Creato da barracudaebambolina il 30/09/2009

IN MY SHOES

Date a una donna le scarpe giuste, e conquisterà il mondo. Marilyn Monroe

 

 

"che il brutto tempo non è sempre un temporale" B. Antonacci

Post n°251 pubblicato il 24 Maggio 2011 da barracudaebambolina

Qualche pomeriggio fa, nell’aria immobile di un caldo afoso insolitamente fuori stagione, il rumore di un tuono ha squarciato il silenzio del cielo, da lontano.

Così, all’improvviso, senza nessun preavviso di nuvole che si avvicinano pian piano.

Il vento mi ha spalancato le finestre accostate, ed è piovuto di gusto.

Con tutta la forza dirompente di quel qualcosa che non ti immagini, che arriva inaspettato e non ti da il tempo di prepararti.

Ma dopo dieci minuti di uno strano buio grigio d’inverno, di vento e di grandine, è tornato il sereno e l’aria si è fatta immediatamente più leggera e più respirabile.

Ho pensato che vorrei un temporale come quello. Lo vorrei adesso.
Se arrivasse, non farei nemmeno la fatica di aprire un ombrello.

In questo periodo mi sembra di sgranare i giorni come i semi di una melagrana, e la cosa mi rende apatica e triste.

 
 
 

Eh... già

Post n°250 pubblicato il 06 Maggio 2011 da barracudaebambolina

 

Grazie di cuore a tutti voi che passate ogni giorno di qui per un saluto, una parola, un abbraccio, un sorriso, che saranno anche virtuali, ma che sono tra gli affetti più reali e concreti che ho in questo periodo.
Mi sento quasi in colpa a non raccontare niente di me per tanti giorni.
E' che in questi giorni ho pensieri talmente banali, preoccupazioni così terra terra che non mi pare nemmeno il caso di esprimerli perchè quasi quasi mi annoio da sola.
Sono giorni di lavoro, di battaglie continue, di incazzature e quanche buon risultato, e sono sere di TV e libri.

Non so perchè ma ho in testa l'ultima canzone di Vasco.
Ho visto il video per la prima volta su segnalazione di un caro amico, che non ha mai dubbi su chi tifare nell'eterno derby tra Vasco e il Liga. La prima cosa che ho pensato è stata che è proprio invecchiato, povero Vasco, lì con quello sfondo verde, i capelli più corti, la felpa...
Poi, però, man mano che per radio non si sente altro, ho capito che quella canzone parla proprio di me

 


...poi l'anima che si arrende
alla malinconia
poi piango, poi rido
poi non mi decido
cosa succederà?
 
Ecco qui. Non faccio neanche lo sforzo di trovare parole diverse. Mi sento esattamente così.
La prossima settimana scrivo, promesso...
 
 

 

 
 
 

Riflessione (amara)

Post n°249 pubblicato il 26 Aprile 2011 da barracudaebambolina

Così adesso so esattamente che cos’è la solitudine.

So che la solitudine non è una cosa astratta, non è una sensazione, al contrario, è una cosa molto concreta, è una situazione ben precisa, è qualcosa di tangibile.

La solitudine è il giorno di Pasqua, il tuo cane ormai quindicenne che sta male, che non si alza dal letto, che non mangia, che ti si accascia tra le braccia e tu non sai cosa fare, e non sai a chi chiedere, e vorresti aver qualcuno lì a fianco a te che ti dice di non preoccuparti. Ma ci sei solo tu, devi prenderle tu, le decisioni.

La solitudine è una corsa a un pronto soccorso veterinario dall’altra parte della città, di quella città paralizzata dai divieti di accesso dovuti alla fiera, ai mercatini, alle varie manifestazioni, rallentata dalle persone in festa, in famiglia, con gli amici, a spasso per le strade di un giorno di festa, indifferenti alla tua ansia che cresce.

La solitudine è quella pena di vedere il tuo amico peloso che sta sempre peggio, la fretta di arrivare e la testa annebbiata che ti fa sbagliare strada, la paura e la consapevolezza che non sei pronta a lasciarlo andare, le lacrime che salgono fino agli occhi, il groppo in gola e nessuno a cui raccontarlo. E il doverti anche controllare.

È fare appello a quel Dio in cui non sai se credi o no, ma a cui rivolgi la tua preghiera, perché altro non ti resta.

La solitudine è un numero preso al salvacoda di una farmacia di turno, col pericolo ormai scampato, ma con ancora addosso l’adrenalina e la stanchezza, quelle che ti sei tenuta dentro, quelle che avresti voluto urlare, ma strillare da soli non è davvero un granché come terapia.

 

Oggi per fortuna il cane sta meglio, si sta riprendendo, il mio fratellino peloso che ha vissuto mezza vita con me.

Altre volte sono stata da sola. Mai mi sono sentita così sola.

 
 
 

Avvocati

Post n°248 pubblicato il 21 Aprile 2011 da barracudaebambolina

Mi chiedo solo...

Ma un collega che, alla mia semplice domanda "Come stai?", fatta ovviamente per gentilezza e buona creanza, poco prima di iniziare una udienza penale dove siamo controparti, con tanto di testimoni e consulenti tecnici, così assolutamente sganciato da ogni contesto, mi risponde, e cito testualmente:
"... tra un pò mi cade il pisello per prescrizione!",
(sì sì, proprio così!)

e che poi, come se niente fosse, dopo nemmeno un'ora dalla fine della stessa udienza, bello come il sole, mi manda un SMS:  "Cosa ne dici se una di queste sere prendiamo un aperitivo? ;-)"

...ecco, mi chiedo... ma mi avrà invitata per discutere insieme sugli effetti della proposta di legge sul processo breve, vero?

 
 
 

e' un nastro che gira su un mondo che gira di più...

Post n°247 pubblicato il 18 Aprile 2011 da barracudaebambolina

Ogni giorno passo di qui, leggo i blog.
E li leggo con attenzione, con interesse, con calma. Leggo di storie d’amore che nascono, che si evolvono, di sentimenti che crescono, leggo di storie quotidiane, di lavoro, della vita che scorre veloce e che cambia le cose, le persone, le idee.

E mi sembra di aver poco da scrivere, quasi niente da raccontare.

Non ci sono persone interessanti, cose nuove, niente che vada davvero bene, niente che vada poi così male. Né si né no, né triste né felice. Niente che manchi davvero, ma niente che mi completi. 
Tutto immobile.

La mia vita in questo periodo è lenta e sospesa come una domenica d’agosto in città, quando c’è poca gente in giro, e la giornata ti sembra una lunghissima attesa. E aspetti che passi finalmente l’afa per uscire un po’, aspetti che tornino gli amici dalle ferie per organizzare una cena, aspetti che sia settembre per ricominciare la routine.

Aprile è appena cominciato e sta già lasciando il passo a maggio. A ricordarmelo, solo un calendario che ho comprato per le belle foto che spero di trasformare in quadretti.

Le settimane si rincorrono tutte uguali, lavoro e poi casa, qualche aperitivo, qualche libro, e poi fine settimana di amici, qualche cena, qualche mostra, qualche passeggiata al primo sole tiepido.

La vita è strana. A volte ti fa correre a perdifiato, altre ti lascia il tempo di riprendere le forze. E il bello è che, in nessuno dei due casi, siamo mai contenti veramente.
Certi giorni è poca, certi giorni sembra troppa...

Se mi penso tra un anno non so se mi vedo qui o altrove, non so se mi voglio così o diversa, non so con chi, non so nemmeno come.

Mi sento ferma, mi sento in attesa. Come se la vita mi stesse scorrendo davanti agli occhi.

Mi sento come quando sei in piedi davanti al nastro trasportatore dell’aeroporto, e aspetti la tua valigia. Con la paura che non arrivi, con l'ansia che arrivi presto.
Non ricordi nemmeno quale hai portato, stavolta, ma sei sicuro che riuscirai a riconoscerla, non appena la vedrai davanti a te.

...vorresti star giù un giro o vuoi girar di più?

 

 
 
 

 

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