Quanta leggerezza “nella sicurezza di Poste Italiane”

Abbiamo un problema … questo nasce dalla superficialità con cui abbiamo affrontato la trasformazione e conseguenzialmente come abbiamo vissuto – nonostante le emergenze – i vari passaggi tecnici ed umani.
La difesa, almeno in questo caso, ci veniva dalle norme, ma anche noi presi dalla febbre dello sviluppo non gli abbiamo dato il giusto peso.
La difesa era l’esame esaustivo del luogo dell’attività redatta nell’obbligatorio DVR …
La redazione del DVR recita “…il datore di lavoro deve valutare (unitamente a RSPP – Medico competente ed eventuale RLS) i rischi legati alla sua azienda, considerando attrezzature di lavoro … luogo dove si svolge l’attività … rischi ai quali possono essere esposti i lavoratori, compresi … stress e gravidanza … età o sesso”.
In virtù di ciò si riferisce:
a) violazione del D.Lgs. 81/08 s.m.i. Titolo I Capo III Sez. I art.15
b) violazione del punto 3 e 6 del DVR standardizzato, alla voce indicazione degli ambienti dove si svolge l’attività … le postazioni … il microclima …
precisando che “il danno è la diretta conseguenza del pericolo o potenziale rischio e dipendenza … incidente, infortunio, CARENZA ”
Ora, premesso quanto sopra, non si spiega come sia possibile che, per gli Uffici Postali visitati con costanza, la parte inerente le violazioni dei LUOGHI non vengano mai menzionate come potenziali rischi di danno … pur essendoci a monte episodi di difetto strutturale con conseguenze, fortunatamente, solo materiali.
Si ritiene, pertanto, URGENTE, INDIFFERIBILE e NECESSARIO un intervento a sanare i troppi OMISSIS presenti nei documenti tra Azienda ed ASL, per quest’ultima, ancora più inconcepibile la leggerezza dei verbali in presenza di gravi carenze…
A questo punto si ritiene indispensabile conoscere se nella documentazione dei locali, in fitto e patrimoniali, vi siano le certificazioni di : Salubrità, Staticità, Destinazione uso … e quant’altro necessario alla corretta tenuta dei carteggi …

In merito al cattivo funzionamento dell’impianto di climatizzazione

La Corte di legittimità ha rigettato il ricorso del datore di lavoro e confermato la sentenza impugnata, ritenendo la motivazione della stessa“congrua e corretta”, essendo esente da censura il giudizio sulla idoneità del luogo di lavoro, di competenza del giudice di merito.

I giudici hanno rilevato come esista un obbligo in capo al datore di lavoro di garantire la tutela della salute psico-fisica dei propri dipendenti e collaboratori che ha la sua fonte direttamente nella legge, in particolare nell’articolo 2087 del Codice Civile (“Tutela delle condizioni di lavoro”) a norma del quale: “L’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro”.

Nel caso in cui si prospetti la violazione di tale obbligo, che grava sul datore di lavoro, la controparte contrattuale (il lavoratore) è legittimato a non eseguire la propria prestazione eccependo l’inadempimento e, al tempo stesso, mantiene il diritto alla retribuzione, in quanto al lavoratore non possono derivare conseguenze sfavorevoli in ragione della condotta inadempiente del datore.

In conseguenza di ciò, se il datore di lavoro non garantisce un ambiente di lavoro salubre e tale da non recar danno alla salute dei lavoratori, questi sono legittimati ad astenersi dall’eseguire le proprie mansioni e a ottenere comunque la retribuzione dovuta.

(Corte di Cassazione – Sezione Lavoro, Sentenza 1 aprile 2015, n. 6631)

PERCHE’ SEGUIRCI SUL BLOG

PERCHE’ ABBIAMO MATURATO UNA VASTA CONOSCENZA DELLE PROBLEMATICHE DI SICUREZZA.

PERCHE’ RITENIAMO IMPORTANTE CHE IL VS POSTO DI LAVORO SIA NEL RISPETTO DELLA NORMA.

PERCHE’ CREDIAMO IN UN LUOGO DI LAVORO A DIMENSIONE D’UOMO E NON UN UOMO COMPRESSO NELLA DIMENSIONE LAVORO.

PERCHE’ RITENIAMO CHE MERITATE PIU’ DI CIO’ CHE VI STANNO DANDO.

PERCHE’ VOGLIAMO CHE CI DICIATE QUALI SONO I VS DUBBI ED I VS PROBLEMI NELLA VITA LAVORATIVA CHE STATE ATTRAVERSANDO.

PERCHE’ RITENIAMO INGIUSTO CHE CHI HA FUNZIONE E RESPONSABILITA’ RIFUGGA SISTEMATICAMENTE DALLA RISOLUZIONE DEI PROBLEMI.

ATTENDIAMO CHE QUALCUNO DI QUESTI PERCHE’ DIVENTI UNA VS RISPOSTA AFFINCHE’ MASANIELLO POSSA ESSERE NUOVAMENTE VIVO NEL RIVENDICARE IL GIUSTO PER OGNUNO.

SALUTI

Prevenzione e sicurezza

In considerazione dell’alto rischio sismico della ns Regione, la cui imprevedibilità comporta tenere un’alta soglia di attenzione;. in considerazione, inoltre, della vetustà a monte e della cattiva conduzione dei molti uffici visitati;
si chiede
in modo fermo e non contrattabile che, per i locali ospitanti gli Uffici Postali, di ogni ordine e funzione – ai sensi di legge –
1. si effettuino interventi preventivi, di VERIFICA e CONTROLLO
2. si fornisca certificazione di SALUBRITA’, AGIBILITA’ e STATICITA’
il tutto a garanzia di un sicuro e tranquillo svolgimento delle attività, per il ns personale e per la clientela.
Si rappresenta, infine, la necessità di averne riscontro, in tempi brevi, in quanto, la mancata presa di coscienza della problematica descritta, in coerenza con quanto previsto dalla normativa vigente, comporta richiesta urgente di convocazione all’Organo in indirizzo.
Tanto si partecipa ai sensi dell’art. 50 lett./o del Dlgs. 81/2008.
A chi di competenza trasferire notizia al Medico Competente.

Distinti Saluti

Misure di prevenzione e protezione microclima

Questa O.S. , con il  Coordinamento Sicurezza Area Sud, unitamente alle RLS non possono esimersi dal chiedere verifica funzionale degli impianti di climatizzazione e relativo ricircolo, nonché procedura di igienizzazione degli stessi, così come previsto dalle vigenti normative in materia di sicurezza.

Si intende che, dove non rispondenti agli standard INAIL, se ne chiede l’immediato adeguamento.

Si ribadisce altresì, come in altre note riportato, che gli impianti non devono generare discomfort globale anche in caso di installazioni successive alla progettazione.

Si rappresenta la necessità di averne riscontro, in tempi brevi, in quanto, la mancata  soluzione delle problematiche descritte,  in coerenza con quanto previsto dalla normativa vigente, comporta richiesta  urgente di convocazione all’Organo RI in indirizzo.

Tanto si partecipa ai sensi dell’art. 50 lett./o del Dlgs. 81/2008.

A chi di competenza trasferire notizia al Medico Competente.

 

 

Distinti Saluti

Misure di prevenzione e protezione pareti a vetro

Questa O.S. e questo Coordinamento Sicurezza Area Sud, unitamente alle RLS,  non possono esimersi dal chiedere URGENTE verifica funzionale di valutazione  rischio per Uffici con pareti perimetrali in vetro, tenendo ben presente:

  1. Caratteristica vetro;
  2. Caratteristica struttura portante;
  3. Dissuasori difensivi parete in vetro;
  4. Filtri anti-abbagliamento, riduzione irraggiamento termico, safety e security;
  5. Certificazioni rilasciate dall’installatore

Il comportamento a rottura deve essere contraddistinto dalle seguenti prestazioni:

  • i frammenti e le schegge trattenuti dal PVB dopo la rottura del vetro
  • il rischio d’infortunio causato da impatto umano ridotto drasticamente
  • la caduta di frammenti pericolosi su cose e/o persone minimizzata
  • la resistenza meccanica allo sfondamento ed alla penetrazione elevata
  • rimane in opera anche dopo la rottura e può essere sostituito successivamente

Si rappresenta, pertanto,  la necessità di averne riscontro in tempi brevi, in quanto, la mancata soluzione delle problematiche descritte, in coerenza con quanto previsto dalla normativa vigente, rende la presente – in via principale – richiesta urgente di convocazione all’Organo in indirizzo RI e, non pervenendo quest’ultima, in subordine denuncia alle Strutture di controllo.

Tanto si partecipa ai sensi dell’art. 50 lett./o del Dlgs. 81/2008.

 

Distinti Saluti

Misure di prevenzione e sicurezza – Disposizioni Interne – BS OHSAS 18001 – DL 81/08

Egr. Dott. MARCHESE, in data 30 settembre 2015, Ella in qualità di Datore di Lavoro, Mercato Privati, ha firmato  il documento “Politica della salute …”  nel quale Poste Italiane s’impegna “… ad utilizzare il modello OHSAS 18001 adattandolo alle proprie specificità organizzative e produttive”.

Precisa, inoltre nel testo:  ” l’unità produttiva Mercato Privati promuove altresì la politica della sicurezza quale guida e punto di riferimento per la comprensione e quindi attuazione dei principi alla base della completa integrazione delle attività, dei processi e dei luoghi di lavoro con la salute, la sicurezza ed il benessere di tutti i partecipanti alla vita aziendale,  elementi a cui tutti devono attenersi in rapporto al proprio ruolo ed alle proprie responsabilità”.

Detto questo, Le si chiede il perché del reiterato disinteresse a questi principi che, anche contro ns. volontà e perché totalmente ignorati da chi ha Ruolo e Responsabilità, ci costringe ad adire alle denunce ASL, con aggravio di spese, peraltro,  facilmente evitabili con un tavolo di concertazione.

Va tenuto conto, poi,  che il continuativo  venir meno degli obblighi sottoscritti  propone,  quale ultima ratio di denunciare  – agli Organi preposti – l’inadempienza, che ha visto,  Poste Italiane e soprattutto Mercato Privati,  mancare sulla 626/94 prima,  sulla  81/08 poi, nonchè su tutte le norme integrative, successive e quelle non cancellate.

Certi di una Sua risposta coerente con le posizioni da sempre espresse

Note a margine:

  • OHSAS 18001/2007
  • Lgs. 81/08 all. IV da 1.9.2 a 1.9.2.5
  • UNI EN ISO 7730/1997
  • UNI CD 7730 ISO/TC 159/ SC5 N201 ott. 2001
  • UNI EN 27243 del 29/02/1996
  • Certificazioni

Distinti Saluti

 

EXCURSUS LAVORI IN POSTE ITALIANE

Andiamo subito al punto  …  sono ormai anni che viene denunciata la pessima qualità degli interventi a danno degli Uffici Postali ma,  quanto segnalato,  sembra non essere di Vostro interesse …

Ogni volta che un Ufficio viene inserito tra quelli su cui intervenire, tocca annotare:

  • progettazioni che, dalla planimetria,  mostrano carenza in sicurezza;
  • elaborati – definiti standard da Roma – stranamente NON CONFORMI;
  • lacune in ergonometria dalla realizzazione;
  • arredi ed accessori qualitativamente carenti;
  • totale mancanza di igiene ambientale … risultato di contratti che non prevedono interventi essenziali per la pulizia dei locali;
  • scarsa luminescenza e/o non ben distribuita;
  • climatizzazione insufficiente … che si trasforma in INESISTENTE, quando le temperature esterne si abbassano e/o si elevano;
  • gruppi termici che risultano non sufficienti, non partono e/o si bloccano;
  • dispersione costante d’aria per quegli Uffici a porta fissa (nessuna barriera d’aria);
  • lavori effettuati in assenza di controllori;
  • aree di interferenza, quasi mai rispettate;
  • Direttore dei lavori assenti durante lavorazione e consegna dei locali alle Filiali;
  • certificazioni e collaudi, esistenza (?) … regolarità (?);
  • certificati di agibilità … rinnovati (?);
  • richieste di verifica e certificazione staticità dei solai che hanno manifestato cedimenti ed armature esplose,  mai effettuati;
  • prove di carico delle strutture e dei telai dei controsoffitti: effettuate (?);
  • garanzie sui lavori, praticamente nulle (le Ditte falliscono nel breve periodo così si finisce per affidare ad altri (nel periodo di garanzia) l’intervento – sia ex novo che integrativo – con ulteriore aggravio economico e costrizione all’investimento da parte della manutenzione per nuovo rifacimento e/o completamento  pur risultando già liquidati ;
  • garantita impunità … nessuno è colpevole per  gli errori (volontari o no – comunque sempre prolifici);
  • grossi progetti ed altrettanto grossi investimenti, il tutto gestito in modo leggero e senza nessuna verifica dei materiali (es: prima copertura BSG);
  • elaborati e computi metrici, seppure dettagliati nella stesura, non sempre riscontrabili, nei materiali, alle normative CEI (il tutto giustificato dalla dicitura: “criteri di urgenza”,  che – a loro dire – non consentirebbe la giusta attenzione all’attività dei cantieri);
  • personale interno – seppure con skill professionale – non abilitato (eccetto pochi) per adempiere al rilascio degli atti richiesti dai vari Enti;
  • procedure farraginose che non consentono il rilascio immediato, per quei locali – riscontrati successivamente –  non idonei  (vizio occulto) su cui i proprietari non vogliono operare alcun adeguamento;
  • ………

Questo lo scenario in cui sono costretti a muoversi, negli ultimi tempi, i dipendenti di Poste Italiane, in barba ad ogni tipo di proclama lanciato dall’AD.

Nonostante i molteplici tentativi di istituire un tavolo di “dialogo”  – con i Responsabili dei settori di Progettazione e Controllo, ai vari livelli –  atto alla risoluzione e/o calendarizzazione dei problemi emersi dai sopralluoghi effettuati, nulla è dato sapere delle loro decisioni in merito.

Evidentemente, troppi i punti da chiarire, per loro; altrettanto evidentemente, troppi i lati oscuri per noi.

 Il mancato rispetto per i colleghi, verificato da questa Sigla Sindacale, potrà solo finalizzarsi nella richiesta, agli Organismi di Controllo,  di acquisizione degli atti,  per ogni e  vario Ufficio  che, dopo pesanti investimenti programmati e lavori effettuati,  hanno fatto riscontrare altrettante carenze.

Per inciso, non sempre gli Uffici scelti avevano le criticità maggiori, al più, segnalazioni dalle alte sfere.

Ecco ancora  la professionalità soccombere all’obbedienza… oltretutto cieca; “prendiamo le norme – tutte le norme – non ultima la 81/08 giriamole all’esatto contrario ed otteniamo gli attuali valori di sicurezza: dalle porte  alle finestre,  dalle luci all’aria,   dalle sedie ai posti di lavoro,  tutto è inospitale e rivedibile …..

Detto questo, posso solo aggiungere che,  per i colleghi coinvolti siamo dispiaciuti (comprendendo che molti di loro, sono vittime di quella citata obbedienza che ne ha fatto dei semplici impiegati senza fini professionali);  per i colleghi degli Uffici e del Front Line, invece, auspichiamo  finalmente un atto di Giustizia.

 Per quanto sopra,  si rappresenta la necessità di averne un rapido riscontro,   in mancanza del quale  e/o  della soluzione delle problematiche descritte  e/o  in subordine della volontà di dialogare e confrontarsi,  in coerenza con quanto previsto dalla normativa vigente, comporta richiesta  urgente di convocazione all’Organo in indirizzo.

Tanto si partecipa ai sensi dell’art. 50 lett./o del Dlgs. 81/2008.

Distinti Saluti

Coordinamento Sicurezza Area Sud                              Segretario Regionale

  Aldo Gaggiotti                                                             Marco Gisondi

 

  • LUOGHI DI LAVORO
  • DECRETO LEGISLATIVO 09/04/2008, n° 81
  • DECRETO LEGISLATIVO 03/08/2009, n° 106
  • NORMA UNI 12464 – 1
  • NORMA UNI 10339
  • NORMA UNI 8852
  • LINEE GUIDA “COORDINAMENTO TECNICO REGIONI E ISPESL”
  • (Norma UNI 12464-1)
  • UNI 1838 (di riferimento)
  • CEI EN 50172 (si sovrappone in parte alla UNI 1838)
  • UNI 11222
  • (Norme UNI 10339 e UNI 8852)
  • XXXIV
  • ADDETTI VDT

Quando ci si pone al di sopra delle Regole per giustificare le proprie azioni Decreto Lgs. 81/08 ed integrazioni

Risulta difficile raccontare, in breve, 36  mesi di disinteresse tra prevenzione e sicurezza.  Ma tocca provarci.  Bisogna farlo perché è il momento di farla finita con le attenuanti e le giustificazioni su errori grossolani di pianificazione e gestione controllata che hanno oscurato le REGOLE.

 Le regole di cui parlo sono quelle emanate con  Decreto ed approvate Aziendalmente,   lo scopo era- e di sicuro è –   rendere il luogo di lavoro un ambiente sano,  pulito, sicuro e  scevro da stress.

Col  tempo, la salubrità, la pulizia, la sicurezza e  la tranquillità del lavoro è andata sfumando, sotto i colpi di un discutibile contenimento di spesa ed un’allarmante sequenza di soli interventi tampone.   Quindi niente programmazione e nessuna  azione di prevenzione del potenziale danno.

Questo atteggiamento, unito ad altre prese di posizione hanno convinto,  della Vs passione viscerale  per Wittgenstein, secondo cui : “… la Regola si fonda su scelte arbitrarie (ed utilitaristiche) …”.

E’ proprio questo il punto le scelte arbitrarie. 

Con l’avvento di Poste Italiane S.p.A.  attendevamo una svolta, invece, la realtà : nessuna trasparenza, nessuna sinergia,  nessuna predisposizione ad andare oltre la  burocrazia e la provvisorietà.

Logico domandarsi:  che fine hanno fatto  i  buoni propositi ed i progetti da mettere in campo?    

Ad oggi, sulla sicurezza,  abbiamo visto solo interventi disastrosi  per ergonomia, ambiente, spazi, luci, etc..   Abbiamo visto  sacrificate  le Regole (tutte le Regole) sull’altare dei progetti standard,  evidentemente,  effettuati da chi non ha mai visto (se non dall’esterno e con disinteresse) un Ufficio Postale oppure una postazione di lavoro strutturata per la funzionalità  e non solo per il gusto estetico o l’immagine.

Aver calato questi progetti,  poi,  senza alcuna sperimentazione,  nella realtà lavorativa, oppure averlo fatto senza considerare :

  • adeguamenti secondo le necessità, a dire: spazio per lettore assegni, lettore barcod,  pos, pinpad, mb2, video, tastiera, mouse, cassette per le varie corrispondenze….
  • oppure se accettazione pacchi e quant’altro ….
  • oppure …..

ha determinato e certamente continueranno a determinare  problematiche serie di natura fisica che già è capitato di denunciare anche su uffici Lay Out …. di nuova generazione.

 I mancati riscontri e le mancate aperture al dialogo,  fanno pensare che queste sono le Regole che piacciono, quelle dove la Valutazione dei rischi non esiste… ed inoltre è dimostrato dai DVR …

Sembra quasi che il Vs  sia un inseguire le norme per costume, per imposizione ed obbligo, ma mai per finalità.

Esiste una normativa sulla sicurezza?  Perfetto!   

Lancio dei corsi, divulgo notizie, ma   per l’attuazione  –  anche su urgenze per la sicurezza  degli uffici  –  si deve attendere. 

Si deve attendere,  perchè, da quanto ci dicono ripetitivamente, i tempi di affidamento sono lunghi, le risorse da impegnare scarse e, nel frattempo, il mondo della prevenzione e della sicurezza  crolla addosso. 

Se protesti,   perché  non vedi mai cambiare l’andazzo,    la risposta a tutto è: “ … ma c’è un progetto! …”

Progetto  che è sempre lontano nel tempo (tranne che per qualche Settore ben raccomandato) e, soprattutto, lontano dalle necessità vere dei lavoratori,  maggiormente del front line.

 Lo dico, con causa,  per le proteste seguite ai lavori sull’Ufficio Principale di Napoli dove le Regole, quelle della salute,  sono state totalmente annullate.  In altri casi, poi, si è andati oltre;   empirismo climatico, lasciato all’andamento altalenante delle macchine termiche;   non attuazione di barriere a lama d’aria  su locali senza securslide e/o porte richiudibili;  pavimenti – flottanti e non – che sono trabocchetti costanti, se non manutenuti;     le sedie…;   le infiltrazioni …;    le varie ed eventuali che comunque mai  vengono neppure considerate, se non addirittura irrise, tipo:  il disastrato polmone dell’up NAPOLI 83,  neppure preso in considerazione;  la climatizzazione di quest’ufficio mai adeguata e con correnti d’aria insistenti;  le postazioni che ingenerano intorpidimento degli arti; quelle che ormai  sono talmente datate da essere contro ogni norma (riguarda soprattutto gli uffici ALS);   le vetrate esterne dei lay out senza filtri e senza dissuasori … e si potrebbe continuare all’infinito in questo elenco di ritardi VENTENNALI e mancati adeguamenti …  (peraltro obbligatori a ridurre al minimo i pericoli).

 Quanta fortuna finora …..

 Prevenzione : LA REGOLA

Sicurezza : LA LOGICA

 Risultato di questi ultimi 36  mesi di denuncia, ASSENZA DI ENTRAMBE e neppure giustificata.

Se queste sono le Vs Regole –  contrarie ed opposte a quanto ci propinate nei corsi –  ne possiamo tranquillamente fare a meno.    Purtroppo, Voi no!    La Legge  e la Norma impongono di far conoscere … peccato che non impongano anche di applicarle con priorità assoluta, così come si dovrebbe.

 Il  vero problema?   La SICUREZZA in Poste Italiane  è … come la promessa di MERITOCRAZIA  …. oppure come le ASPETTATIVE di CARRIERA  … INESISTENTE!

Il comportamento che auspichiamo è che a tutte le  informazioni obbligatorie per legge  – dopo tanta fortuna – corrispondano concreti risultati sul campo.   

Risultati che,  finalmente,  garantiscano ai lavoratori la dignità che spetta e soprattutto vadano in direzione del dettato di legge che intendeva ed intende porre l’uomo al centro della sicurezza, costruendogli addosso il posto di lavoro e non sviluppandolo solo per la beatitudine  dell’autore.

Attendiamo risposte per quanto finora segnalato ( anche se appare sempre più chiaro l’interesse per i Verbali ASL ….  non oso pensare)  garantiamo collaborazione ma deprechiamo questi atteggiamenti burocratizzanti nella forma, ma leggeri nella sostanza …. non servono a risolvere i problemi ma, continuando senza organicità, senza confronto tra le parti interessate, continuando a lavorare per comparti stagni affidando il responso finale a chi non possiede skill tecnico ed  a dimostrarlo – proprio sotto i Vs occhi – la periodicità e ripetitività  degli interventi effettuati  –  serve solo a generare  degli incredibili ….. sprechi (?) di spesa.

LUOGHI DI LAVORO

  • DECRETO LEGISLATIVO 09/04/2008, n° 81
  • DECRETO LEGISLATIVO 03/08/2009, n° 106

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Responsabile Coordinamento Sicurezza

Aldo Gaggiotti

BASTA PAROLE … AGIAMO REALMENTE SU PREVENZIONE E SICUREZZA

Stiamo parlando dell’Accordo Conferenza Stato-Regioni del 28 settembre 2011 che sembra non aver interessato assolutamente Poste Italiane.

Perché?  Perché quest’accordo porta in evidenza il “garantire la qualità degli ambienti di lavoro, partendo proprio dall’aria” … facendo un giusto accostamento tra un ambiente a misura d’uomo ed uno che invece proprio per scarsa qualità interferisce persino con l’ambito sociale ed economico.

Infatti, il progresso, che ha applicato le macchine  in tutti gli aspetti di vita e produttività, risulta la prima causa di disagio fisico e di assenza dal lavoro, se alle apparecchiature utilizzate non viene eseguita,  nella costanza dell’evoluzione, l’adeguata manutenzione, oppure se si svolge con superficialità la verifica….

 

I contaminanti aero-dispersi presenti negli ambienti di lavoro dove il ricircolo d’aria risulta essere dominante, sono stati associati sia ad insorgenza di sintomatologia acuta aspecifica nota con il termine  Sick Building Syndrome (effetti: MAL DI TESTA ed ASTENIA, sintomi IRRITATIVI a carico delle VIE RESPIRATORIE, degli OCCHI, della CUTE; risoluzione: allontanamento dai locali) sia a patologie note con il termine  Building Relate Illness, collegate ad aver frequentato determinati locali e che non si risolvono con l’allontanamento dall’ambiente (effetti: legionellosi, aspergillosi, asma bronchiale ed alveolite allergica).

A parte il DLgs 81/08, la normativa UNI 10339 fornisce indicazioni in merito alla classificazione e la definizione dei requisiti minimi degli impianti e dei valori delle grandezze di riferimento durante il funzionamento degli stessi.

Numerosi studi hanno evidenziato che la contaminazione microbiologica e chimica dell’aria negli ambienti chiusi è spesso imputabile a scarse condizioni igieniche, al sovraffollamento dei locali ed a errori di progettazione e/o installazione degli impianti di trattamento dell’aria (impianti aeraulici), che non consentono una idonea pulizia e  manutenzione degli stessi. In questi  casi gli impianti possono causare la diffusione di numerosi inquinanti, provenienti dall’esterno o dall’interno, derivanti da residui di materiali da costruzione, da resti di origine vegetale e animale (piccioni, topi, insetti) o da muffe e batteri che possono contaminare l’acqua e le superfici all’interno degli impianti aeraulici.

Pertanto i rischi per il benessere e la salute dei lavoratori, riconducibili alla presenza di inquinanti aero diffusibili di varia natura (fisica, chimica e biologica),  devono essere controllati attraverso la corretta utilizzazione e manutenzione degli impianti aeraulici per garantire una buona qualità dell’aria immessa e migliorare le condizioni igieniche dell’ambiente di lavoro.

L’articolo 64 del D.Lgs. 81/2008 obbliga il datore di lavoro a provvedere alla regolare manutenzione e pulitura degli impianti di areazione e, nello specifico, l’allegato IV: “Requisiti dei luoghi di lavoro” fornisce indicazioni in merito alla pulizia e alla manutenzione, evidenziando che: “Gli stessi impianti devono essere periodicamente sottoposti a controlli, manutenzione, pulizia e sanificazione per la tutela della salute dei lavoratori. Qualsiasi sedimento o sporcizia che potrebbe comportare un pericolo immediato per la salute dei lavoratori dovuto all’inquinamento dell’aria respirata deve essere eliminato rapidamente”.

In merito a queste tematiche, nell’ultimo decennio, in Italia sono state prodotte diverse norme tecniche,  linee guida e  leggi regionali.

Nonostante la documentazione a disposizione, risulta complicato per i Ns Dirigenti  orientarsi tra obblighi di legge e adempimenti di tipo  volontario, sono comunque bravissimi a scartare ogni difficoltà ed arroccarsi sulla non specificità della Struttura che ne deve prendere carico ….

Il datore di lavoro ha il dovere di considerare la salute e la sicurezza del lavoratore importante quanto la produzione, di valutare il rischio e prevenirlo con soggetti e strutture di supporto: Medico Competente e Servizio di Prevenzione e Protezione. Deve, conseguentemente alle attività di valutazione dei rischi da lavoro, attuare le misure di prevenzione degli infortuni previste dalla Legge, senza eccezioni o ritardi.

Nell’attesa …. di adeguamento alla normativa vigente … vale anche per il personale scelto quale soggetto-professionista nella funzione richiesta …… Ma per davvero stavolta

Saluti

Aldo Gaggiotti