Anneghiamoli nel loro mare.

E' solo l’ultimo e forse definitivo affondo di Salvini contro le (ormai rare) Ong rimaste a pattugliare con le loro navi il Mediterraneo. Sette mesi dopo il primo decreto sicurezza, che aveva limitato le possibilità di accoglienza degli immigrati e rafforzato i poteri di sindaci, prefetti e questori in materia di ordine pubblico, il decreto bis con i suoi 12 articoli chiude quel cerchio, innescando una nuova polemica con gli alleati del Movimento 5 Stelle che non lascia immaginare un passaggio agevole del testo in Consiglio dei ministri. Evocando una «straordinaria necessità e urgenza», il provvedimento dispone all’articolo 1 sanzioni pesantissime per le navi, da pesca o da diporto, che effettuino soccorsi in acque internazionali disattendendo le convenzioni e le istruzioni operative «emanate dalle autorità responsabili dell’area in cui ha avuto luogo l’operazione di soccorso» (quindi nella stragrande maggioranza dei casi la Marina libica relativamente alla sua area Sar), o dalle autorità dello Stato di bandiera. La multa prevista va da 3.500 a 5.500 euro «per ciascuno degli stranieri trasportati», una ipotesi che, per esempio, nel caso di 30 persone tratte in salvo, farebbe oscillare da 105mila a 165mila la sanzione a carico dei soccorritori, cifre stellari per qualsiasi organizzazione non governativa. Non solo: nei casi «più gravi e reiterati» e laddove la violazione sia commessa da navi battenti bandiera italiana, è disposta la sospensione dell’attività da uno a 12 mesi, o la revoca della licenza.

E’ solo l’ultimo e forse definitivo affondo di Salvini contro le (ormai rare) Ong rimaste a pattugliare con le loro navi il Mediterraneo.
Evocando una «straordinaria necessità e urgenza», un nuovo provvedimento che Salvini si accinge a presentare al Consiglio dei Ministri dispone sanzioni pesantissime per le navi, da pesca o da diporto, che effettuino soccorsi in acque internazionali disattendendo le convenzioni e le istruzioni operative «emanate dalle autorità responsabili dell’area in cui ha avuto luogo l’operazione di soccorso» (quindi nella stragrande maggioranza dei casi la Marina libica relativamente alla sua area Sar), o dalle autorità dello Stato di bandiera.
La multa prevista va da 3.500 a 5.500 euro «per ciascuno degli stranieri trasportati», una ipotesi che, per esempio, nel caso di 30 persone tratte in salvo, farebbe oscillare da 105mila a 165mila la sanzione a carico dei soccorritori, cifre stellari per qualsiasi organizzazione non governativa. Non solo: nei casi «più gravi e reiterati» e laddove la violazione sia commessa da navi battenti bandiera italiana, è disposta la sospensione dell’attività da uno a 12 mesi, o la revoca della licenza.

Quale libertà.

A Casal Bruciato, periferia degradata di Roma, si è passato quel limite cui pareva si fosse giunti a Torre Maura, quando una banda di farabutti gettò in terra e calpestò il pane destinato ad alcune famiglie rom. Adesso basta. Basta con questi teppisti dell’ultradestra che vanno urlando “ti stupro” a una donna – di qualunque etnia o nazionalità sia – e circolano impunemente per le strade del nostro Paese. Ci sono i video, le foto, i testimoni. Quel vigliacco è stato denunciato. Ma sono anni ormai che questi di CasaPound insultano le persone a loro sgradite, attaccano le istituzioni, si scatenano nei quartieri popolari, soprattutto, dove contano su una rete di acquiescenza quando non di simpatia dettate da malessere  che si trasmuta in disumanità. Questa organizzazione soffia sul fuoco e alimenta le peggiori pulsioni a fini propagandistici, incute paura, spadroneggia. Come una nuova mafia. Qui non c’entra la libertà di diffondere le opere di intellettuali, romanzieri, filosofi e poeti che si dichiararono fascisti: questa è una polemica che non esiste fatta da anime belle che sfuggono alla questione vera. Fino a quando, fino a che punto, noi democratici, in nome della libertà di espressione, possiamo rischiare di perderla la libertà?

A Casal Bruciato, periferia degradata di Roma, si è passato quel limite cui pareva si fosse giunti a Torre Maura, quando una banda di farabutti gettò in terra e calpestò il pane destinato ad alcune famiglie rom. Adesso basta. Basta con questi teppisti dell’ultradestra che vanno urlando “ti stupro” a una donna – di qualunque etnia o nazionalità sia – e circolano impunemente per le strade del nostro Paese.
Ci sono i video, le foto, i testimoni. Quel vigliacco è stato denunciato. Ma sono anni ormai che questi di CasaPound insultano le persone a loro sgradite, attaccano le istituzioni, si scatenano nei quartieri popolari, soprattutto, dove contano su una rete di acquiescenza quando non di simpatia dettate da malessere che si trasmuta in disumanità. Questa organizzazione soffia sul fuoco e alimenta le peggiori pulsioni a fini propagandistici, incute paura, spadroneggia. Come una nuova mafia.
Qui non c’entra la libertà di diffondere le opere di intellettuali, romanzieri, filosofi e poeti che si dichiararono fascisti: questa è una polemica che non esiste fatta da anime belle che sfuggono alla questione vera. Fino a quando, fino a che punto, noi democratici, in nome della libertà di espressione, possiamo rischiare di perderla la libertà?

Prima i bagagli a mano…

Mentre decine di persone nelle coda dell'aereo erano braccate del fuoco questo signore insieme ad altri bloccava il corridoio poiché aveva da salvare il bagaglio a mano riposto nella cappelliera. Una volta a terra questo signore è poi andato al banco dell'Aeroflot per reclamare il rimborso del biglietto.

Accade nella nuova Russia. Mentre decine di persone nelle coda dell’aereo erano braccate dal fuoco questo signore insieme ad altri bloccava il corridoio poiché aveva da salvare il bagaglio a mano riposto nella cappelliera. Una volta a terra questo signore è poi andato al banco dell’Aeroflot per reclamare il rimborso del biglietto, disinteressato al fatto di aver condannato a morte, in concorso, decine di passeggeri come lui. Penso che il comunismo – il nostro grande sogno di libertà, fratellanza e giustizia sociale – avrebbe dovuto camminare sulle gambe di questi primitivi e una grande tristezza mi pervade…

Il Reddito di Felicità.

E' così da giorni. Ogni giorno. Ad ogni ora del giorno. Centinaia di persone in fila, con la loro carta nuova nuova, davanti il bancomat delle Poste.   Ritirano soldi. Gratis. In aggiunta. In più. E' tutta gente della zona, gente che conosco. Vagabondi, ubriaconi, abusivi, invalidi più o meno falsi, tutti chiagni e fotti professionisti. Dice Giggino che ha sconfitto la povertà. Non so. Di sicuro c'è in giro tanta più gente felice. Meglio così...

E’ così da giorni. Ogni giorno. Ad ogni ora del giorno. Centinaia di persone in fila, con la loro carta nuova nuova, davanti il bancomat delle Poste.
Ritirano soldi. Gratis. In aggiunta. In più. E’ tutta gente della zona, gente che conosco. Vagabondi, ubriaconi, abusivi, invalidi più o meno falsi, tutti chiagni e fotti professionisti. Dice Giggino che ha sconfitto la povertà. Non so. Di sicuro c’è in giro tanta più gente felice. Meglio così…