SOFFITTI SCONOSCIUTI

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Un prolungato tempo di silenzio-assenza nel scribacchiare i miei pensieri, le mie sensazioni … Un assenza forse per riflettere o forse solo per stare in silenzio passati tra “amori e sofferenze” … ma ri-eccomi …
Ri-partiamo da un vecchio scritto preso, rielaborato, rimaneggiato …
Non  so dove questo viaggio, oggi, mi porterà (o ci porterà) , se volete lo scopriremo insieme.
Un grazie fin da ora a tutti voi. Un abbraccio.


… circuito chiuso … pausa … pausa di riflessione … un boato … fumo ovunque … luce devastante … e … di nuovo buio.

ESPLOSION … E.
Il silenzio ci avvolge; ci circonda … parla dentro di noi a ritmi impercettibili.

C – O – N – F – U – S – I – O – N – E

Lo scatenamento URAGA-nologo del pensiero nel pensiero stesso che viene illuminato, captato e rimandato da infiniti C:>http://www//…it, in una crescente TELEPATI-cologia.

Nelle ossa l’improvviso brivido col ritorno del sudore freddo.

CONGELAMENTO … innato.

A tastoni, nel buio, con gli occhi fuori dalle orbite elettroidali nel tentare il recupero di una torcia elettrica ormai data per dispersa.

PANICO-PAURA … paura di morire, para di vivere, PAURA di aver PAURA.

Sdraiato sul letto, il soffitto sopra di me è un altro soffitto sconosciuto …

Dell’inutile speranza dei speranzosi, dell’insignificante inutilità pressoché speranzose di queste parole.
La speranza che è quella che se ne va per ultima ed è quella che ti FOTTE sempre, del NULLA e dei SOGNI che si spengono come la mancanza di legna nell’alimentare un fuoco che non scalda, dell’entusiasmo che cambia corsia e non Corsica.

Ci sono attimi di uno o più milioni di anni – forse LUCE.

Giorni bui color nero più del nero, che non si riesce a definirli se non col più oppure +.

Viviamo strani giorni” come racconta il Franco Battiato, sigarette – che tempestivamente aggiunge il Rossi – “ … sai quanto le maledirai …”, e voglia di Beata Imprecazione … “ … va fan culo …” che l’amico Masini raccoglie e racchiude nella sua “bibliografia” canora – l’anti sfiga del 3000 -, che, scusa tanto, la follia in delirio, ormai punta + alla salvaguardia delle così dette ‘alle proprie, che, nel continuo stringere, non troverà più.

Cervello inchiodato per la mancanza della messa in commercio di LEVA-chiodi, gli occhi non superano la barriera di pioggia, (identificazione umanoide-scientifica del 1997 che sta per lacrima), le barre a codici e le barre del mio letto, dove le ILLUSIONI non riescono ad essere scaricate per evadere nel divenire realtà, la secca secchissima gola e INTERNET che viene additata e proclamata come una nuova visione a S.L.D., ma com’è che nessuno fa quello che è?

C’è un pensiero PARA-culo per ogni pensiero; “ … un giorno andrò lontano …”. Quale dimensione poco importa, basta andare.

Dove andiamo? Sempre a casa” e questa è di NOVALIS, ed è anche il motto dei Pellegrini d’Oriente, portati e partoriti dalla mente di Hesse … ognuno alla ricerca del proprio Oriente.

Dove andiamo?”.
Non lo so, ma dobbiamo andare” quest’altro è KEROUAC, “ON THE ROAD”.

VIGGIARE. “ … qui non c’è tempo d’aspettare, qui bisogna partire …”, VASCO il ROSSI non ri-smentisce.

Un libro, un film, una musica sono un VIAGGIO, Siena, Venezia, Milano … sono un VIAGGIO, un’amicizia, un giovedì sera, un brindisi sono un VIAGGIO, una pacca sulla spalla, un abbraccio, un giro do “DO”, un Amore sono un VIAGGIO, Praga, Londra, non sono lontane, le nostre menti si.

Dov’è l’Oriente, … il tuo o il mio? Non so, andiamo a cercarlo.

Il FUTURO  non esiste, il PRESENTE sono solo coincidenze, il PASSATO chissà, forse un album di istantanee destinato all’oblio.
Domani sarà un altro giorno.

“ … ho comprato anche la moto, usata ma tenuta bene, faccio il pieno in autostrada … mare, mare, mare, ma che voglia d’arrivare li da TE … “, così come l’amico Luca Carboni, anch’io potrò volare al mare tutti i giorni, brindare al tramonto e liberare l’equilibrio sopra la follia nella notte.

Avrò imparato tutte le canzoni, letto molti libri, visto tutti i film.
Avrò un computer collegato con tutto il mondo.
Sarò cattivo e saprò battermi e combattere più di ieri, senza domani.

Sarò un pazzo inesorabile di parole mirabolanti al centro del pensiero.
Conoscerò, scoprirò … le cose non potranno darmi più nulla se non stupore.

Grazie, ma come detto prima, il futuro non esiste e poi non me ne faccio un’azzo.

Domani sarà diverso, domani noi, cambiati, sempre gli stessi.

Le cose non vanno mai come dovrebbero.

Già, il nostro destino è tracciato dalle nostre opinioni e da quello che siamo e vogliamo.

Stregato, stremato, stralunato, senza parole perché mi hanno scippato.

Non comprendo questa pioggia, ne questo soffitto, e questo treno dove mi porta? … prendi questo treno alle 04.36 …

Pensiero passeggero, passeggero pensiero e il panorama potrebbe essere bello ma poi mi stanca.

Che NOIA. “ … o no, la noia, la noia, la noia … io non ci sto più, restaci tu qui …” Rossi il Vasco.

IMMORALE si, IMMOBILE no.
Ricominciare tutto da capo?

No, ancora guerre e pace, amore e odio, sorella e fratello …

“Viaggiare, partire, viaggiare, non fermarsi mai …”, Jovanotti.

E se si ha bisogno di un senso? … il coperchio del piano si alza, un romanzo che scorre, l’auto procede, la notte è bagnata, vecchie note sotto la giacca. Il vecchio John dice “ … sei un grande …”. “Anche tu” grido.

L’Aristide è deluso della vita e aspetta un altro week-end, poi il viaggio.

Io e la donna del mistero giochiamo la schedina, sperimentatori nelle varianti del destino.

Il Leonardo è appeso e sospeso, filosofo-ingegnere, Andrea è quasi laureato, Ciccio vive solo a Milano su due piani e balla da solo. Anna imbroglia i “suoi” spacciando Coca per Cola. Paolo e Michela aspettano Roberta e Miki, uno pensa ai coiti interrotti, l’altra scatta foto. Atonia si è fatta i capelli blu e Marco gli strizza l’occhio invitandoci alle future nozze. Katia taglia crostini e pizzica la chitarra. La mia Audi ha sempre la luce interna accesa per un falso contatto; è indecisa sulla strada da prendere.

Tante vie diverse, talenti da bere, artisti senz’arte e dietro un paese sterile, sottovuoto, sottosopra, soprattutto vuoto sotto.
Niente da fare, nessuno trova l’etichetta per questa vita, ma le etichette sono roba da scatolame.

Si, sono confuso ed eccoti parole confuse, eccoti una manciata di DELIRIO GRATUITO.

Leggile ascoltando “MOONDANCE” di MORRISON e sapendo che “fumi”, fumatene una.

Benedetta o Maledetta sia la CONFUSIONE.
Ma chi non ha il CAOS nelle viscere?

È CAOS la libertà?
Ordine e disordine, è forse il CAOS la forza generatrice?

Dobbiamo capire. Ma si può capire?

“ … Per chi vive all’incrocio dei venti ed è bruciato vivo …” (DeGre) c’è qualche speranza? “ … chi vive sperando, morì cagando” (sergente Lo Russo, “MEDITERRANEO”).