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Note a margine

A volte di vince, a volte si perde ma la lotta è sempre impari

 

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"Io e te siamo una cosa sola: non posso farti male senza ferirmi"di fuoco.e.cenere

Post n°257 pubblicato il 18 Maggio 2016 da Web_London

 

Il post di oggi è il secondo testo che mi ha inviato fuoco.e.cenere

Non si smentisce mai, scrive delle cose a cui non puoi "non pensare"
Cominci a leggere e improvvisamente ti ci ritrovi dentro
E non c'è niente da fare, in qualche modo e per qualche istante ti fermi un momento e ci pensi

Come in questo testo, con una nonchalance tutta sua, lei "parte da fuori" e poi "arriva dentro"

Sono contento che mi abbia inviato questo testo per il Blog

Oggi il blog è suo

Ola

...

"Io e te siamo una cosa sola: non posso farti male senza ferirmi"
di fuoco.e.cenere

 

 

Chissà quante volte ci siamo imbattuti in frasi celebri e/o leggende attribuite alla filosofia orientale.
Nonostante io sia pragmatica e concreta di natura, mi affascinano sempre molto i concetti che esprimono e con l'avanzare dell'età mi rendo conto di possedere anche un lato "spirituale" che non ho mai nutrito ma che ora ha fame ... vai te a sapere.
Mentre leggiamo questi scritti è impossibile non afferrarne il senso profondo e la semplicità, che poi scopriamo essere solamente apparente nel momento in cui ci troviamo a mettere in pratica, nella vita di tutti i giorni, quello che pensavamo di avere recepito senza alcuna difficoltà.
La famosa contraddizione che esiste tra la teoria e la pratica.

Qualche giorno fa una cara amica mi ha inviato questo scritto che ho deciso di condividere con voi, in questo salotto così confortevole, tra un biscottino e una tazza di the.

"Io e te siamo una cosa sola: non posso farti male senza ferirmi"

(M. Gandhi)


Gli sciamani credono che ciascuna persona sia solo un filo nel tappeto del mondo: il suo potere è intrinsecamente legato agli altri fili, insieme ai quali forma i disegni del tessuto.
La spiritualità così come la scienza sono giunti alla medesima conclusione: non siamo entità separate.
Ogni individuo è come un filo del tappet: se guardiamo un unico filo avremo una percezione ben ristretta della realtà, ma se guardiamo la creazione nell'insieme - il tappeto nella sua interezza - potremo scorgerne l'intera trama, l'armonia del disegno, la ricchezza delle forme, la qualità del tessuto, l'equilibrio dei colori.

Siamo invece abituati a portare la nostra attenzione sul singolo filo (noi stessi) e al massimo su qualche altro filo che ci sta vicino, e di lì a trarre conclusioni sul tappeto intero, conclusioni inevitabilmente distorte dalla nostra visione limitata, legata alla nostra posizione rispetto al tutto e alla prospettiva dalla quale osserviamo.

Pensare in modo individualistico ci porta alla prospettiva del singolo filo e ci impedisce di agire per il meglio.
Immaginiamo cosa succede quando cerchiamo di danneggiare un nostro simile. Poniamo, ad esempio, che il colore del filo che sta al nostro fianco proprio non ci piaccia e che, per questo, decidiamo di strapparlo: se avessimo una visione più ampia, potremo constatare che un'azione del genere danneggia il tappeto intero e, quindi, anche noi stessi in quanto parte di esso.
Senza quel filo, bello o brutto, tutto l'insieme avrà perso qualcosa e non sarà più lo stesso. Più ci allontaniamo da questa visione globale, più il nostro disagio cresce.
Percepirsi separati, infatti, dà luogo al sentimento forse più doloroso col quale ci confrontiamo: la solitudine.

....


Cosa vi fa pensare questa metafora?
Dove i fili siamo tutti noi,singoli individui, e il tappeto è il nostro piccolo mondo, la famiglia per esempio, ma anche l'umanità intera.
E' sempre vero che se strappo, mi libero del filo liso e sbiadito rovino l'insieme del tappeto?
La solitudine è davvero il peggiore dei mali?

Ok, il dibattito è aperto.
Al padrone di casa lascio il ruolo del moderatore, a voi quello di dire la vostra ... se vi va.


fuoco.e.cenere

 

Il Blog di fuoco.e.cenere è:

VAGA_MENTE...

...


3 Doors Down
 Here Without You
(Boyce Avenue acoustic cover)

 

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Commenti al Post:
unafatastrega
unafatastrega il 18/05/16 alle 13:17 via WEB
Credo sia lo stesso pensiero secondo il quale siamo energie che si miscelano, si rigenerano l'una dall'altra. Non siamo singole energie sparse nell 'universo e non viviamo se non in interazione con le altre. E ogni volta che energie buone si toccano e si intrecciano se ne moltiplica la forza , creando cosi nuova energia e benessere. Il tappeto è bello perchè fatto di tanti colori che si uniscono ed è resistente perchè i fili sono intrecciati. Un filo da solo non sopporterebbe nessun peso e un colore da solo non avrebbe modo di esprimere tanto significato. Dobbiamo vivere in armonia con tutti e darci sostegno l'un l'altro ...solo così l'umanità e il creato hanno senso di esistere. Buona giornata a Fuoco e cenere e al padrone di casa, nonchè a tutti gli ospiti . R.
 
 
fuoco.e.cenere
fuoco.e.cenere il 18/05/16 alle 22:07 via WEB
L'unione fa la forza, lo dice anche il proverbio, ma bisogna andare tutti quanti verso la stessa direzione. Purtroppo spesso non è così. Buona serata Fata.
 
NoRiKo564
NoRiKo564 il 18/05/16 alle 13:57 via WEB
La solitudine non mi ha mai spaventato,prima quando ero giovane, la ricercavo e mi ci trovavo bene, perchè la riempivo delle cose che mi piacevano, i miei hobby e le mie passioni. Con il tempo e attraversando le burrasche della vita, ho imparato quanto sono importanti le altre persone, quanto ti possono aiutare quando da sola proprio non ce la fai. Non sono solo gli amici quelli che vuoi intorno ma anche perfetti sconosciuti che sanno esserci senza bisogno che tu chieda. Quando accetti di non essere un'entità singola nell'universo, capisci che l'energia che muove il mondo è fatta di tanti singoli "fili" di corrente umana che anche se spelacchiati, non smettono di fare il loro dovere...trasmettere energia agli altri fili...
 
 
fuoco.e.cenere
fuoco.e.cenere il 18/05/16 alle 22:14 via WEB
" Quando accetti di non essere un'entità singola nell'universo" dici bene Nori. L'aiuto degli altri bisogna saperlo chiedere e anche accettare. Nella difficoltà io tendo a isolarmi e a fare tutto da sola, del resto so bene di essere ispida come un riccio :-)
 
Phoenix_from_Mars
Phoenix_from_Mars il 18/05/16 alle 16:43 via WEB
Oggi questo blog lo trovo ridondante al mio, che strano, vero gemello?? ;D
Riguardo il post...oltre ad essere scritto davvero bene :) offre interessanti spunti di riflessione attraverso quella bellissima metafora. Io penso che la solitudine sia il gran danno del secolo: non tanto per la cosa in sè, ma perchè, siccome sono ben pochi quelli capaci di stare bene anche solo con se stessi, si finisce per cercare "un filo qualsiasi" solo perchè stia accanto a noi senza badare al disegno del tappeto: è così che si perde l'armonia.
 
 
fuoco.e.cenere
fuoco.e.cenere il 18/05/16 alle 22:23 via WEB
Io sostengo il "meglio soli che male accompagnati" quindi, in certi casi, è meglio un tappeto incompiuto (che è poi da dimostrare) che un tappeto di fili qualsiasi.Piacere di conoscerti Phoenix :-)
 
nadiaemanu
nadiaemanu il 18/05/16 alle 16:57 via WEB
Ho sempre amato i diversi "fili" che ci contraddistinguono gli uni dagli altri, ho sempre pensato (e lo penso tutt'ora) che ogni persona è diversa dall'altra e che questa diversità può solo portare a conoscenze nuove, ci si mescola proprio per scoprire nuovi mondi, impariamo sempre qualche cosa dagli altri e questo è un arricchimento ... La solitudine quando è cercata, quando è uno "stile di vita", perchè comunque si stà bene con se stessi va benissimo, non va bene quando è imposta, subita. Buona serata a tutti :-)
 
 
fuoco.e.cenere
fuoco.e.cenere il 18/05/16 alle 22:28 via WEB
L'integrazione sarebbe una grande opportunità di arricchimento reciproco...peccato che non riesca tanto bene.Felice di conoscerti.
 
ANIMAdigattaNERA
ANIMAdigattaNERA il 18/05/16 alle 21:47 via WEB
Solitudine... all'inizio ti può venire imposta dalla vita, da situazioni che nemmeno sapevi potessero accadere, però quando la fai tua, ed inizi a starci bene, in fondo non la cambieresti. A volte si può essere circondati da persone che ti fanno sentire ancora più sola, quindi, ovviamente parlo per me, preferisco basarmi sulle mie forze e stringere i denti, piuttosto che affidarmi o circondarmi di chiunque, penso che la mano più vicina a noi sia quella in fondo al nostro braccio... anche se la visione di questo intreccio di fili forti e colorati, questo interscambio di energie non è male, potendolo vivere così.
 
 
fuoco.e.cenere
fuoco.e.cenere il 20/05/16 alle 10:27 via WEB
Mi trovi totalmente d'accordo Nì.
 
Estelle_k
Estelle_k il 18/05/16 alle 23:35 via WEB
Oggi internet fa davvero le bizze! Avevo lasciato un commento ancora stamattina ma sicuramente la connessione salterina me l'ha mangiato! Mi spiace, ti avevo espresso la mia idea sull'ideologia collettiva che le filosofie orientantali hanno...per arrivare a dire che dovremmo sposare quel pensiero se vogliamo tentare di migliorare davvero questo mondo. La metafora del tappeto è molto ben adatta a questa linea di pensiero. E se qualcuno proprio desidera la solitudine...non ha bisogno di eliminare i fili che gli stanno attorno, ma semplicemente non guardarli...La solitudine non dev'essere nè imposta nè subita. Il rispetto per il tutto è fondamentale, ormai abbiamo ampiamente le prove che il contrario è fallace. Un abbraccio Fuochina, e lieta notte a tutti ..
 
 
fuoco.e.cenere
fuoco.e.cenere il 20/05/16 alle 10:29 via WEB
Vivi e lascia vivere, da solo oppure no, ma sempre nel rispetto reciproco. Sembra così facile :-) Ciao Estellina :-)
 
nobileanima
nobileanima il 19/05/16 alle 09:19 via WEB
Da piccolo filo nel tappeto dico che per riuscire ad avere la visuale di tutto l'intero tappeto ci vuole CONSAPEVOLEZZA. I movimenti di ogni singolo filo fa la differenza: c'è il filo sognatore, il filo che osa, il filo timido, il filo che ama il palcoscenico, il filo che ama restare dietro le quinte ... c'è filo e filo ma tutti hanno in comune una caratteristica: CREDERE IN SE STESSI, NEL PROPRIO CREATO. Come piccolo filo interagisco con i fili vicini a me. Se tento di "insegnare" agli altri attraverso le parole stanne certa che non ricorderanno a lungo (sono le circostanze che ti costringono ad essere così: cambia l'onda, vieni continuamente spinto --- il flusso della vita) ma se "insegno" attraverso le azioni e aggiungo anche parole?. Già! Si chiama CONDIVISIONE. ... Da piccolo filo nel mezzo del tappeto sono consapevole che il flusso mi spingerà verso il bordo, il lato finale ed è normale, per lasciare spazio ad altri fili...le nuove generazioni. I nuovi devono imparare. Un eterno passa parola... di storie, di vissuti, di mestieri e così via. E... mentre cammino avanti mi ricordo ogni istante di tutto ciò allora comprendo che per arrivare alla fine, in piena pace e fratellanza servono due cose: RISPETTO e ORDINE (organizzazione, regole da rispettare). Solo così nei miei ultimi centimetri di strada potrò girarmi, guardare l'intero tappeto e dire a me stessa: "Hai fatto un buon lavoro". Da piccolo filo nel tappeto auguro a tutti voi una splendida giornata a prova di tappeto :-)
 
 
fuoco.e.cenere
fuoco.e.cenere il 20/05/16 alle 10:33 via WEB
Hai proprio ragione...i valori si tramandano con le parole, ma soprattutto con l'esempio. Buona giornata anche a te :-)
 
oltre.lo.specchio
oltre.lo.specchio il 19/05/16 alle 10:23 via WEB
uff..temo che libero si siam mangiato il mio commento di ieri....parlavo di puzzles piuttosto che di tappeti ma sostanzialmente con le stesse caratteristiche...al prossimo post dai...:))
 
 
fuoco.e.cenere
fuoco.e.cenere il 20/05/16 alle 22:33 via WEB
Ho capito il senso....Tesserine che si incastrano, fili che si intrecciano...alla fine esce sempre un disegno finito. A presto
 
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