LE CAMAPGNE REMARKETING

Le campagne di remarketing: La nuova frontiera della pubblicità digitale.

La pubblicità è l’anima del commercio sostengono i saggi ed affermazione non può essere più azzeccata. Anche nell’era moderna, seppur sono cambiate le modalità, il concetto è sempre attuale.

Negli ultimi anni, per quanto concerne il digital advertising, una particolare tipologia di pubblicità si sta diffondendo nel web: si tratta delle campagne di remarketing. Il nome probabilmente non vi dirà nulla ma, sicuramente, almeno una volta nella vita vi sarà capitato di imbattervici.

Esattamente cosa si intende per campagna di remarketing?

Partiamo con ordine. Molti utenti, solitamente, prima di procedere ad un acquisto effettuano una ricerca on-line di quel determinato prodotto in modo tale da ottenere più informazioni utili possibili. Vi è mai capitato? Ora, Magicamente, da queste ricerche in poi, ogni volta che l’utente naviga su internet quel specifico prodotto o “correlati” appariranno in tutti i banner adv di qualsiasi pagina web. Come è possibile?

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Ed è esattamente questo il trucco: il “remarketing” ci spia, ci studia e ci offre soluzioni personalizzate.

In pratica nel momento in cui un utente clicca su una specifica pagina per ottenere info su un particolare prodotto, un cookie in automatico viene installato nel suo browser. Detto in maniera superficiale, questo cookie rappresenta un sorta di codice personale. E così, mentre si naviga on-line, lo spazio dedicato ai banner advlegge” questo codice facendo apparire una pubblicità legata alle proprie ricerche

Le campagne di remarketing possono essere semplici o complesse. Nel primo caso, il prodotto che viene ricercato apparirà poi in tutti gli spazi riservati alla pubblicità presenti in tutte le pagine web. Nel secondo caso, invece, attraverso un complesso algoritmo, negli spazi pubblicitari appariranno anche prodotti correlati all’articolo ricercato.

Facciamo un esempio:

Un utente naviga su internet interessato a recuperare più informazioni possibili su un particolare smartphone. Il cookie recepisce queste info e attraverso un elaborato algoritmo farà apparire in tutti gli spazi pubblicitari presenti nelle pagine web cover compatibili con quello smartphone.

L’innovazione in questo settore non conosce tregua. Chissà cosa ci dovremo aspettare nei prossimi anni.

Fonte: PURE BROS MOBILE Blog

Photo credits – Igor Miske via unsplash and John Schnobrich via unsplash

 

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IL VIRTUAL INFLUENCER: NUOVE FRONTIERE DEL DIGITAL MARKETING

Nel mondo del digital marketing le innovazioni tecnologiche sono all’ordine del giorno. In questo settore passare dal termine “innovativo” a quello “superato” od “obsoleto” è un attimo e, a volte, non si fa nemmeno in tempo di terminare un progetto, che già è pronta la versione successiva.

 E così, neanche il tempo di parlare del mondo degli influencers, scoprirne i segreti e l’effettiva efficacia, che è arrivato il momento di parlare dei virtual influencers.
Il virtual influencer non è altro che un influencer, con una sola differenza: il primo non esiste ed il secondo è fatto di carne ed ossa.
In Cina, ad esempio, Paese particolarmente sensibile alla digital transformation, gli influencers virtuali sono già di moda, ma anche in occidente stanno prendendo sempre più piede.
L’innovazione, però, parte dall’Italia. Infatti, a lanciare per la prima volta nella storia una campagna virtuale con tanto di virtual influencer, (in Cina), è stata la maison fiorentina Gucci. La “bella” Erica di 23 anni, che veste esclusivamente Gucci, ha conquistato l’intera Cina tra stupore e curiosità.
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In Occidente, invece, la 19enneLilMiquela, metà spagnola e metà brasiliana, è già diventata una star, tanto che il suo profilo instagram è seguito da circa 1,5 mln di followers. “Nata” dalla creatività di TrevorMcFedries e SaraDecou, artisti di famainternazionale, MissMiquela attualmente vive a LosAngeles e, nonostante la giovane età, già vanta collaborazioni con Chanel, Proenza,Schouler, Vetements, Moncler e Prada.

Questi sono solo alcuni esempi, che ci aiutano a comprendere meglio in quale direzione sta andando il digitalmarketing e nello specifico il segmento relativo all’engagement e all’influencer. Per i centennials (o Gen-z) si tratta, semplicemente, di un passaggio “dovuto” imposto dalla tecnologia e dalla digitalizzazione: del resto tutto il loro mondo ruota intorno a questi due elementi.

Più difficile, invece, spiegare queste strategie di marketing alle generazioni meno giovani, che del mondo virtuale conoscono, forse, solo quello di Matrix.

Fonte: PURE BROS MOBILE Blog

Photo credits – Samuel Zeller via unsplash and Markus Spiske via unsplash

 

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5 PASSI PER UNA STRATEGIA DIGITALE VINCENTE

Ormai, siamo tutti consapevoli di vivere nell’era del digitale, essere connessi h24 è un must e se non si possiede uno smartphone si rischia di rimanere ai margini della società. Anche, il mondo del marketing ha subito l’influenza della digitalizzazione tanto che oggi si parla di più di digital marketing che non semplicemente di marketing.

Al tempo stesso, però, se da una parte il concetto di “digital” è stato assimilato dalla quasi totalità della popolazione, dall’altra alcuni elementi cardine e più specifici sono ancora sconosciuti ai molti.

Eppure, questi punti cardine sono fondamentali per una strategia di business vincente e sono alla base della digitalizzazione stessa.

 

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1. Innanzitutto, per un brand è fondamentale “costruire” una consapevolezza del marchio forte, solida e duratura. Farsi conoscere è importante, perché come spesso affermano gli esperti un ottimo prodotto non è nulla se a conoscerlo sono solo gli ideatori.

2. Anche fare uso dei social per aumentare le vendite è di vitale importanza. Infatti, non solo permettono un altissimo tasso di engagement, ma grazie ai tag si può filtrare per contenuto cosicché da ottimizzare la ricerca del target.

3. Il terzo passo riguarda la qualità. L’utente moderno, prima di acquistare un prodotto, si documenta on-line attraverso i social networks, blog, recensioni etc. e anche il minimo commento negativo potrebbe convincerlo a desistere. Il brand conta, ma la qualità di più…

4. Inoltre, bisogna essere in grado di personalizzare il più possibile l’offerta. Il cliente non è solo un numero, ma un essere umano in carne ed ossa e come tale dev’essere trattato. Riuscire a creare un vero e proprio rapporto interpersonale è il primo passo verso il successo.

5. Infine, l’ultimo step riguarda l’assistenza. Bisogna sempre essere in grado di fornire assistenza in qualsiasi momento, il cliente non deve mai essere lasciato solo anche dopo l’acquisto. Un’ottima assistenza garantisce livelli di fidelizzazione altissimi. Un cliente soddisfatto bussa sempre due volte…

Fonte: PURE BROS MOBILE Blog

Photo credits – Carlos Muza via unsplash and Alex Wong via unsplash

 

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LA CUSTOMER EXPERIENCE NELL’ERA DEL DIGITALE

La customer experience da sempre rappresenta un punto cardine del mondo del business e dei retailers, in particolar modo nell’era moderna contraddistinta dall’e-commerce. La fidelizzazione del cliente, ormai, passa esclusivamente attraverso le strategie digitali e la “mission” per i brands è, indubbiamente, complicata.

Ma quali sono gli elementi base per costruire una strategia di fidelizzazione di successo?

Innanzitutto, è importante sottolineare come non esista una sola strategia universale adatta a tutte le situazioni, ma che il contesto, la tipologia di vendita, il settore di competenza, l’elemento culturale, sono solo alcuni dei punti chiave che possono determinare il successo o meno di una strategia.

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Detto ciò, esistono, però, alcuni principi imprescindibili dai quali non si può, proprio, fare a meno:

1) Sicuramente la trasparenza. L’utente moderno ha mille risorse per verificare l’onestà e la trasparenza di un rivenditore digitale: recensioni, blog, commenti sui social etc… Fare i “furbi” nel 2019 assolutamente non paga, piuttosto aiuta a demolire il proprio business.

2) Il secondo punto del quale non si può fare a meno è la qualità. Oggigiorno, la fama e l’importanza di un brand si misura in qualità: i prodotti in commercio sono tantissimi e per poter emergere bisogna essere in grado di fornire “qualcosa in più”.

3) Un altro elemento chiave è la facilità, intuitività e rapidità di tutto il percorso relativo alla customerexperience: engagement, approccio con il brand, valutazione dei prodotti e acquisto finale. Se ad esempio, la registrazione dei dati del potenziale acquirente risulta essere macchinosa o se il caricamento da una pagina all’altra richiede troppo tempo (parliamo di 5 secondi in poi), le probabilità che l’utente lasci perdere sono superiori all’80%.

4) Infine, i prezzi. Un prezzo eccessivamente bassopuzza” di truffa, ma uno esageratamente alto fa “terra bruciata”. Bisogna saper trovare il giusto compromesso tra ricavi, competitors e buonsenso.

Fonte: PURE BROS MOBILE Blog

Photo credits – Jens Johnsson via unsplash and JeShoots.com via unsplash 

 

 

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4 MOTIVI PER PAGARE TRAMITE SMARTPHONE

Negli ultimi anni, in Italia il pagamento tramite smartphone si sta diffondendo a macchia d’olio. Un italiano su tre afferma di averlo utilizzato almeno una volta nell’arco dell’anno e i numeri parlano chiaro: in questo 2019 le transazioni finanziarie effettuate tramite dispositivo mobile sono aumentate, (addirittura), del 111% rispetto al 2017.

Ma quali sono i principali vantaggi di utilizzare tale innovazione?

1) Al primo posto, (e non poteva essere altrimenti), la comodità e velocità di utilizzo. Niente più contanti, nessun PIN o codice da inserire, basta installare l’app. dedicata (nei virtual store ce ne sono diverse) ed il gioco è fatto!

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2) Inoltre, la sicurezza è un tema particolarmente caro a tutti noi. Quante volte avrete sentito parlare di carte di credito clonate o portafogli rubati? Il pagamento tramite dispositivo mobile è senza dubbio uno strumento particolarmente sicuro, soprattutto perché ogni tipo di transazione è tracciata. In caso di furto o smarrimento del cellulare è possibile bloccare l’app. in qualsiasi momento e la maggior parte delle volte è previsto, anche, il rimborso dell’importo delle transazioni non autorizzate.

3) Il terzo “vantaggio” è di natura prettamente economica. Infatti, molte aziende che offrono questo tipo di servizi garantiscono al proprio cliente una sorta di rimborso della spesa: il noto cashback. In pratica, una percentuale di ciò che si spende viene restituito. Comodo, no?

4) Infine, l’ultimo (ma non in ordine di importanza) vantaggio riguarda…la società. Infatti, ogni tipo di transazione finanziaria, come già detto, è tracciata al cento per cento e per i garanti delle regole sarà molto più semplice combattere l’evasione fiscale.

Insomma, l’era del “contactless” è arrivata e non è escluso che in un futuro neanche così lontano la moneta cartacea possa, definitivamente, andare in pensione. I portafogli, come il floppy disk o l’audiocassetta, saranno solo pezzi da collezione e lo smartphone più di prima, sarà il nostro imprescindibile  amico fidato.

Fonte: PURE BROS MOBILE Blog

Photo credits – Jonas Leupe via unsplash and Jp Valery via unsplash 

 

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IL FUTURO DEL DIGITAL MARKETING

Il digital marketing è un settore in continua evoluzione e i cambiamenti sono all’ordine del giorno. Difficile fare previsioni ed intuire in quale direzione si andrà. “Del doman non v’è certezza…” scriveva qualcuno e citazione non può essere più azzeccata.

Secondo gli esperti, comunque, saranno tre i punti fermi del digitalmarketing del futuro:

1. Innanzitutto, in questo periodo si sta parlando sempre di più di chatbot. Gli assistenti virtuali, indubbiamente, rappresenteranno l’innovazione più importante del marketing 2.0. Permetteranno di ridurre notevolmente i costi di un’azienda relativi al “customercare” e il cliente si sentirà maggiormente tutelato e “coccolato”. Infatti, in qualsiasi ora del giorno o della notte, potrà interagire con l’assistente virtuale e risolvere e chiarire le proprie questioni in tempo live.

2. Il secondo elemento che contraddistingue il digital marketing di oggi e sarà fondamentale anche per quello del domani è l’attività di SEO. La Search Engine Optimization, come dice la parola stessa, è un’attività volta a migliorare il posizionamento di una pagina web nei motori di ricerca come ad esempio Google o Yahoo. Ad essa è legata, anche, l’attività di SERP, (Search Engine Results Page), che ha l’obiettivo di ottimizzare il posizionamento di una pagina web nei risultati ottenuti da una ricerca effettuata tramite parole chiavi.

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3. Il terzo punto riguarda la profilazione del cliente. Per aumentare l’engagement e dunque le potenziali vendite, ormai, è necessario puntare sulla massima personalizzazione dell’offerta. I big data che un’azienda può avere a disposizione, se “lavorati” in modo corretto, garantiscono ottimi risultati e secondo dei recenti studi possono far incrementare le vendite addirittura del 20-25%.

Insomma, secondo gli esperti del settore questi tre elementi saranno le chiavi per aprire le porte del futuro del digital marketing, un segmento in continuo mutamento in cui l’unica certezza è che “non v’è certezza…”

Fonte: PURE BROS MOBILE Blog

Photo credits – Kaleidico via unsplash and Mika Baumeister via unsplash 

 

 

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COME LA RETE 5G CAMBIERÀ IL CONCETTO DI BUSINESS

La rete 5G in Italia è prevista a partire dal 2022 e già da adesso si parla di vera e propria rivoluzione digitale. E già, perché il 5G ha un potenziale enorme tutto da sfruttare, ottimizzare e, soprattutto, da scoprire. Nel “campo” della rete di ultima generazione è possibile “coltivare” un numero impressionate di nuovi business dall’alto tasso di profitto. Spetta alle aziende anticipare i tempi e intuire, anzitempo, la giusta direzione.

Il 5G non sarà, semplicemente, un’evoluzione e un potenziamento della 4G, ma rappresenterà un progetto completamente diverso ed estremamente innovativo. Praticamente, sarà il “punto di distacco” tra il vecchio e il nuovo, tra passato e futuro.

La rete 5G permetterà la connessione ad un massimo di un milione di dispositivi per chilometro quadrato, avrà un tempo di latenza praticamente pari a zero, una stabilità del cento per cento e sarà in grado di coprire il 99,9% della superficie della penisola italiana. La velocità di connessione? 100 Mbps fissi.

 

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Nel mondo del business il 5G, come detto, può rappresentare una miniera d’oro di idee:

1. Innanzitutto, può essere impiegata nell’ambito della realtà aumentata e del turismo. E se durante una gita al Colosseo, ad esempio, indossassimo i visori della realtà aumentata in grado di farci rivivere i vecchi fasti della Roma antica?

2. Il potenziale del 5G, poi, può essere sfruttato per ottimizzare al massimo l’IoT e cioè l’internet of things. Ogni oggetto che ci circonda avrebbe un cuore artificiale pulsante ed in grado di semplificare la nostra esistenza. Avete pensato a mezzi di trasporto pubblici con la guida autonoma capaci di eseguire tratte ininterrottamente per 24 ore al giorno? A macchine del caffè che preparano il caffè appena la nostra sveglia suona? O a semafori intelligenti capaci di gestire il traffico stradale meglio di qualsiasi vigile urbano? O, ancora, a torri di controllo smart in grado di gestire ed ottimizzare il traffico aereo in tutta efficienza e sicurezza?

3. Un altro interessante ambito è, indubbiamente, quello del campo medico. Ad esempio, tecnologie come la tomografia a emissione di positroni (PET) o quelle relative al Neuroimaging funzionale richiedono un’enorme mole di dati. Lo scambio di queste informazioni tra diverse sedi ospedaliere grazie al 5G risulterebbe rapido, dinamico e diretto.

Fonte: PURE BROS MOBILE Blog

Photo credits – John Adams via unsplash and Diego PH via unsplash 

 

 

 

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I 4 STEP PER UNA STRATEGIA SOCIAL VINCENTE

Per un’azienda “mettere in evidenza” la propria presenza sui social, ormai, nel bel mezzo della rivoluzione digitale, è un “must”. In molti già si sono adeguati alle nuove esigenze del mercato, ma non sempre con risultati positivi. Nel settore del B2B o del B2C, infatti, “improvvisare” potrebbe risultare rischioso ed è sempre una buona idea affidarsi ad esperti.

Stando ai dati pubblicati dalla società internazionale “We Are Social” sono circa 4 miliardi gli utenti, in tutto il mondo, che stabilmente sono connessi ad internet e quasi 3 su 4 di questi sono regolarmente attivi sui social networks.

Dati che, (qualora ce ne fosse ancora bisogno), sottolineano l’importanza di questi “strumenti” di massa per diffondere il proprio brand ed aumentare in maniera esponenziale la propria visibilità.

Ma come detto prima, per far ciò non si può improvvisare ed è fondamentale conoscere alcuni aspetti.

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1. Innanzitutto, una strategia social vincente non può non iniziare da un’approfondita analisi delle esigenze, degli scopi, delle modalità con cui si pensa di voler raggiungere tali scopi, degli obiettivi e delle loro priorità. Bisogna conoscere perfettamente il business ed il settore in cui la propria azienda opera ed è richiesta, anche, una buona dose di creatività ed intraprendenza.

2. Inoltre, anche se agli occhi dei più ciò può sembrare scontato, è sempre bene ricordare che ogni social media channels “brilla di luce propria”. Pertanto, Facebook ha determinate caratteristiche ed esigenze, LinkedIn altre ed Instagram altre ancora. Pensare che la stessa strategia possa essere universale e compatibile, indiscriminatamente, con tutti i social networks è il primo passo verso il fallimento.

3. Includere video nella propria strategia è sempre una buona mossa. In termini di visualizzazioni, infatti, nulla garantisce “engagement” come i video e quelli virali sono un vero “toccasana”.

4. Infine, non bisogna mai dimenticarsi della regola più importante di tutte: nel mondo del commercio, in generale, la trasparenza è l’anima, il core del business. Senza di essa non si va da nessuna parte ed è il fulcro di qualsiasi strategia vincente.

Fonte: PURE BROS MOBILE Blog

Photo credits – Green Chameleon via unsplash and Con Karampelas via unsplash 

 

 

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COME LA RETE INFLUENZA GLI ACQUISTI ON-LINE

Nell’era di internet e della connettività 24 ore su 24, la possibilità di effettuare acquisti on-line è divenuta, semplicemente, un’ovvia conseguenza. Il successo dell’e-commerce ha raggiunto livelli fuori dal comune, Amazon è diventato il punto di riferimento di milioni di persone in tutto il mondo e anche Alibaba, piano piano, si sta prendendo “la sua fetta di torta”.

Solo in Italia, nel 2018, il giro d’affari delle vendite digitali ha toccato quota 27 miliardi di euro registrando un +15% rispetto all’anno precedente e stando alle analisi degli esperti del settore siamo solo all’inizio e già in questo 2019 i numeri, potenzialmente, potrebbero raddoppiarsi se non triplicarsi.

Oggigiorno, però, non sta cambiando solo la modalità d’acquisto (dai negozi fisici si sta passando a quelli virtuali), ma anche la modalità di scelta. Se prima, infatti, scegliendo di comprare una marca piuttosto che un’altra o un prodotto piuttosto che un altro si faceva affidamento, soprattutto, alle esperienze personali o di amici, adesso si consulta internet. Se prima eravamo influenzati dalla pubblicità in tv o in radio, ora siamo persuasi, principalmente, dalle recensioni di altri utenti che hanno acquistato (o dicono di aver acquistato) quel prodotto.

 

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Chi di voi, prima di procedere all’acquisto definitivo, si è “fatto un giretto” su internet, si è lasciato convincere dai commenti di altri utenti e ha consultato social, forum e blog?

In realtà stiamo parlando di un business nel business e quello degli “influencers” è una vera arte. Si tratta della pubblicità 2.0 dove il prodotto non è più al centro del progetto, ma gioca un ruolo secondario. Ad essere al centro è, invece, il vero e proprio concetto di influenza.

Secondo una recente ricerca i settori più coinvolti in questa “rivoluzione” sono quelli del turismo, (chissà quante recensioni abbiamo consultato prima di prenotare proprio quell’hotel), della tecnologia ed elettronica e dei cosmetici e della cura personale. Mentre i social che più ci influenzano nelle scelte sono Facebook e Twitter.

 

Fonte: PURE BROS MOBILE Blog

Photo credits – Fancycrave via unsplash and rawpixel via unsplash 

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IL POTERE DEL CONTENT MARKETING

Negli ultimi anni l’importanza che ha acquisito il content marketing nel mondo del business è stato qualcosa di straordinario. Sempre più aziende, infatti, hanno puntato dritto al digitale, (e non poteva essere altrimenti), con il conseguente drastico aumento del content marketing.

Un termine di “nuova generazione” che forse non tutti conoscono esattamente il significato e intorno al quale si fa sempre molta confusione. Per content marketing, infatti, non s’intende il semplice insieme di contenuti digitali presenti in una pagina web, bensì si tratta di una vera e propria strategia di “branding” volta ad “attrarre” più utenti possibili con l’obiettivo di aumentare fama, visibilità e tasso di engagement.

Fondamentalmente, ci sono almeno 4 motivi per cui il content marketing, nell’era del digitale, è considerato un elemento imprescindibile per il business di un’azienda.

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1. Innanzitutto, la creazione di differenti contenuti e la loro condivisione sui canali social più importanti permette ad un brand di aumentare la propria awareness, ovvero la visibilità.

2. Inoltre, le attività legate al SEO (Search Engine Optimization) sono importantissime per fare in modo che le informazioni del proprio brand “arrivino” tra le prime posizioni nel “ranking” di Google o più in generale di un motore di ricerca. Più si è in “alto” e più si ha la possibilità di raggiungere un potenziale cliente “perso tra i meandri della rete digitale”.

3. Gli utenti, solitamente, prima di effettuare un acquisto, sono alla ricerca di rassicurazioni e per questo motivo che navigano sul web per verificare la qualità di quel brand, l’affidabilità, la trasparenza, etc. È, anche, in situazioni come queste che il content marketing gioca un ruolo da protagonista. Infatti, quando un utente, ad esempio, confronta due o più aziende, sono proprio la qualità dei contenuti digitali a fare tutta la differenza del caso.

4. Infine, statistiche e studi alla mano ci dicono che esiste una forte correlazione tra il content marketing e la credibilità di un brand. Più contenuti di qualità si pubblicano e maggiore sarà la percentuale di credibilità percepita di quel brand agli occhi dei clienti o potenziali tali.

 

 

Fonte: PURE BROS MOBILE Blog

Photo credits – Andrew Neel via unsplash and Keagan Henman via unsplash 

 

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