la forse più importante modifica costituzionale è quella relativa alla composizione e formazione del senato. oggi 315 senatori vengono eletti dagli elettori in proporzione alle preferenze espresse dagli stessi. se la maggioranza è di un certo partito, in linea di massima quel partito sarà il più rappresentato in senato. la riforma prevede che i senatori siano
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leggo qua e là la legge di riforma costituzionale su cui il 4 dicembre si terrà il referendum costituzionale confermativo

tra le modifiche proposte leggo che le leggi di iniziativa popolare dovranno essere supportate da almeno 150.000 dove oggi sono 50.000.

visto che di proposte legislative popolari ce ne sono ben poche la triplicazione delle firme così da ridurle ulteriormente non la condivido.

è un modo per ridurre ancora di più la partecipazione popolare alla cosa pubblica.  partecipazione che è già bassa come dimostra il crescente astensionismo alle elezioni.

i referendum verranno disciplinati come adesso, cioè per essere  validi dovrà partecipare più del 50% degli aventi diritto.

oppure, questa sarebbe la novità, se fossero stati presentati da almeno 800.000 firme anzichè le solite 500.000, basterebbe un numero di votanti pari al 50% dei votanti alle ultime elezioni.

non si precisa se nei “votanti alle ultime elezioni” sono comprese le schede bianche e nulle, in caso negativo il quorum sarebbe inferiore, altrimenti no. materia per cause successive e perdite di tempo.

entrambe queste “modifiche” fanno affidamento sul crescente disinteresse dei cittadini verso l’impegno politico, e sulla crescente incapacità della scuola di formare cittadini consapevoli ed in grado di leggere tra le righe di quello che hanno davanti.

col risultato che avremo sempre meno iniziative legislative popolari e sempre meno referendum.

questo è grave e non lo condivido.

tra  i commenti favorevoli al prossimo referendum leggo che una finalità sarebbe il risparmio di tempo generato dalla scomparsa della duplice approvazione camera/senato di ogni legge.

in tal modo aumenterebbe la produttività del parlamento, ridotto ad una sola camera.

se però rifletto sul fatto che il parlamento italiano, oltre ad essere occupato da parlamentari meglio stipendiati d’europa, vota solo il martedì pomeriggio, il mercoledì e il giovedì mattina, dopodiché ogni parlamentare torna a casa sua, allora l’ipotizzato aumento di produttività si sa di grossa ipocrisia e non la condivido.

fino a qui la proposta di riforma costituzionale non la voto. continuo la lettura e vi dirò.

aggiungiamo una piccola osservazione a quanto detto di recente sulle prospettive future del medio oriente  al (tragico) termine delle primavere arabe. pensate che chi ha aiutato e fomentato le primavere arabe non veda l’ora che i popoli si mettano in fila davanti alle urne per eleggere democraticamente i propri rappresentanti? illusione: l’occidente non ne può più
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