La spiaggia

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Era già tardo pomeriggio, la nostra fuga dalla città verso il mare, ci rendeva allegri. Abbandonammo il lavoro, forse un pò irresponsabilmente, ma era tanta la voglia di quel pomeriggio insieme. Parcheggiammo, mentre già la gente andava via, la giornata era stata calda, ed in città l’afa insopportabile.
Prendesti il borsone, ci incaminammo verso la spiaggia libera: bianca e pulita come nelle cartoline dei tropici. Ci spogliammo e mentre tu stendevi l’asciugamano, io guardavo il mare ed il cielo nel punto più lontano che mi era posssibile osservare.
Eri allegra, felice, sorridevi e mi si apriva il cuore, era bello vederti così. Mi raccontavi di quella tua collega, si era da poco lasciata con il fidanzato e tu eri costretta a subirti i suoi sfoghi. Tu parlavi ed io ascoltavo, ti guardavo. Il mare calmo, forse troppo; ti prendo la mano e ti alzi in piedi, comincio a correre e tu sei costretta a seguirmi, non ti opponi e mi stringi la mano ancor di più. Entriamo in acqua e gli schizzi si sollevano alti e iridescenti, la tua mano si sfila dalla mia, mi tuffo in mare ma tu rimani in piedi e prima che riesca a rialzarmi ti sento salire a cavalcioni sulla mia schiena. Ti è sempre piaciuto farmi gli scherzi in acqua, il mare tira fuori la bambina che c’è in te……
Cerco di togliermi l’acqua che ancora mi scende negli occhi, che l’eco di un temporale in avvicinamento, coglie di sorpresa le mie intenzioni di una serena serata al mare con te.
Il temporale si avvicina minaccioso e veloce, la gente rimasta in spiaggia, comincia a chiudere velocemente gli ombrelloni, prima che vengano portati via dal vento.
” E’ meglio che anche noi ci avviciniamo a casa prima che si scateni il temporale”. Ti dico, mentre tu guardi il cielo affascinata.
“Non ci penso nemmeno, questo è il più bel posto che ci sia, quando c’è il temporale….” mi rispondi tranquilla.
” Quale posto scusa?”
” Ma qui, dentro l’acqua. è bellissimo restare con gli occhi a pelo dell’acqua e vedere le gocce che rimbalzano sul mare”.
La guardavo negli occhi, rimanemmo in silenzio, lontano dal mondo…….

Ho ancora da camminare

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Lontano è il ricordo
del giorno in cui mi trovai qui
quel che sentivo dentro allora
forse mi lega all’infinito.
Ricordo prati grandi
come il mondo che non conoscevo.
Cercavo nello sguardo di chi incontravo
un legame con me stesso.
A volte trovavo il gelo
anche se mi coprivo
sentivo freddo
e il tempo sembrava
non passare mai,
altre il conforto
di una carezza
dolci sorrisi e
forti abbracci.
Sentivo allora il sole
entrarmi dentro,
dividevo allora il pane
che trovavo dentro la bisaccia,
ne trovavo sempre tanto
anche quando eravamo in molti.
Mangiavamo attorno al fuoco
e c’era sempre qualcuno
che suonava i ritmi della vita
quelli dolci e
quelli dell’amore.
Vedevo poi al tramonto la strada
quella giusta da seguire
là oltre la collina.
Guardo al buio di questa notte
il cielo e le sue stelle
domani
ho ancora da camminare
mi accorgo che la vita
non mi basta mai…

Ritorno dopo parecchio tempo.

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In passato ho scritto molto su queste pagine, poi come tanti sono passato a social molto popolari, ma non ho trovato la stessa profondità e la medesima capacità di incontrare le atmosfere uniche di un blog. Intimo luogo di confessioni inconfessabili e territorio di percorsi che vanno oltre i confini della realtà e oltre i confini di noi stessi.

Grazie Paola!

 

Il mio nuovo Libero blog!

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