Creato da wolfangie il 24/12/2005
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IL FUTURO PULITO

Post n°216 pubblicato il 06 Novembre 2010 da wolfangie

Se il nucleare costa molto di più del solare (e costerà sempre di più in futuro), allora chi paga la differenza alla Confindustria della Marcegaglia che vuole costruire le nuove centrali?
"Il solare costa meno del nucleare. Negli Stati Uniti la produzione di energia solare costa meno di quella nucleare. Lo afferma un'analisi pubblicata dal “New York Times” che cita uno studio della Duke University, intitolato "
Solar and nuclear costs - The historic crossover" . Per gli analisti se si confrontano i prezzi attuali del fotovoltaico con quelli delle future centrali atomiche previste nel Nord Carolina, il vantaggio del solare è evidente: il sorpasso è avvenuto al prezzo di 0,16 dollari al kWh (12,3 centesimi di euro/kWh). “Senza contare che il nucleare necessita di grossi investimenti pubblici e trasferisce il rischio finanziario sulle spalle dei consumatori che pagano le tasse”. Sono dati frutto di un preciso trend: l'analisi ricorda che negli ultimi otto anni il costo del fotovoltaico è sempre diminuito, mentre quello di un singolo reattore nucleare è passato da 3 miliardi di dollari nel 2002 a 10 nel 2010." Walter Ganapini

 
 
 

CRONACA DI ARMAGEDDON

Post n°215 pubblicato il 11 Agosto 2010 da wolfangie
Foto di wolfangie

Nel 2010 il Pianeta Terra ha fatto sentire la sua voce. Si merita la copertina del TIME come personaggio dell'anno. E' una voce che grida nel deserto dei media che citano catastrofi bibliche come fatti di cronaca, un piccolo spazio tra le vicende della nostra corte dei miracoli, tra un Bocchino e un Bondi. La voce della Terra, mai così potente e frequente, è diventata un rumore di fondo, un brontolio di tuono consueto, sfondo delle vicende umane, qualcosa di ineluttabile come le grandi epidemie di peste del passato, o una somma di episodi inquietanti e sgradevoli che l'umanità fronteggerà grazie ai miracoli della tecnologia. Gli dei della fatalità e del progresso sono da sempre grandi alleati della stupidità umana. Colpisce il distacco di fronte alla distruzione del nostro ambiente, della casa in cui viviamo. Come se noi fossimo marziani in vacanza sulla Terra.
Il 12 gennaio un terremoto ad Haiti di magnitudo 7.0 causa oltre 200.000 vittime, tre milioni di persone sono colpite dal sisma. Il 27 febbraio un terremoto di magnitudo 8,8 colpisce il Cile e tutto il Pacifico meridionale. Il 14 aprile un sisma di 6,9 gradi causa 3.000 vittime nella regione del Qinghai, in Cina. Il 20 aprile nel golfo del Messico: l'incendio della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon causa 11 morti e un gigantesco sversamento di petrolio: è un disastro ambientale mai registrato prima nella Storia. Il 16 luglio esplosione di due condotti un deposito di stoccaggio del petrolio nel porto di Dalian in Cina, secondo Greenpeace uno delle più gravi catastrofi ecologiche, riversate in mare tra 60mila e 90mila tonnellate di greggio. Il 30 luglio e nei giorni successivi la peggior ondata di maltempo da 80 anni provoca 1.500 morti e dodici milioni di sfollati in Pakistan. Nel mese di agosto un'ondata di calore senza precedenti da più di mille anni colpisce la Russia con incendi colossali che provocano centinaia di vittime e il blocco dell'esportazione del grano. Alcune centrali nucleari sono assediate dalle fiamme. Nel mese di agosto al largo di Mumbai in India scontro tra una petroliera e una nave cargo con fuoriuscita di petrolio, decine di tonnellate di greggio riversate in mare. Il carico è composto da 1.200 container con sostanze chimiche e oltre duemila tonnellate di benzina, diesel e lubrificanti. Nel mese di agosto un'alluvione colpisce l'India con centinaia di morti e milioni di senza tetto. Nel mese di agosto il maltempo provoca allagamenti nell'Europa centrale con decine di morti. Nel mese di agosto un'alluvione senza precedenti a memoria d'uomo con fiumi di fango colpisce la regione del Ladakh in Tibet.
L’Onu parla di “un disastro peggiore dello tsunami e del terremoto di Haiti" riferendosi alle alluvioni di questa estate. La Terra ha la febbre, la temperatura dei primi sei mesi del 2010 è la più alta mai registrata. Si ritorna alle processioni medioevali come in Russia con il patriarca ortodosso che invoca la pioggia, i monaci tibetani che chiedono il conforto della preghiera e il Papa che rivolge un appello per tutte le popolazioni colpite. Nel frattempo un blocco di ghiaccio grande quattro volte l'isola di Manhattan si è staccato dalla Groenlandia e naviga nell'Oceano Atlantico.
Alla fine del 2010 mancano più di quattro mesi, prepariamoci. All'appello mancano lo Tsunami stile 2006, l'uragano Katrina del 2005 e l'eruzione del Vesuvio del 79 dopo Cristo. Un po' di pazienza e arriveranno anche quelli, l'importante è mostrare una sana indifferenza.

 
 
 

INDIFFERENZA CIVILE

Post n°214 pubblicato il 15 Maggio 2010 da wolfangie

Il primo problema del Parlamento italiano è la Rete. Da anni vengono sfornati leggi, decreti, progetti, emendamenti per bloccarla. L'accanimento con cui Pdl e Pdmenoelle si occupano di Internet è impressionante. Nell'agenda dei problemi del Paese è prioritaria. L'ultimo attacco alla libertà di informazione e alla Rete è l'obbligo di rettifica nei siti entro 48 ore. I blog vengono equiparati ai giornali con multe di 12.000 euro per infrazione. Tutti i blog sono a rischio chiusura.
Altre volte il blog ha lanciato campagne contro la legge Levi/Prodi o contro la legge D'Alia con successo. Questa volta mi rifiuto. Approvino le leggi che vogliono. Ne pagheranno le conseguenze. Anzi, suggerisco al duo Berlusconi/Bersani di osare di più. Legiferare in modo risolutivo, tombale e chiudere Internet. Io non voglio mettermi a discutere ogni mese con degli idioti internettiani, farei la figura anch'io dell'idiota. Quindi, chiudete, filtrate, oscurate, hackerate. Fate il cazzo che vi pare. Sarete voi a pagarne le conseguenze perché chiudere l'ultima valvola di confronto democratico presenta dei rischi molto alti. La pentola a pressione può esplodere in anticipo.
Il blog comunque rimarrà indifferente alle leggi contro la Rete. Il blog continuerà fino a quando mi sarà possibile. Non è disubbidienza civile. Per disubbidire ci vogliono delle Autorità con la facoltà legittima di esercitare un pubblico potere e in questo Parlamento di condannati, di locatari di abitazioni regalate, di servi nominati dai partiti e non dai cittadini non vedo alcun principio di autorità. Quindi indifferenza civile, non disubbidienza civile, ma a viso aperto, pronto a pagarne le conseguenze. Fate pure 100 leggi al mese per chiudere la Rete, io non le applicherò e se faranno lo stesso i milioni di italiani che scrivono e comunicano in Rete, le vostre leggi diventeranno carta da cesso.

 http://www.beppegrillo.it:80/2010/05/civile/index.html?s=n2010-05-14

 
 
 

FIGLIO MIO LASCIA QUESTO PAESE

Post n°213 pubblicato il 13 Maggio 2010 da wolfangie
Foto di wolfangie

Il direttore generale della Luiss: avremmo voluto che l'Italia fosse diversa e abbiamo fallito!

Figlio mio, stai per finire la tua Università; sei stato bravo. Non ho rimproveri da farti. Finisci in tempo e bene: molto più di quello che tua madre e io ci aspettassimo. È per questo che ti parlo con amarezza, pensando a quello che ora ti aspetta. Questo Paese, il tuo Paese, non è più un posto in cui sia possibile stare con orgoglio. Puoi solo immaginare la sofferenza con cui ti dico queste cose e la preoccupazione per un futuro che finirà con lo spezzare le dolci consuetudini del nostro vivere uniti, come è avvenuto per tutti questi lunghi anni. Ma non posso, onestamente, nascondere quello che ho lungamente meditato. Ti conosco abbastanza per sapere quanto sia forte il tuo senso di giustizia, la voglia di arrivare ai risultati, il sentimento degli amici da tenere insieme, buoni e meno buoni che siano. E, ancora, l'idea che lo studio duro sia la sola strada per renderti credibile e affidabile nel lavoro che incontrerai.
Ecco, guardati attorno. Quello che puoi vedere è che tutto questo ha sempre meno valore in una Società divisa, rissosa, fortemente individualista, pronta a svendere i minimi valori di solidarietà e di onestà, in cambio di un riconoscimento degli interessi personali, di prebende discutibili; di carriere feroci fatte su meriti inesistenti. A meno che non sia un merito l'affiliazione, politica, di clan, familistica: poco fa la differenza.
Questo è un Paese in cui, se ti va bene, comincerai guadagnando un decimo di un portaborse qualunque; un centesimo di una velina o di un tronista; forse poco più di un millesimo di un grande manager che ha all'attivo disavventure e fallimenti che non pagherà mai. E' anche un Paese in cui, per viaggiare, devi augurarti che l'Alitalia non si metta in testa di fare l'azienda seria chiedendo ai suoi dipendenti il rispetto dell'orario, perché allora ti potrebbe capitare di vederti annullare ogni volo per giorni interi, passando il tuo tempo in attesa di una informazione (o di una scusa) che non arriverà. E d'altra parte, come potrebbe essere diversamente, se questo è l'unico Paese in cui una compagnia aerea di Stato, tecnicamente fallita per non aver saputo stare sul mercato, è stata privatizzata regalandole il Monopolio, e così costringendo i suoi vertici alla paralisi di fronte a dipendenti che non crederanno mai più di essere a rischio. Credimi, se ti guardi intorno e se giri un po', non troverai molte ragioni per rincuorarti. Incapperai nei destini gloriosi di chi, avendo fatto magari il taxista, si vede premiato - per ragioni intuibili - con un Consiglio di Amministrazione, o non sapendo nulla di elettricità, gas ed energie varie, accede imperterrito al vertice di una Multiutility. Non varrà nulla avere la fedina immacolata, se ci sono ragioni sufficienti che lavorano su altri terreni, in grado di spingerti a incarichi delicati, magari critici per i destini industriali del Paese. Questo è un Paese in cui nessuno sembra destinato a pagare per gli errori fatti; figurarsi se si vorrà tirare indietro pensando che non gli tocchi un posto superiore, una volta officiato, per raccomandazione, a qualsiasi incarico. Potrei continuare all'infinito, annoiandoti e deprimendomi.
Per questo, col cuore che soffre più che mai, il mio consiglio è che tu, finiti i tuoi studi, prenda la strada dell'estero. Scegli di andare dove ha ancora un valore la lealtà, il rispetto, il riconoscimento del merito e dei risultati. Probabilmente non sarà tutto oro, questo no. Capiterà anche che, spesso, ti prenderà la nostalgia del tuo Paese e, mi auguro, anche dei tuoi vecchi. E tu cercherai di venirci a patti, per fare quello per cui ti sei preparato per anni.

Dammi retta, questo è un Paese che non ti merita. Avremmo voluto che fosse diverso e abbiamo fallito. Anche noi. Tu hai diritto di vivere diversamente, senza chiederti, ad esempio, se quello che dici o scrivi può disturbare qualcuno di questi mediocri che contano, col rischio di essere messo nel mirino, magari subdolamente, e trovarti emarginato senza capire perché. Adesso che ti ho detto quanto avrei voluto evitare con tutte le mie forze, io lo so, lo prevedo, quello che vorresti rispondermi. Ti conosco e ti voglio bene anche per questo. Mi dirai che è tutto vero, che le cose stanno proprio così, che anche a te fanno schifo, ma che tu, proprio per questo, non gliela darai vinta. Tutto qui. E non so, credimi, se preoccuparmi di più per questa tua ostinazione, o rallegrarmi per aver trovato il modo di non deludermi, assecondando le mie amarezze.
Preparati comunque a soffrire.

Con affetto,
tuo padre

L'autore è stato direttore generale della Rai. Attualmente è direttore generale della Libera Università internazionale degli studi sociali, Luiss Guido Carli.
(30 novembre 2009)

 

 
 
 

SPECIALE PASQUA.......

Post n°212 pubblicato il 04 Aprile 2010 da wolfangie
Foto di wolfangie


Avere o essere? Realizzati ed appagati per quello che si ha oppure per ciò che si è? In tanti, forse troppi ormai, NON sanno, o preferiscono NON vedere e NON sapere: troppo schiavi dell'immagine, dell'effimero o ancor peggio della presunzione di se stessi o dell'invulnerabilità del proprio "potere"; tutto discutibile e SEMPRE e comunque umano! Nessuno è infallibile e Nessuno riesce a prevedere TUTTO ed a lungo. La storia insegna che gli esempi sono molto più eloquenti delle parole "ben ammaestrate".......Specialmente per coloro che le difficoltà le hanno solo sfiorate?
Troppi temono di fermarsi e....pensare, o riflettere a fondo; la paura, e non solo, incombe e quindi molti preferiscono correre e fuggire.....Ma da cosa, dove, come, perchè?...........
Nonostante le difficoltà di questo mondo così degradato, molti, troppi, si sentono "VIVI" solo fra inganni e menzogne, calpestando le persone senza rispetto alcuno. Qualcuno ha paura di vedere tanta assurda disumanità. Alcuni sopravvivono, accettano e subiscono, limitando i danni e/o scodinzolando come cagnolini(e). Ma fortunatamente esistono PERSONE che si oppongono, reagiscono e lottano con molta forza, dignità, consapevolezza, e perseveranza.

 
 
 

DARE SENSO ALLA VITA

Post n°211 pubblicato il 07 Dicembre 2009 da wolfangie
Foto di wolfangie

Tira un'aria cattiva sul nostro Paese. Nei palazzi della politica, ma anche tra gli automobilisti sulle strade. Sembra ci sia sempre bisogno d'un nemico Comunque e dovunque. S'incattivisce lo sport, anzi il calcio, che ogni tanto piange un morto, ma poi ricomincia daccapo a costruire le premesse del morto successivo. Come il mondo dello spettacolo e della televisione, dove la competizione esasperata genera mostri. Ma anche i normali rapporti umani, nelle famiglie e tra vicini di casa, hanno subito un'involuzione pericolosa. Per non dire della violenza insensata che accompagna ormai anche ogni piccolo gesto quotidiano: ci si insulta, ci si mette le mani addosso mentre si è in coda al supermercato o si prende un caffè al bar o ci si sorpassa in auto o ci si contende un parcheggio. Salvo lamentarsi delle guerre altrui, delle bombe, delle stragi che avvengono lontano dalle nostre civilissime città.

Che cos'è questa violenza, questa voglia di far male, questa ricerca di un nemico da abbattere? Gli psicologi avrebbero molte risposte: la competitività, l'aggressività, la difficoltà dei rapporti umani in una società schiava di tivù‑telefonini‑computer, sete di potere e di successo. C'è tutto questo, certo. Ma c'è, prima e sopra tutto, la perdita del senso e del valore della vita umana. E se le persone non hanno senso e valore, perché rispettarle, amarle, capirle e perdonarle? Non sono fratelli nell'umanità, ma avversari, concorrenti, ingombri nella lotta per la sopravvivenza. Sono di troppo, d'inciampo al nostri piccoli piani e grandi progetti. Dunque vanno schiacciati, cancellati, abbattuti. La vita è una lotta, uno scontro animalesco dove vince il più forte, e il più debole è sempre sconfitto ed umiliato. Lo dicevano già i latini: mors tua, vita mea. La tua morte, la mia vita.

Come si fa a ritrovare il senso e il valore della vita? Forse dovranno passare generazioni. Ma sarebbe indispensabile cominciare adesso, da qualche parte. A guardare di nuovo gli altri pensando che anch'essi sono esseri umani a immagine di Dio che ci ha “affidato” questa Terra. Condividono lo stesso nostro destino di dolore e di splendore. Non possiamo fare a meno di loro, senza costringerci ad una solitudine, ad una povertà senza redenzione. Proviamo a guardarci così, a pensarci così. C'è ancora tempo. Ma poco.

 
 
 

C'ERA UNA VOLTA IL BEL PAESE ITALIA

Post n°210 pubblicato il 06 Dicembre 2009 da wolfangie
Foto di wolfangie

Una grave crisi morale sta travolgendo l'Italia. La prospettiva di cambiamenti in cui tutti avevamo riposto speranze appare oggi più lontana, la fiducia nella politica è in caduta verticale e la distanza fra il paese reale e la classe politica si fa sempre più distante.

Frequentemente ci poniamo una domanda dal carattere estremamente sociologico: cosa pensiamo della società di oggi e quale futuro attende essa?

Le risposte sono tante, ma in tutte si riscontra una percezione di instabilità, di degrado morale e di perdita di valori.

Sul fatto che la politica italiana stia attraversando una fase di decadimento non sembrano esserci dubbi. Anzi, forse questa è l'unica affermazione realmente bipartisan che oggi potrebbe essere pronunciata. Sulle ragioni di tale decadenza, invece, ci si distingue: ciascuna parte potrebbe presentare la lista delle colpe dell'altra.

La nostra nazione sembra voler, a tutti i costi, dissociarsi dai doveri sociali, culturali, istituzionali e politici. E' evidente il declino morale. Seriamente compromessa la legalità.

Senza la legalità, la nostra nazione si allontana dall'Europa. Questo è il terreno sul quale la politica italiana avrebbe dovuto trovare un punto di incontro, una sintesi delle idee, uno sforzo comune per combattere il malaffare, la corruzione, il clientelismo.

Nel declino morale e sociale che imperversa la prima vittima è la verità e, in questa preoccupante situazione, la classe politica ed i partiti non sono il medico, ma la malattia. La malattia, purtroppo, non solo non si cura da sola, ma si diffonde a tutto il corpo del Paese, ingoiando ricchezza, istituzioni, democrazia.

Un problema imbarazzante, dal punto di vista morale e politico. Un imbarazzo che non deve ingannare: tali vicende sono la crosta di una ferita ben più profonda che attraversa il Paese da anni, e che si evidenzia nella lacerazione creatasi fra potere e moralità.

Valori di civismo molto diffusi in democrazie molto più mature della nostra, trovano da noi un'adesione soltanto formale, di facciata. La vita pubblica italiana scorre da sempre sul doppio binario morale dei vizi privati e delle pubbliche virtù, del predicare bene e razzolare male.

La corruzione, intanto, non soltanto crea ingiustizia, ma danneggia pesantemente anche la vita economica del paese. Quando i giochi sono truccati, a vincere sono i più furbi, non i più bravi e i meritevoli.

In testa alla classifica ci sono i partiti politici. E la cosa non suona come una novità. Stando ai dati del "Barometro della corruzione globale", nel mondo e in particolare nel nostro Paese, il binomio politica‑mazzette appare sempre molto solido. Le cifre parlano chiaro: alla domanda su quale organizzazione sia in assoluto la più corrotta in Italia, il 44% ha risposto i partiti politici.

La questione morale dovrà essere il tema di fondo per le nuove generazioni. E con essa il ritorno dei politici all'impegno per la difesa dei valori fondamentali.

Se questa evoluzione non si verificherà, il tasso di sfiducia verso la politica da parte dell'opinione pubblica, potrebbe raggiungere livelli di non ritorno. Il rapporto tra politica e morale è un tema di estrema vastità e di una complessità tale da richiedere la convergenza di molteplici competenze. E tuttavia nessun uomo libero o libero cittadino può esimersi dall'affrontarlo.

Affermare che la politica è un territorio autonomo rispetto alla morale, vuol dire che a decidere ciò che e bene e ciò che non lo è sono di volta in volta i Parlamenti, in base alla legge della maggioranza.

Del resto, Tommaso Moro affermava, "che in una società ideale, la politica non può essere separata dalla morale e, pertanto chi esercita l'ufficio politico, deve rispettare, come tutti gli uomini, i suoi principi. Il politico che non è affidabile nella vita privata non lo sarà neanche in quella pubblica ed ogni attività è regolata da criteri morali".

Oggi la politica sta vivendo una profonda crisi morale, uomini politici insospettabili si rendono protagonisti di vicende che definire spiacevole è quantomeno eufemistico.

L'assuefazione, ad episodi di dubbia moralità commessi da uomini pubblici che hanno responsabilità istituzionali, serpeggia fra i cittadini. E questo è molto preoccupante.

C'e un monito per tutti: individui e partiti, eletti ed elettori. Le colpe soggettive diventano collettive se gli anticorpi dell'onestà individuale non hanno il coraggio di aggredire il virus dell'illegalità fatta sistema, partendo dalla radice, dai portatori consapevoli, dal loro modo di operare insieme e di mal‑gestire la cosa pubblica.

Senza una vera e propria rivoluzione culturale che sia anche rinnovamento morale la classe politica italiana apparirà sempre invischiata in una torbida vicenda di ambiguità e commistioni fra poteri ed interessi che creano la totale subalternità nei progetti per il Paese ad interessi singoli o di lobbies.

E' urgente che i cittadini si riapproprino della politica, è necessario reagire alla sfiducia moltiplicando le opportunità di partecipazione e di iniziativa diffusa sul terreno dell'equità sociale, dell'ambiente, dei diritti civili, della pace.

Oltremodo essenziale è realizzare una palese rottura con quanto avvenuto fino a ieri, è indispensabile pervenire alla elaborazione di nuove ed efficaci proposte utili ad avviare il cambiamento.

E' fondamentale, però, non perdere tempo!

(Nazaro Pagano)

 
 
 

PERDERSI NEL NULLA DELLA VITA

Post n°209 pubblicato il 11 Agosto 2009 da wolfangie
Foto di wolfangie

.......Va per la tua strada viandante della mia vita,
io andrò per la mia, nè piu' ricca, nè piu' povera,
semplicemente piu' conscia di ciò che tu sei oggi per me: IL NULLA...........

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Una piccolissima parte di un Lupo. Un testo ritrovato in un diario, che raccoglie emozioni e stati d'animo di un tempo ormai lontano. Esposto da poco, senza un fine e senza alcun riferimento attuale, n'è rimprovero a qualcuno o a qualcosa ed ancor meno a Sabrina. Solo una casuale concomitanza con una serie di eventi e difficoltà di vita recenti. Solitudine, debolezza e fragilità di un Lupo. Di un uomo. Con i mille aspetti che porta con sè e che spesso possono fraintendere o disorientare. Come il "nulla" che avvolge ormai l'esistenza di tanti dove la quotidianità non è sufficiente per alimentare quella forza IMMANE che arriva solo dalla consapevolezza dell'essere e NON dell'avere o dell'apparire........  

 
 
 

LA RETE RETTIFICATA

Post n°208 pubblicato il 14 Giugno 2009 da wolfangie
Foto di wolfangie

Il disegno di legge sulle intercettazioni può far chiudere la Rete. Se questo succederà, la responsabilità di ciò che verrà dopo sarà del Governo e del Parlamento. La Rete è lo strumento, lo spazio, il media che ha permesso a milioni di italiani di credere a un cambiamento democratico. Di illudersi di essere cittadini e non sudditi. Senza la Rete, con le televisioni e gran parte dei giornali in mano allo psiconano e ai suoi amici piduisti e mafiosi questo Paese si avvia verso una dittattura senza controllo e dagli esiti sociali imprevedibili.
I gestori di siti informatici dovranno procedere entro 48 ore dalla richiesta, alla rettifica di post, commenti, informazioni ed ogni altro genere di contenuto pubblicato. Non dar corso alla richiesta da parte di blogger, gestori di newsgroup, piattaforme di condivisione di contenuti e di chiunque sia definibile "gestore di sito informatico" avrà come conseguenza una sanzione da 15 a 25 milioni di vecchie lire. Si potrà richiedere a questo o a un altro blog, per ogni commento, per ogni video pubblicato su YouTube, per ogni fotografia, una rettifica. Più informazione pubblichi, più rettifiche puoi ricevere e dover pubblicare. Ci potrebbe essere il caso di chi invia un commento con un nickname e poi chieda lui stesso la rettifica.
E' una legge insensata e chi l'ha scritta è un analfabeta di Internet o uno che vuole metterle il bavaglio. I blog di liberi informatori come Martinelli o Byoblu chiuderanno dopo le prime multe e con loro centinaia di altri. Solo per gestire le richieste di rettifica entro 48 ore dovrei assumere 10 persone, e forse non sarebbero sufficienti. In un anno dovrei pagare probabilmente alcuni milioni di euro di multa. Una legge che non esiste neppure in Cina o in Birmania, concepita per fottere la libertà di espressione. Se passa, sarà la morte della blogosfera italiana. Se dovesse avvenire non dimenticheremo chi l'ha firmata, chi l'ha votata e chi, eventualmente, la controfirmerà. La Rete non è un ballo delle debuttanti, questi golpisti se ne accorgeranno. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.

http://www.beppegrillo.it:80/2009/06/la_rete_rettificata/index.html?s=n2009-06-13

 
 
 

SCUSATE L'ASSENZA

Post n°207 pubblicato il 06 Giugno 2009 da wolfangie
Foto di wolfangie

Terribilmente travolto dai ritmi di questa vita che "COSTRINGE" a correre continuamente anche chi.......stenta a camminare!......( Ed AMA solo la quiete dei boschi...) Spero di tornare presto. Un abbraccione a TUTTI!

 
 
 

LA PAGA DEI PADRONI

Post n°206 pubblicato il 25 Dicembre 2008 da wolfangie


Milioni di euro di stipendi senza risultati. Fai fallire un'azienda, o quasi. Come l'Alitalia, le Ferrovie dello Stato, la Telecom Italia e, in cambio, ottieni bonus a volontà, stock options, compensi da mille e una notte. Chi pensate abbia pagato gli stipendi faraonici di Cimoli, Buora, Catania, Tronchetti, Romiti, Ruggiero? E' facile rispondere. I piccoli azionisti, i 12.000 licenziati dell'Alitalia, i 9.000 esuberi (per ora) della Telecom, i contribuenti, i cassintegrati. Questi manager sono le nuove zecche dell'economia, si nutrono del sangue delle società. E non falliscono mai insieme all'azienda. Vengono riciclati dal sistema in altre aziende. E' la Cupola dell'Economia. Se esegui gli ordini, non denunci, allora sarai premiato. Un circolo chiuso che non parla, non sente, non vede. E non fa mai nomi.
Il padre di famiglia disoccupato torna a casa, guarda i suoi figli senza un futuro e dopo ascolta in televisione chi ha fatto fallire la sua azienda. Adulato, vezzeggiato, che sprizza milioni di euro dagli occhi. Gli zoccoli dei bisonti sono pesanti. Meglio non trovarsi sulla loro strada in primavera.

Testo intervista agli autori de: "La paga dei padroni".
"La crisi economica durerà almeno due anni dicono gli istituti più autorevoli, eppure tra i grandi manager italiani, uno solo, Alessandro Profumo, il più pagato del 2007, ha detto, quasi fosse una concessione, che nel 2008 non avrà il bonus. Forse una rinuncia dice. Un bonus che è stato di sei milioni di euro nel 2007, ma oltre a questo, la sua paga base è di oltre tre milioni di euro, perciò anche senza bonus, Alessandro Profumo, lo vedremo quando sarà pubblicato il bilancio, avrebbe comunque uno stipendio molto ricco, pari quasi alla media dei primi cento manager italiani che nel 2007 hanno guadagnato quattro milioni lordi a testa ciascuno. E' l'unico ad aver detto di non averne diritto per i pessimi risultati della banca nel 2007. Tutti gli altri sono rimasti in silenzio: da Corrado Passera ad di Intesa SanPaolo, che è un po' il grande concorrente di Profumo dell'Unicredit, ai vertici delle altre grandi banche e delle grandi società industriali, ad esempio la Pirelli, precipitata in borsa, il cui ad Negri è il più pagato con circa sei milioni all'anno. Quindi i picoli azionisti, il pubblico e i clienti di queste grandi società quotate in borsa che amministrano anche il risparmio privato, ma è il risparmio del parco buoi, ossia di coloro che non hanno voce, resta in attesa che anche i grandi capi si adeguino a quelli che sono risultati molto modesti.
Le loro retribuzioni, come abbiamo cercato di spiegare nel nostro libro "
La paga dei padroni" edito da Chiarelettere, erano stellari ma non erano agganciate ai risultati, o meglio, non era indicato nei bilanci a quali risultati fossero correlate queste retribuzioni. Quello che noi abbiamo notato osservando la situazione degli ultimi anni è quella che lo stipendio del capo aumentava sempre, indipendentemente dai risultati, e infatti due studiosi americani, pochi anni fa, nel cuore del capitalismo mondial e, hanno scritto un libro che si chiama "Stipendio senza risultati". Quest'esempio vale anche da noi. La politica interviene certamente nelle società pubbliche controllate dallo Stato. Abbiamo visto il caso dell'Alitalia che pur essendo fallita, sta passando ad una cordata di imprenditori privati lasciando il buco del debito sulle spalle dei contribuenti e sugli azionisti che per metà sono privati. Eppure nel 2004, quando il governo era Berlusconi e ministro dell'economia era Tremonti chiamò come se fosse il miglior amministratore del mondo, disse Berlusconi, Giancarlo Cimoli delle Ferrovie dello Stato, gli fu garantito uno stipendio che è stato il più alto fra le compagnie aeree europee, 2,8 milioni lordi nel 2005, più del doppio della Lufthansa, più del triplo dell'Air France, ma l'Alitalia era ed è ancora la compagnia con le perdite più alte del mondo, non soltanto dell'Europa. Il resto delle società e del capitalismo italiano è amministrato da imprenditori privati con pochi capitali, ma che pretendono di avere i propri figli, o di essere sé stessi a guidarle con lauto stipendio, in questo caso la politica direi che è assente. Non c'entra sono decisioni di un sistema chiuso di relazioni, in cui con pochi capitali imprenditori, capitalisti e banchieri si danno un lauto stipendio anche quando gli utili che dovrebbero essere il sistema classico e più corretto di remunerazione del capitale, scarseggiano o sono troppo sottili.
Il problema per quanto interessa a noi, non è tanto misurare gli importi di queste retribuzioni, il nostro problema è, per esempio: Cesare Romiti ha avuto una liquidazione di 100 milioni di euro quando ha lasciato la Fiat dopo 25 anni di servizio. Cioè una liquidazione di quattro milioni di euro per ogni anno di lavoro. La domanda è: perché la Fiat ha dato tutti questi soldi di liquidazi one a Cesare Romiti? Ed ecco che andando a cercare la risposta a questa domanda, si trovano i difetti e le malattie del capitalismo italiano, ciò che oggi i lavoratori e i piccoli azionisti pagano con gli effetti pesantissimi della crisi economica. Quello che noi ci chiediamo, e che dovremmo vedere nel 2009, non è solo se riduranno i loro stipendi adeguandoli alla crisi, ma è vedere se manager e imprenditori, che al loro fianco conducono le aziende italiane, modificheranno il loro comportamento e il loro stile di gestione. Ossia se si occuperanno veramente di contrastare gli effetti della crisi e di fare andare meglio le aziende, oppure se contnueranno a comportarsi nell'analisi del nostro libro emerge in modo lampante, cioè questo modo tipico di occuparsi principalmente degli interessi personali in termini di retribuzioni, ma anche di altre utilità, anziché occuparsi di far andare bene le aziende. Gli importi di cui parliamo sono enormi per il singolo manager che li incassa, ma se spalmati su tutti i dipendenti di un'azienda sono cifre irrilevanti, quindi il problema non è che se i manager guadagnassero meno, le aziende andrebbero meglio, ma è esattamente l'opposto. Se le aziende fossero gestite meglio i manager guadagnerebbero meno. Lo stipendio dei manager non è la causa del cattivo andamento delle aziende, ma è uno degli effetti. E' il sintomo di una cattiva gestione delle aziende. All'estero sta succedendo una cosa più lineare, i manager che hanno gestito male le aziende e le banche vanno a casa. Lo leggiamo tutti i giorni sui giornali. In Italia non sta andando a casa nessuno, anzi sui giornali leggiamo le dichiarazioni di grandi manager e grandi banchieri che dicono che la crisi non accade a causa loro ma la crisi piove dal cielo.
Vediamo all'estero che in questi mesi, da quando si è abbattuta la crisi finanziaria mondiale, non solo molti capitani d'industri a perdono il posto e vanno a casa, ma alcuni hanno dovuto accettare un taglio di stipendio, dei cosiddetti bonus e dei famigerati premi di risultato, ma in alcuni Paesi, come ad esempio il governo della Germania, ha stabilito che i manager se ricevono aiuti pubblici per evitare che l'azienda fallisca, ma anche per evitare di perdere il posto, non potranno guadagnare più di 500 mila euro lordi l'anno. Questo potrebbe anche essere un errore, noi non pensiamo siano giusti i tetti imposti per legge, ma certamente una maggiore moderazione e un maggiore legame ai risultati è opportuno. Negli Usa dove le tre grandi case automobilistiche di Detroit rischiano di non sopravvivere se non riceveranno miliardi di dollari di aiuti, i top manager hanno ormai ridotto la paga base a un dollaro, almeno così annunciano, e il resto del premio sarà pagato se ci saranno i risultati. L'Italia in questo non è pervenuta, nel senso che nessuno ha ancora fatto annunci di questo tipo, tranne Profumo, che come abbiamo detto, è stato costretto dalle difficoltà della banca e dal rischio di andare a casa." Gianni Dragoni e Giorgio Meletti

 
 
 

APERTURA MENTALE

Post n°205 pubblicato il 10 Dicembre 2008 da wolfangie
Foto di wolfangie

Oggi ho voluto dedicare un poco di tempo a me stesso. Così mi sono recato di fronte al mare per ascoltare il suo lento e saggio borbottio, per lasciarmi accarezzare dal fresco vento e per assaporare l’odore di salsedine.
Molto spesso e senza volerlo, la mia vita si riempe di frenesia, impegni e responsabilità. Intanto i gabbiani volano intorno a me, liberi e selvaggi. Per quanto io voglia conservare una mentalità aperta, la concentrazione che dedico agli impegni principali della mia quotidianità, mi spinge poi a chiudere e focalizzare la mia mente solamente su alcuni aspetti della vita, su determinati argomenti e pensieri. Condivido queste osservazioni, perché mi sono reso conto che ciò che facciamo su base quotidiana ci condiziona più di quanto non vorremmo e che senza una buona dose di fantasia e creatività, il nostro cervello si focalizza solamente su alcuni aspetti, su determinati pensieri ed assume solamente limitati punti di vista. Tutto ciò riduce involontariamente la nostra, in questo caso la mia, apertura mentale.
E’ molto difficile accorgersene ma credo che sia davvero così. Quando è stata l’ultima volta che ho pensato a qualcosa che non avesse niente a che fare con la mia quotidianità, quanto tempo è passato dagli ultimi sogni ad occhi aperti? Pensare cose nuove, affrontare argomenti totalmente diversi dai soliti, immaginare, vagare con la mente, giocare di fantasia è fondamentale per la mia felicità. Nel senso che la vita con la sua routine, con la sua ripetitività a volte ci ingrigisce lentamente, ci invecchia inesorabilmente. Personalmente voglio continuare a sfruttare la mia creatività, prendermi cura del mio pensiero immaginativo, della mia fantasia, perché lì risiede l’arte dell’autentica gioia. L’essere umano è meraviglioso proprio perché in esso vi è il seme della creatività, della fantasia, del genio artistico e se vuoi anche della follia. Ma cosa sarebbe la vita senza un pizzico di follia ?

Articolo originalmente scritto da Marco Nisida

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COSA SIGNIFICA APERTURA MENTALE?

  1. Non giudicare qualcosa solo perchè insolita.. avere la capacità di vedere nelle cose i lati positivi e quelli negativi.. e poi scegliere se essere d’accordo o no.

  2. Apertura della mente alle cose, il divenire svegli.
  3. Avere la capacità di saper discutere, scoprire ed accettare una situazione diversa ad una considerata generalmente consona e normale. Chi è aperto mentalmente è sempre pronto a mettere da parte quello sterile assolutismo che porta a dire "quello che penso è giusto", ed a mettere in discussione le nostre idee, provando a confrontarle e cercando soprattutto di capire ciò che è diverso da noi e da ciò che conosciamo.
    Le persone mentalmente chiuse crederanno in ogni caso di avere la ragione e non avranno la giusta intelligenza di conoscere e rispettare altro da loro.

    Insomma, se esistessero più "aperture mentali", vivremmo tutti molto meglio, perchè porterebbe al rispetto, al reciproco confronto civile, che fa sempre progredire, e non ci sarebbero più giudizi figli di preconcetti e stupidi pregiudizi.

  4. Capire gli altri e i propri limiti.

  5. Non bloccarsi definitivamente sui concetti, ed avere una mente aperta significa valutare anche le opinioni degli altri come possibili e non pensare solo alla propria come l'unica, vera, assoluta, incontestabile. Un esempio classico: avere un’apertura mentale sulle coppie gay, sugli extracomunitari, sulla politica, sul mondo significa immedesimarsi nei diretti interessati e tollerare un pò di più le scelte che rendono felici gli altri. ( O quantomeno comprenderne e conoscere i motivi di queste “scelte” …)

  6. Non avere pregiudizi guardando solo l'aspetto. Essere aperti al progresso sociale, non rimanere uniti alle tradizioni che portano persone a nascondersi, o ad essere discriminati!

  7. Apertura mentale significa avere uno spirito critico, una mente curiosa, la capacità di non rifiutare il nuovo o il diverso ma di saperlo scoprire ed esaminare. Una mente aperta è una mente che pensa e non si fossilizza.

  8. Non avere pregiudizi o idee fisse indiscutibili che ci sono state inculcate dall’ambiente, la società, culture, tradizioni, mode, da bambini o anche da adulti.
    Quindi essere aperti di mente in modo da valutare in una luce oggettiva ogni idea, possibilità', situazione con la quale veniamo a contatto per quanto strana o contraria a cio' che crediamo o siamo abituati che sia.
    E' difficile essere totalmente aperti perché' certe cose sono talmente inculcate nel cervello e nel subcosciente dall'ambiente (e le persone) in cui viviamo o cresciamo che e' difficile se non impossibile o quasi sradicarle.
    Esempio significativo ed emblematico: uno che e' religioso o pratica una particolare religione non può essere totalmente aperto ad altre religioni o credenze o non credenze per quanto sia oggettivo verso quelle perché parte dal presupposto che la sua sia la religione vera quindi e' fissato solo in una possibilità che in effetti per quanto vuole o dice non esiste modo di provare che sia quella vera. lo stesso e' per la politica e molte altre cose.
    In effetti l' unica apertura totale esiste solo nello Zen o Buddismo Zen o simili discipline che trascendono ogni credenza, pregiudizio, idea fissa eccetera, cioè quando un praticante raggiunge quello che e' chiamato illuminazione o "enlightnement" che consiste nell' avere la mente totalmente vuota da pensieri concetti o preoccupazioni e focalizzata solo nel momento in cui si vive: il che significa che uno e' recettivo senza pregiudizi o idee prestabilite a tutto cio che vede, accade o con il quale viene a contatto.
    E' come avere una tazza vuota nella quale puoi versare acqua, te o caffè al contrario di averla già piena di liquido e nella quale non puoi aggiungere acqua o te o caffè fresco. Quello che ha la tazza già piena e' quello che non ha la mente aperta! Mentre colui che ce l' ha sempre vuota può ricevere altre nuove idee, pensieri, concetti, eccetera.

  9. Non avere nessun tipo di pregiudizio, e non essere convinti che quello che penso io sia sempre giusto, avere "orecchie" per ascoltare anche opinioni altrui e magari riflettere  e pensare che potrebbe essere giusta, ed io ero in errore.
    Avere la capacità di imparare sempre qualcosa dagli altri, e perchè no cambiare idea su cose che si credeva non potessero mai cambiare! 

  10.  Non giudicare nessuno, ma far sì che ogni situazione o comportamento sia fonte di domande, confronto, riflessione, od eventuale partecipazione/aiuto se si pensa sia necessario.

 
 
 

Casta: più spese più inutili!!

Post n°204 pubblicato il 18 Novembre 2008 da wolfangie
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Altro che tagli ai costi della politica: quest'anno sono aumentati di 13 milioni di euro. Nel calderone ci sono: agendine firmate, piante in affitto, collant, l'aiutino per il reinserimento nella vita sociale di Mastella. Già  

 
Un'agenda tascabile firmata è senz'altro un bell'oggetto, ma diciamocelo: la griffe non è certo indispensabile. Se poi si tratta di agendine fashion pagate dai contribuenti, il fatto che siano "di marca" diventa proprio uno schiaffo morale. Succede al Senato italiano, come ci raccontano Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella nella nuova edizione aggiornata de "La Casta".

Le agendine, disegnate appositamente da Nazareno Gabrieli (che l'anno scorso si è aggiudicato la gara d'appalto) costano 260mila euro. Alla faccia dei tagli ai costi della politica. Già, i costi della politica: nel 2008 sono aumentati di 13 milioni rispetto all'anno precedente, superando i
570 milioni di euro. Questa cifra include spese irragionevoli, come quelle sostenute per noleggiare piante ornamentali (19.080 euro in 6 mesi), calze e collant di sevizio (8.200 euro in tre mesi), camicie di servizio (56mila euro in sei mesi), fornitura di vestiario di servizio per motociclisti (16.200). Senza contare i nuovi vitalizi ai 57 membri non rieletti (che per l'appunto non sono stati rieletti… la cosa si commenta da sola) e i 7.251.000 euro per assegni di solidarietà ai senatori rimasti senza seggio, come Mastella. Già, perché i senatori senza seggio devono reinserirsi nella vita sociale, poverini! Per aiutarli gli diamo una mano. Un esempio? Clemente ne ha intascati 307.328: è un suo diritto, lo prevede la legge. Quindi non cominciamo con le solite proteste.

Per fare un raffronto con un altro Paese, Rizzo e Stella vanno oltreoceano. Dove il presidente degli Stati Uniti prende 36mila euro in meno rispetto a quanto porta a casa in un anno il presidente della Provincia autonoma di Bolzano. Dove il governatore della California Arnold Schwarznegger prende 162.598 euro lordi che restituisce, perché spiega: «Sono già ricco». E non è un film di fantascienza. Anche se a vederlo da qui, in Italia, sembra che lo sia.

 
 
 

CARO AMORE

Post n°203 pubblicato il 22 Ottobre 2008 da wolfangie
Foto di wolfangie

Sono i piccoli dettagli a dirci se ci si ama o meno e la lettera d'amore è uno di questi. Che sia scritta  a mano o semplicemente elettronica una missiva tocca, sorprende e seduce. Sempre!

Non importa se consultando col cuore in gola l'account di posta elettronica ogni due minuti, o aspettando con impazienza l'arrivo del postino. In Amore la lettera la fa ancora da padrone, essendo il mezzo ideale per confidenze e dichiarazioni. All'inizio di una storia o in mezzo al guado di una relazione di lunga durata munirsi di carta e penna per scrivere una lettera d'amore fa sempre bene. Perché sorprende, stordisce e seduce.

Chi  tra noi non ha mai sognato di poter scrivere bellissime lettere d'amore? Non importa se tenere o infuocate. Dopo la piccola  introduzione personale che si esprime spesso attraverso il fantasioso quanto infinito bestiario amoroso si passa al nodo del messaggio.Si racconta con franchezza, sincerità e fantasia ciò che vorremmo fare insieme all'altro o dell'emozione che ci provoca la sua presenza.Certo che la sequenza emozione ideale sarebbe quella di scegliere con cura il tipo di carta e busta. Magari profumate. Ma anche l'epistolario amoroso avverte il vento della modernità, rimane pur sempre il mezzo ideale per dire all'altro (a): "Ti amo". La lettera ha perso forse un po' di glamour ma in compenso ha guadagnato in rapidità. Senza dimenticare che il benessere psicofisico non è più messo a repentaglio dal più banale sciopero dei postini. Certo la lettera d'amore elettronica si invia e riceve in un istante, un bel vantaggio ripetto a quella classica. Ma il clic d'invio di una mail non è niente se paragonato al glamour di una lettera scritta a mano o al mistero che emana una carta profumata.  Senza contare il piacere e l'emozione di soppesare la lettera, di poterla sollevare vicino a una fonte luminosa per indovinarne un po' il contenuto. E con la consapevolezza di tenere tra le mani una fetta di felicità. Se il primo compito della lettera d'amore è di supplire all'essenza dell'altro il secondo è quello di esprimere il desiderio. Della sua presenza fisica per l'uomo, mentre lei desidera conoscere la natura della relazione. Anche se oggi i ruoli non sono più così definiti. Lo studio dell'epistolario di uomini e donne ha messo in evidenza una notevole differenza tra lui e lei. Mentre nella corrispondenza femminile il corpo dell'uomo rimane assente nella maggioranza dei casi, le lettere degli uomini sono un  inno al corpo dell'amata. Un aspetto da non dimenticare quando si riceve una lettera d'amore, se non si vuole andare incontro a una delusione.

  

 
 
 

VIVERE I SOGNI

Post n°202 pubblicato il 29 Settembre 2008 da wolfangie
 
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"Vivere i sogni che ci conducono lontano

oltre le paure ed oltre ogni ostacolo".....Questa è solo la punta di un iceberg quale può essere l'immensità di una persona. In rete non è facile comunicare a fondo nè scoprirsi, ma io mi lascio esplorare volentieri, specie per chi preferisce cercare quello che gli altri sensi qui non ti aiutano ad intuire. Mi attirano le persone sensibili e NON superficiali, che vanno oltre, che non si fermano alle sole impressioni e non si intimidiscono dinanzi a sfide e difficoltà. Spesso, con questo mezzo di comunicazione, è molto più facile e...."STRATEGICO" esporre in breve la parte di sè "migliore" o presunta tale. Se in qualche modo ho attirato la tua curiosità. Allora  espongo quello che non sono! Non sono modaiolo. Non sono conformista! Non nascondo le mie emozioni! Non ingoio rospi! Non mento! Non tradisco! Non dimentico i miei sogni! Non sono insensibile! Non sono un ghiacciolo! Non ho perso il coraggio ed il gusto per la vita! Non sono un MACHO ostentante, ma una persona pensante ed imperfetta! Non perdono (i/le recidivi/e). Non rifiuto disponibilità ed aiuto alle persone a me care (se meritevoli!). Non accetto mutismi (i problemi vanno affrontati, parlarne è il 1° passo). Non ho perso il gusto di cantare! Non avverto la mia età anagrafica. Non sono incauto! Non mi astengo dal fare dell'humor, anche su me stesso! Non mi arrendo alle avversità e non per niente il mio "Totem" è il ....LUPO.

Se tutto questo ti ha già spaventato,lascia perdere....,perchè quello che invece SONO è immenso, profondo, alle volte oscuro e insondabile ai più, anche imperfetto e spesso odioso...... ed ora anche pò ...triste, perchè anche i Lupi piangono. Ma passerà, e tutto serve nella vita. Buona giornata!

 
 
 

SALUTE E AMBIENTE

Post n°201 pubblicato il 09 Luglio 2008 da wolfangie

Meglio cambiare abitudini
In un recente sondaggio britannico quasi il 60% degli interpellati non era convinto che occorresse agire contro il riscaldamento globale e per quasi il 40% c’era un’esagerazione dei pericoli, solo pochissimi hanno ammesso che avrebbero dovuto cambiare stile di vita. Un esempio tra i tanti di come sia poco recepito il ruolo già a livello di singoli rispetto ai problemi climatici: e non lo è l’effetto che cambiamenti virtuosi di abitudini possono avere in rapporto al “global warming” e, attraverso questo, alla salute. Una triangolazione comportamenti-clima-salute che si può chiarire per esempio ora che siamo nel pieno della calura estiva con l’esempio dei condizionatori: l’uso esagerato aumenta il consumo di energia, che va prodotta inquinando l’ambiente e alterando il clima, con ripercussioni per la salute generale. Ma gli esempi possibili sono diversi, così come le correzioni che nel proprio piccolo ciascuno può fare. Fanno il punto alcuni contributi sul BMJ, in cui si parla di responsabilità personali, comprese quelle dei medici nel sensibilizzare sul tema, e si propongono azioni pratiche.
Azioni praticabili contro “global warming”
L’obiettivo dovrebbe essere favorire una consapevolezza equivalente a quella generalmente acquisita nei confronti dei danni del fumo. Non si riflette infatti abbastanza sul fatto che la dipendenza da abitudini di vita che comportano alti livelli di emissione di gas di carbonio è più distruttiva di quella dal tabacco, oltre che irreversibile. C’è insomma una “impronta di carbonio” personale, da conoscere e possibilmente ridurre. Come? Con scelte possibili, quali usare meno l’automobile e mangiare meno carne, che aiutano a contrastare l’obesità e sono positive rispetto ai cambiamenti climatici. Si è puntigliosamente calcolato, ricavandone un documento intitolato “Dieci azioni pratiche per i medici per combattere i cambiamenti climatici”, con quali correzioni comportamentali si potrebbe ridurre l’emissione di carbonio di cinque milioni di tonnellate all’anno, corrispondenti all’inquinamento da carbonio di mezzo milione di abitanti del Regno Unito. Il decalogo inizia con l’onesta sollecitazione ai medici perché si sensibilizzino a vicenda, al secondo punto la promozione tra gli assistiti di un riequilibrio alimentare (dimezzando la carne) e del camminare o andare in bici: tre pazienti alla settimana per ogni medico possono ridurre così del 5% la loro impronta di carbonio, cioè 15 tonnellate di carbonio in meno all’anno; moltiplicando per tutti si arriverebbe a una diminuzione di 750 mila tonnellate. I punti successivi si incentrano sul risparmio elettrico sul lavoro (esempio, riscaldare o raffreddare meno e spegnere le lampadine), su minori spostamenti in auto e in aereo, sul migliore isolamento termico degli edifici, sull’impegno a influenzare virtuosamente altre persone, sull’attivazione personale a ogni livello possibile, persino sulla stabilizzazione demografica (che però riguarda poco gli occidentali). Basti pensare che globalmente il 22% dell’emissione di gas serra sarebbe dovuta all’allevamento del bestiame e che il consumo di carne nei paesi sviluppati è il quadruplo di quello degli altri, ridurre questo alimento a una media non superiore a 90 grammi al giorno è di per sé benefico. Minor uso dell’auto e più esercizio fisico significa anche meno danni fisici da inquinamento (e incidenti), miglior isolamento delle case meno rischi da temperatura invernale, e così via.
Un esempio di effetto a distanza
Un esempio suggestivo che viene proposto rispetto alla nostra influenza sugli andamenti climatici è quello che riguarda l’allattamento al seno. Secondo l’autrice, mettendo in grado più madri di nutrire esclusivamente in questo modo i neonati nei primi sei mesi di vita, si potrebbe ridurre il numero di bambini a rischio di sovrappeso, la produzione di sostitutivi del latte materno, l’impiego di materiali e combustibili per questa produzione e per la distribuzione. Inoltre le famiglie risparmierebbero potendo così spendere per migliorare la loro alimentazione, molti paesi potrebbero dipendere di meno dall’importazione, il carico d’inquinamento per quei prodotti diminuirebbe, non ultimo, i bambini ne trarrebbero vantaggi sotto il profilo nutrizionale. E’ il caso di dire, come conclusione generale, che molti nostri comportamenti funzionano come un boomerang, ritornano indietro nel bene e nel male: vale per l’ambiente, il clima e la salute.

Fonti
Gill M. Why should doctors be interested in climate change? BMJ 2008:336:1506.
Griffiths J e coll. Ten practical steps for doctors to fight climate change. BMJ 2008;336:1507.
Myr R. Breastfeeding tackles both obesity and climate change. BMJ 2008;336:1454.

 
 
 

PIETRE PREZIOSE

Post n°200 pubblicato il 24 Marzo 2008 da wolfangie
Foto di wolfangie

Tempo fa, un uomo camminò sulla spiaggia in una notte di luna piena...
Pensò che se avesse avuto una macchina nuova sarebbe stato felice.
Se avesse avuto una grande casa sarebbe stato felice.
Se avesse avuto una donna perfetta sarebbe stato felice.
In quel momento inciampò in una borsa piena di pietre.
Cominciò a giocare con le pietre gettandole nel mare,
una per ogni volta che aveva pensato: se avessi...sarei felice...
Finchè rimase solo con una pietra nella borsa e decise di tenerla.
Quando arrivò a casa notò che quella pietra era un diamante molto prezioso. Ripensò a quanti diamanti aveva gettato per gioco nel mare senza accorgersi che erano pietre preziose.
Così fanno le persone...
Sognano quello che non hanno senza dare valore a quello che hanno vicino.
Se osservassero meglio, noterebbero quanto sono fortunati.
La felicità è molto più vicina di quello che si pensa.
Ogni pietra dovrebbe essere osservata meglio.
Ogni pietra potrebbe essere un diamante prezioso!
Ogni nostro giorno potrebbe essere un diamante prezioso e insostituibile.
Ognuno di noi può decidere se apprezzare ogni pietra o gettarla in mare.
E tu, stai giocando con le pietre?
Amici, famiglia, lavoro e sogni?
La morte non è la più grande perdita della vita.
La più grande perdita della vita è morire dentro mentre viviamo.
Vivi pienamente ogni giorno.

 

 
 
 

8 MARZO?.......Non solo un giorno....

Post n°199 pubblicato il 08 Marzo 2008 da wolfangie
Foto di wolfangie

L'abbigliamento interiore della donna è quello che conta di più!

Semplicità, Umiltà, Gratitudine, Trasparenza, Tenerezza, Stupore, Dolcezza, Sensibilità, Determinazione.......

Sono vesti che NON passano mai inosservate e....nulla hanno a che fare con la moda.

Grazie perchè ci siete!

Purtroppo sono tanti, troppi coloro che NON se ne rendono conto.

http://liberoblog.libero.it/attualita/bl7854.phtml

 
 
 

EMOZIONI DA UNA MIA LETTERA SMARRITA IN UN CASSETTO....

Post n°198 pubblicato il 03 Febbraio 2008 da wolfangie
Foto di wolfangie

UN ARCOBALENO FRA I MONTI......

( data: ....anni fà.....forse nel 2001....)

…..Vedo cara Sabrina che l’abitudine di lasciare bigliettini fa ancora parte di Te…..! Mi pareva strano di non aver ancora trovato….un “segno”…( Almeno fino ad ora!)

Ho voluto rileggere l’ultima lettera che ti scrissi tempo fa, ed eccola ritrovata inspiegabilmente in un cassetto, con la tua inconfondibile grafia. Di questa lettera, nella quale non c'è data, la stavo rileggendo, e se non ricordo male dovrebbe essere dI quattro, forse cinque anni orsono.

La leggo e rileggo, e penso a tutto quanto ci siamo detti in questi giorni. Io penso di aver parlato con Te con il cuore in mano, pur con molta fatica per la difficoltà della situazione e per cercare di fare solo TUTTO quello che penso sia giusto per TUTTI e considerando il TUTTO, anche emozioni e sentimenti MOOLTO trasparenti e importanti! Non nego nulla e non metto in discussione nulla di quanto ho detto, di quanto sono e provo, e di come vivo.

Certo, questa tua visita è un “regalo” sofferto e che lascia il segno. Apre ricordi di vita, di emozioni e sentimenti di una forza non comune! Mette in evidenza una realtà umana fatta anche di sogni e di speranze interrotte, ma inconsciamente riaperte.

Non ho mai rinnegato niente n'è dimenticato nulla. Eppure ho dovuto chiudere un capitolo e voltare pagina mio malgrado. Portandomi appresso un fardello carico di enorme rammarico che ho cercato lentamente di alleggerire per andare avanti nella vita e cercare di ritornare a vivere. Vivo certo!

Ma non come e con chi avrei voluto!

Accetto la vita come viene, con la gioia e il dolore che porta.

Accetto me come sono, con i miei cambiamenti, gli errori ed i miei limiti. Cerco di non pensare troppo e di non farmi troppe domande perché NON posso! Ho vissuto un nuovo Amore, senza negare che è stata una presenza importante. Anche se diversa.

Anche se con Te è diverso!

E di questo ne abbiamo già parlato mi pare molto chiaramente e con estrema sincerità!

Certo che dopo questo…”regalo”…il rammarico è ancora + forte. Specie quando leggo quella lettera che ti mandai e di cui non ho mai ricevuto riscontro.

Debbo ammettere che probabilmente non c’era altro da fare per te che prenderne atto e voltare pagina.

Pur con tutte le attenuanti del caso, nulla però mi impedisce di scontrarmi con la perplessità  al pensiero ed alla convinzione che ti ho già espresso, ossia che hai buttato via 5 anni di te "legandoti" ad una persona solo per non sentirti sola. E che se in tutto questo tempo io sono sempre stato “prepotentemente  nel tuo cuore e nei tuoi pensieri, forse avresti dovuto leggere un po’ più spesso e magari con occhi diversi ma con lo stesso cuore TUTTO quello che c’è in quella 24 ore. Compresa quell’ultima lettera! Non è una accusa! Me ne guardo bene! Ma solo uno dei tanti pensieri sui quali passerei volentieri “2” minuti di gioia e dolore con Te. Probabilmente molto più di gioia. Perché nella vita non sai mai cosa ti aspetta e può accadere di tutto. Perché è bruttissimo vivere senza sogni e senza speranze anche per uno che non vuole andare troppo oltre come me. Certo che NON è facile sentirsi soli. Vivere soli. Quando sai che su questo pianeta c’è una persona che ha il tuo cuore e una parte di Te dentro di sé. Certo che per Te come per me avere accanto qualcuno da amare fino in capo al mondo è la priorità della vita! La vita. Non è facile e LO SAPPIAMO BENISSIMO!

Possiamo prenderla così come viene, anche se non è da NOI! Ma merita sempre.

Vedere i tuoi occhi o sentire un tuo …..ciao. Fa sussultare sempre il cuore e sgorgare una lacrima anche se non si vede!

Amare costa. Per tutti.

E la vita è la vita. Per tutti.

Ma noi non siamo ….tutti….!

Già! E allora?

E allora che ne so!

Ti amerò anch’io fino in capo al mondo……..       

http://www.cuoredilupo.it/default.asp?cod=&t=12&dett=56&pag=0

EMOZIONATEVI ANCORA CON QUESTI MIEI POST:

http://blog.libero.it/wolfangie/view.php?id=wolfangie&pag=2&gg=0&mm=0

 
 
 

Con i miei AUGURI

Post n°197 pubblicato il 23 Dicembre 2007 da wolfangie
Foto di wolfangie

Le cose più belle della vita non si vedono con gli occhi, ma si sentono con il cuore.
Invio l'augurio di una stagione del cuore davvero speciale.
Che questo Anno e le feste trascorse in letizia spero aiutino a ricordare alla gente che la vita anche se non è sempre facile è fatta sopratutto di sensazioni umane, di emozioni e di valori.
Focalizzarsi solo sugli aspetti materiali non riempie il cuore, ci riempie solo di "cose".
Il regalo più gradito che possiamo offrire a qualcuno è sempre un piccolo pezzettino della parte migliore di noi stessi.
Buon TUTTO !!
( Perdonate se NON risponderò.......poichè sono in clinica riabilitativa per qualche mese.....causa i postumi di un incidente stradale.....che mi ha allettato per parecchio tempo......Anche se fortunatamente i fine settimana posso trascorrerli a casa in permesso "premio" il tempo disponibile è sempre poco, e pertanto sarò un pò "latitante".......Ma spero di rifarmi quanto prima. In ogni caso accetto volentieri "tifo" e compagnia.....Grazie per la visita..Salutoni.  )

 
 
 
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