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Liberami..

Post n°93 pubblicato il 27 Maggio 2013 da white1988

Perchè ti ostini tanto a rimanermi addosso?
Perchè ti diverti a tenermi in catene, in tuo possesso?
Perchè?
Perchè sono sempre e ancora, solo Tua?
Perchè non ti decidi una buona volta.. E mi liberi?
Io davvero non so come tu riesca a tenermi prigioniera la mente, a stringerla, plasmarla.. a muoverla spudorata e calda, come il tocco delle tue mani. Non so come tu riesca a farlo..
Ancora..
Ed anche se non ti vedo, anche se non ti cerco..
Anche se non so in quale donna tu ti stia ritrovando o perdendo..
Io, Tua, ti ritrovo ogni minuto, in un brivido di vento, mentre mi soffi il tuo respiro sul collo.
Ti vedo ad ogni ora, seduto di fronte a me: tu che mi parli e mi guardi attento, sfidandomi con quei tuoi taglienti, profondissimi occhi scuri ed io.. che muoio dentro, sulle tue labbra, mentre mi sento spogliare dal tuo sguardo e tento di contenere ovunque un lampo affamato di sorda eccitazione.
Ti sento ogni notte, scivolare prepotente nel mio letto e prendermi tutto, usurandomi, straziandomi i sensi.. Abusando di ogni mia fantasia e facendo tuoi persino gli orgasmi della mia anima.
Perchè non te ne vai?
Perchè ti ostini a impadronirti di ogni cosa?
Di ogni voce che ascolto, di ogni profumo che mi sembra di riconoscere, di ogni sguardo che incontro, di ogni mano che mi sfiora?
Vattene.
Vattene.
Liberami..
Ed ogni volta che lo sussurro aggrappandomi con tutta la disperazione delle dita alla mia pelle, che ormai è tua.. carnalmente ti imploro,
" Tornami addosso.. Ancora. "

 
 
 

Notte di mezza estate...

Post n°92 pubblicato il 29 Agosto 2011 da white1988

 

 

Risistemò distrattamente lo spallino guardandosi allo specchio.
Il rosso vivo dell'abito, per un attimo, le sembrò in vago contrasto con l'atmosfera surreale e densa di quella sera; erano ormai le due passate e la notte con il suo silenzio avvolgeva in un alone di classicismo e stranezza quello che per loro sarebbe stato, di lì a poco, una sorta di rito.
Sorrise tra sè e sè pensando a come, ancora e per l'ennesima volta, fosse riuscito a rendere reale e romantica un'altra delle sue idee nate per gioco: era bastato un fugace scambio di battute poche ore prima, durante la cena, per ritrovarsi ora, nel cuore della notte, ad indossare il suo abito migliore, per lo spazio di un solo ballo nel loro salotto di casa. Sì sentì estremamente infantile immaginando lui intento a fare lo stesso, proprio nella stanza accanto.
...le solite 4 gocce di profumo, sapeva benissimo quanto lui ne fosse inebriato..Poi, istintivamente, si ravvivò i capelli con una mano, tirò un sospiro divertito ed uscì dalla stanza, richiudendosi la porta alle spalle.

Il silenzio dell'ora tarda, improbabile ed inadatto a quei tacchi, dava ai suoi passi un suono deciso, quasi prepotente; lui, che se ne stava concentrato, armeggiando sui pulsanti dello stereo, sentendola arrivare, premette play e si voltò per guardarla. Sfoggiò uno dei suoi sorrisi migliori, un po' sornione e sicuro, e la invitò a raggiungerlo tendendole la mano.

La voce penetrante di Sinatra cominciò a spandersi attorno a loro e nella penombra di quella stanza tanto famigliare, fu un po' come se lo vedesse per la prima volta: lo scoprì bellissimo ed enigmatico nel suo fascino misto tra il rude e l'impeccabile, esaltato dal modo in cui quello smoking nero e lucido sembrava rendere ancora più irrestibile ogni suo colore. Gli si avvicinò piano mordendosi appena l'angolo della bocca mentre lui accarezzandole lentamente la schiena, la cinse per i fianchi e, dolce e deciso, la attirò a sè.
Sentì il suo corpo adagiarsi perfettamente nella forza e nella sicurezza di quell'abbraccio, che ora la stava guidando a tempo di musica.
Rapiti da quella nuova sensazione, avevano, senza quasi accorgersene, iniziato il loro ballo..

Gli sfiorò le labbra con un bacio e quasi per paura di poter in qualche modo sporcare la luce e la perfezione di quel momento, ripulì con la punta delle dita la piccola traccia di rossetto che aveva lasciato sulla sua bocca. L'uomo,stranito da quel gesto inusuale, si lasciò andare ad un sorriso, poi si chinò verso di lei e rompendo quello che tra loro fino ad allora erano stati musica e silenzio, ad un orecchio, le sussurrò piano- sei bellissima...
Amava il suono graffiante di quella voce più di ogni altra cosa al mondo; era disarmante il modo in cui ogni volta riuscisse a scatenarle sotto la pelle un'emozione profondissima.
Inspirò il calore del suo profumo ed un brivido le corse languido lungo la schiena. Percorse con una mano la linea delle sue spalle, lasciando che il fruscio ed il sentore della stoffa le risuonassero sotto le dita e, guidata da quell'emozione, lo strinse ancora di più a sè passandogli una mano tra i capelli.

Travolto dalla naturale passionalità di quella carezza, le abbassò lentamente uno spallino e le fece scorrere smaniose le labbra sulla pelle, in un bacio. Le sentì calde ed avide scenderle piano.. morbidamente, lungo il collo per arrivare umide e ancora assetate fin sopra la spalla.

I suoi occhi, scuri e vivi, ora la stavano fissando scintillanti di desiderio. Si abbassò di scatto cingendola con un braccio dietro le ginocchia e la sollevò contro il suo petto. Percorse il corridoio in silenzio ed ancora occhi negli occhi, la depose sul loro letto. Sopraffatta dall'emozione, dai battiti del suo cuore e avvolta dal bruciante desiderio di sentire quell'uomo appartenerle sotto la pelle, gli sfilò fremente, il cravattino dal collo: -ti Amo......- gli sussurrò.

mentre ancora spandeva, lungo le pareti... surreale sottofondo, la voce di Sinatra...

 
 
 

( ne ho avuto la riprova!!!) La Forza

Post n°91 pubblicato il 23 Maggio 2011 da white1988

Mi è stato chiesto cosa fosse per me;

Mi piace definire la Forza come una una forma mentis individuale.

Credo che la Forza prima, quella pura, insita in noi, altro non sia se non la piena consapevolezza di sè all'interno dell'attimo.

Credo che Forza significhi agire, in qualunque situazione, con quella che molti grandi del pensiero definirebbero Mente Pura; mantenendo saldi il pieno senso e la piena accettazione di noi stessi e delle nostre debolezze per prime.
Il segreto della consapevolezza ritengo stia proprio in questo; nell'essere in grado di riconoscere in noi e di lasciar fluire, senza imposizioni di controllo o repressione, qualunque reazione o sentimento che la situazione dell'attimo ci rimandi in cuore.

Niente può intaccare il nostro essere, non importa quanto grandi siano le onde..
saremo sempre in grado di rialzarci.. se sappiamo chi siamo!

 

 
 
 

tempo e perfezione...

Post n°90 pubblicato il 12 Aprile 2011 da white1988

mi sono ritrovata ultimamente a chiedermi con insistenza essenzialmente due cose:
quale sia, per me, il senso del tempo e in che cosa, in fondo, consista la ricerca della perfezione.

mi chiedo se sia poi vero che le due cose non possano andare di pari passo, pur viaggiando a velocità e in direzioni inversamente proporzionali tra loro.

tendiamo a dire che nella nostra vita, troppo "occidentale" nei valori e nella mentalità, il tempo abbia perso il suo senso primo.
Viviamo all'interno di una società, o molto più probabilmente di un sistema, che ci costringe ad un dinamismo tanto cieco da non concederci il lusso di poterci fermare, anche solo per un attimo, a guardare quello che di solito rappresentiamo metaforicamente in un ramo di ciliego: il fluire della vita.. Eppure, mi dico, il motore di questa corsa frenetica al tempo, quale altro può essere se non l'esasperazione dell'importanza del tempo stesso?

un controsenso, un paradosso.. sì.. ma la vita poi, si nutre e sostenta di situazioni di cui razionalmente non vediamo alcuna spiegazione; le chiamiamo comunemente rapporti causa-effetto..

la verità è che sono sempre più convinta che l'uomo, nella sua ricerca di perfezione, sinonimo di equilibrio, altro non cerchi se non la propria collocazione all'interno di questa catena; quasi per certi animi, fosse indispensabile trovare una giustificazione, una legittimazione dei propri difetti, delle proprie mancanze, reali o percepite, delle proprie insicurezze.. perchè no, forse il termine esatto è proprio questo.. del proprio oscuro.

ho sempre fermamente creduto che il segreto della completezza umana risiedesse proprio nella sua capacità, nella sua propensione naturale alla mutevolezza.

Più volte, noi stessi abbiamo ribadito che il segreto della consapevolezza sta nell'accettare noi stessi e in qualche modo, nel riuscire a riadattare, a interiorizzare e rendere parte di noi ogni condizionamento esterno.

Ebbene, vedo in questi anni, che mi piace definire esasperati, un grande errore di fondo:
si vive e si agisce nell'erronea convinzione che un uomo equilibrato sia un uomo in grado di isolare se stesso dal mondo circostante; in grado di chiudere occhi, anima e mente in una sorta di camera stagna che rimbalzi, in ritorno al mondo, ogni singolo stimolo o scossa per lasciare immutato e indefesso tutto ciò che all'interno vi è rinchiuso.

e al pensiero di una simile immagine, mi viene da scuotere la testa e sorridere.

vedo un uomo che dovrebbe essere, secondo quanto ritenuto, equilibrato e quasi impossibile da scalfire, in realtà, prigioniero e, al tempo stesso, fragile della protezione di un bozzolo.

ciò che si dice un uomo imperturbabile è invece, al contrario, solo il figlio della propria insicurezza: un essere, un animo talmente spaventato e preoccupato che tutto ciò che, anche solo di sè non conosce, possa ledere le sue poche certezze, da non rendersi conto, nel corso di questo suo estremo impegno, che l'unica via per entrare davvero in contatto con se stessi è la destabilizzazione continua del proprio essere.. l'aprire i propri limiti giorno dopo giorno al mondo e riscoprirsi e scoprirsi in relazione e in reazione agli eventi del mondo stesso.

ci si ritrova così, schiavi di noi stessi, talmente abituati a vedere tutto scorrere e cambiare davanti a noi, da risultarne terrorizzati, prede fino al punto da arrivare a ritenere la staticità l'unica via di equilibrio.. mentre mai.. le definizioni di equilibrio e staticità potrebbero essere più agli antipodi tra loro.

ed eccoci, ciechi e figli dell'esasperazione della velocità e dell'importanza del tempo stesso.. fregati dalla smania di una ricerca che noi stessi abbiamo iniziato e di cui abbiamo perso il controllo..

una persona che reputo saggia, tempo fa ha scritto queste parole:

tante volte mi sono sentito dire che la mia velocità avrebbe pregiudicato la mia consapevolezza di me stesso. mi dicevano, frena, o rischi di perderti il bello di oggi cercando qualcosa di domani. io ho sempre amato pensare che questo dinamismo non sia conseguenza del mio stile di vita frenetico, ma che all'opposto sia invece il suo ritmo. la mia voglia di mordere la strada mi ha insegnato una grande cosa: non c'è un tempo, non c'è una velocità, non c'è un'eta da adattare ad ogni fase della nostra vita. quello che conta è quello che noi sentiamo dentro. conta solo quanto di noi abbiamo consapevolezza; quanto riusciamo a prendere e ad assaporare quello che ci fa sentire noi stessi ad ogni velocità, in ogni tempo e in qualsiasi età. se credi di essere a metà, ho imparato, che sei solo all'inizio.

 

credo che in queste sue parole stia la giusta via..

 

 
 
 

V libro, IL VUOTO

Post n°89 pubblicato il 12 Marzo 2011 da white1988

il vuoto è ciò che non possiamo conoscere.
Ma il vuoto non significa che ci troviamo davanti al nulla.
Chi conosce il "pieno" conosce anche il vuoto.
Spesso quando la gente non capisce dice che è vuoto
ma non è questo il senso del vuoto.

Il loro ragionamento è Illusorio.
il Buon Guerriero seguirà sempre il giusto cammino
il suo cuore non conoscerà esitazioni
egli si eserciterà senza posa per educare
sia il corpo sia lo spirito
e liberarsi da tutte le mistificazioni.
quando avrà raggiunto il traguardo
conoscerà il significato del vuoto.
Quando non si ha ancora la piena conoscenza
si pensa che la via che seguiamo sia certamente giusta
sia quella di Dio o del mondo.

Solo quando imbocchiamo la vera Via scopriamo la verità
e perdiamo le illusioni fallaci.
Meditate con animo saldo e non stancatevi mai di esercitarvi.
Il vostro giudizio sia sereno e distaccato.
Il vuoto sarà la vostra Via e la Via sarà il vostro vuoto.
Il bene è nel Vuoto, esso non conosce il male.
dov'è la saggezza, la ragione, la Via: lì è il vuoto.

 
 
 

MUGEN KAI

Post n°88 pubblicato il 21 Gennaio 2011 da white1988

Ogni Arte Marziale è un viaggio verso se stessi, un metodo di trasformazione della percezione in un cammino verso la totale presenza dell'Essere in ogni atto.

 

 

GIMON, SENSAI NA KANKAKU, KOUKISHIN

Dubbio, sensibilità e curiosità sono tre sentimenti diversi ma allo stesso tempo molto uniti tra loro, che il praticante deve sempre tenere in considerazione. Mantenendo questa linea di pensiero, il comportamento dell'allievo sarà quello di una persona sempre disposta ad imparare e a evolvere non solo tecnicamente ma anche mentalmente e spiritualmente. Solo in questo modo riuscirà a raggiungere un elevato livello nelle Arti Marziali.

Ma il segreto sta nel non sentirsi mai soddisfatti, il che non significa essere insoddisfatti di ciò che insegna il Maestro, ma insoddisfatti di sè stessi.

Con il dubbio sorgeranno altri dubbi, con la sensibilità si diventerà ancora più sensibili e ricettivi alle sensazioni che l'allenamento trasmetterà al proprio corpo, con la curiosità si diventerà ancora più curiosi e in questo modo si arricchiranno le proprie conoscenze tecniche. Sono tre le massime importanti, strettamente legate tra loro, che non possono mai essere tralasciate. Così facendo, l'allenamento si farà sempre più interessante ed attraente per il praticante, diventando una sfida costante nella sua vita, fornendogli ostacoli e barriere che solamente lui potrà rompere...

 
 
 

la via della spada....

Post n°87 pubblicato il 20 Dicembre 2010 da white1988

 

Tieni la mente al centro, senza oscillazioni.
Sii calmo di spirito e non ti distrarre assolutamente.
Devi essere fluido e sensibile, libero e aperto.
Anche se il corpo è tranquillo non rilascare l'attenzione;
non lasciare che il corpo venga influenzato dalla mente, o viceversa.
...Controlla la mente e lascia libero il corpo.


Miyamoto Musashi

 

 
 
 

pensiero..

Post n°86 pubblicato il 19 Ottobre 2010 da white1988

 

chissà poi, per quale strano motivo, è sempre da un gioco che partono gli spunti e le riflessioni più profonde.

più rileggo quella frase, nata per puntiglio e bonaria cocciutaggine, più mi rendo conto di quanto sia grande e vera, per una donna, la fortuna e l'emozione totalizzante di avere al proprio fianco un uomo, che la renda ogni giorno tale..

..non c'è altro che al pari di quelle mani..
al pari di quelle braccia..
al pari di quegli occhi..
..non esiste luogo più nascosto del suo cuore..
più nascosto del suo animo..
..non c'è altro che riesca
al Suo pari..
ad esaltare di me ogni singolo tratto..
percezione..
sensazione..

..nulla che possa mai farmi donna
come solo il suo Amore riesce a fare..

 

 
 
 

..un po' di amaro in bocca..

Post n°85 pubblicato il 11 Settembre 2010 da white1988

Io e la mia brutta mania di cercare sempre, in fondo, qualcosa di buono nella gente anche quando ogni segnale mi porta a convincermi che la ricerca sia vana.

tante ne ho viste, altrettante e più ancora ne avrò da vedere; eppure, ancora, non riesco ad abituarmi al sapore amaro e del tutto sgradevole che mi lascia in bocca quel senso di delusione che alcune persone immancabilmente riescono a farmi sentire.

sarà che ho sempre professato l'inutilità di tutte quelle parole vuote, buttate a caso per farsi grandi del loro l'impatto quando poi, la piccolezza della bocca che le ha liberate si mostra palese nel momento in cui si tratta di passare dalle parole, tanto facili da dire, ai fatti.

una persona molto saggia tempo fa, mi disse che nel corso della mia vita, solo di una persona avrei potuto fidarmi ciecamente: di me stessa. noi soli siamo in grado di  controllare le nostre mani per sorreggerci lungo il  cammino e accettare quelle altrui, significa, inevitabilmente, correre il rischio che pure quelle, volontariamente o accidentalmente, possano in qualche modo farci del male.

la verità è che quando certe verità ti vengono sbattute per l'ennesima volta in faccia, altro non puoi fare se non appurare che alcune mani sono nate per giocare sporco, per vivere, nutrirsi, approfittare e sfruttare, lungo la scalata, quelle mani pulite che, invece, altro non sarebbero disposte a fare se non ad offrire un sostegno ed un appiglio sinceri.

perdonatemi il cinismo, ma in tutto questo marcio, io a rispettare chi si fa forte delle debolezze altrui.. e si lava coscienza sporcando una veste bianca, proprio non riesco.

 

 

a quell'unica mano che si è dimostrata salda e concreta, sopra ogni cosa.. che ogni giorno è lì, pronta a stringere il mio pugno nel suo.. grazie..

 

 

 
 
 

ogni tanto è bene ricordarlo.. !

Post n°84 pubblicato il 01 Settembre 2010 da white1988

 

...come la superficie levigata di uno specchio riflette qualunque cosa le stia intorno senza distorsioni e una valle silenziosa riecheggia anche i rumori più deboli,
allo stesso modo lo studente di karate deve rendere vuota la mente da egoismi e debolezze, poichè solamente con una mente chiara e limpida
egli potrà capire ciò che sta ricevendo...

(G. Funakoshi)

 

 

ah! per la cronaca..non sarà che me lo devo ricordare stamattina, per via di un labbro rotto?!

 
 
 
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