La porta è chiusa
tendo l’orecchio ai fruscii
domani sarà mattino più sordo,
più a rilento… volontà sei fuggita
luoghi che ti videro.
nessuno riesce a legare un tuono…
un solo respiro e il tempo fugge
la sua casa è la polvere della strada
ma non è questa volta un mio lamento
quel repentino vento che turba la prossima svolta.
Nel bianco libro nell’ argilla selvaggia
dei tuoi si,
la porta è chiusa e me sto lì ascolto ciò che è stato,
ogni passo un ridere lontano,
ma nel profondo in centro esiste l’unica solitudine
quasi sferica senza insegna
dalla sua stessa parola e non vede se stessa.
Abbandono che dalla sua dimora invisibile
ti chiede la ragione per cui sei nato,
ma il cuore come la testa è un inutile guida…
non so nulla di me, se son per poco
so che ero solo uno sguardo di passione.
Mentre alzo gli dalla pagina e chiudo il libro
sul orlo del significato ” ti ho cercata nella scrittura”
non miravo alla lettera, volevo esser lei viverla.
Abbandono è sceso a metter un sudario che sta
nel palmo di man…
Briciole di pane
Abbandono
Mario Luigi G