Venire incontro alle richieste di un fratello

Io tollero tutto, tranne le persone lagnose, soprattutto se non hanno nessun motivo valido per lagnarsi. L’ultima categoria al mondo che può lagnarsi è quella degli impiegati pubblici: per la qualità del servizio che offrono, per l’intensità del lavoro che svolgono, per i benefici che arrecano alla comunità con la loro attività, ogni centesimo del loro stipendio è denaro rubato. Li amo poco o nulla, dunque, figuriamoci quando li sento intonare il lamento sulle loro (supposte) difficili condizioni per la pensione. Voi capirete: se per me il loro stipendio è denaro rubato, figuriamoci la loro pensione (sempre che ci siano abbastanza persone attive che gliela possano pagare, la loro pensione. Aggiungete la longevità che avanza a grandi passi, e capirete che il quadro è davvero sconfortante).

Ultimamente, poi, la sua combattività è tutta incentrata sul ritirarsi dal lavoro il prima possibile (mica su come venire meglio incontro alle esigenze dell’utente, che è poi quello che gli passa la mesata, è bene ricordare). Ho sentito porre anche un’alternativa, drastica, eroica, del tipo “O Roma, o morte”: vai in pensione subito, altrimenti o muori o te la prendi in quel posto.

A me piace venire incontro alle esigenze del mio prossimo: se lo desidera, possa aiutarlo a realizzare la prima alternativa. E non conosco l’indirizzo di una clinica svizzera che pratica l’eutanasia.

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