desideri . . .

questa l’ho sentita durante le visione di un film
ed è come se l’attore avesse voluto suggerirmi
i pensieri da trattenere in testa . . .

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“I desideri sono curiosi , quando ne hai uno annunci all’Universo intero che c’è un vuoto dentro di te che ha bisogno di essere colmato, e più cose desideri ed ancor più vuoti si aprono.
C’è stato un periodo della mia vita in cui avevo molti vuoti, desideravo molte cose, così e questo quello che ho fatto: ho smesso di desiderare  ed ho iniziato ad essere grato per tutte le cose che avevo.
Ho iniziato con le cose più importanti, i miei amici , la mia famiglia,le mie mani. C’erano anche le piccole gioie, tipo un estranea che ti sorride per strada , una buona tazza di caffè , guidare senza dovermi fermare al semaforo…
In poco tempo ero così pieno di gratitudine da non avere più vuoti da colmare, avevo ridotto tutto lo spazio.
Non esprimo più dei desideri: voglio quello che ho.”

Giro di boa . . .

stamattina altro giro di boa
e sono ancora qui . . .

una nuova alba ed un nuovo compleanno,
con il rituale di sempre, le parole di sempre, le stesse aspettative degli altri che tu lo percepisca come un giorno speciale, le telefonate cui rispondere con gentilezza ( sono sempre un regalo no ? ), i diversi messaggi  cui evitare ricambiare il saluto sempre allo stesso modo…..

Lei mi manca, mi manca un suo saluto oggi, forse perchè sottolinea in maniera più marcata la fine della nostra storia: non era mai capitato prima. Sono consapevole che non si torna indietro, troppo diversi i nostri modi di “sentire” ormai, troppo incompatibili noi, troppi equivoci in mezzo alle parole travisate, troppo stanchi per rincorrerci e spiegarci.

Abbiamo ceduto ed abbiamo lasciato spazio al silenzio tra noi: una pietra tombale sui sentimenti.

Adesso le domande si accalcano come giocatori in una mischia da rugby, fatico a tenerle a freno: mi avrai visto piangere mentre parlavi ? Avrai voluto che finisse così ?  Il senso di repulsione cui hai accennato era rivolto a me ma lo hai negato ad entrambi ?
A me è sembrato avessi tu preparato quel lunghissimo discorso durante tutta la settimana precedente, che tu volessi a tutti i costi farmi fuggire, che volessi  convincermi della inutilità a stare ancora insieme.

Non ero preparato ed il mio incidente ha fatto il resto – alcune cose di cio’ che lui mi ha lasciato tu non le sai, avevo pudore a rivelartele, come la mia difficoltà a sostenere una discussione accesa, il braccio destro che trema anarchico quando mi affatico, il mal di testa che mi ricorda quanto accaduto ed il pericolo che corro – non volevo vedessi le lacrime che da occhi vecchi e maschi non dovrebbero affiorare, non sapevo come fermare l’onda impetuosa della tua rabbia, mi sentivo affondare in sabbie mobili .

C’è stato un momento, più di altri, che ha rimarcato la distanza creatasi tra di noi: spesso ti ho visto piangere per motivi che nulla avevano a che vedere con la nostra storia, come le tue traversie lavorative, il tradimento di tuo marito, la tua stanchezza . Ho sempre asciugato le tue lacrime, ti ho protetta tra le mie braccia mentre ti rasserenavi, ti ho impedito di andare via prima che loro ti aggredissero .

Tu mi hai lasciato da solo a fare i conti con le mie.

Buon compleanno Francesco.

due secondi…

sono certo che neppure te ne sei accorta
di dirlo mentre rispondevi al telefono
“scusami finisco questa scocciatura e vengo-
due secondi ed ho finito”

Ecco:
adesso io sono
“unascocciatura”
ed un “duesecondi”

So che non lo hai riferito a me
so che era un modo per giustificare il tuo ritardo.
ma forse l’Universo sapeva già
od è  solo un gran burlone.

Quelle parole sono state prologo ed epilogo
della fine.

giornata storta…

è andata male,
una giornata particolarmente storta….

è stato brutto,
terribile la sensazione di disagio mentre lei era un fiume in piena:
non ho avuto modo di pensare se avesse ragione  o meno od in parte o solo in percezione od in tutto.
Volevo fuggire,
lontano da quel luogo che ci aveva protetti abbracciati per ore.
E sono fuggito.
Ed è stato un bene,
avevo bisogno di piangere senza che nessuno mi vedesse.

 

la cena delle ombre

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Stasera ospiti a cena , tutte brave persone ed ottimi amici.
Ognuno porta dentro di se fantasmi feroci: Caterina con una bambina partorita in provetta e con la quale ha in comune solo la condivisione dell’utero , Giovanni che ha sposato una donna più grande di lui di 10 anni e che comincia adesso a fare i conti con la vecchiaia di lei , Vittoria in compagnia della sua depressione cronica, Piero che passa il tempo a seppellire cani e gatti ormai vecchietti e che hanno sostituito nei decenni il figlio mai nato .
Tutti drammi consueti che mi piacerebbe condividessero con noi apertamente, che ne parlassimo, che trovassimo se possibile insieme il modo di depositarli nello scaffale dei ricordi, lì dove non fanno più male.
Ed invece quei tormenti vengono tutti nascosti dietro risate sguaiate, le labbra atteggiano un sorriso posticcio mentre gli occhi manifestano il terrore di chi si è perduto.

Stasera si cena con le ombre.

ricomincio da qui

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Provo a far funzionare questo nuovo Blog ma WordPress, sulla piattaforma Libero almeno, è lentissimo.
Se credessi alla malasorte direi che oggi è una di “quelle giornate”: ho impiegato due ore ad aprire questa finestra sulla mia visione del mondo ed ho già dimenticato come sviluppare l’argomento che mi frulla in testa da ore. Liberoblog traumaturgico ? Ti porta allo sfinimento nel caricare e ricaricare Id e password ? Evoca in te i peggiori deliri di violenza sul pc ?

Bè non è stata una buona giornata quella di oggi: in genere all’inaugurazione di “unacosanuova” ci si presenta in pasticcini e spumante, io in nervi e stanchezza. Cominciamo bene….