WICASA onlus

Associazione per i Nativi Americani

 

TATANKA YOTANKA

               Toro Seduto

 

 

 

 

FREE SPIRIT

TUTTI GLI ESSERI UMANI NASCONO LIBERI ED EGUALI IN DIGNITA' E DIRITTI. ESSI SONO DOTATI DI RAGIONE E COSCIENZA E DEVONO AGIRE GLI UNI VERSO GLI ALTRI IN SPIRITO DI FRATELLANZA

 

 

 APACHE MESCALERO

 

POW WOW

 

POESIA DAL BRACCIO DELLA MORTE

 "...Quando sono cresciuto,
ho colto che nel silenzio della Madre Terra
ci sono le voci. Voci senza suono:
i colori delle rocce,
il muoversi delle piante,
le forme cangianti delle nuvole,
ogni cosa mi parlava nella sua propria lingua.
Fu allora che i miei occhi si aprirono.
Non ero più solo.
C'è un mondo meraviglioso là fuori,
un mondo sul quale possiamo contare,
che dipende da noi e dal quale dipendiamo.
Basta avere gli occhi per vederlo..."
 

Fernando Eros Caro
(nativo yaqui/atzec)

 

   Fernando Eros Caro

 

SAAI MASO

acquistalo a € 5,00; tutto il ricavato verrà inviato a Fernando Eros Caro

 

PENSIERI

Possa il Sole portarvi nuova energia durante il giorno e la Luna ristorarvi dolcemente in ogni notte. possa la pioggia lavare via le preoccupazioni e la brezza soffice inebriare di forza i vostri corpi. Possano i vostri sogni galoppare tra le nuvole ed i vostri pensieri inseguirsi tra le Stelle e possiate ogni giorno, per tutti i giorni della vostra vita, camminare liberi nella bellezza di questo mondo.

Ya-nu a-di-si (Orso che corre)

 
 

 
 

 

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FREE SPIRIT

Post n°24 pubblicato il 07 Agosto 2010 da wicasa
 

 
 
 

CANE SACRO (cavallo)

Post n°23 pubblicato il 07 Agosto 2010 da wicasa
 
Foto di wicasa

All'inizio del XVII sec. quando gli uomini rossi (wicasa) delle Grandi Pianure a est delle Montagne Rocciose si imbatterono nei primi cavalli, furono colti da un senso di meraviglia. Non avevano mai visto animali tanto belli e maestosi, che si muovevano in mandrie nelle praterie. Conoscevano il Bisonte, l'Alce ed il Cervo, che erano la base del loro nutrimento e che catturavano a gran fatica, inseguendoli a piedi, correndo, trafiggendoli con le frecce e le lance o facendoli precipitare da alti dirupi. ma, per loro, quegli animali non erano che dispense mobili di carne; nessuno aveva mai pensato di balzare in groppa ad un Alce o un Bisonte selvaggio, per farne un efficace mezzo di trasporto.
Con il cavallo il rapporto fu subito diverso. Non sappiamo in quale epoca esatta l'uomo rosso si trasformò da camminatore a cavaliere. Ma, quando ciò avvenne (tra il 1600 ed il 1650), la cultura delle Grandi Pianure godette di un'accellerazione impressionante.
Quanto era lento, goffo e vulnerabile l'uomo rosso a piedi, tanto divenne elegante, rapido e micidiale in groppa al suo cavallo.
nel continente americano, il cavallo era estinto da 10.000 anni. Non è certo se la scomparsa delle specie sia da attribuire al clima severo delle glaciazioni o all'arrivo di bande di cacciatori preistorici che lo sterminarono. E' appurato che il nobile quadrupede riapparì nel Nuovo Mondo attraverso la Spagna. In questo paese gli Arabi avevano introdotto i loro splendidi corsieri all'epoca dell'espansione islamica. Attraverso lo Stretto di Gibilterra, i Musulmani sbarcarono con i loro purosangue, che facilmente si adattarono alle condizioni ambientali e climatiche delle pianure iberiche, simili a quelle delle terre di provenienza.
All'inizio del XVI sec. il conquistador spagnolo Hermàn Cortès raggiunse il Nuovo Mondo con 16 cavalli arabo-spagnoli, i primi puledri che ponessero i loro zoccoli sul suolo americano dopo millenni. Altri conquistadores imitarono Cortès. Fra il 1538 ed il 1542 (anno della sua morte) Hernando de Soto esplorò la Florida, spingendosi all'ovest, fino al Nuovo Messico. Al suo seguito viaggiava un esercito di 600 uomini, fra fanti e cavalieri. E proprio dalle mandrie di De Soto molti animali fuggirono nelle praterie.
A loro si unirono cavalli che si erano allontanati dalle fattorie e dalle haciendas degli spagnoli che intanto si erano istallati nel Nuovo Messico.
Furono questi i progenitori dei "mustang", i cavalli dell'epopea indiana. Le tribù del nord, i Lakota, chiamarono il cavallo con il significato del nome di "shunke" "wakan" , un appellativo poi condiviso da molte genti indiane.
L'origine di questa fantasiosa denominazione si spiega facilmente. Il cane era impiegato da secoli come animale da trasporto; grazie ad una semplice imbragatura, l'animale trainava i "travois2 (da una parola francese che significa ), una specie di slitta rudimentale formata da due pali divergenti a forma di rombo tenuti insieme da travertine su cui si appoggiava il bagaglio. Quando impararono ad addomesticare il cavallo, gli indiani non fecero che aumentare le proporzioni del travois, scoprendo però che la nuova forza motrice era prodigiosa per resistenza, velocità ed intelligenza.
Fu automatico considerare il cavallo un dono del Grande Spirito (Wakan Tanka); da qui il suo nome di .
Uno dei vantaggi più sorprendenti del cavallo fu la scoperta della sua autosufficienza. Il "mustang" (a differenza del cane che è carnivoro, quindi costoso da mantenere) nei lunghi decenni di acclimatamento all'esistenza brada nelle pianure erbose, quando molti esemplari si erano mescolati alle immense mandrie dei Bisonti, si era assuefatto a procurarsi il cibo da solo. nella buona stagione, l'erba delle praterie era sufficiente a nutrirlo. Quando la neve ammantava le pianure, il mustang si accontantava dei magri steli che foravano la bianca coltre o della corteccia degli alberi, strappata e masticata.
Nell'economia elementare dei cacciatori-raccoglitori, quali erano gli indiani delle Grandi Pianure, il cavallo fu l'acquisizione più sensazionale.
I Comanche, tra tutte le tribù, crearono la più perfetta integrazione uomo-cavallo. Nel campo dell'esperienza equestre, salirono in cattedra, facendo del quadrupede uno spettacolare strumento di progresso ed emancipazione. Il loro stesso concetto di spazio mutò. La resistenza del mustang era tale che un uomo sul suo cavallo poteva percorrere centinaia di km in pochi giorni. Il raggio d'azione delle razzie aumentò vertiginosamente. I territori di caccia al Bisonte assunsero dimensioni mai viste.
Le qualità di recupero del mustang erano leggendarie. Una notte di libero pascolo nella prateria, dopo una giornata intera di scorribande di caccia o di razzie, restituiva l'animale alla sua più poderosa freschezza.
Secondo gli antropologi, l'introduzione del mustang nella civiltà comanche, produsse effetti paragonabili all'avvento dell'elettricità o del motore a scoppio nel mondo occidentale. In groppa al loro mustang, i Signori delle Pianure tennero in scacco, oltre alle altre tribù indiane che cercavano accesso alla loro terra, anche Spagnoli, Texani, Messicani e, da ultimo, l'esercito americano.
Solo l'avvento delle armi da fuoco a ripetizione - fucili e pistole - mutò il rapporto di forza. Ma fin quando la partita fu tra uomini armati di canne a colpo singolo e guerrieri montati su veloci ed imprevedibili mustang, maestri dell'arco e della freccia - un Comanche scagliava almeno altre 5 freccie, estraendole dalla faretra sulla spalla, prima che il colpo iniziale trafiggesse il bersaglio - i fedeli del Grande Spirito mantennero saldo il dominio sulle pianure, elaborando una fiera cultura di guerra, ma anche complesse ed articolate esperienze di pace, fondate su un armonico rapporto tra individuo umano e natura.


Lobo Rojo      ("i Comanche - I guerrieri delle Grandi Pianure" di Ezio Savino)

 
 
 

COLORI E TINTURE

Post n°22 pubblicato il 07 Agosto 2010 da wicasa
 
Foto di wicasa

I colori e le tinture utilizzati nella tradizione dei Sioux hanno un significato diverso a seconda dell'utilizzo. Dalle cerimonie sacre alla guerra i colori hanno sempre avuto un ruolo importante.
In queste poche righe cercheremo di far capire come venivano ricavati i bellissimi colori che hanno sempre colpito la nostra immaginazione.
Il rosso è il colore più importante:<quando qualcuno indossa il rosso, il Sole è felice e lo ascolta>. <gli Indiani sono rossi: per questo motivo sono il popolo preferito dal Sole>. In lakota "uomo" si dice "wica", termine che indica il maschio. Wicasa significa "uomo rosso" (rossi), e "sa" è una ridondanza (si dovrebbe dire wicasa sa, perchè l'aggettivo si colloca, di norma, dopo il nome).
Il rosso rappresenta il Ciclo del Sole. Si dice anche che il rosso sia tipico di UNKTEHI, il genio delle acque, il mostro primordiale. A lui è dedicata la nicchia per la custodia dello spirito posta nell'apposito tepee (wanagi tipi). Unktehi è "lila wakan" o "tuwa wakan" (tuwa = colui), ma è anche "wanagi tanka", è la roccia (inyan). Anche INYAN, lo spirito della pietra, ama il rosso. Il dio rosso è Kumera, il primo dio dravitico (Dravida, ovvero popolazioni stanziate lungo la costa sud-orientale del Deccan; dravida identifica in genere gli elementi preari dell'india). la montagna sacra a Shiva, nel sud dell'India, è la montagna rossa (Aranuchala); il rosso è anche il colore di SHAKTI, l'energia cosciente universale. Le mani dipinte di rosso indicano che sono sacre, se si fa un'offerta a chi ha le mani così dipinte, l'offerta è accolta dai wakanpi.
Il rosso veniova dedicato ad ANPAO, l'aurora, durante la cerimonia del Bisonte (tatanka lowanpi o isnati lowanpi, "essi cantano i primi precetti"). Lo sciamano si dipingeva il viso ed il corpo di rosso per dimostrare di avere un potere wakan. Allo stesso modo, nel corso della cerimonia di iniziazione delle fanciulle, si dipingeva la loro fronte di rosso. <Il tuo primo flusso mestruale è stato rosso. Il rosso è un colore wakan. Così, tu sei stata molto wakan. Hai preso dell'acqua rossa, in questo giorno. Tutto ciò dimostra che sei imparentata con Tatanka e la sua donna>.
Per i Sioux le prime mestruazioni possedevano un "ton", un potere speciale, questo potere rendeva la donna wakan. Le fanciulle nubili entravano così a far parte della famiglia degli "Pte", dei bisonti o meglio, dei bisonti femmina.
Assieme al giallo ed al nero, il rosso era uno dei tre colori utilizzati dai Sioux e che venivani estratti dalle piante; da questi tre colori si ottenevano poi sfumature differenti: per esempio "sa" significava rosso in generale, mentre "luta" significava scarlatto. Il rosso veniva ottenuto partendo dalla Lepartgyraera (in lakota: mastincapute), una bacca molto succosa che produceva un rosso chiaro e luminoso. Un'altra bacca, chiamata squaw berry (Rhus trilobata) era meno apprezzata. Anche la corteccia di un giunco rosso, miscelata alle ceneri dell'Hante, una specie di cedro, produceva un'eccellente tintura rossa se la si lasciava bollire nell'acqua, secondo una ricetta utilizzata dai Chippewa. Si impiegavano anche le radici della snake berry. Per schiarire il rosso veniva usata una radice fresca, la dock root.
Il giallo era ottenuto partendo dal girasole (wahcazi tanka), che cresceva abbondante nelle terre dei Sioux: i suoi petali venivano bolliti assieme alla radica di una varietà di mirtillo. Una specie di pino delle Colline Nere (Paha Sapa) aveva una corteccia che, previa bollitura, dava una tintura gialla simile a quella dell'Evernia vulpina (wolf moss); fusto e radice della pianta femmina di Rumex crispus (curled dock) venivano utilizzati dai Cheyenne allo stesso modo. Tingere di giallo si dice "ziya2, tingere di rosso "saya".
Il nero, "sapa" (sapa = sporco), era ottenuto dalla vite selvatica oppure dai frutti del noce d'America (cansuhu) che venivano raccolti quando il mallo era ancora verde. si pponevano al sole e si bagnavano d'acqua finchè il mallo diventava nero.
infine si poteva ricavare il verde partendo da alcune radici, mentre il blu non fu conosciuto se non quando indumenti di questo colore furono portati dall'invasione dei bianchi; tali indumenti venivano bolliti perchè la tinta scolorisse. Tuttavia anche un tipo di argilla importata poteva dare questo colore (tingere di blu = toya).
Oggi, le tinte all'anilina, hanno rimpiazzato le magnifiche tinte vegetali.

Lobo Rojo

 
 
 

Native woman

Post n°21 pubblicato il 01 Agosto 2010 da wicasa
 

 
 
 

Post N° 20

Post n°20 pubblicato il 28 Marzo 2010 da wicasa
 
Foto di wicasa

                              DREAM  CATCHER

( ACCHIAPPASOGNI )

 

LA LEGGENDA SECONDO LA CULTURA DEI SIOUX LAKOTA

Nei tempi antichi un vecchio stregone si trovava sulla cima di un monte ed ebbe una visione. Iktome, grande maestro di saggezza, gli apparve sotto forma di ragno e gli parlò in una lingua sacra. Disse al vecchio lakota dei cicli della vita, di come iniziamo a vivere da bambini passando dall'infanzia all'età adulta, e alla fine diventiamo vecchi e qualcuno si prende cura di noi come se fossimo diventati un'altra volta bambini, così si completa il ciclo.

Mentre parlava, il ragno prese all'anziano un cerchio che aveva con lui, era un cerchio di salice al quale erano attaccate delle piume e delle crine di cavallo abbellite da perline. Prese il cerchio e iniziò a tessere una rete all'interno, mentre tesseva continuava a parlare e disse: "in ogni periodo della vita vi sono molte forze, alcune buone e altre cattive, se ascolterai le forze buone queste ti guideranno nella giusta direzione, ma se ascolterai quelle cattive andrai nella direzione sbagliata e questo potrebbe danneggiarti.

Mentre il ragno parlava continuava a tessere nel cerchio la sua tela, quando finì di parlare Iktome consegnò all'anziano il cerchio con la rete e disse: "la ragnatela è un cerchio perfetto con un buco nel centro, utilizzala per aiutare la tua gente a raggiungere i loro obiettivi, facendo buon uso delle idee, dei sogni e delle visioni.

Se crederete in WAKAN TANKA, la rete tratterrà le vostre visioni buone, mentre quelle cattive se ne andranno attraverso il foro centrale". L'anziano stregone raccontò in seguito questa visione alla sua gente e da allora i Lakota ritengono l'acchiappasogni un oggetto sacro e lo appendono all'entrata dei loro tepee per filtrare i sogni e le visioni. Quelli buoni sono catturati nella rete e quelli maligni scivolano nel buco centrale e scompaiono per sempre.

 
 
 

Post N° 19

Post n°19 pubblicato il 12 Gennaio 2009 da wicasa

 
 
 

Post N° 17

Post n°17 pubblicato il 01 Giugno 2008 da wicasa

 
 
 

500 NAZIONI

Post n°15 pubblicato il 12 Maggio 2008 da wicasa

 
 
 

Post N° 13

Post n°13 pubblicato il 26 Aprile 2008 da wicasa

 
 
 

Post N° 12

Post n°12 pubblicato il 26 Aprile 2008 da wicasa

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: wicasa
Data di creazione: 12/04/2008
 

COCHISE

 

                Cochise

 

LOBO ROJO

 

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HINMATON YALAKTIT

                  Capo Giuseppe

 

 

 

 

MAKPHYA LUTA

                Nuvola Rossa

 

CRAZY HORSE E JOHN TRUDELL

 

MANDAN

 
 
 

Blackfoot family

 

Guardate, fratelli miei, la primavera è arrivata;
la terra ha ricevuto l'abbraccio del sole
e noi vedremo presto i risultati di questo amore!
Ogni seme si è svegliato.
E così anche tutta la vita animale.
E grazie a questo potere che noi esistiamo.
Noi perciò dobbiamo concedere ai nostri vicini,
anche ai nostri vicini animali,
il nostro stesso diritto di abitare questa terra

Tatanka Yotanka (Toro Seduto)

 
 

CROW

 
 
 

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