Creato da votattilio2008 il 28/03/2008

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X Municipio, 16 aprile 2009. Perché stiamo con Federica e Maria

Andiamo con ordine, perché altrimenti, se non si sa come si è evoluta la vicenda del cosiddetto registro del testamento biologico in X Municipio, si rischia di fare confusione sulla mozione che, ieri sera, ha portato alla richiesta da parte di 13 consiglieri su 25 di sospendere quel provvedimento.

Si parte dal 15 dicembre dell’anno scorso: una mozione presentata in aula dalla maggioranza in cui si chiedeva l’istituzione del Registro del testamento biologico viene frettolosamente ritirata perché, fatti due conti, non aveva… la maggioranza.

In quell’occasione il capogruppo del Partito Democratico in X Municipio, Roberto Colasanti, chiedeva che la questione, vista la delicatezza e la complessità, venisse approfondita nella commissione consiliare competente.

La questione sparisce misteriosamente fino al 24 marzo del 2009, quando il Consiglio municipale approva una “misteriosa” mozione in cui in maniera generica si fa riferimento alla “necessità di provvedimenti per favorire e salvaguardare i diritti”.

Il 29 marzo, durante l’assemblea congressuale del Pd del X Municipio, in qualità di candidato coordinatore, avevo invitato a maggior prudenza. “Questioni come questa – avevo spiegato – sono clave agitate contro di noi, che non servono a niente dal punto di vista pratico, perché in assenza di un riferimento legislativo un eventuale registro non avrebbe alcun valore legale, illudono i cittadini, hanno l’unico scopo di mettere in difficoltà il Pd, che fa fatica a trovare una posizione comune a livello nazionale, figuriamoci a livello locale, dove le divisioni rischiano sempre di diventare fratture pericolose”.
All’altro candidato risultato poi vincitore, Giulio Bugarini, in quell’occasione avevo chiesto un impegno comune a una gestione unitaria del partito. Che non vuol dire spartizione di cariche, sgabelli e poltroncine, ma una condivisione delle scelte sul Municipio e sulla gestione del partito,

Detto fatto, il 31 marzo, la giunta municipale in perfetta solitudine il 31 marzo approva l’istituzione del Registro del testamento biologico. Una delibera confusa e contraddittoria, in cui addirittura si prevede la possibilità di obiezione di coscienza da parte del personale municipale. Ora, fatta salva la libertà di scelta di ognuno, mi chiedo come un funzionario che ha l’unico compito di accertare l’identità del dichiarante possa fare obiezione di coscienza.

Il giovedì seguente, poi ancora il sabato e poi di nuovo alla vigilia di Pasqua, ho incontrato prima da solo e poi insieme a Mino Dinoi, in rappresentanza dell’area rutelliana del Pd del X Municipio, il coordinatore.

Nelle prima due occasioni lo avevo invitato a gestire questa vicenda con cautela, perché si sarebbero aperte polemiche, situazioni difficili da gestire, serviva una condivisione delle scelte, anche con il presidente Medici per evitare di mettere in crisi il Partito Democratico.

Fra la seconda e la terza occasione, è scoppiato, come era facilmente prevedibile, il caos. Dirigenti del Pd schierati l’uno contro l’altro, inaugurazione del Registro, pagine e pagine di polemiche sui giornali.

Il sabato prima di Pasqua, dicevo, incontro Bugarini insieme a Dinoi, il quale a sua volta chiede una gestione unitaria del partito a partire dalle scelte fondamentali e chiede a Bugarini una posizione chiara per il ritiro del registro di Sandro Medici.

Da parte mia, invito Bugarini a svolgere un necessario ruolo di mediazione: il giovedì successivo era in votazione una mozione del Pdl in cui veniva “bocciata” la delibera di giunta. Già due consiglieri del Pd del X Municipio avevano manifestato, diciamo così, una forte perplessità. “Secondo me - ho spiegato a Bugarini – il Pd deve andare in aula con una proprio posizione unitaria, la maggioranza non vota mai semplicemente contro le mozioni dell’opposizione, presenta la propria mozione”.

Bugarini ha assicurato che avrebbe cercato una mediazione anche se gli sembrava molto complessa. La soluzione che avevo avanzato io, quella di un “congelamento” degli effetti della delibera di giunta e di un ritorno della discussione in commissione e poi in consiglio municipale, secondo lui non era praticabile.

Certo, in un partito succube delle estemporanee iniziative del presidente Medici, questa strada, di semplice buon senso non era praticabile.

Ci siamo comunque lasciati con il proposito di risentirci prima della votazione prevista per il giovedì successivo. Cinque giorni. Da quel momento il coordinatore del X Municipio è sparito.

E’ ricomparso mercoledì 15, ieri l’altro, alle ore 21 alla riunione del gruppo municipale del Pd. Alla quale, secondo quanto mi hanno riferito i presenti, ha riaffermato la necessità di votare semplicemente contro la mozione del Pdl. Di fronte alla perplessità manifestata da più di un consigliere ha dato mandato all’assessore al Commercio, Massimo De Simoni, di cercare una mediazione da esprimere in un documento unitario, “di tutti, ma proprio tutti”, da portare il giorno successivo in aula.

Cosa ne pensi il Pd, il partito, i militanti, i coordinatori dei circoli, a tutt’oggi resta un mistero. Il coordinatore a tre settimane dalla sua elezione non ha ancora riunito nessuno, lo farà se ho capito bene perché ovviamente non sono stato invitato, stasera alle 21.

Ma torniamo al racconto. Che fine abbia fatto questo documento, non si sa bene. L’unica traccia è una telefonata ricevuta da me, intorno alle 17.15 di ieri, un quarto d’ora prima dell’inizio del Consiglio municipale, da pare del suddetto assessore in cui mi informava che questa mediazione non era stata possibile per il rifiuto di un consigliere, Massimo De Pamphilis. Ho provato a spiegarli che il Pd non era riducibile a un confronto fra lui e un consigliere, gli ho raccontato degli incontri avuti nelle settimane precedenti. La risposta di De Simoni è stata: vediamo cosa succede in aula, magari uno dei questi giorni ci prendiamo un caffè.

In aula è successo che due consigliere, Federica Cristiano e Maria Pizzuti, hanno presentato una loro mozione. In cui in sintesi si dice quello che ho provato a spiegare sopra: il registro voluto da Medici rappresenta un atto amministrativo del tutto inutile, anzi dannoso perché dà false speranze ai tanti cittadini che invece si aspettano norme chiare. E’ una sorta di manifesto ideologico, di atto propagandistico.

E abbiamo il dovere di essere chiari: le istituzioni, chiunque le governi, non possono essere usate a fini di parte. Ribadisco, chiunque le governi. Le istituzioni appartengono a tutti i cittadini. Le istituzioni applicano le leggi, non fanno e non promuovono campagne.

Se il Pd per primo, con severità e rigore morale, non applica questo sacrosanto principio, come si può denunciare la destra, l’occupazione delle istituzioni, l’uso che spesso Berlusconi e soci fanno del patrimonio pubblico?

Per chi ha dei dubbi, leggersi gli scritti di Berlinguer e Moro.

Nella mozione si invita la giunta a ritirare la delibera, a sospenderne l’efficacia, a riportare il dibattito in comissione e in consiglio, anche attendendo l’approvazione della legge da parte del Parlamento. Sperando che sia una buona legge e non quel guazzabuglio insensato votato dal Senato.

Da notare che nel frattempo era arrivata in Municipio anche una interessante lettera del segretario generale del Comune di Roma, nella quale, in sintesi, si diceva che quella era una bella iniziativa, perché i Municipi hanno il dovere di stare vicino ai cittadini, ma che purtroppo, in assenza di una normativa nazionale, non aveva alcun valore legale.

In sostanza, il X Municipio stava prendendo in giro i cittadini. Gli faceva depositare un atto inutile. Persone che soffrono, anche malati terminali. I deboli che vengono presi in giro da chi sbandiera il suo essere all’avanguardia nella difesa dei diritti civili.

Comunque sia, arrivati alla discussione di quel punto, sono intervenuti tutti i consiglieri di maggioranza, alcuni di minoranza. Tralascio per carità di patria. Due cose le vorrei dire sull’intervento del presidente Sandro Medici, uomo di cui, fino a ieri sera, riconoscevo lo stile e le capacità politiche. Concludendo il dibattito, Medici ha definito il “gesto delle due consigliere del Pd ignobile, perché trasferiscono beghe interne al Partito Democratico nell’aula consiliare, danneggiando l’amministrazione di centro sinistra. Mi sorprendo, poi, che due consigliere fieramente antifasciste condividano la visione del sindaco Alemanno”.
Caro presidente Medici, mi sono trattenuto ieri sera, ho “sedato” altri pericolosi facinorosi perché noi rispettiamo le istituzioni. E lei in quel momento era l’istituzione. Mi permetta però di farle notare che gli atti ignobili sono altri. E lei li conosce bene. Siamo pronti a un confronto pubblico su questo, anche domani.

Mi chiedo cosa pensino di queste affermazioni i gruppi dirigenti del Pd, a tutti i livelli, e il capogruppo del Pd in X Municipio.

Comunque sia, la mozione è stata posta ai voti, quella del Pdl ha registrato l’astensione di Federica Cristiano e Massimo De Pamphilis, il voto favorevole di Maria Pizzuti. Nel complesso 12 voti a favore e 11 contro. Quella presentata da Federica Cristiano e Maria Pizzuti, 13 voti a favore (3 Pd, 1 Idv e 9 Pdl), 11 contrari (8 Pd, 1 Prc, 1 Lista Civica, più il presidente stesso, che magari essendo un voto su un atto di giunta di cui era stato protagonista in prima persona poteva anche avere il buon gusto di astenersi).

Morale della favola: è passata la mozione "Cristiano Pizzuti". Con il voto contrario della maggioranza del Pd.

E’ uno scandalo? Non credo. E che nessuno ci venga a fare lezioni. Che ognuno faccia i conti con la propria coscienza.

Noi siamo a posto con la nostra e possiamo dire liberamente e tranquillamente: noi stiamo con Federica e Maria.

Noi, credo di poter rappresentare anche la posizione di Federica Cristiano, siamo stati e rimaniamo convinti sostenitori della libertà di scelta. Anche sulla più delicata delle questioni, quale quella della fine della vita di una persona. Siamo con il senatore Ignazio Marino, tanto per dirla chiara. Non ci stiamo a prendere in giro i cittadini. Continueremo a chiedere condivisione delle scelte che riguardano la linea politica del Pd. Continueremo a farlo nelle sedi di Partito, quando ce ne viene data l’opportunità. Continueremo a chiedere che ci siano momenti di mediazione per tenere unito il Pd.

Chi ha cercato lo scontro frontale - usando, questa volta sì - le istituzione per rafforzare il suo presunto potere - si assuma la responsabilità delle sue scelte. Noi la faccia, la nostra, ce la mettiamo sempre.

 
Rispondi al commento:
mik154
mik154 il 17/04/09 alle 14:13 via WEB
Ho già detto il mio pensiero. Non rispondo agli infami anonimi. A proposito di sezioni chiuse, il tuo recup a che ora è aperto?
 
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