears of War 3», dunque l’attesa è per giochi capaci di sfruttare la «magia» del sistema di gioco in movimento di Microsoft, dal wrestling con Hulk Hogan al nuovo «Fable», titolo che rinasce dalle ceneri di «Project Milo».Sony da un lato darà i dettagli definitivi della nuova console portatile, il cui nome sarà PsVita (vedi box a fianco), dall’altro presenterà una batteria di giochi, molti in esclusiva, con pochi precedenti. I nomi che circolano in rete sono noti e intriganti per i gamers: «Infamous 2», «Resistance 3», «Uncharted 3», «Twisted Metal» e, molto atteso, «The Last Guardian». La seconda console che avrà una data e un prezzo di lancio durante l’E3 sarà PsVita, la nuova portatile di casa Sony. Dopo 70 milioni di Psp vendute, la multinazionale giapponese tenta il rilancio in un mercato esploso grazie agli smartphone, che si sono rivelati micidiali nel far giocare anche le persone meno sospette.Mentre Nintendo, leader del settore con 150 milioni di DS venduti, ha risposto alla sfida di Apple e Android con le immagini tridimensionali del suo 3DS — che in occasione dell’E3 verrà dotato di un browser e del negozio Nintendo eShop —, Sony punta tutto su una doppia strategia. Da un lato l’alleanza proprio con Android, sui cui dispositivi — tramite il Ps Store — arriveranno i titoli targati Playstation, dall’altro appunto con una nuova macchina da gioco, la più potente portatile in circolazione. Provata in anteprima, PsVita rivela una grafica sorprendente, degna di una console fissa, e una curiosa combinazione dei controlli, tra tasti, levette, touchsreen e sensori di movimento. Prima del piatto forte del pomeriggio di Los Angeles targato Sony a base si PsVita, la nuova portatile di casa, la conferenza alla Memorial Sports Arena inizia con delle scuse dovute. A farle è il capo di Playstation America, forse il primo manager della multinazionale a metterci la faccia per quanto accaduto con il Playstation Network. “Scusateci tutti, media, terze parti, retailer e soprattutto voi, consumatori. Voi siete la nostra linfa vitale: grazie per non averci abbandonati. E chi invece l’ha fatto, beh, oggi siamo qui per convincervi a tornare”. Il ritmo della presentazione non è stato tambureggiante, ma Sony dall’E3 2011 ha lanciato il messaggio di voler essere sempre forte e combattiva. E sul mercato. Si inizia proprio dalla Playstation 3, dove la ricetta è chiara e consta di un ingrediente principale: il 3D. Non esiste titolo presentato a Los Angeles che non faccia rima con le tre dimensioni, a iniziare dalla serie in esclusiva che più ha convinto negli ultimi anni: Uncharted, nella nuova versione Drake Deception. Il mix poi è sempre quello definito lo scorso anno: se Microsoft ha puntato tutto su Kinect, l’azienda di Tokyo risponde con il 3D abbinato al sistema di controllo Move, venduto in quasi 9 milioni di copie dal lancio di settembre del 2010. Ecco dunque il controller in formato Sharpshooter nella dimostrazione di Resistance 3. Se il 3D, così come è ora (versione occhialini), non convince poi molto il pubblico, Sony non vuole mollare il colpo. E anzi rilancia: sulla scia emozionale della rimasterizzazione dei primi God of War – e con il ritorno tra gli applausi di due capolavori come Ico e Shadow of the Colossus –, Playstation punta ai 100 titoli “3D ready” entro la fine dell’anno. Ai quali collega un annuncio a effetto: per il prossimo Natale verrà messo in commercio un monitor da 24 pollici per immergersi nelle tre dimensioni a un prezzo accettabile, 500 dollari, con tanto di occhialini attivi. Il tutto con il marchio Playstation. |
Poste Italiane, servizi ancora a singhiozzo MERCOLEDI' SCORSO IL SERVER E' ANDATO IN TILT PER 4 GIORNI Poste Italiane, servizi ancora a singhiozzo Ancora blocchi negli uffici postali dopo il black out di 4 giorni. Tour per la città a caccia dell'attesa più breve. E l'azienda apre tavolo di conciliazione con consumatori ROMA - «Ormai stiamo tornando alla normalità», sorride il direttore dell'ufficio postale di Piazza San Silvestro a Roma, Franco Menicocci, uno dei più importanti della Capitale. E orgoglioso mostra clienti e impiegati impegnati agli sportelli all'interno del bel palazzo nel cuore del centro storico. Ma il lunedì mattina dopo il caos non è tutto così «normale». Code e lunghe attese aspettano ancora chi entra negli uffici postali. «Ho trecento numeri davanti a me», mostra il suo biglietto appena preso una ragazza alla macchinetta distributrice.
TOUR DEGLI UFFICI - E racconta di aver girato, con il fidanzato, almeno 3 uffici in questa mattinata romana di ritorno alla normalità. Lei, che da mercoledì scorso prova a ritirare dei contanti dal suo libretto postale. Ma è incagliata, insieme con migliaia di italiani, nel nuovo software Ibm adottato da Poste Italiane che ha mandato in tilt tutto il sistema per 4 giorni. Impossibile pagare, impossibile ritirare, impossibile fare qualsiasi cosa. E lunedì mattina un brivido ha percorso gli utenti di molti uffici gialloblù di Roma (ma anche del resto d'Italia): un po' prima delle 10 si è replicato. «Tutto bloccato - spiegavano gli impiegati agli sportelli - non possiamo fare niente, il server è andato ancora in tilt». E a server ripartito, sospiravano: «Speriamo che non succeda ancora, non sappiamo cosa fare». Ma la rabbia di anziani, giovani, casalinghe e professionisti s'è fatta sentire. In coda, agli sportelli, nelle sale d'attesa, con i poveri impiegati inattivi, e anche fuori. Un pensionato davanti all'ufficio Roma 42 di corso Vittorio esplode: «Da giorni provo a pagare un vaglia, non è possibile, chi ci risarcisce dei ritardi? La mora la pagano loro?». In centro come in periferia. «Non si riesce a fare neanche una raccomandata - racconta un assiduo frequentatore degli uffici postali -: siamo all'inizio del mese, un momento caldissimo per pagamenti e pensioni».
POSTE ITALIANE - Il direttore delle Poste di Piazza San Silvestro Menicocci però rassicura: «Sì, nei giorni scorsi c'è stato qualche disagio, e anche stamattina (lunedì, ndr) abbiamo avuto dei problemi sul server che hanno creato dei rallentamenti, però ora stiamo tornando alla normalità, ci sono le file da smaltire, molti clienti si sono accumulati dai giorni scorsi, ma anche la settimana scorsa molti uffici sono rimasti aperti oltre l'orario per venire incontro agli utenti e oggi ho invitato chi era in attesa a far passare avanti ler persone più anziane così da ridurre i disagi dovuti alle lunghe code». Chi arrivava lunedì mattina intorno alle 11, si trovava davanti una media di duecento persone. «DISSERVIZIO INACCETTABILE» - E interviene il commissario di Agcom Gianluigi Magri: «Non è accettabile il perdurare dell'incredibile disservizio che sta ancora paralizzando gran parte del sistema informatico di Poste Italiane. Non è accettabile che tali problemi perdurino e non è accettabile che non vi sia una chiara disanima degli avvenimenti individuando le specifiche responsabilità. Nell'era della tecnologia e della comunicazione simili incredibili episodi minano non solo la capacità di garantire un pubblico servizio, ma anche la credibilità di chi dovrebbe garantirlo». Poste, un'altra giornata calda Claudia Voltattorni (con Mario Proto) |
Post n°26 pubblicato il 05 Giugno 2011 da bludreams2
Il medico americano più famoso al mondo forse dopo Dr. House è Patch Adams, che da anni sperimenta e cura con il sorriso. La sua terapia è ormai famosa in tutto il mondo, e anche in Italia da tempo stanno sorgendo le organizzazioni del sorriso, volontari che visitano gli ammalati negli ospedali, e in modo particolare i bambini, vestiti da clown e destando risate e comicità che oltre a sollevare lo spirito, pare assodato che aiuti anche il corpo. Gli ammalati che hanno un atteggiamento positivo e sorridono anzichè intristirsi e commiserarsi hanno maggiori probabilità di guarire. Recentemente Pach Adamas è tornato in Italia, dove era peraltro già venuto anni fa, e in quella occasione avevo avuto la possibilità di ascoltarlo e avvicinarlo. Posso dire che è davvero una persona fantastica, piena di entusiasmo e gioia che sa trasmettere agli altri in modo spontaneo e naturale. Ecco cosa ha recentemente detto durante la sua visita a Milano: Patch Adams a Milano: “Sognate in grande e realizzate i vostri sogni!” “Il mio modo di curare le persone è semplicemente un messaggio d’amore, che non vale solo per le malattie, ma per ogni problema e ogni forma di violenza. Se a queste rispondiamo con un sorriso e un abbraccio, potremo dire basta al male, a tutti i livelli”. Poche e semplici parole che racchiudono il senso del messaggio rivoluzionario di Patch Adams, il noto medico statunitense, ideatore della “terapia del sorriso”, divenuto popolare in tutto il mondo grazie al film interpretato da Robin Williams. Parole pronunciate a Milano, nel corso di una conferenza all’Istituto dei Tumori, in cui Patch Adams ha annunciato, con grande entusiasmo, che finalmente sono state gettate le fondamenta dell’Ospedale dei suoi sogni in West Virginia (USA). Un evento per il quale Patch ha lavorato con tenacia, negli ultimi 40 anni, senza mai perdere la speranza. Rivolgendosi alla vasta platea milanese, ha affermato: “Sognate in grande e operate affinché i vostri sogni si realizzino”. Nelle intenzioni di Patch questo Ospedale, una volta completato, dovrà essere un luogo in cui far convivere la medicina alternativa con l’organizzazione di programmi educativi innovativi e dove applicare un modello di organizzazione sanitaria non gerarchico. Il cuore di questo Ospedale, naturalmente, sarà la pratica quotidiana del sorriso e dell’umorismo come “ingredienti” essenziali per la guarigione fisica e psichica del paziente. Un luogo dove insegnare l’importanza dell’amicizia, stimolare la curiosità, instillare la passione, mettere il paziente nelle condizioni di trovare il senso della propria vita. “Un posto amorevole, piacevole – sostiene Patch – nel quale sia il vivere che il morire siano momenti divertenti”. Ecco quindi che il sorriso, la spensieratezza rappresentano la ricetta più genuina per iniziare un processo di guarigione molto più efficace di qualsiasi terapia accreditata dalle riviste scientifiche. In primo luogo, sostiene Patch, è importante creare un rapporto medico-paziente basato sulla complicità, un rapporto che si crea nel corso di lunghi colloqui (della durata di circa 4 ore), in cui il medico cerca di entrare nel “mondo” del paziente, tenendo conto di tutti gli aspetti della sua vita, non solo della sua malattia. L’innovativo approccio alla salute promosso da Patch Adams è stato al centro del seminario esperienziale dal titolo “Curare con gioia”, svoltosi sempre a Milano, il 26 maggio scorso. Il Seminario, promosso e organizzato da Omeoart- Associazione Culturale Boiron, ha visto medici e farmacisti provenienti da tutta Italia, impegnati in laboratori esperienziali sull’umorismo e la salute, l’etica e la logica della cura. In questi anni, Patch Adams ha compiuto circa 170 missioni umanitarie, insieme a gruppi di volontari, provenienti da tutto il mondo: con la sua forza gentile questo straordinario medico-clown ha portato la sua storia in giro per il mondo, diffondendo un messaggio di pace e giustizia che travalica i confini della medicina per farsi visione rivoluzionaria del mondo e dell’essere umano. Anche lo psichiatra spagnolo Luis Rojas Marcos è d'accordo su questo tema: essere positivi aiuta moltissimo sia per la guarigione che per affrontare le avversità della vita. Lo ha ribadito nel suo discorso inaugurale come docente onorario dell’Accademia Reale di Medicina e Chirurgia di Siviglia. Nelle dichiarazioni rese al periodico spagnolo ABC, ha ricordato che “lo studio scientifico dell’ottimismo è una disciplina nuova, perché fino a poco tempo fa ci dedicavamo a curare le malattie. Ma questo non basta. Dobbiamo curare le qualità umane che ci aiutano a superare le avversità, ciò che conosciamo come sistema immunitario emozionale. Negli ultimi vent’anni abbiamo cominciato a studiare l’ottimismo e la capacità di adattamento”. Secondo Rojas Marcos, “la persona ottimista ha speranza, si ricorda di tutte volte che ha superato le avversità. Quando affronta un momento difficile, non pensa che durerà per sempre ed è sicura di poter fare qualcosa per superalo o per ridurne gli effetti. La persona ottimista trova il potere dentro se stessa, invece di dire “sarà ciò che Dio vorrà”. Per lo psichiatra, sull’ottimismo influiscono i geni e i fattori ambientali, nonostante “esso presupponga anche un certo sforzo e non sia facile, poiché richiede tempo e fatica”. Inoltre, Rojas Marcos – responsabile dal 2002 degli ospedali pubblici di New York – ha citato Freud per dire che “una ragionevole dose di amnesia selettiva ci aiuta a sopravvivere”. “La verità è che l’oblio cura molte ferite della vita” ha detto nel suo discorso, riferendosi alla perdita di persone care, alle avversità o fatalità. “Staccarsi da un passato doloroso facilita il recupero della pace interiore, aiuta a “voltare pagina” e ad aprirsi di nuovo al mondo” ha dichiarato, ricordando che, al contrario, “coloro che rimangono attaccati ad un periodo doloroso della propria autobiografia, vivono prigionieri della paura o del rancore, ossessionati dai cattivi che hanno rovinato loro la vita e ciò impedisce la guarigione delle ferite. Coloro che fanno pace col passato, invece, per quanto difficile possa essere, si liberano e guariscono” ha concluso. |
Inviato da: ambrosiadossi88
il 25/08/2016 alle 14:20
Inviato da: cjeannine0000
il 25/07/2014 alle 11:50
Inviato da: C_entro
il 14/06/2011 alle 22:11
Inviato da: ingnero
il 14/06/2011 alle 21:08
Inviato da: sand_75
il 14/06/2011 alle 21:06