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PREMIO STREGA, AL VIA LE CANDIDATURE

Post n°30 pubblicato il 08 Giugno 2011 da bludreams2
 

di Antonio Prudenzano

premio strega a a

Ci siamo: mercoledì 15 giugno, come di consueto in Casa Bellonci, sede dell'omonima Fondazione, si conoscerà la cinquina del premio Strega; in programma c'è infatti lo spoglio dei voti dei 400 Amici della Domenica, ai quali anche quest’anno si aggiungono 30 “lettori forti” (che risulteranno decisivi, visto l'equilibrio tra i favoriti) segnalati da altrettante librerie indipendenti associate all’Ali. La seconda votazione e la proclamazione del vincitore avverranno giovedì 7 luglio, al Ninfeo di Villa Giulia... 

fabio geda baldini castoldi dalai
Fabio Geda

A giocarsi la cinquina, a quanto ci risulta, sarà un numero ristretto di libri. Quest'anno non ci sono grandissimi nomi, non lo si scopre certo adesso. E mancano i bestseller, se si esclude "Nel mare ci sono i coccodrilli" (Dalai editore) di Fabio Geda. Ma nonostante abbia finora venduto circa 200mila copie in Italia (alle quali vanno aggiunte le 30mila vendute in Francia), la storia vera di Enaiatollah Akbar non è affatto certa di entrare in cinquina. Scongiuri a parte, Geda eventualmente potrà consolarsi con il film tratto dal suo libro, al quale sta lavorando Francesca Archibugi.

edoardo nesi
Edoardo Nesi
La vittoria dello Strega "vale un rilancio da 100mila copie, se poi il libro incrocia le attese del pubblico questi lettori generano un passaparola che può arrivare al milione di copie, come nel caso di Paolo Giordano", ha scritto Stefano Mauri, presidente e amministratore delegato di Gems, nel suo intervento pubblicato da Affaritaliani.it l'11 aprile scorso (vedi box a destra, ndr). Stiamo dunque parlando non solo del premio letterario italiano più discusso, ma anche di quello che fa vendere più copie (non solo al vincitore finale).

Ma veniamo alla cinquina: un posto certo

dovrebbero averlo "Storia della mia gente" (Bompiani) di Edoardo Nesi "La vita accanto" (Einaudi Stile Libero) di Mariapia Veladiano e "Ternitti" (Mondadori) di Mario Desiati.

Luciana Castellina Nottetempo
Luciana Castellina
Se dovesse imporsi anche quest'anno un marchio del gruppo Mondadori (sarebbe il quinto successo consecutivo...), è più che certo che tornerebbero le polemiche sulla credibilità del premio. Ecco perché non sono pochi gli addetti ai lavori convinti che la vera sorpresa di quest'edizione potrebbe essere Luciana Castellina, che dovrebbe entrare in cinquina, e che in questo primo turno di votazioni rischierebbe di classificarsi bene: classe '29, l'autrice de "La scoperta del mondo" (Nottetempo) tra i 400 giurati ha molti amici. In più, nonostante sia pubblicata da un piccolo editore, potrà contare sull'appoggio dell'editoria indipendente romana. Certo, al momento è utopistico parlare di una sua possibile vittoria. In ogni caso, la Castellina (tra i fondatori de Il Manifesto) ad Affaritaliani.it ha già dichiarato che, nel caso, dedicherebbe l'eventuale trionfo ai suoi "compagni della più bella avventura possibile nella vita, quella di cambiare il mondo e rendere compatibili due obiettivi fino ad oggi rimasti contraddittori: libertà e uguaglianza".

alessandro bertante marsilio
Alessandro Bertante
C'è anche chi dice che in questa prima votazione il secondo posto porti più fortuna del primo (a questo proposito, l'anno scorso Silvia Avallone, in testa nel primo turno di voti, nella serata finale al Ninfeo è stata battuta da Antonio Pennacchi, che partiva dalla terza posizione). Vedremo.

viola di grado e/o
Viola Di Grado
Per il quinto e ultimo posto in cinquina il favorito sembra essere Bruno Arpaia ("L’energia del vuoto", Guanda, editore del gruppo Gems). A "lottare" per l'ultimo posto disponibile anche Fabio Geda (che potrebbe prendere molti voti tra i 30 “lettori forti” anonimi), e Alessandro Bertante, autore di "Nina dei lupi" (Marsilio), che dal canto suo può contare anche sull'appoggio del gruppo Facebook che sin dall'inizio ha spinto la sua candidatura. L'esordiente 23enne Viola Di Grado, che con "Settanta acrilico trenta lana" (e/o) si è appena aggiudicata il prestigioso Premio Campiello Opera Prima, invece, pare avere meno chance di entrare in cinquina, come pure Giorgio Nisini, che per Fazi ha pubblicato "La città di Adamo". Mentre, a meno di miracoli dell'ultima ora, non troveranno spazio nella finalissima "Malabar" (Guida) di don Gino Battaglia, "Il confessore di Cavour" (Manni) di Lorenzo Greco e "A cosa servono gli amori infelici" (Playground) di Gilberto Severini.

 

 
 
 

E3, la fiera delle meraviglie (digitali)

Post n°29 pubblicato il 07 Giugno 2011 da bludreams2
 
Foto di bludreams2

Inizia oggi a Los Angeles l’Electronic Entertainment Expo (E3), fiera mondiale dei videogiochi.  Molte le novità e le case produttrici fanno a gara per proporre i loro nuovi prodotti.

Sembra una macchina da caffé, da qui il nome in codice «Project café»: è invece l’evoluzione della console da casa più diffusa di sempre. La Wii di Nintendo va in pensione dopo 90 milioni di pezzi venduti e il merito di aver diffuso come non mai la passione per i videogiochi: in Italia ne sono contagiate 25 milioni di famiglie, la metà del totale. Il lancio della Wii2 è dunque il piatto forte dell’Electronic Entertainment Expo (E3), fiera mondiale dei videogiochi. Ma anche Sony e Microsoft, che daranno il calcio di inizio in anticipo, non vogliono essere da meno in una tavola da più di 60 miliardi di dollari.

La Wii2 è in arrivo nei primi mesi del 2012: supporterà l’alta definizione e avrà una potenza grafica superiore a quella di Xbox 360 e Playstation 3. In Rete si è scatenato il dibattito su come sarà il controller figlio del Wiimote che ha fatto la fortuna della casa dei giochi di Kyoto: avrà «a bordo» anche uno schermo touchscreen? Il resto del menù della presentazione di Nintendo sarà dedicata alla presentazione di nuovi giochi, soprattutto per il 3DS — da «Mario Kart» ad «Animal Crossing» —, console criticata proprio perché povera di contenuti.

Non sarà questo l’anno in cui vedremo invece le nuove console di Redmond — la Xbox 720 in progettazione da qualche anno — e della famiglia Playstation: la 4 è in arrivo, su ammissione della stessa Sony, ma non prima del 2013. Microsoft punterà la propria conferenza stampa sulla nuova line-up di giochi, soprattutto sfruttando il grande successo ottenuto da Kinect, capace di vendere più di 10 milioni di pezzi in 6 mesi. Oltre a «Forza Motorsport 4» e «Gears of War 3», dunque l’attesa è per giochi capaci di sfruttare la «magia» del sistema di gioco in movimento di Microsoft, dal wrestling con Hulk Hogan al nuovo «Fable», titolo che rinasce dalle ceneri di «Project Milo».Sony da un lato darà i dettagli definitivi della nuova console portatile, il cui nome sarà PsVita (vedi box a fianco), dall’altro presenterà una batteria di giochi, molti in esclusiva, con pochi precedenti. I nomi che circolano in rete sono noti e intriganti per i gamers: «Infamous 2», «Resistance 3», «Uncharted 3», «Twisted Metal» e, molto atteso, «The Last Guardian».

La seconda console che avrà una data e un prezzo di lancio durante l’E3 sarà PsVita, la nuova portatile di casa Sony. Dopo 70 milioni di Psp vendute, la multinazionale giapponese tenta il rilancio in un mercato esploso grazie agli smartphone, che si sono rivelati micidiali nel far giocare anche le persone meno sospette.Mentre Nintendo, leader del settore con 150 milioni di DS venduti, ha risposto alla sfida di Apple e Android con le immagini tridimensionali del suo 3DS — che in occasione dell’E3 verrà dotato di un browser e del negozio Nintendo eShop —, Sony punta tutto su una doppia strategia. Da un lato l’alleanza proprio con Android, sui cui dispositivi — tramite il Ps Store — arriveranno i titoli targati Playstation, dall’altro appunto con una nuova macchina da gioco, la più potente portatile in circolazione. Provata in anteprima, PsVita rivela una grafica sorprendente, degna di una console fissa, e una curiosa combinazione dei controlli, tra tasti, levette, touchsreen e sensori di movimento.

Prima del piatto forte del pomeriggio di Los Angeles targato Sony a base si PsVita, la nuova portatile di casa, la conferenza alla Memorial Sports Arena inizia con delle scuse dovute. A farle è il capo di Playstation America, forse il primo manager della multinazionale a metterci la faccia per quanto accaduto con il Playstation Network. “Scusateci tutti, media, terze parti, retailer e soprattutto voi, consumatori. Voi siete la nostra linfa vitale: grazie per non averci abbandonati. E chi invece l’ha fatto, beh, oggi siamo qui per convincervi a tornare”. Il ritmo della presentazione non è stato tambureggiante, ma Sony dall’E3 2011 ha lanciato il messaggio di voler essere sempre forte e combattiva. E sul mercato.

Si inizia proprio dalla Playstation 3, dove la ricetta è chiara e consta di un ingrediente principale: il 3D. Non esiste titolo presentato a Los Angeles che non faccia rima con le tre dimensioni, a iniziare dalla serie in esclusiva che più ha convinto negli ultimi anni: Uncharted, nella nuova versione Drake Deception. Il mix poi è sempre quello definito lo scorso anno: se Microsoft ha puntato tutto su Kinect, l’azienda di Tokyo risponde con il 3D abbinato al sistema di controllo Move, venduto in quasi 9 milioni di copie dal lancio di settembre del 2010. Ecco dunque il controller in formato Sharpshooter nella dimostrazione di Resistance 3.

Se il 3D, così come è ora (versione occhialini), non convince poi molto il pubblico, Sony non vuole mollare il colpo. E anzi rilancia: sulla scia emozionale della rimasterizzazione dei primi God of War – e con il ritorno tra gli applausi di due capolavori come Ico e Shadow of the Colossus –, Playstation punta ai 100 titoli “3D ready” entro la fine dell’anno. Ai quali collega un annuncio a effetto: per il prossimo Natale verrà messo in commercio un monitor da 24 pollici per immergersi nelle tre dimensioni a un prezzo accettabile, 500 dollari, con tanto di occhialini attivi. Il tutto con il marchio Playstation.

 
 
 

QUANDO IL SERVER VA IN TILT

Post n°28 pubblicato il 06 Giugno 2011 da bludreams2
 
Foto di bludreams2

Poste Italiane, servizi ancora a singhiozzo
Richiamo dell'Agcom: «Inaccettabile»Ancora blocchi negli uffici postali dopo il black out di 4 giorni. Tour per la città a caccia dell'attesa più breve. E l'azienda apre tavolo di conciliazione con consumatori

MERCOLEDI' SCORSO IL SERVER E' ANDATO IN TILT PER 4 GIORNI

Poste Italiane, servizi ancora a singhiozzo
Richiamo dell'Agcom: «Inaccettabile»

Ancora blocchi negli uffici postali dopo il black out di 4 giorni. Tour per la città a caccia dell'attesa più breve. E l'azienda apre tavolo di conciliazione con consumatori

ROMA - «Ormai stiamo tornando alla normalità», sorride il direttore dell'ufficio postale di Piazza San Silvestro a Roma, Franco Menicocci, uno dei più importanti della Capitale. E orgoglioso mostra clienti e impiegati impegnati agli sportelli all'interno del bel palazzo nel cuore del centro storico. Ma il lunedì mattina dopo il caos non è tutto così «normale». Code e lunghe attese aspettano ancora chi entra negli uffici postali. «Ho trecento numeri davanti a me», mostra il suo biglietto appena preso una ragazza alla macchinetta distributrice.

 

TOUR DEGLI UFFICI - E racconta di aver girato, con il fidanzato, almeno 3 uffici in questa mattinata romana di ritorno alla normalità. Lei, che da mercoledì scorso prova a ritirare dei contanti dal suo libretto postale. Ma è incagliata, insieme con migliaia di italiani, nel nuovo software Ibm adottato da Poste Italiane che ha mandato in tilt tutto il sistema per 4 giorni. Impossibile pagare, impossibile ritirare, impossibile fare qualsiasi cosa. E lunedì mattina un brivido ha percorso gli utenti di molti uffici gialloblù di Roma (ma anche del resto d'Italia): un po' prima delle 10 si è replicato. «Tutto bloccato - spiegavano gli impiegati agli sportelli - non possiamo fare niente, il server è andato ancora in tilt». E a server ripartito, sospiravano: «Speriamo che non succeda ancora, non sappiamo cosa fare». Ma la rabbia di anziani, giovani, casalinghe e professionisti s'è fatta sentire. In coda, agli sportelli, nelle sale d'attesa, con i poveri impiegati inattivi, e anche fuori. Un pensionato davanti all'ufficio Roma 42 di corso Vittorio esplode: «Da giorni provo a pagare un vaglia, non è possibile, chi ci risarcisce dei ritardi? La mora la pagano loro?». In centro come in periferia. «Non si riesce a fare neanche una raccomandata - racconta un assiduo frequentatore degli uffici postali -: siamo all'inizio del mese, un momento caldissimo per pagamenti e pensioni».

In coda all'ufficio postale di piazza San Silvestro a Roma (Proto)
In coda all'ufficio postale di piazza San Silvestro a Roma (Proto)
ASSOCIAZIONI CONSUMATORI - Già nei giorni scorsi, le associazioni dei consumatori si erano attivate per chiedere una sorta di risarcimento danni. E proprio lunedì arriva la notizia che Poste Italiane hanno accolto la richiesta del Codacons di aprire un tavolo di conciliazione finalizzato a risarcire gli utenti danneggiati dai disagi informatici dei giorni scorsi. «Il meccanismo - spiega l'associazione - sarà analogo a quello avviato da Autostrade per l'Italia per indennizzare gli utenti bloccati dalle strade ghiacciate lo scorso dicembre. Invitiamo i cittadini che nei giorni scorsi hanno avuto problemi con i servizi postali a conservare tutte le prove dei disagi subiti, come ad esempio bollette, fatture, e contravvenzioni scadute - spiega il presidente Carlo Rienzi - documenti utili per dimostrare i danni materiali legati al disservizio». E aggiunge: «A seguito della scelta di Poste Italiane, abbiamo deciso di bloccare le citazioni dinanzi al Giudice di Pace che il nostro ufficio legale stava ultimando, e stiamo per pubblicare sul blog www.carlorienzi.it un modulo che i cittadini possono utilizzare per ottenere l'indennizzo dall'azienda».

Allo sportello (Proto)
Allo sportello (Proto)

POSTE ITALIANE - Il direttore delle Poste di Piazza San Silvestro Menicocci però rassicura: «Sì, nei giorni scorsi c'è stato qualche disagio, e anche stamattina (lunedì, ndr) abbiamo avuto dei problemi sul server che hanno creato dei rallentamenti, però ora stiamo tornando alla normalità, ci sono le file da smaltire, molti clienti si sono accumulati dai giorni scorsi, ma anche la settimana scorsa molti uffici sono rimasti aperti oltre l'orario per venire incontro agli utenti e oggi ho invitato chi era in attesa a far passare avanti ler persone più anziane così da ridurre i disagi dovuti alle lunghe code». Chi arrivava lunedì mattina intorno alle 11, si trovava davanti una media di duecento persone.

«DISSERVIZIO INACCETTABILE» - E interviene il commissario di Agcom Gianluigi Magri: «Non è accettabile il perdurare dell'incredibile disservizio che sta ancora paralizzando gran parte del sistema informatico di Poste Italiane. Non è accettabile che tali problemi perdurino e non è accettabile che non vi sia una chiara disanima degli avvenimenti individuando le specifiche responsabilità. Nell'era della tecnologia e della comunicazione simili incredibili episodi minano non solo la capacità di garantire un pubblico servizio, ma anche la credibilità di chi dovrebbe garantirlo».

Claudia Voltattorni
cvoltattorni@corriere.it
06 giugno 2011a a far passare avanti ler persone più anziane così da ridurre i disagi dovuti alle lunghe code». Chi arrivava lunedì mattina intorno alle 11, si trovava davanti una media di duecento persone. «DISSERVIZIO INACCETTABILE» - E interviene il commissario di Agcom Gianluigi Magri: «Non è accettabile il perdurare dell’incredibile disservizio che sta ancora paralizzando gran parte del sistema informatico di Poste Italiane. Non è accettabile che tali problemi perdurino e non è accettabile che non vi sia una chiara disanima degli avvenimenti individuando le specifiche responsabilità. Nell’era della tecnologia e della comunicazione simili incredibili episodi minano non solo la capacità di garantire un pubblico servizio, ma anche la credibilità di chi dovrebbe garantirlo». Claudia Voltattorni cvoltattorni@corriere.it 06 giugno 2011" src="http://dizionari.corriere.it/images/info.gif" border="0" alt="" />

Poste, un'altra giornata calda
Claudia Voltattorni (con Mario Proto)

 
 
 

TECNOLOGIE: ICLOUD, LA NUVOLA DI APPLE

Post n°27 pubblicato il 05 Giugno 2011 da bludreams2
 
Foto di bludreams2

iCloud, la "nuvola" di Apple
Jobs sfida Google e Amazon

All'annuale conferenza degli sviluppatori vengono presentati il nuovo servizio di cloud computing, con al centro la musica, e i prossimi sistemi operativi di Mac, iPhone e iPad. Ma sul palco salirà il fondatore, da gennaio in congedo per malattia, e allora c'è chi scommette sul nuovo melafoninodall'inviato DANIELE VULPI

SAN FRANCISCO - Sembra fatto apposta. Alla vigilia dell'apertura del WWDC, la conferenza mondiale degli sviluppatori Apple, al via lunedì, sulla Baia di San Francisco si allungano nuvole a non finire. Che dal punto di vista del meteo non promettono nulla di buono ma nell'universo hi-tech lasciano intravvedere al contrario sviluppi assai interessanti. Sono loro il cuore dell'ecosistema cosiddetto "post pc" dove è sempre più la dimensione mobile a guidare l'innovazione. Così adesso si affaccia la "nuvola" musicale che Apple tratteggerà dal palco del Moscone Center. Appuntamento ore 19 italiane, il gran cerimoniere sarà Steve Jobs, il CEO in congedo per malattia da 17 gennaio che non vuol mancare agli appuntamenti importanti della sua azienda.

Soltanto software? Insolitamente rispetto al passato  - Cupertino finora ha sempre preferito tenere i media sulla corda sino all'ultimo istante - si conoscono già le novità di questo appuntamento di giugno in casa Apple, almeno sulla carta: quella più attesa - proprio perché se ne sa di meno - è senza dubbio il servizio iCloud, che dovrebbe essere destinato a diffondersi attraverso il software multimediale iTunes (il negozio virtuale di musica e video di Apple) usato da 200 milioni di persone nel mondo. Di certo ha il nome e il logo, il resto è un mix di indiscrezioni e deduzioni. Sfileranno poi in passerella i due sistemi operativi di prossima uscita, ma di cui però si sa già

tanto: iOS5, il nuovo ambiente per iPhone e iPad che avrà un'integrazione molto forte con Twitter e Facebook e - pare - si potrà aggiornare Over The Air, senza bisogno di iTunes; di Mac OsX Lion, destinato ai computer Mac, si parla di un rilascio anticipato al 14 giugno. Per quello che si è visto nelle preview destinate agli sviluppatori, questo nuovo ambiente prende e fa suo tutto quello che di buono c'è nei sistemi di iPhone e iPad. Tra le novità il Launchpad e la possibilità di vedere le applicazioni a tutto schermo. Tutto software, dunque, anche se c'è chi scommette sulla presentazione di un iPhone 4s, evoluzione dell'attuale con processore e videocamera più potenti, e su un annuncio che riguarda l'iPhone 5, dato in arrivo ad autunno. Con Jobs sul palco c'è sempre qualcosa in più.

La "nuvola" secondo Cupertino. Il "cloud" è uno spazio online nel quale l'utente può salvare i suoi file, siano essi documenti, oggetti multimediali o altro ancora, e accedervi da qualsiasi dispositivo sia connesso in rete. In qualche caso c'è anche la possibilità di fare streaming, così musica e video restano lì dove sono e non c'è necessità di scaricarli. Insomma, un hard disk virtuale dove tenere tutti media che ci interessano e del quale abbiamo solo noi la chiave. E le chiavette, quelle usb, ci serviranno sempre meno.
Ma che cosa ha in mente Apple? Certamente di mettere insieme un pacchetto di servizi in cui la musica sia la parte più importante. Probabilmente per iCloud pensa a una gradazione del costi. Da zero per i servizi base a una cifra annuale che non dovrebbe superare 25 dollari per il servizio completo. Quindi è credibile avere gratis uno storage minimo per i file e una possibile versione web della suite di produttività iWork (recentemente arrivata anche su iPad e iPhone); a pagamento, invece, ci sarebbe la musica.
D'accordo, ma questo non è quello che fanno già altri servizi come Google Music (che per altro consente di mettere sulla nuvola anche brani liberi dal lucchetto digitale DRM) e Amazon Cloud Player, e presto lo farà anche Facebook grazie all'accordo con Spotify? Certo, ma Apple, forte dell'accordo con le major, potrebbe consentire l'ascolto in streaming, da qualsiasi dispositivo e a un prezzo annuale contenuto di tutta la musica disponibile nei cataloghi delle multinazionali del settore. Magari, suggerisce qualche analista, aggiungendo lo streaming per i film e i programmi televisivi. E in questo avremmo a disposizione un vero e proprio jukebox multimediale.

L'investimento della Mela. L'irruzione di Apple - leader mondiale nella vendita di musica digitale - nel campo del cloud computing, dove tra i competitor ci sono nomi del calibro di Google, Amazon e Microsoft, deve essere stato preparato con cura e convinzione. Del resto come si giustificherebbero i 150 milioni di dollari che Cupertino - secondo fonti concordanti - avrebbe anticipato complessivamente alle più importanti major del disco per poter disporre della musica dei loro cataloghi in streaming nel nuovo servizio iCloud.com? Un dominio, quest'ultimo, per assicurarsi il quale non ha badato a spese scucendo 4,5 milioni di dollari. Una bella cifra, che è nulla in confronto al miliardo di dollari che è costanti il gigantesco data center in North Carolina. Insomma, qualcuno a Cupertino ha già visto chiaramente il business. Non resta che capire quali sono i contorni questa nuvola Apple, l'attesa è di appena di qualche ora.
 

(05 giugno 2011

 
 
 

PATCH ADAMS E LA TERAPIA DEL SORRISO

Il medico americano più famoso al mondo forse dopo Dr. House è Patch Adams, che da anni sperimenta e cura con il sorriso. La sua terapia è ormai famosa in tutto il mondo, e anche in Italia da tempo  stanno sorgendo le organizzazioni del sorriso, volontari che visitano gli ammalati negli ospedali, e in modo particolare i bambini, vestiti da clown e destando risate e comicità che oltre a sollevare lo spirito, pare assodato che aiuti anche il corpo. Gli ammalati che hanno un atteggiamento positivo e sorridono anzichè intristirsi e commiserarsi hanno maggiori probabilità di guarire.

Recentemente Pach Adamas è tornato in Italia, dove era peraltro già venuto anni fa, e in quella occasione avevo avuto la possibilità di ascoltarlo e avvicinarlo. Posso dire che è davvero una persona fantastica, piena di entusiasmo e gioia che sa trasmettere agli altri in modo spontaneo e naturale. Ecco cosa ha recentemente detto durante la sua visita a Milano:

Patch Adams a Milano: “Sognate in grande e realizzate i vostri sogni!”

“Il mio modo di curare le persone è semplicemente un messaggio d’amore, che non vale solo per le malattie, ma per ogni problema e ogni forma di violenza. Se a queste rispondiamo con un sorriso e un abbraccio, potremo dire basta al male, a tutti i livelli”. Poche e semplici parole che racchiudono il senso del messaggio rivoluzionario di Patch Adams, il noto medico statunitense, ideatore della “terapia del sorriso”, divenuto popolare in tutto il mondo grazie al film interpretato da Robin Williams. Parole pronunciate a Milano, nel corso di una conferenza all’Istituto dei Tumori, in cui Patch Adams ha annunciato, con grande entusiasmo, che finalmente sono state gettate le fondamenta dell’Ospedale dei suoi sogni in West Virginia (USA). Un evento per il quale Patch ha lavorato con tenacia, negli ultimi 40 anni, senza mai perdere la speranza. Rivolgendosi alla vasta platea milanese, ha affermato: “Sognate in grande e operate affinché i vostri sogni si realizzino”.

Nelle intenzioni di Patch questo Ospedale, una volta completato, dovrà essere un luogo in cui far convivere la medicina alternativa con l’organizzazione di programmi educativi innovativi e dove applicare un modello di organizzazione sanitaria non gerarchico. Il cuore di questo Ospedale, naturalmente, sarà la pratica quotidiana del sorriso e dell’umorismo come “ingredienti” essenziali per la guarigione fisica e psichica del paziente. Un luogo dove insegnare l’importanza dell’amicizia, stimolare la curiosità, instillare la passione, mettere il paziente nelle condizioni di trovare il senso della propria vita. “Un posto amorevole, piacevole – sostiene Patch – nel quale sia il vivere che il morire siano momenti divertenti”. Ecco quindi che il sorriso, la spensieratezza rappresentano la ricetta più genuina per iniziare un processo di guarigione molto più efficace di qualsiasi terapia accreditata dalle riviste scientifiche. In primo luogo, sostiene Patch, è importante creare un rapporto medico-paziente basato sulla complicità, un rapporto che si crea nel corso di lunghi colloqui (della durata di circa 4 ore), in cui il medico cerca di entrare nel “mondo” del paziente, tenendo conto di tutti gli aspetti della sua vita, non solo della sua malattia.

L’innovativo approccio alla salute promosso da Patch Adams è stato al centro del seminario esperienziale dal titolo “Curare con gioia”, svoltosi sempre a Milano, il 26 maggio scorso. Il Seminario, promosso e organizzato da Omeoart- Associazione Culturale Boiron, ha visto medici e farmacisti provenienti da tutta Italia, impegnati in laboratori esperienziali sull’umorismo e la salute, l’etica e la logica della cura.

In questi anni, Patch Adams ha compiuto circa 170 missioni umanitarie, insieme a gruppi di volontari, provenienti da tutto il mondo: con la sua forza gentile questo straordinario medico-clown ha portato la sua storia in giro per il mondo, diffondendo un messaggio di pace e giustizia che travalica i confini della medicina per farsi visione rivoluzionaria del mondo e dell’essere umano.

Anche lo psichiatra spagnolo Luis Rojas Marcos è d'accordo su questo tema: essere positivi aiuta moltissimo sia per la guarigione che per affrontare le avversità della vita. Lo ha ribadito nel suo discorso inaugurale come docente onorario dell’Accademia Reale di Medicina e Chirurgia di Siviglia.
“Imparare a sentire e pensare positivo è, sicuramente, un investimento redditizio”  ha sostenuto nel suo discorso, intitolato “La scienza dell’ottimismo”. Rojas Marcos, ha affermato che “lavorando nel campo delle malattie ho imparato subito due lezioni. La prima è che il pensiero positivo ha un potere guaritore immenso. La seconda, è che l’ottimismo è molto più diffuso di quanto immaginiamo”.

Nelle dichiarazioni rese al periodico spagnolo ABC, ha ricordato che “lo studio scientifico dell’ottimismo è una disciplina nuova, perché fino a poco tempo fa ci dedicavamo a curare le malattie. Ma questo non basta. Dobbiamo curare le qualità umane che ci aiutano a superare le avversità, ciò che conosciamo come sistema immunitario emozionale. Negli ultimi vent’anni abbiamo cominciato a studiare l’ottimismo e la capacità di adattamento”.

Secondo Rojas Marcos, “la persona ottimista ha speranza, si ricorda di tutte volte che ha superato le avversità. Quando affronta un momento difficile, non pensa che durerà per sempre ed è sicura di poter fare qualcosa per superalo o per ridurne gli effetti. La persona ottimista trova il potere dentro se stessa, invece di dire “sarà ciò che Dio vorrà”. Per lo psichiatra, sull’ottimismo influiscono i geni e i fattori ambientali, nonostante “esso presupponga anche un certo sforzo e non sia facile, poiché richiede tempo e fatica”.

Lo psichiatra Luis Rojas Marcos

Inoltre, Rojas Marcos – responsabile dal 2002 degli ospedali pubblici di New York – ha citato Freud per dire che “una ragionevole dose di amnesia selettiva ci aiuta a sopravvivere”. “La verità è che l’oblio cura molte ferite della vita” ha detto nel suo discorso, riferendosi alla perdita di persone care, alle avversità o fatalità. Staccarsi da un passato doloroso facilita il recupero della pace interiore, aiuta a “voltare pagina” e ad aprirsi di nuovo al mondoha dichiarato, ricordando che, al contrario, “coloro che rimangono attaccati ad un periodo doloroso della propria autobiografia, vivono prigionieri della paura o del rancore, ossessionati dai cattivi che hanno rovinato loro la vita e ciò impedisce la guarigione delle ferite. Coloro che fanno pace col passato, invece, per quanto difficile possa essere, si liberano e guariscono” ha concluso.

 
 
 
 

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