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Note a margine

A volte di vince, a volte si perde ma la lotta è sempre impari

 

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"Per quel che mi riguarda sono davvero poche le cose che so di sapere. E anche su quelle mi faccio sempre un sacco di domande"

Post n°511 pubblicato il 20 Febbraio 2017 da Web_London

 

In questo fine settimana ho avuto il mio ometto con me
C'è stato un momento in cui abbiamo parlato di un paio di cose e mi è tornato in mente un vecchio post di un paio di anni fa che in qualche modo era in tema con i nostri discorsi di ieri pomeriggio.
L'ho ritrovato e lo rimetto oggi che non ho grandi cose da dire.


...

"Per quel che mi riguarda sono davvero poche le cose che so di sapere. E anche su quelle mi faccio sempre un sacco di domande"


Amica cara, di storie da raccontarci ne abbiamo tutti fin che vogliamo.
Al fresco della  sera, seduti con un po' di tempo fuori questa grande casa, seduti vicino una vecchia pianta, l'erba tagliata di fresco, con calma e qualcosa di fresco in mano.
Per quello che mi riguarda io ti avverto, posso raccontarti la favola dove il principe salva la principessa dal drago cattivo, si sposano in primavera con i fiori aperti e vivono felici e contenti sfornando tanti figli, alti, belli e biondi, che diventeranno eroi senza macchia, oppure puoi starmi vicina, darmi per qualche minuto la tua mano e lasciarti portare a fare un giretto dentro il mio mondo.
Decidi tu cosa vuoi da me, per me fa lo stesso.

Te lo dico subito, se decidi di venire con me non pensare che io abbia grandi verità da rivelarti.
In tasca ho solo qualche spiccio, uno scontrino del bar e le chiavi di casa mia.
La mia verità è solo la mia e non vale un centesimo di più della tua o di quella di chiunque altro. 
Ma è l'unica che ho, non ne tengo altre di riserva sotto la manica della camicia da tirare fuori quando non escono le carte giuste che mi aspetto.

Se io fossi un uomo diverso da quello che sono ti potrei raccontare storie di uomini e di donne così sul filo del rasoio da fare cadere ogni alibi che ti tiene su. 
Sono sicuro che alla fine ti toglieresti le scarpe, con una mano afferreresti un lembo della tua gonna, ti gireresti e correresti lontana da me più veloce del vento.
Oppure, braccia ai fianchi e con i pugni serrati mi urleresti dritta in faccia che non sono vere, che "non possono" essere vere.
Amica cara, lo sono, sono storie già scritte che aspettano solo di essere lette.
Ma non mi interessa, non sono quel tipo di uomo.
Non lo sono ancora diventato e presumo che oramai a quest'ora non lo diventerò mai.

Stasera, invece, ti racconterò di due uomini che conosco.
Il primo, l'ho incontrato recentemente
Qualche anno fa è stato accusato di aver massacrato e ucciso una giovane donna.
Ha passato un bel po' di tempo in galera, poi qualche dubbio che fosse stato lui in effetti c'era e l'hanno rimesso fuori.
Ha subito un nuovo processo, lo hanno assolto ed è finita lì
E' un discorso lungo, ti dico solo che adesso è libero e vive la sua vita poco distante da qui.
Io non lo so se sia vero oppure no, ma guardandolo negli occhi quando ci ho parlato assieme non ho potuto fare a meno di domandarmi se fosse stato davvero lui
E' strano sai, guardare negli occhi un uomo e chiedersi se sia un assassino oppure no ti fa venire un sacco di immagini. 
A me non era mai capitato prima.

Il secondo, invece, è un uomo che conosco da molto tempo. 
E' un mio amico ed è gay
E' una persona straordinaria, è amato dalla sua famiglia, dai suoi amici e da chi lo conosce, ma pochi sanno quello che vive e lo divora, i profondi sensi di colpa che non gli danno mai pace. 
Verso se stesso. "Soprattutto" verso se stesso.
E' un vero peccato.
Quando ci penso su, mi chiedo se qualche volta nella vita non ci siano dei momenti in cui sia necessario pensare un po' di più a se stessi, a quello che realmente ci rende felici e dà un senso al nostro stare in questo mondo, piuttosto che tenersi incollati all'anima inutili sensi di colpa
.
Pensare a se stessi, solo un po' di più di quello che spesso dimentichiamo di fare.
Un giorno qualcuno mi disse che il posto ideale dove infilare i nostri sensi di colpa fosse il cestino della spazzatura
Credo avesse ragione.

Amica mia, come te, anch'io ho conosciuto il peggio degli uomini e ho scoperto fino a dove possono arrivare quando sono accecati dal loro egoismo.
Non chiedermi chi erano perchè non lo ricordo nemmeno io, a volte certi ricordi nel tempo sfumano così tanto che non riesci più a metterli a fuoco come vorresti ma ti lasciano addosso solo delle sensazioni.
Posso dirti però che gli uomini peggiori che ho conosciuto sono sempre stati degli insospettabili e ci avrei messo la mano sul fuoco per come si presentavano.
Poi, il denaro, il troppo denaro, rovina la gente, acceca, fa schizzare la bussola nella loro testa da tutte le parti fino a quando perdono ogni riferimento.
Alla fine si ritrovano con così tanta merda nel cervello da non pensare a nient'altro che a quello, al denaro
Mi dirai che non è solo quello che fa questo effetto agli uomini.
No, certo che no, ma il denaro fa la sua bella parte, amplifica e dilata ogni cosa, in un senso e nell'altro.
Il resto poi, viene di conseguenza
Fidati, so esattamente di quel che parlo.

Strano anche questo, non ci accorgiamo mai dell'uomo che abbiamo davanti fino a quando non sentiamo la lama entrare nella schiena, e nemmeno in quel momento siamo così svelti e furbi a spostarci in tempo.
Per aprirci gli occhi abbiamo bisogno di sentirla spingere a fondo sempre un po' di più, di vedere il nostro sangue scorrere e di sentirla lacerare le nostre carni.
Poi ci svegliamo, capiamo e reagiamo.
Io penso che gli uomini non sono mai quello che "dicono" di essere e non sono nemmeno mai quello che "pensano" di essere
In questo istante mi sembra di vederti, ti starai chiedendo se la cosa possa valere anche per me
Ti tolgo ogni dubbio in proposito, si, in linea di principio vale per tutti. 
Anche per me.
Sta a te poi decidere in che misura, se tanto o se poco.
Questo, puoi solo deciderlo te.

Per lavoro incontro gente, molta gente
C'è chi mi colpisce di più chi di meno, ma nessuna delle persone che ho incontrato mi ha mai lasciato indifferente
Su alcune potrei raccontare delle storie ai limiti della follia. 
Alcuni vengono da me e fanno le richieste più assurde.
Appaiono sicuri tra la loro gente ma sono così fragili quando si tratta di guardarsi dentro, riconoscere e ad accettare le loro macerie.
Si costruiscono maschere così spesse che alla lunga ci soffocano dentro e senza rendersene conto sono già morti dentro
Li vedi camminare sicuri, guidare le città, dirigere le aziende o le persone, a cercare conferme di sè in ogni donna che incontrano, se più giovane è meglio, anche se alla sera una donna che li aspetta a casa ce l'hanno.
Sono morti dentro.

Una volta davanti a certi comportamenti mi chiedevo: "perché?"
Me lo sono chiesto tante volte ma non ho mai trovato una risposta che mi convincesse in del tutto.
Poi ho capito.
Avessi campato cent'anni, la risposta a quella domanda non l'avrei mai trovata per la sola e unica ragione che era la domanda che mi facevo ad essere sbagliata
La domanda giusta che mi dovevo porre fin dall'inizio era un'altra.
Così ho fatto e come per magia sono arrivate anche le risposte che cercavo.

Amica mia, ne avrai incontrati anche tu di uomini così, facci caso.
Girano armati di "cose che posseggono", armati di "parole che usano"
Ti gettano fumo negli occhi per confondeti o forse per non farsi vedere loro
Sono soffocati e inghiottiti dal loro ego spropositato che assomiglia ad un grosso palloncino colorato che a volte basta lo spillo giusto per farlo scoppiare e poi "puff", dentro non c'è nulla, solo aria stantìa.

Non lo so perchè certi uomini arrivino a quel punto di non ritorno senza rendersene conto prima, senza accorgersi mai qual'è il limite di ogni cosa, di quand'è che ad un certo punto "basta"
Non lo so davvero, ma ti confesso che io non faccio testo, per quel che mi riguarda sono davvero poche le cose che credo di sapere.

E anche su quelle mi faccio sempre un sacco di domande.

 

...

 


Grant Lee Buffalo

Happiness

 

 
 
 
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