ci risamo

sulfinia1AAChi passa di qui poteva notare un via vai di borgatari con gli occhi attenti ad osservare la lunga recinzione che praticamente circonda la borgata. Nottetempo da più giorni un intruso entra nei recinti e fa mambassa di verdure.
La questione è il saperla raccontare meglio di altri. Marcello continuava a dire da giorni addietro che il suo sedano è meglio di quello di Gino.
– Consolati pure con questi complimenti al tuo sedano, il mio è ancora tutto in piedi mentre il tuo è rasato a zero. Rispondeva il Gino
Poi anche Gino avanzava gli stessi complimenti del suo sedano migliore del mio.
Stamani ho capito l’arcano, i due vicini parlavano della bestiaccia che notte tempo si mangiava il sedano, facendosi da quello di Marcello e finito quello, l’erbivoro si era occupato con quello di Gino e finito il suo era toccato al mio.
Forse nella scelta facendosi dal più bello e buono fino all’ultimo in quanto a rigogliosità e bontà, il mio forse.
Ora il sedano è finito.tana tassoAA
Il buco si troverà alla fine, ma da me la bestia forse un tasso o un istrice ha fatto di più, si è scavato un profondo buco nel ciglio; voglia mettere casa da me?
Stasera fino a tardi saremo a vigilare e domattina molto presto ancora sul pezzo.
Se la fortuna ci assiste gli faremo prendere una tale paura da ripensarci a oltrepassare il recinto
 

due bottiglie di vernaccia

 

alveari1AA

Anche quest’anno con la fioritura delle acacie, robinie, sono arrivati i camion con decine e decine di alveari. Sono ben organizzati: su pancali 4 alveari ben legati e il lungo braccio del camion fa presto a collocarli nelle piazzole precedentemente preparate.
La solita telefonata agli inizi di maggio:
– siamo Lapai ci sono problemi per riportare le api come l’altro anno?
– fate pure ma venite a ripulire e spianare.
– bene ci pensiamo noi
tre giorni fa alla sera non era arrivato nulla ma la mattina dopo tutto come mi aspettavo. Notte tempo hanno trasferito gli alveari da San Gimignano al fondo valle.
Per quindici giorni saranno lì e dopo qui più in alto dove le acacie fioriscono dopo.
Rimarranno qui anche per la fioritura dei tigli poi su nelle abetaie per i fiore di pino e abeti per poi tornare sotto casa per i fiori di castagno.
Speriamo in un buon raccolto e che il tempo sia clemente che non piova per permettere alle api di uscire.
Al cancello di casa hanno lasciato due bottiglie di Vernaccia

tradizioni lasciamo perdere

torricella1

La natura se non controllata si riprende quello che era suo e così è successo ad un sito storico vicino a casa mia
Il poggio della Torricella e il nome già dice tutto
Su quella sommità centro tra due piccole valli quello del torrente Liesina e l’altro del Lima, forse prima di Cristo esisteva una torre con annessa cappella.La torre a vigilare il passare di galli e liguri la cappella venuta dopo per dare conforto a quella gente.
La natura si è ripresa quello preso dall’uomo e anche l’uomo ci ha messo del suo:portando via pietre. Sta di fatto che adesso solo un bosco di ceduo di castagno domina quel posto. Fino a una decina di anni fa una croce ricordava il lontano presidio e era meta di processione di erogazioni in questo periodo.
Tempo fa per fare due passi ebbi l’occasione di passare da quelle parti e con sorpresa notai che la croce non c’era più e solo una pietra con incavo rimaneva in quel luogo.
Domenica Ascensione con in spalle la croce, il mio Golgota, e moglie al seguito ho ripristinato quella croce, rinforzando la base con una piramide di pietre.

una caraffa d’acqua

cimbiliumAA

Oltre la mansarda una porta si apre sul resto della parte superiore dalla casa, la soffitta, non ristrutturata, ma ampia e piena di tanta fatica buttata per ricoverarci tata di quella roba che se buttata al tempo debito avevamo guadagnato un tanto.
L’unico angolo che sfruttiamo ogni autunno è lo spazio sotto il lucernaio per il ricovero delle tante piante grasse, ma il resto nemmeno da mettere su sito SUBITO per disfarsene velocemente. Le piante grasse con metà di marzo sono state portate giù in giardino, sotto il portico e negli angoli più riparati del contorno casa.
Vi potete immaginare la mia sorpresa nel vedere che il vaso del cimbilim è rimasto lì. L’ultima volta un mese e mezzo fa quando avevo dissetato la pianta con una caraffa d’acqua mi ero promesso di portarla giù accanto ai limoni sotto il portico.
Guardate che bella fioritura nonostante l’abbandono mi ha dato?
5 tralci di fiori bianchi con sfumature in rosa.
Il tempo…
lo scrivente si tortura tra impegni e progetti, preventivi e previsioni mentre la natura ha più certezze di noi, guidata da meno chiacchere e più ragioni di vita
non smette di meravigliarci.

la merla furba

rosmarinoAA

Piove da due giorni, non grandi scrosci ma un andare piano persistente con sprazzi ventosi e di sole, ecco come si presenta la mia montagna in questi primi giorni di maggio . Tutta verde tenue delle prime foglioline messe dai faggi al verde dei prati non troppo ospiti di fiori. Il giardino è stato rasato prima che cambiasse tempo e adesso non resta nei momenti di sole che raccogliere i fiori delle camelie che appesantiti dalla pioggia cadono sul prato. Lungo la siepe di ceraso attirano la mia attenzione diversi gusci di piccole uova rosastre, le conosco bene sono di nido di merlo. Si sono schiuse e nuova vita è presente vicino a casa. Più giorni ormai che seguivo il pedinare di una femmina e lo svolazzare di becco giallo ecco spiegato il dilemma.
Sufficiente che mi avvicini al rosmarino appoggiato alla tuia che svolazza via la femmina.
Bene non avvicinarsi e tenere a freno la curiosità e guai a parlarne in casa correrebbero tutti a vedere i nascituri. La femmina pena poco a sdegnarsi e abbandonare i piccoli.
Sorrido soddisfatto merito anche la pace che regna in questo angolo e che rende sicuro anche il nidificare.

Marcello

muscariAA

Marcello saliva su dalla Sassai per arrivare alla borgata

C’era festa su nella piazzetta, si inaugura oggi la nuova fontana

La strada è ripida e il fondo pieno di sassi per la selciatura saltata dalle numerose piogge del passato inverno

Quando è entrato in casa avevo il pane appoggiato al petto per farne più fette per i commensali.

  • Posso
  • Vieni, mettiti qui , allungando una siepe

La mia Lei intanto si era alzata per prendere un bicchiere

– Hai mangiato?

– Si un boccone e sono venuto su

Cosi si era aggiunto un piatto e lo stufato di coniglio con olive era finito tutto lì

  • La Marisa ha subito un furto ieri l’altro, sono passati con una scala dal dietro

Aveva stupito Marcello

  • Non siamo più sicuri nemmeno fra questi monti…

La fontana è stata inaugurata verso le 16 e per primo per un marchingegno ha buttato vino fino alle 18 poi acqua fresca  di sorgente.
La borgata ha fatto festa con dolci e arrotando un coltello prima su formaggio e prosciutto.

Il Giacomo con la fisarmonica ha suonato fino a mezzanotte.

villa dell’Incoronata

foto elene1

La grondaia gocciola stamani e solo ben schiacciati contro la facciata si rischia di non bagnarsi, piove di quella fine. L’appuntamento era per le 9 ma Piero ritarda, sempre puntuale, però devo ammettere. La piana dinanzi a me è avvolte nella pioggia con foschia molto intensa verso il fondo dove la vista stenta a decifrare particolari. Il campanile del duomo di Pistoia si vede a fatica e solo i cipressi di fianco sono più verdi del solito e ben in mostra di se.
Eccolo, infilata la grossa chiave nel portone ligneo cigolando si apre.
La vecchia e abbandonata casa colonica si presenta con un grosso stanzone vuoto con un bell’impiantito di cotto e due grosse finestre in facciata. Piero si prodiga a spiegarmi, ma non sento più il suo chiacchierare:
Un immagine 80x 60 mi ha preso, una litografia di una bellezza rara.
Mi rapisco in quei volti, in quella posa plastica….

stamani sole

valeriana5BB

Bello rosolarmi al sole sulla panca appoggiata alla casa fuori vento. La neve si è sciolta nonostante che la temperatura non sia cresciuta molto. Rimane ghiacciata nelle conche e nelle grinze tra campi e cigli. Un verde ancora stanco, provato in attesa di un sole più caldo.
Due passi e sono sceso nei campi dopo mesi.
Ha gemme gonfie solo il ciliegio, ma che più salta agli occhi ancora la terra gonfiata dal ghiaccio che scricchiola al passo.
Qua e la ciuffi di maggiorana  spontanea e ciocche di radicchio. Ho cercato e trovato il coltello serramanico che porto sempre con me e colto queste prime godurie primaverili.
La tasca del giaccone dopo una cerca attenta si è riempita.
Oggi saranno contese alla tavola del lunedì di passiona

vento

giardinoaA

Viene da dietro casa, insacca nella strettoia tra la casa mia e quello di Dante.
Compresso nel cunicolo  si allarga con foga nella piazzetta sbatacchiando tutte le piante nei vasi. Le poche fogli rastrellate al suo andare sono tutte sotto la rete che protegge le aiuole dal razzolare dei gatti.
Tutto è nel sibilo, null’altro posso ascoltare, né macchine ne passare di borgatari frettolosi. Un contorcersi rumoroso di lamiere giù alla capanna di Gosto. Rimane la finestra col mio sguardo fisso sull’ondeggiare dell’abete infondo al giardino, la quercia spoglia non offre resistenza e ferma se ne sta.
Il cielo si è rasserenato e nuvole ora bianche sembra prenderla con calma.
Non corrono ma lente passano dal tetto dell’ Assuntina fino a scomparire ai miei occhi dietro la canale che delimita il mio sguardo.
Rimango fermo a guardare nel tepore del mio camino alle spalle

Quando il cielo…?

 

cielo-stellato

Troppo nera questa notte
Nuvole come tende tirate fino in fondo all’orizzonte impediscono di allargare il cuore. Giorni e giorni di nuvole basse e nebbia che sale dal fondo valle, risultato: non solo luna assente perché in crescendo, nemmeno una stella fuggiasca.
Freddi ricordo di un cielo che sembrava cadesse da tanta era la sua luminescenza.
Sirio con le sue sfumature azzurre e violacee e il resto di un giallo smagliante. Da perdersi tracciando linee immaginarie tra le varie costellazioni e costruire ora Orione, ora Pegaso, ora il Piccolo Carro.
Correre verso il Nord e cercare la Polare, eccola con un sorriso di soddisfazione.
Aguzzare la vista per cercare satelliti che solcano il cielo e seguirli fino all’orizzonte e il massimo essere sorpresi da una stella cadente.
Quando cielo tirerai quella tenda e ci mostrerai il tuo splendore?
Permetti a questi giorni equinoziali magici pieni di strascichi di luminescenze lattee di indorare  ogni pensiero che si perde in quell’immenso.