Favola di Egidio: la buona stella (per adulti)

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(racconto di tipo verde…)

tempo dedicato per la lettura circa 20 minuti

FAVOLA: La buona stella

Introduzione:

lassù nel Cielo stellato qualcuno ci ama..

FAVOLA: la buona stella

Inizio

C’era una volta un ragazzo orfano e solo, che aveva perso la madre e viveva in povertà.

Sempre questo ragazzo si lamentava e chiedeva aiuto alle creature del Cielo…per la difficoltà che subiva..

In risposta alle sue richieste di aiuto…apparve a lui una donna vestita di bianco e di verde in sembianza ecto-plasmica..

Questa donna gli disse che in realtà lei era una stella del firmamento, una stella del Cielo …” si! caro ragazzo, .sono la tua buona stella, sono la stella che la notte della tua nascita rendeva luminoso il cielo insieme alla luna e quindi ho molto simpatia per te, e sono corsa in tuo aiuto poiché ti vedo molto inguaiato ragazzo mio!”

Questa donna disse al ragazzo che la sua vera sembianza era un pianetone tutto avvolto da energia luminosa, che brilla nel Cielo notturno …irradiando con la sua energia luminosa e magnetica la Terra..e chi ci abita..

La buona stella disse che aveva preso la sembianza di una donna poiché era quella la giusta sembianza da avere per un orfano di madre come lui..

La buona stella aggiunse dicendo al ragazzo che ti porterò fortuna da ora in poi poiché mi fai molto pena..secondo me vivi in povertà ingiustamente..e aggiunse:” ecco per te un mio dono un amuleto a forma di stella di argento un porta fortuna, tienilo sempre con te..e vedrai che i tuoi problemi si risolveranno!”

Il ragazzo suggestionato da questa apparizione decise il giorno dopo di giocare alla lotteria nazionale e dovete sapere che quando fu l’estrazione dei numeri vinse il primo premio…il ragazzo vinse pensate un po’ un milione di euro..

La notizia della vincita si diffuse in tutto il piccolo paese, sorprendendo tutti, e tutti facevano domande, ed il ragazzo dovette raccontare della apparizione avuta e dello amuleto a forma di stella avuto in dono..

Venne a sapere nel paese che esisteva questo amuleto porta fortuna un ragazzo bullo molto robusto e alto e campione di arti marziali..

Il ragazzo bullo avvicinò il ragazzo considerato ormai il più fortunato del suo paese e gli rubò, minacciando di picchiarlo, il famoso amuleto e se ne andò..

Fu così che la buona stella quella notte apparve al ragazzo bullo che vedendola, disse a lei con determinazione:” adesso ho io lo amuleto che ti rappresenta…adesso obbedisci a me, dovrai portare fortuna solo a me, oppure picchierò il ragazzo che ti sta simpatico..bada che non sto scherzando!”

la buona stella rispose:” farò vincere anche te, anche se sei un malvagio ragazzo, ma poi dovrai restituire lo amuleto porta fortuna al mio ragazzo preferito ..PERCHE’ solo lui lo merita davvero!”

Fu così che il ragazzo bullo nei giorni successivi, tentò la fortuna e vinse anche lui alla lotteria nazionale un premio di un milione di euro..

Ma al ragazzo bullo non gli bastava mai, e non voleva restituire lo amuleto a forma di stella..voleva tenerlo sempre ..aveva delle ambizioni..

Fu così che un giorno il ragazzo bullo mentre camminava su un ponte stretto al di sopra di un precipizio un ponte adibito a passaggio pedonale..fu colpito da dei sassi, ma erano in realtà piccoli e numerosi frammenti di meteorite provenienti dal Cielo, il ragazzo bullo fu stordito per i colpi alla testa ricevuti e precipitò cadendo dal parapetto del ponte e morì nel burrone alto 30 metri..

Il commissario di polizia che aveva lo incarico di investigare sulla strana disgrazia, trovò il corpo deceduto del ragazzo bullo sul fondo del precipizio, vide li vicino al corpo il famoso amuleto a forma di stella di argento, e lo riportò al ragazzo di cui si riteneva la legittima proprietà, riconobbe lo amuleto poichè era stato descritto da molta gente e da come raccontavano i quotidiani del paese in quei giorni..e siccome nelle mie favole la polizia é magica e riesce sempre ad intuire la verità, il commissario smise di sospettare del movente che sembrava avere il  ragazzo orfano e archiviò il caso… il commissario di polizia scrisse nel fascicolo che il decesso era stato causato e si trattava di certa disgrazia involontaria alle intenzioni umane…per fortuna del ragazzo orfano il commissario di polizia decise in questo modo..

Da quel giorno nessuno in paese desiderò più di rubare al ragazzo orfano il suo amuleto temendo di fare la fine del ragazzo bullo, ed avendo anche capito che lo amuleto a forma di stella forse portava fortuna solo a quel ragazzo e non ad altri..

Fu così che la buona stella in sogno disse al ragazzo orfano:  :”devi sapere ragazzo mio, che non sono stata io a causare la disgrazia al tuo nemico, ma devi sapere che la meteorite ha colpito il ragazzo bullo a causa di circostanze misteriose volute dal Caso e dalla Coincidenza, che sono forze imprevedibili e non obbediscono a nessuno..

Dovete sapere che il ragazzo orfano anche se viveva da solo, non fu più considerato sfortunato nella vita, e visse felice e contento a causa dei molti momenti fortunati che gli capitavano e questo era dovuto alla protezione del suo amuleto di argento dono della sua buona stella..

Morale:

Chi usando la forza bruta e la prepotenza pretende fortuna dalla vita dovete sapere che mai la otterrà..poichè si dice che è giusto essere buoni con chi sbaglia, si! ma fino ad un certo punto..

FINE

autore Egidio Zippone

Milano, Giugno 2024

giudizio interessante fantasioso

Voto (da 5 a 10) 9

Favole di Egidio: il Pansessuale (per adulti)

Photo compilation. Photo and hand-drawing elements combined. The grain and texture added.

 

(racconto di tipo verde e bianco)
tempo teorico dedicato per la lettura circa 15 minuti

FAVOLA : IL PANSESSUALE

Introduzione: Ognuno ha il suo destino, le Divinità portano fortuna a tutti..

Favola: il pansessuale..
Inizio

Nel mondo delle favole, nei tempi moderni, dove consiglia la modernità
Esisteva un uomo giovane colpevole di peccati strani..che abitava in un villaggio in campagna… abitato da contadini ed allevatori di animali..
Questo individuo umano decise di duplicare il suo dna, e di mettere al mondo una discendenza, e decise di sposarsi con una donna di cui era innamorato, ma per farlo occorreva il permesso dei perbenisti che erano molto influenti sulla vita degli abitanti del villaggio..che erano il parroco ed il sindaco..
Fu così che il nostro individuo rivelò ad un vero sacerdote di essere un PANSESSUALE e di volere sposare ugualmente una donna cristiana..di cui era innamorato..
Disse il sacerdote preoccupato: “ma dimmi se avrai figli almeno rispetterai i figli che avrai?
Il peccatore rispose: ” si! Rispetterò i figli che mi darà mia moglie!..”
Ed il vero sacerdote disse: ” nonostante sei un peccatore e poiché ti sei ravveduto, in nome di questa promessa di rispetto..hai detto che almeno rispetterai i tuoi figli…ritengo quindi che puoi sposare la donna che ami!”
E il sacerdote perdonò di tutti i suoi atti impuri il PANSESSUALE…e gli permise il matrimonio religioso.
Ottenuto il permesso di sposarsi da parte della chiesa, il nostro amico pansessuale andò dal sindaco e chiese anche a lui il permesso di sposarsi…ed il sindaco un pò preoccupato..gli disse:
“Lei é un cittadino troppo permissivo, promette lei di rispettare almeno la legge scritta del nostro Codice Civile?”
il pansessuale rispose: ” prometto di comportarmi durante il matrimonio…come un bravo cittadino!”
ed il sindaco aggiunse: “puoi sposarti e fare figli!”
Fu così che anche la autorità del paese, il sindaco, gli permise il matrimonio!”
Lo individuo convinse la sua sposa a trasferirsi in città, dove acquisto un camion e divenne un camionista come lavoratore..
Dovete sapere che lo individuo umano ebbe tre figli da sua moglie e visse felice e contento..
*
Morale: Esiste il destino..poiché la felicità la meritano in molti..

Fine
Autore: Egidio Zippone
Milano, Aprile 2024
giudizio: saggio, comprensivo
voto (da 5 a 10): 9

Favola di Egidio: Pierino ed il furbo mago ladro (per ragazzi)

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(racconto di tipo verde e nero)

tempo teorico dedicato per la lettura circa 20 minuti

FAVOLE DI EGIDIO

PIERINO ED IL FURBO MAGO LADRO

INTRODUZIONE: Se il buon senso abbandonerà il giudicare di chi é ladro e di chi non lo é, gravi problemi avranno li ingenui e li sprovveduti..

Favola: Pierino ed il furbo mago ladro

Inizio

C’era una volta nel mondo delle favole, nel simil-periodo del 1990, un mago che era ritenuto ladro e che riceveva molti rimproveri e punizioni dai perbenisti..

Questo mago stufo dei rimproveri e delle maledizioni che gli facevano, poiché era lui l’unico ladro in quella regione, dovete sapere che gli altri abitanti della regione erano tutti onesti integerrimi e senza errori, decise di fare un maleficio per sua furbizia..

Il mago prese alcune monete, e causò un sortilegio con esse, egli disse: “fingerò di aver smarrito queste otto monete, chi le raccoglierà dal terreno, e se le metterà in tasca sua, siccome queste monete non sono denaro suo ma di un altro, sarà ritenuto un vero ladro, come me, dagli Esseri Superiori che comandano il buon umore e la buona salute, e quindi costui si sentirà un ladro per sempre, soffrirà di crisi di coscienza e non sarà più onesto e quindi perderà la Protezione Spirituale che difende la sua salute e le Anime Matte potranno tormentarlo, facendolo star male, in modo psicosomatico..e sarà punito al posto mio..ed io sarò dimenticato..

Decisa questa cattiveria e questo maleficio, il mago ladro, si recò su una strada dove passava molta gente e gettò in terra le monete maledette fingendo una distrazione..e se ne andò..e le otto monete restarono sul terreno indifese..

Dovete sapere che poco dopo passava da quella strada un ragazzo di nome Pierino, che mentre camminava vide sul percorso ben otto monete, di cui non si poteva sapere il legittimo proprietario, ed il ragazzo esclamò. “che fortuna! ho trovato ben otto monete e nessuno mi dice che sono sue, che fortuna adesso me le prendo io, secondo me non é rubare!”

Pierino raccolse le monete dal terreno le pulì e se le mise in tasca, l’ingenuo non sapeva che erano la causa di un maleficio voluto da un vero ladro..

All’improvviso si udì un tuono nel cielo e si mise anche a piovere, ed il maleficio voluto dal mago incominciò,  apparve lo Spirito della Integerrimità che disse con determinazione: “Pierino hai rubato! il denaro che ti sei preso non é tuo, adesso non sei più un bravo ragazzo onesto”.. ” la buona volontà é necessaria dimostrarla a chi si vuole puro!” e con voce telepatica l’Integerrimità aggiunse con tono severo: “Presto sia tolta a Pierino la Protezione Spirituale che hanno i bravi ragazzi, poiché Pierino non é più a nostro parere un bravo ragazzo!”

Pierino cominciò a sentirsi debole, e mentre si allontanava spaventato, lo vide camminare per strada una Anima Errante e Matta ed invisibile ad occhio nudo, era piena di ricordi di malattia fastidiosi, questa Anima Matta si accorse che il mortale stranamente non era protetto spiritualmente come gli altri ragazzi, e decise di conseguenza di impossessarsi del corpo di Pierino per divertirsi a farlo stare male in modo psicosomatico..

il povero Pierino cominciò a stare male davvero, e comprese che quelle monete non portavano fortuna come pensava..

e Pierino urlò chiedendo giustizia al Cielo: “TROPPO GRANDE E’ IL CASTIGO CHE SUBISCO, E NEMMENO LA MIA FU VERA INTENZIONE DI RUBARE!”

Dovete sapere che dall’alto di una nuvola il Signore della Natura, ascoltò la sua implorazione, comandò di smettere di piovere, e ordinò alla Fata della Sostanzialità di intervenire ed aiutare il ragazzo..

Apparve lo Spirito della Sostanzialità che disse: “Pierino ti aiuto io, la mia Protezione Spirituale non si basa sull’aver un buon comportamento integerrimo e sul dovere di essere  Puro per forza, poichè sei solo un essere umano e quindi puoi avere errori”, detto questo quindi la Fata ordinò che la Protezione Spirituale fosse ritornata a questo ragazzo di nome Pierino e che l’Anima Matta che lo tormentava fosse  esorcizzata ed allontanata da lui..

Apparve in quel momento lo Spirito del Buon Senso che tutti sanno é uno Spirito Sapiente della buona interpretazione delle cose..

“Avete fatto bene a vincere il maleficio del mago ladro, poiché il ragazzo non ha rubato per davvero, ma ha solo trovato delle monete e non sapendo di chi erano se le è tenute, quindi è giusto che se li tiene lui, e tutta fortuna la sua, ma il maleficio voluto dal ladro lo fa ritenere in errore comunque, allora sia detto che se si tratta per voi di un errore, certamente il suo errore non é un errore grave”, e poi aggiunse: ” poichè in Cielo si usa dire: sia punita la trave… ma almeno la pagliuzza lasciatela stare…poiché chi è un giudice pignolo resterà sempre da solo!”

Dovete sapere che Pierino tornò a stare bene, la malattia psicosomatica fu vinta, poichè non era una vera malattia la sua, e Pierino tornato in forze, entrò in una trattoria e si comprò con quelle monete un bel panino al salame ed una aranciata…felice di essere stato capito dal Signore della Natura, si mangiò il panino bevve la aranciata, e ringraziò le Divinità del Cielo per aver dimostrato Buon Senso e di aver deciso di tornare a difendere la sua buona salute..

Morale: il Buon Senso trionferà e la furbizia dei ladri sempre si sgonfierà..

Fine

autore: Egidio Zippone

Milano, Maggio 2024

Giudizio: insegnamento utile, saggio

voto: (da 5 a 10): 9

Favola di Egidio: il commerciante di tessuti (per adulti)

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(racconto tipo verde e bianco)

tempo teorico da dedicare per la lettura circa 25 minuti

FAVOLA DI EGIDIO..

IL COMMERCIANTE DI TESSUTI (per adulti)

Introduzione: non tutte le forze spirituali che sono in grado di aiutare obbediscono allo spirito dell’uomo, esistono forze spirituali alternative..

Favola: il commerciante di tessuti

Inizio

C’era una volta, molto tempo fa, in Italia nel simil periodo del 1600 d.c., un commerciante di tessuti che faceva pochi affari, poichè le sue stoffe non erano molto richieste dai ricchi della regione dove esercitava..ed anche perchè il commerciante conduceva una vita sessuale dissoluta..e quindi aveva pochi clienti..poiché in quel tempo erano tutti innamorati della moralità..e qualcuno lo discriminava..

Un giorno il commerciante decise di fare fortuna viaggiando per il mondo, ad esempio aveva intenzione di recarsi nella lontana Cina ed più in là ad Oriente nella lussureggiante India..

Fu così che il commerciante di tessuti riunì tutti i suoi servi ed i suoi denari e partì per il lungo viaggio verso Oriente..

Dovete sapere che mentre si trovava con la sua carovana guidata dai servi nella lontana Asia minore, il commerciante fu infastidito da uno spettro, lo spettro dell’uomo apparve a lui e con atteggiamento deciso disse rivolto ai servi: ” il vostro padrone è un pervertito, non è un vero uomo, che la forza spirituale e muscolare degli uomini lo abbandoni, e l’autorità che lo rende capo dei suoi servi lo allontani, guai a chi si rende servo di colui che disobbedisce all’uomo..”

i servi vedendo l’essere soprannaturale che rimproverava il loro padrone, superstiziosi come erano, si impaurirono e fuggirono via lasciando solo il commerciante che disse mentre provava debolezza fisica e mentale: “in questo momento troppo grave é il disagio che mi causate!”

Dall’alto del cielo, da sopra una nuvola, il Signore della Natura aveva visto tutto, rendendosi conto della ingiustizia e della iniquità che stava subendo il commerciante ordinò ad uno Spirito a Lui obbediente di aiutare colui che non era ben visto dai suoi simili..

“tu Spirito degli Eroi, aiuta tu, quell’individuo umano a continuare il viaggio, poiché è troppa l’ingiustizia che sta subendo!”

lo Spirito degli Eroi, scese dal cielo, si avvicinò al commerciante che era visibilmente sofferente e gli disse: “ti aiuto io..io posso darti forza spirituale e conforto, come tutti gli eroi sono altruista!”

a questo punto lo spettro dell’uomo lo sentì e reagì indispettito e disse: “anche gli eroi sono uomini e quindi non ti aiuteranno..dimmi tu oh Spirito..che tipo di eroe sei…sei un eroe vero uomo?”

e lo Spirito degli Eroi rispose: ” Noi eroi, siamo eroi non perche obbediamo ad una regola sessuale, ma siamo eroi perché siamo coraggiosi, abbiamo Spirito di avventura e siamo abili nel risolvere i problemi che hanno gli esseri umani!” e continuò..”quindi non siamo obbligati a obbedire ai doveri che comanda lo Spirito dell’Uomo!”

lo spettro dell’uomo sentendosi non capito, si arrese, smise di insistere e se ne andò scomparendo da quel luogo..

Dovete sapere che il commerciante di tessuti cominciò a stare meglio, la forza spirituale degli eroi lo stava aiutando..

il commerciante disse: “come farò a continuare il mio viaggio, i miei servi sono fuggiti!”

“e lo Spirito degli Eroi disse a lui: ” parlerò Io ai tuoi servi e dirò che il loro padrone è benedetto dal Signore della Natura ed il mio aiuto spirituale è la prova di questo!”

Fu così che i servi su richiesta dello Spirito degli Eroi tornarono dal loro padrone e si scusarono con lui..

il commerciante di stoffe reso di nuovo forte spiritualmente e fisicamente ..potè così ricominciare il suo viaggio con la sua carovana e riuscì a raggiungere dopo qualche settimana la lontana Cina dove acquistò tessuti di seta pregiata e ceramiche graziose..poi il commerciante continuò il suo viaggio a sud e raggiunse l’India dove potè acquistare numerose spezie, gioielli e vestiti..

Fatto tutto questo con la sua carovana piena di mercanzie guidata dai servi, il commerciante decise di tornare in Italia ..

Dovete sapere che il commerciante di tessuti e stoffe fu un abile venditore, e riuscì a diventare ricco a causa della buona mercanzia dì cui disponeva, pagò bene i suoi servi, e comandò di costruire una bella villa per lui e visse felice e contento.. visse felice per tutta la sua vita..

Morale:

Se una porta per voi si chiuderà….dovete sapere che per voi se ne aprirà di certo un altra..poichè questa é Giustizia Divina..

Fine

autore: Egidio Zippone

Milano, Aprile 2024

giudizio: ottimista, sperimentato

voto: (da 5 a 10): 9

 

Favola di Egidio: dedicato allo Spirito della Praticità (per ragazzi)

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(racconto di tipo verde)

tempo teorico da utilizzare per la lettura circa 25 minuti..

INTRODUZIONE: quando il mondo delle persone è in guerra per il troppo credere in un idealismo, ecco che gli spiriti che possono portare pace, in quanto allontanati dal comportamento dell’umanità intollerante, decidono molto spesso di trovare rifugio nel mondo selvaggio, regalando poteri ad un umile vita e aspettando tempi migliori per ritornare…

Favola: Dedicato alla Praticità dell’essere umano

Inizio

L’universo è infinito e nella sua illimitata grandezza..é possibile che esistano altri pianeti simili alla Terra, ma lontani dalla Terra, essi sono forse simili al nostro pianeta ma non del tutto, ad esempio molti di questi pianeti hanno due lune…due fonti di energia differenti per influenzare le menti dei dormienti.

Accadde un giorno su un pianeta di un altro sistema solare..che ha un altro nome e non importa quale, che il vivere in pace tra i differenti popoli che lo abitavano, fosse diventato difficile.

In quel periodo della storia di quel mondo, su quel pianeta all’improvviso, tutti gli abitanti rinnegarono la saggezza e l’intelligenza della fratellanza tra i popoli …un eccessivo rispetto dei doveri di ogni idealismo consigliava le genti al litigio e li portava alla discordia..nessuno infatti voleva più interpretare la vita con Praticità e pazienza..era ritenuto troppo da loro sacrificare l’integerrimità degli ideali per favorire la pace….

Come soldati motivati e mentalmente tutti impegnati ..resi tutti di un pezzo e forti di un carattere autoritario ..i popoli interpretavano le vicende umane con pignoleria..é vero che la loro immagine di serietà ci guadagnava, ma questo impegno portava a continui litigi e scaramucce…ormai la pratica diplomazia mediatrice era ritenuta una falsità e un tradimento dei veri ideali della propria nazione .

Fu così che in tutto il mondo si comandò una guerra in nome del rispetto preciso dell’integralismo consigliato dall’idealismo, lo Spirito della Praticità non pignolo e pratico fu allontanato da tutti, nessuno lo voleva più come consigliere..bisognava obbedire invece ad uno spirito che credeva fortemente nei propri principi, che era convinto della perfezione del comportamento e nel dover purificare con essa tutto il pianeta.

Solo una unica verità doveva comandare i popoli…la più forte…la guerra mondiale avrebbe dimostrato quale verità avrebbe governato…la perfezione era una sola…quelli che avrebbero vinto avrebbero dimostrato di essere nel giusto, e lo avrebbero dimostrato vincendo la guerra.

E così scoppiò la guerra, la Praticità del compromesso era considerata poco nobile, tutti volevano difendere l’integralismo e la purezza dei loro ideali rischiando la morte…molti giovani morivano litigando per ideali che consigliavano la competizione tra i popoli..

Fu così che lo Spirito della Praticità che invece predicava la tolleranza di tutte le opinioni da tempo ed il vivere in pace dei popoli, consigliando che l’importante nella vita é di partecipare, si senti solo e perso e non sentendosi più capito dai tanti, pensò di partire per altri luoghi…molta gente lo aveva rinnegato con cattiveria per far posto ad una intenzione integralista della difesa pignola di un ideale.

Lo Spirito della Praticità deluso dalla gente…e reso triste dall’incomprensione per lui…ormai convinto di dispiacere agli uomini..sospettato anche di causare frustrazione nell’animo umano a causa del sacrificio di rinunciare a causa sua della ricerca della perfetta esistenza…lo Spirito della Praticità affermò che:” piuttosto preferisco aiutare i selvaggi e non l’umanità civilizzata ma egoista che comanda in questa parte del mondo”..e così partì volando via, in quanto etereo, per la zona sud di quel pianeta…lontano dai popoli che si consideravano più evoluti.

Ma lo Spirito della Praticità che poteri ha?… lo Spirito della praticità come ci aiuta nel vivere?

Lo Spirito della Praticità ha il potere di comandare gli elementi chimici e fisici della natura, il fuoco, l’aria, la terra e l’acqua, essi ascoltano i suoi consigli volentieri, lo Spirito della Praticità inoltre sa consigliare l’interpretazione della fisica e la scienza della biologia e può causare la formazione di nuovi corpi viventi favorendo la varianza del gregge, ha il potere di rendere pazienti e moderati le mentalità e inoltre far diventare più sana la suggestione dell’aria che respiriamo e dell’acqua che beviamo, ed inoltre per mezzo della Praticità tutta la realtà che ci circonda diventa più tollerante alla piccola percentuale di insoddisfazione presente favorendo l’accontentarsi degli uomini…..

Non obbediscono allo Spirito della Praticità, la purezza ed la volontà di ideali puri e quelle idee filosofiche con le quali si favorisce la integerrimità dei valori e quindi l’intolleranza di chi si è reso diverso da noi…poichè il piacere di essere integerrimi non obbedisce alla praticità

Fu così che lo Spirito della Praticità decise che  l’unico modo per impedire l’estinzione ed ottenere la comprensione per la buona salute di ognuno e la difesa di molti dalla depressione, era  di fuggire da quella parte di mondo..decise di andarsene da quella parte di mondo intollerante, poichè la frase “siamo tutti diversi e quindi tutti uguali!” era una buona consolazione per l’umanità secondo lui, e lo spirito della Praticità non voleva cambiare parere al riguardo..

Egli disse: “ fuggirò nel sud del pianeta..nel centro Africa, si fuggirò nel profondo sud della savana alberata, tra gli abitanti dell’Afrolandia, mi recherò laggiù sperando di trovare amici sinceri che mi capiranno..laggiù la vita è ancora selvaggia e la natura è ancora aspra e bisognosa di consigli..troverò certamente pace nella vita umile dei selvaggi, consigliando loro di interpretare la vita accettando qualche sacrificio in cambio del poter vivere in pace ”.

I luoghi del pianeta hanno nomi simili alle zone abitate della nostra Terra, non ci deve stupire questo, perché la vita nell’Universo abitabile è in parte molto uguale ovunque…molte cose coincidono e sono simili nonostante i mondi siano lontani.. proprio come nelle favole..le conseguenze i modi di reagire agli avvenimenti che influenzano ciò che esiste sono molto simili..

Fu così che lo Spirito della Praticità, partì tristemente volando nel cielo verso luoghi dove la libertà individuale comandava ancora e la logica del massimo profitto non era ancora obbligatoria..partì volando quindi per la selvaggia e lontana Afrolandia.

In quei luoghi la popolazione umana viveva insieme in simbiosi utile, essi vivevano nella comprensione reciproca che l’importante per tutti è restare vivi favorendo il vivere con praticità…secondo quei popoli ogni forma di vita andava protetta….

Dovete sapere che tra le creature che vivevano in quei luoghi selvaggi …nelle immense foreste equatoriali, esisteva anche un gruppo di selvaggi.. molto amichevoli tra loro e allegri..bassi di statura e vestiti di indumenti poveri…ma molto in pace tra loro..

essi vivevano la loro naturale esistenza con poco idealismo e con un pò di pazienza…pensavano solo a darsi benessere e buona salute e per questo motivo lo spirito della praticità affermò:

”Si! é questo il luogo futuro della mia destinazione, luogo dove la mia influenza spirituale non sarà contestata!” pensò lo Spirito della Praticità e della scelta di accontentarsi e della poca ambizione…e disse…” tornerò a gioire della pace e della vita tranquilla…tra loro, tra le tribù selvagge dell’Africa la vita era ancora comandata dalla Praticità”.

Lo Spirito della Praticità…dopo aver cercato a lungo, si sentì attratto e compiaciuto in particolare dalla vita spensierata e allegra di un gruppo di selvaggi riuniti in una tribù ..essi vivevano in pace nella foresta tra alberi secolari e nelle grandi pianure e lo Spirito della Praticità decise quindi di incarnarsi in un individuo appartenente a quel gruppo di umani selvaggi così simpatico e basso di statura..

Lo “Spirito della Praticità”, li osservò per un po’ di tempo stando nell’aria e poi dopo aver chiesto il permesso all’io di uno di loro, l’umano selvaggio ritenuto più allegro e più vispo di altri, decise di incarnarsi in lui..lo Spirito della Praticità ..ottenne il permesso di incarnarsi in cambiò di una sensazione di benessere spirituale ai nervi della mente del giovane selvaggio….egli entrò nell’animo dell’umano di pelle nera che viveva come un selvaggio, diventando parte del suo spirito e della sua intelligenza umile.

il selvaggio così posseduto spiritualmente dalla Praticità, visse felice e sano e lo spirito della Praticità trovò finalmente la realtà di una vita spensierata in quell’essere umile e pacifico…ingenuità e tolleranza unita a regole semplici di vita si confondevano miti in lui.

Passarono in questo modo molti anni…divisi in giorni di pioggia e belle giornate di sole…e lo spirito della Praticità apprendeva ogni giorno i benefici della vita semplice di quella tribù di selvaggi..

Dovete sapere che la guerra nelle terre del nord di quel pianeta finì ma dopo ben cinque anni….

Il mondo dopo avere molto sofferto momenti di crudeltà e di violenza a causa delle battaglie, vide finalmente la parte libertaria e democratica vincere la guerra, il mondo desiderava stufo della recente guerra, ora finalmente desiderava la giusta pace per tutti….i vinti si sarebbero assoggettati ai vincitori ma convivendo e senza lamentarsi più della loro sconfitta…..senza avere sentimenti di vendetta..

Per sperare in questo, in tutte le chiese e in ogni casa di quella parte del mondo si pregava perché una volontà di pace tornasse su tutta Eurolandia…occorreva uno Spirito che mettesse d’accordo vincitori e vinti, seppur i popoli erano stati resi differenti dal vincere la guerra oppure resi differenti ed umiliati dall’averla perduta…molte cose sbagliate erano accadute..

Fu così che lo Spirito della Praticità capì che quello era il momento giusto per tornare in Eurolandia, doveva ora tornare a vivere tra le persone civilizzate..e convincere con la Praticità del sincero tollerare il differente, il volere la pace per i molti individui, ed a difendere essa con la tolleranza alle diverse opinioni, il senso della Praticità poteva tornare a essere apprezzato, tutti dovevano guadagnare qualcosa dalla pace: “ognuno a casa sua, stando attenti a non giudicare con pignoleria il prossimo..si doveva obbedire alle regole, ma sempre rispettando l’indole variante del gregge in quanto ogni forma di vita va rispettata”.

Ma prima però lo Spirito della Praticità doveva ringraziare quel buono ed semplice umano selvaggio che lo aveva tenuto vivo in lui in tutti questi anni.

Lo Spirito della Praticità si era consolato vivendo nel corpo del selvaggio, dei momenti di frustrazione di non essere capito dal mondo e decise per questo che avrebbe fatto un dono a quell’essere umile così gentile, decise di dare a quello umano di pelle nera, che si chiamava Resperò, il potere di guarire i malati ed i feriti, sia che essi fossero persone, sia che essi fossero animali..era sufficiente che Resperò accarezzasse la parte ammalata o ferita con l’intenzione di guarire e l’individuo umano oppure l’individuo animale guarivano davvero..

Lo Spirito della Praticità decise questo affinchè anche la vita selvaggia potesse essere utile, poichè tutti gli esseri viventi del pianeta erano una risorsa per la solidarietà, egli volle che questo miracolo avvenisse anche tra i selvaggi, esseri umani di pelle nera così semplici e umili ma ugualmente felici, il saper guarire i malati era utile anche a loro…al parere dello Spirito della Praticità non importava a chi si causasse la guarigione e la vita secondo lui a causa della Praticità accettava di essere guarita anche dall’aiuto di un selvaggio..così in nome della vita tranquilla e sperimentata..lo “Spirito della Praticità” aveva deciso questo: “renderò miracoloso anche un essere appartenente al mondo selvaggio”.

Fine

Autore: Egidio Zippone

(Milano, Settembre 2011)

Giudizio: interessante, originale

voto (da 5 a 10): 9

Favola di Egidio: Gigi ed i tre giganti (per adulti)

Storm clouds shroud an electrical storm of the coast of Byron Bay at night. Taken from the hinterland around Mullumbimby, early evening in Autumn as the changing sky dazzles with a natural light show of lightning bolts and billowing clouds dance in the sky for hours.

 

(racconto di tipo verde)

tempo teorico dedicato per la lettura circa 20 minuti

FAVOLA DI EGIDIO (per adulti)

GIGI ED I TRE GIGANTI

INTRODUZIONE: i metodi inventati dalla umanità se sono permissivi alle immolarità…non sono più nel giusto nel comandare di discriminare e nemmeno non sono più nel giusto nel convincere a perseguitare le minoranze di opinione..

Favola: Gigi ed i tre giganti..

Inizio

C’era una volta nel mondo delle favole che sarebbe il mondo dei sogni, nel simil periodo del 1995, un ragazzo di nome Gigi..

Un giorno Gigi camminando per il bosco mentre rifletteva sulla sua vita di peccatore, incontrò tre persone maschili..che gli dissero:

“Noi siamo tuoi amici la pensiamo come te!”

dissero a Gigi i tre sconosciuti

“e devi sapere ragazzo che un giorno la nostra amicizia per te, ti sarà utile a darti buon umore, poiché tu sei come noi, chiedi di essere libero nelle opinioni, poiché anche tu hai disobbedito alla coerenza ed alla logica per motivi di libero arbitrio e di poca ambizione!”

Gigi salutò le tre persone maschili e li ringraziò per la loro solidarietà, e riprese il suo viaggio pensando di se stesso: “é sempre utile avere degli amici..più amici abbiamo più la vita ci sorride!”

Cammina e cammina, Gigi giunse in una valle pianeggiante, dove in un luogo isolato era stato costruito un casolare di legno alto 10 metri..

Gigi vi entrò incuriosito, e vide che all’interno c’erano delle panche di legno dove stavano seduti molti giovani, e tutti ascoltavano in quel momento un comizio, a tutti loro parlava un uomo di nome Edoardo, che diceva ai giovani presenti : ” io.. cari giovani vi insegno ad essere uomini veri!”

“Dovete sapere che per essere veri uomini, per essere veri maschi, pur permettendo a noi qualche errore morale, ugualmente dovete vietare almeno una cosa, che l’uomo commetta anche la sodomia, poiché la sodomia offende l’essere maschio dell’uomo, dovete essere integerrimi almeno a questa attenzione, potete permettervi QUESTO, ma dovete assolutamente vietare a voi ed a chiunque conoscete di commettere anche QUELLO….”

E l’insegnante continuò nel suo comizio: “dovete discriminare chi ha commesso sodomia, perseguitarli obbligandoli a ritenersi matti e creando loro problemi nel cercare lavoro ed inserimento sociale vietando a loro il matrimonio con vere donne, infatti chi ha disobbedito alla regola dell’uomo si deve estinguere, poiché non si commette sodomia..di conseguenza non fate come quello li, si! guardate la persona seduta in ultima fila, che ha sbagliato pure in quello, egli va ritenuto da tutti voi un matto e va oltraggiato causandogli impedimenti in società, non va aiutato se sta male di salute, per motivare in questo modo la gente ad una selezione meritocratica dell’umanità nei riguardi dell’essere umano maschio..io so tutto di lui…egli si chiama Gigi ed é qui tra noi, ingiustamente.. si vuole uomo..ma non è giusto che lo sia!”

Fu così che molti giovani si voltarono a guardare Gigi, lo guardarono con cattiveria e qualcuno lo insultò..

Gigi intuendo la iniquità di giudizio con cui si istigava i giovani.. rispose all’insegnante iniquo urlando: “con tutti gli errori morali che tollerate e di cui diventate complici, quali la pedofilia etero, la violenza sessuale di gruppo, l’incesto etero, il rubare, le intenzioni omicide dei criminali, e la tolleranza a vivere da impotente sessuale, voi parlate di discriminare un tipo di peccatore, dicendo di offenderlo e di perseguitarlo con cattiveria!”

” al mio parere troppa é la vostra iniquità ed il vostro insegnamento é infedele alle regole della vera moralità e della buona salute!”

Fu così che Gigi si alzò, prima che i giovani presenti istigati dall’insegnante del corso si avvicinassero a lui per picchiarlo, Gigi si alzò e subito si allontanò dal casolare correndo verso l’uscita..giunto fuori dal capannone Gigi incontrò qualcuno..

Gigi incontrò i suoi tre amici del bosco, che vedendolo offeso ed contrariato dissero a lui…

“abbiamo inteso..il criterio meritocratico che stanno insegnando laggiù, é iniquo ed infedele..ti aiuteremo noi a farti tornare allegro e di buon umore!”

“io con la forza spirituale di chi crede nel libero arbitrio che ci permette di inventare nuove regole…poichè le regole attuali sono state inventate da altri..ti aiuterò anch’io…e mi trasformerò in un gigante alto venti metri”

disse un altro:

“io utilizzando la forza spirituale della natura selvaggia, di chi ritiene non necessario avere regole e consigli…poiché io decido a simpatia secondo una preferenza del momento che dovete sapere non sempre rispetto..con la forza spirituale di chi la pensa in questo modo dicevo..mi trasformerò in una creatura in parte animale, ma alto venti metri!”

disse il terzo amico:

“io utilizzando la forza spirituale di chi ritiene le buone regole cosa giusta, ma poichè voglio anche favorire il portare pace con libero arbitrio, dichiaro quindi ugualmente che si può avere anche qualche errore, disobbedendo in questo modo al solo dovere di essere integerrimo, utilizzando questo tipo di forza spirituale mi trasformerò in un gigante alto venti metri!”

ed ora amici, aiutiamo tutti noi Gigi ad ottenere buon umore, e distruggiamo quel casolare dove si predica la iniquità e la discriminazione, causando la sofferenza psicologica sempre degli stessi!”

avendo capito le loro intenzioni Gigi disse: ” si! amici miei, distruggete tutto il capannone, poiché in quel luogo si istiga i giovani a discriminare ed a perseguitare con cattivi giudizi e cattive parole i pochi peccatori, e fanno questo pur essendo loro peccatori anch’essi, ma vedete la iniquità: loro dicono che sono peccatori in altro modo, sono quindi essi in realtà fattori infedeli alla vera moralità, sono essi servi spietati…in quanto permettono troppi errori agli esseri umani e sono quindi cattivi consiglieri ugualmente!”

Fu così che i tre amici di Gigi diventati giganti alti venti metri, si avvicinarono minacciosi all’edificio di legno e cominciarono a colpire il casolare con calci e pugni, fracassandolo e facendolo crollare, tutti i presenti vedendo i giganti così incolleriti, scapparono in varie direzioni e si dispersero nella pianura, solo lo insegnante iniquo di nome Edoardo restò nel capannone e dovete sapere che anche Edoardo cercò di cambiare la sua sembianza umana in un gigante per difendersi, ma tentò invano, i suoi tentativi fallirono e non riuscì ad ingigantirsi, poiché volere essere un vero uomo obbliga a dei limiti nella sembianza da avere, poiché un gigante non è un vero uomo..infatti per essere veri uomini bisogna restare essere umani maschi non piu’ alti di 1,80 metri,..l’insegnante del corso dicevo, non riuscì a diventare un gigante anche lui..e quindi subì la forza fisica dei suoi avversari e morì schiacciato dal crollo dello edificio che lui aveva costruito ed organizzato..

Fu così che vinta la iniquità di giudizio, e convinti tutti ad farsi consigliare dal libero arbitrio..fu così che in quella regione tornò la pace ed con essa il rispetto delle minoranze di opinione..

Mentre Gigi tornava verso casa sua, meditando sulla sua vita da peccatore, cammina e cammina Gigi si convinse.. che.: “negando la verità  tenendo nascosto il segreto che hai errori, per evitare di subire rimproveri e di passare per matto…negando l’evidenza ed il parlare dei testimoni contro di noi.. si impedisce di essere forti come giganti…. poiché è la verità che ci rende giganti..e mentendo non si può quindi impedire che si diffonda nel mondo la iniquità che causa il discriminare quelli come te!”.. ed inoltre  pensò: “meglio non temere la verità. …poiché chi teme la verità prima o poi si ammala..il nervosismo di non essere creduto é pericoloso per la salute  …causa stress in chi é bugiardo”.

Morale: Solo il libero arbitrio nel dare libertà e nel ricevere libertà, ci permette di partecipare alla vita sociale in qualunque modo pur restando ugualmente consigliati dall’opinione che noi preferiamo..

Fine

autore: Egidio Zippone

Milano, Marzo 2024

giudizio: interessante, originale

voto (da 5 a 10): 9

Favole di Egidio: il caso e la coincidenza (per ragazzi)

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(racconto di tipo bianco)

tempo teorico dedicato per la lettura circa 10 minuti

FAVOLA DI EGIDIO

IL CASO E LA COINCIDENZA..

INTRODUZIONE: Esistono nell’Universo forze ed energie incontrollabili..

Favola: il caso e la coincidenza

Inizio

C’erano una volta due fratelli, uno si comportava a modo e con gentilezza e l’altro era invece fornicatore e maleducato

In ogni caso…dovete sapere che i due fratelli andavano d’accordo si volevano bene .

Un giorno triste il fratello perbenista si ammalò di tumore al cervello..e diventò depresso .

Nel paese molti dicevano, come è possibile che tra i due, proprio il fratello migliore, il più meritevole, si é ammalato in modo così grave, mentre il fratello peccatore sta meglio di lui in quanto sta bene di salute…è forse questa un ingiustizia divina…logica vorrebbe che i peccatori sono maledetti ed i perbenisti invece benedetti, e molta gente diceva dispiaciuta.. come mai questa ingiustizia?

Un Profeta, difensore del credere negli dei, rispose alle accuse di quella gente..

“Dovete sapere che il Signore della Vita preferisce perdonare e con dispiacere maledice..in quanto voi lo obbligate a questo con le vostre richieste di far giustizia dei peccatori..

Significa che le sfortune e le fortune che capitano nel mondo, sono dovute al Signor Caso e alla Signora Coincidenza…queste entità, dovete sapere hanno gli occhi bendati ..quindi non possono distinguere i veri peccatori dai veri perbenisti..”

Allora i giustizialisti urlarono:” togliete subito le bende dagli occhi a quelle due divinità…in questo modo governerà solo la giustizia e la dovuta meritocrazia .

Fu allora che il fratello educato così gentile e perbenista disse:” A cosa serve augurare la malattia ai peccatori..forse in questo modo si migliora il mondo?”

“Lasciate che il Caso e la Coincidenza abbiano gli occhi bendati, e tutto potrà capitare all’insaputa della loro volontà ….io sono un buono e non voglio nonostante tutti sanno che mio fratello é un vero peccatore,  non voglio che mio fratello sia maledetto dagli dei, poichè farlo ammalare di certo non guarirà la mia poca salute..sarebbe soltanto dispiacere aggiunto a dispiacere..”

Avendo sentito queste parole i paesani se ne andarono…ed il fratello peccatore abbracciò il fratello perbenista dimostrando gratitudine per quello che aveva detto alla gente…era vero i due fratelli si volevano bene..

Dovete sapere che il mese successivo…il Caso e la Coincidenza, agirono con i loro poteri impulsivi,  poiché il fratello perbenista ricevette una lettera dall’ospedale, il medico si scusava con il paziente in cura, dicendo nella lettera che il referto che gli avevano dato non era il suo,  ma era quello di un uomo anziano era il referto di un altro, e che quindi il fratello perbenista non aveva nessuna malattia..

la Tac all’encefalo del fratello perbenista, fu ripetuta di conseguenza la settimana successiva …e furono confermate le speranze della famiglia, il fratello perbenista era sano…non aveva nessun tumore..tutti gioirono a questa notizia..ed il fratello perbenista guarì dalla depressione..

Morale:

Come avete capito il lieto fine di questa favola. non é stato causato da una guarigione miracolosa come molti lettori speravano,, ma il lieto fine é dovuto soltanto all’aver capito che a ragion del Caso e della Coincidenza é stato risolto un problema causato da un errore umano..

Augurare il male agli altri é sbagliato…meglio perdonare e non portare rancore..poichè il provare invidia  per qualcuno potrebbe inaridire la nostra anima…

Fine

autore: Egidio Zippone

Milano, Febbraio 2024

Giudizio: saggio, buono

Voto (da 5 a 10) : 9

Favole di Egidio: amore per la specie differente (per ragazzi)

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(racconto di tipo verde)
tempo teorico dedicato per la lettura circa 10 minuti

FAVOLA DI EGIDIO
AMORE PER LA SPECIE DIFFERENTE

INTRODUZIONE: anche la specie differente va amata ed aiutata..

Favola: amore per la specie differente
Inizio
La voce del vento diceva al mondo: “la tua specie vuole che si aiuti solo chi é uguale a te…quindi non aiutate gli animali… sono di un’altra specie..poiche’ non sono persone!”

Il giovane Timoteo, senti la voce del vento dire queste parole, ma non era d’accordo con lei, poichè gli animali sono creature del Signore e quindi sono in qualcosa simili a noi..

Il giovane durante il suo cammino, un giorno incontrò un povero gatto che aveva una zampa ferita ed era anche affamato, Timoteo impietosito decise di aiutare il gatto in difficoltà …gli bloccò con un asticella alla meglio la zampina ferita e gli diede anche da mangiare e poi lo portò in una clinica per animali chiedendo di averne cura finanziando con suo denaro il ricovero del piccolo animale..e poi se ne andò.

La voce del vento lo venne e sapere e disse al giovane: ” siccome hai aiutato un animale che é di un altra specie, ora sei anche tu un appartenente a quella specie animale come lui..hai disobbedito alla tua specie..poiché hai condiviso un modo di vivere diverso dal tuo….
E la voce del vento continuò il suo rimprovero:”
hai sbagliato!.. hai preferito obbedire all’amore per gli animali..ora sarai considerato come loro, un essere inferiore, così impari a disobbedire alla furbizia da avere che pretende la tua specie…che chiede e che vuole dei privilegi rispetto alle altre specie che abitano il pianeta Terra…poiché non potendo migliorare la propria esistenza…qualche essere umano sente il bisogno di rendere più difficile la vita delle altre specie differenti dalla sua…poiché devi sapere che esiste una competizione tra le specie differenti…si chiama selezione naturale!”

Il giovane Timoteo si avvilì nel sentire quelle parole di rimprovero, e pensò forse è la voce del vento che comanda il mondo.. quindi io ho sbagliato, fu così che il Signore della Natura decise di confortare Timoteo e gli disse: ” non hai sbagliato…sono contento che hai deciso di aiutare anche tu un essere inferiore a te nelle capacità…dimostrando che sei un bravo ragazzo altruista..
in questo modo con il tuo esempio…mi sento capito, poiché anch’Io Divinità molto spesso ho deciso di aiutare gli uomini e le donne e di fare sacrifici per loro.. rinunciando alla furbizia del naturale egoismo che a volte consiglia l’Essere Superiore..”

Morale: può un essere superiore amare e fare solidarietà a chi é inferiore a Lui e non uguale nella specie? Sembra proprio di si!

Fine

autore: Egidio Zippone
Milano, Gennaio 2024
giudizio: consapevole , saggio, coerente
voto (da 5 a 10): 9

Favola di Egidio: lo invito a cena (per adulti)

 

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(racconto di tipo verde e bianco)

tempo teorico da dedicare per la lettura 20 minuti..

FAVOLE DI EGIDIO..

Titolo: LO INVITO A CENA

INTRODUZIONE: ancora oggi…si formano nelle case degli esseri umani nuovi metodi..ancora oggi tra le persone nascono nuove idee…ma molti nuovi metodi non sono accolti come meritano….

Favola: Lo invito a cena

Inizio

C’era una volta, nel mondo delle favole, un ricco Signore…che tutti chiamavano il Signore della Praticità..

era benestante ed era ancora giovane e di bello aspetto ed aveva solo 34 anni..

Questo Signore non era sposato..aveva dei servi..ma si sentiva solo..voleva incontrare delle altre persone in amicizia..

Fu così che un bel giorno..comandò i suoi servi ad organizzare per Lui una cena, ed ordinò ai servi di invitare a questa cena tutte le famiglie per bene della regione..

i servi obbedirono e furono invitate alla cena molte persone ma..tutte trovarono delle scuse per non partecipare..ad esempio:

La famiglia degli “Innamorati della moralità” rispose: “scusaci ma non possiamo partecipare poiché riteniamo il tuo metodo troppo permissivo”

La famiglia degli “Integerrimi” rispose:” Perdonaci ma non possiamo partecipare perché abbiamo da obbedire alle nostre regole perbeniste ma dimostrando buona volontà”

La famiglia del “Uomo dei lavoratori” rispose: “Abbi pazienza..ma non possiamo partecipare alla cena perché temiamo di commettere errori”

La famiglia dei “il migliore tra noi” rispose: ” Comprendici..non ci è di nessuna utilità partecipare alla tua cena…non ne abbiamo bisogno”

i servi riferirono al padrone che molti tra gli invitati avevano deciso di non partecipare..e furono riferiti anche i motivi che li avevano dissuasi..

“Tutte scuse!” disse il Signore della Praticità..”non danno importanza alla mia amicizia!” diceva ritenendosi preso in giro dai loro argomenti per non partecipare..

Fu così che il Signore della Praticità disse ai servi poiché indispettito… avendo capito che la cena che voleva organizzare sarebbe andata deserta…ed ordinò ai servi : “Andate per tutta la regione ed invitate alla mia cena..gli erranti..gli sbandati..i poveri…i disoccupati..e tutti quelli che incontrate!”

Fu così che il capo dei servi disse al padrone della sua dimora: “Padrone..mio padrone..non farmi invitare tutti quelli che incontriamo così per caso..perché tra loro ci potrebbero essere dei malati di mente che tu sai..sono portatori di malattie psicosomatiche contagiose e dannose alla nostra salute mentale e fisica”

ed il Signore della Praticità rispose: “Si! mio servo le malattie spirituali contagiose per la salute sono pericolose per la nostra casa..fa così… decido per bene..se incontri dei malati di mente gravi non li invitare… se ti accorgi che sono malati gravi.. non li invitare alla cena… ma farai ugualmente una elemosina dando loro delle monete ..ma però non li invitare”

ed il capo dei servi parlò ancora: ” Padrone, mio padrone..non farci invitare tutti quelli che incontriamo così a caso….perchè tra loro potrebbero esserci dei delinquenti..dei pregiudicati..degli scarti di galera…che forse hanno commesso errori morali gravi..vere crudeltà..sono persone anche loro é vero ..ma sono persone con un anima incattivita dalla severa punizione che hanno subito..di dover essere stati privati della libertà per molto tempo..sono capaci di malvagità e causano brutti sogni a chi condivide le loro esagerate azioni..ti prego padrone non farmeli invitare”

ed il Signore della Praticità rispose: “Si! mio servo é vero quello che mi dici..i pregiudicati…sono gente pericolosa..minacciano di morte continuamente e trovano divertente fare persecuzioni per futili motivi…va bene non li invitare..ed invitate invece tutti gli altri”

“Padrone, mio padrone..non farmi invitare chiunque incontro..potrebbe capitare che invito un divorziato oppure una divorziata…devi sapere che queste persone non credono più nello amore..sono pignoli con tutti gli innamorati….e non sanno farsi capire da chi é ancora sposato come me..non sanno capire le mogli e neppure i mariti..poichè non hanno avuto l’abilità di farsi perdonare dai loro coniugi..sanno solo elogiare il fuggire dai problemi e dai sacrifici!”

ed il Signore della Praticità rispose: “Si! mio servo é vero quel che dici….i divorziati non credono nel perfetto Amore che sa anche perdonare..il loro amore é solo un giudicare vanitoso obbediente al solo orgoglio umano…quindi non li invitare..ed invita invece tutti gli altri..”

ottenuto il permesso dal padrone..i servi viaggiarono per la regione ed invitarono chi incontravano..stando però attenti a non invitare chiunque..non furono invitati..i malati di mente…i pregiudicati..ed i divorziati..

Nonostante queste esclusioni..dovete sapere che i partecipanti alla cena organizzata dal Signore della Praticità..furono numerosi..ed i camerieri servirono molto cibo nutriente e saporito e buone bevande per dissetare gli ospiti:

ALLA CENA QUELLA SERA:

Dovete sapere che furono serviti dai camerieri due antipasti:

IL CONSOLARSI TRA NOI NELL’AVERE QUALCHE ERRORE MA NON QUELLO!

subito seguito da un antipasto a base di:

BISOGNA IMPARARE A SAPERSI ACCONTENTARE

Dovete sapere che come pane.. i camerieri servirono:

una pagnotta di buon pane dal nome: SALVIAMO IL SALVABILE

Dovete sapere che come bevande furono servite dai camerieri:

L’acqua fresca che ricorda:” SEI IN PUBBLICO E QUINDI COMPORTATI MEGLIO CHE IN PRIVATO”.. …e da bere …un vino dolce che dice: “RICORDA CHE SEI UN FINTO MATTO E NON UN MATTO PER DAVVERO”.

Dovete sapere che come prima portata fu servita dai camerieri:

IL GIUDICARE SOSTANZIALE CHE FAVORISCE L’AUTO-STIMA DI NOI STESSI

Dovete sapere che come seconda portata fu servita dai camerieri:

RICORDA CHE LE BUONE REGOLE NON SONO STATE CAMBIATE E RESTANO SEMPRE QUELLE DECISE DAGLI DEI..

Dovete sapere che come dolce fu servito dai camerieri:

IL TIRAMISU PREPARATO ALLA MANIERA DEGLI DEI

Dovete sapere che come frutta fu servita dai camerieri:

LA CONSAPEVOLEZZA CHE AVERE ERRORI E’ UNA SITUAZIONE MOLTO DIFFUSA TRA LE PERSONE DEL MONDO DELLE FAVOLE..

Fu così…che tutti gli invitati alla cena quella sera si divertirono in amicizia..e fu così che il Signore della Praticità quella sera ed in seguito per il resto dei suoi giorni non si sentì più solo..adesso aveva potuto conoscere molta gente che lo comprendeva..ed erano persone che per di più avevano bisogno di Lui e dei suoi validi convincimenti..poichè volevano tutti potersi sentire inseriti in un gruppo di opinione sapiente..

Fine

autore: Egidio Zippone

Milano, Novembre 2023

giudizio: interessante, saggio

voto (da 5 a 10): 9

Favola di Egidio: Romilda e l’uomo pensato demone (per adulti)

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(racconto di tipo verde e nero)
tempo teorico da dedicare per la lettura circa 30 minuti..

FAVOLA DI EGIDIO..
ROMILDA E L’UOMO PENSATO DEMONE..

INTRODUZIONE: non sempre un uomo serio è in grado di risolvere i problemi che una donna incontra nella vita..meglio che la natura spirituale dei nostri amici sia variante..

Favola: Romilda e l’uomo pensato demone..
Inizio

C’era una volta, nel periodo pagano della storia dell’umanità, un paese situato in una pianura tutta verde ed erbosa, ampia con molti pascoli..
In questa regione abitava una donna di nome Romilda, che viveva da sola senza marito in compagnia dei suoi servi che la aiutavano nel lavoro, e si guadagnava da vivere allevando cavalli che poi rivendeva ai soldati del re..dovete sapere che Romilda aveva perso l’aiuto dei genitori in quanto gli stessi erano deceduti a causa di una epidemia..

Romilda abitava in una regione pianeggiante, situata vicino ad un villaggio, ma molto lontana dal castello del re suo acquirente dei cavalli…
cosa capitò a questa donna di nome Romilda?
Dovete sapere che un giorno come per magia apparve un gigantesco mostro vicino alla sua fattoria, si! apparve una gigantesca sfinge, aveva il corpo da leone e la testa da donna e la bocca con molti denti…era un mostro famelico..ed i servi abbandonarono la loro padrona e fuggirono in quanto impauriti dal mostro gigante..
La gigantesca sfinge era molto interessata ai gustosi cavalli del recinto della fattoria di Romilda, ed ogni tanto la si vedeva divorare un cavallo tutto intero..gnam gnam..
La donna di nome Romilda era impaurita ed avvilita da quel mostro, non sapeva come allontanarlo dal terreno della sua fattoria..i suoi cavalli erano in pericolo..ed Romilda adesso era sola…come fare?


Romilda decise di chiedere aiuto alle persone che abitavano nel villaggio vicino, si recò subito nel villaggio vicino, e chiese a chi incontrava per la via di aiutarla ad cacciare via il mostro..ma dovete sapere che a nessuno degli uomini che vivevano nel villaggio questo problema interessava e nemmeno coinvolgeva, del destino dei cavalli del re, a loro semplici contadini, non importava niente ..e poi era pericoloso per loro decidere diversamente, il mostro poteva ucciderli divorandoli perchè era gigantesco, e nessuno di conseguenza aveva il coraggio di affrontare il mostro che divorava i cavalli..creando disagio ed impoverendo Romilda..
Dovete sapere inoltre che viveva nel villaggio un uomo, ma non era un uomo come gli altri, era una persona maschile pensata da tutti un demone, che significa come parola antica “essere divino” , si chiamava Giuliano ed era sospettato di aver commesso incoerenze sessuali quando era ubriaco, le regole del villaggio dove abitava Giuliano dicevano che nessuno uomo le poteva commettere certe cose, quindi Giuliano era creduto un essere di un altro mondo, e per questo motivo nessuna donna lo voleva come marito e gli uomini del paese gli negavano la amicizia, Giuliano era intelligente e furbo quando era sobrio, ma era un uomo ormai rassegnato a vivere da solo, e occupava il suo tempo facendo il contadino lavorando in un terreno agricolo di sua proprietà..e viveva così del solo umile lavoro..e la sera in quanto si sentiva triste si ubriacava con il vino..
cosa capitò nel villaggio?
questo uomo di nome Giuliano, avendo sentito che una donna carina chiedeva aiuto, e nessuno voleva aiutarla, si interessò a lei..
Giuliano andò a trovare Romilda, e gli promise il suo aiuto, ma chiese a Romilda in cambio della sua collaborazione, di fare una promessa altrettanto, era necessario che la donna di nome Romilda, doveva promettere che lo avrebbe sposato, si! ma solo se Giuliano riusciva nell’impresa, ella doveva diventare sua moglie, nonostante le dicerie della gente del villaggio che dicevano, che lui Giuliano, era un demone, qualcuno aveva messo in giro queste voci nel villaggio che dicevano così… poichè si era convinto che lui Giuliano non sapeva comportarsi da vero uomo..oppure semplicemente poiché Giuliano gli stava antipatico..
Giuliano disse a Romilda: “non credere a quelle dicerie, io sono coraggioso ed affronterò il mostro per te, e ti dimostrerò che so comportarmi da uomo!..”
la donna di nome Romilda non aveva altre risorse per risolvere i suoi problemi, e così suo malgrado accettò la richiesta di proposta di matrimonio di Giuliano..
Fu così che Giuliano si incamminò ed andò in contro al mostro che si trovava poco lontano che ogni tanto in quanto affamato si divorava un cavallo di Romilda.. gnam gnam..
” Mostro!” perchè non te ne vai? questo non é un terreno di tua proprietà!” urlò Giuliano..

in paese dicono di me che sono un demone..e tu mostro non hai paura di me? aggiunse Giuliano..
Ma il mostro non si preoccupò di Giuliano.. perché Giuliano era solo un uomo..bastava vederlo per capire quello che era..
allora Giuliano decise di utilizzare la furbizia e la sagacia di cui lui disponeva..
e disse al mostro, che continuava a sonnecchiare nel prato in silenzio..mentre digeriva il cavallo divorato..
“Mostro!” diceva Giuliano alla sfinge, che aveva vi ricordo la forma di un gigantesco leone con su la testa di una donna..
“facciamo in questo modo.. io so come farti scomparire, ho capito che tu mostro sei apparso qui in seguito ad una magia di qualcuno, quindi sarà una parola magica a farti scomparire, devi sapere mostro che io indovinerò la formula magica che ti farà scomparire..
se la indovinerò ..e la dirò..dimostrerò la mia abilità ..e quindi tu mostro..dovrai sparire in questo luogo e riapparire dall’altra parte della Terra ad esempio nella lontana Asia..”
“hai paura mostro?…
il mostro rispose: “non ho paura di te! non ho timore di voi umani..poichè mi siete inferiori nella forza..dai! .. vediamo umano..indovina quali sono le parole magiche che mi faranno scomparire..solo i veri maghi le conoscono..e tu non sei un mago.. sei solo un uomo…. di certo non le conosci quelle parole…ma devi sapere uomo…che mi stai innervosendo…e se sbaglierai le parole magiche..al primo tentativo sbagliato..ti divorerò in un sol boccone..cos’ impari ad fare il gradasso superbo!” disse la sfinge
“adesso non posso dirtelo… ma tornerò da te domani e te lo dirò! ” rispose Giuliano che sapeva il fatto suo..


Fu così che Giuliano si recò in un luogo oltre il fiume.. dove si diceva, che in una foresta poco lontano abitavano due maghi…erano due fratelli gemelli entrambi maghi…..ma la gente che gli aveva indicato la direzione lo aveva anche avvisato che: “i due maghi che incontrerai sono due maghi burloni!” poichè si divertono in questo modo: “uno di loro risponde a chiunque dicendo sempre la verità e l’altro fratello risponde alle domande divertendosi invece nel dire a chiunque solo bugie, devi sapere che é difficile distinguere i due maghi tra loro.. perché sono gemelli e si vestono sempre nello stesso modo..”


Giuliano si recò nella foresta ed incontrò uno dei maghi e chiese a lui: “mago! chiedo la tua collaborazione!”
“posso aiutarti..ma puoi farmi solo una domanda!” disse il mago..
allora Giuliano si ricordò dell’avvertimento..ci pensò e chiese al mago: ” mago dimmi due frasi magiche ..che fanno sparire un mostro a forma di sfinge..ma ne voglio sapere due…una deve essere di certo una frase falsa..e l’altra invece deve essere di certo una frase giusta!”
“certo che le conosco!” rispose il mago” ..noi maghi sappiamo tutto..ma devi sapere oh! straniero, che te le dirò tutte e due le frasi che forse risolvono il tuo problema….e tu dovrai capire quali sono le parole magiche valide.. quelle efficaci e utili…e quali sono invece quelle false!.”
“la prima frase magica è: VADE RETRO SFINGE!”
“la seconda frase magica è: SCOMPARI BRUTTA SFINGE!”
“ed adesso uomo.. ti ho risposto all’unica domanda che mi puoi fare,..ti saluto e me ne vado!” disse il mago e si avviò per un sentiero nel bosco..


Giuliano restò solo e pensò: “dovrò io semplice umano intuire e trovare un modo per capire quali tra le due frasi è quella giusta!”
e Giuliano ci pensò su… ed ebbe una idea…dicendo: ” ho deciso… chiederò a suo fratello mago la soluzione!”


Giuliano si mise in cerca del fratello gemello..l’altro mago..e lo trovò mentre questi passeggiava per il bosco raccogliendo erbe medicinali..
Giuliano gli andò subito incontro e rivolto a lui disse:: “mago voglio la tua collaborazione!”
“ti aiuto ma puoi farmi solo una domanda!” disse il mago
“dimmi mago..se io chiedessi a tuo fratello gemello con quali parole magiche tra queste due, si riesce a far scomparire di certo un mostro a forma di sfinge …tuo fratello l’altro mago, che mi direbbe?
le parole sono queste: “VADE RETRO SFINGE ” oppure l’altra frase é “SCOMPARI BRUTTA SFINGE…”
“Allora dimmi oh! mago… cosa direbbe tuo fratello mago se io gli facessi questa domanda?” chiese Giuliano..
il mago obbedendo ai suoi doveri …restò per un pò in silenzio e poi disse: ” mio fratello mago risponderebbe a questa domanda dicendo: SCOMPARI BRUTTA SFINGE!..”
“ed adesso uomo.. ti ho risposto all’unica domanda che mi puoi fare,..ti saluto e me ne vado!” disse il mago..


Fu così che Giuliano restato solo sul sentiero, pensò in questo modo: ” se il fratello di questo mago aveva il dovere di dire sempre la verità..significa che questo mago che mi ha risposto adesso é il bugiardo tra i due, e quindi non è vero che il fratello gemello mi avrebbe risposto così.. quindi non è questa la frase magica..”
“se invece questo mago che mi ha consigliato adesso.. dice sempre la verità.. perchè ha questo dovere…significa che non sono queste le parole magiche..poichè sono una bugia detta dall’altro mago..”
di conseguenza secondo me ..le parole magiche esatte sono : VADE RETRO SFINGE!” pensò Giuliano tutto contento di averlo capito….


Dovete sapere che prima che diventasse sera, Giuliano tornò alla fattoria di Romilda… si avvicinò alla sfinge che vedendolo venire incontro tutto determinato.. avvertì Giuliano..:
“bada umano che mi stai innervosendo…se sbaglierai …ti divorerò!”
e Giuliano restando indifferente alle minacce disse: “le parole magiche che ti faranno scomparire da qui e riapparire in un luogo lontano, ad esempio nella lontana Asia sono: VADE RETRO SFINGE!” disse Giuliano urlando quelle parole..
il mostro in aspetto di una leonessa con sul collo la testa di donna..si stupì della abilità di quello uomo… ma fu troppo tardi per il mostro..avendo sentito quelle parole…il mostro non potè impedirlo..erano le parole giuste…il mostro dovette obbedire e scomparire a causa delle parole magiche….il mostro divento sempre più piccolo fino a scomparire..e dovete sapere che i cavalli che si era divorato giorni prima..come per miracolo…apparvero e tornarono in vita ..ed entrarono da soli nel recinto della fattoria..poiché dovete sapere che la proprietà di Romilda per tutto questo tempo..aveva subito una magia..era stata tutta una illusione quella…era stato tutto causato dalla magia nera voluta da un mago nemico del re….e quindi era un mago nemico anche di Romilda.. che tutti sapevano era una suddita devota del re di quella regione..


Dovete sapere che la donna di nome Romilda, in quanto si complimentò con Giuliano il suo salvatore..fu resa onesta dall’abilità dimostrata da Giuliano… ed obbedì quindi alla sua promessa…. e decise di sposare Giuliano anche se nel villaggio vicino le persone volevano dissuaderla, poichè dicevano che come uomo Giuliano era un demone e secondo loro aveva un brutto carattere..

Romilda sposò ugualmente Giuliano poichè gli era molto grata e lo sposò anche per premiare Giuliano di essere riuscito a risolvere il suo grave problema..


Fu così.. che Romilda con il tempo imparò ad amare davvero Giuliano… anche perchè Giuliano, smentì le opinioni antipatiche del villaggio che lo riguardavano e che lo rimproveravano, Giuliano si dimostrò invece una persona maschile gentile e premurosa con la donna sua sposa di nome Romilda..

Morale:
non bisogna credere alle dicerie della gente, bisogna invece aver fiducia delle sole nostre opinioni ed intuizioni….non dando importanza a quello che dice la gente..

Fine

autore: Egidio Zippone
Milano, 19 Novembre 2023
giudizio: fantasioso, istruttivo
voto (da 5 a 10): 9