NoBel

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Quando Dylan ricevette il Nobel per la letteratura mi schierai con i giudici per la bellezza ed anche la profondità letteraria dei suoi testi ma, con sincerità, ammetto che qualcosa non mi convinceva sulla coerenza di considerare letteratura una canzone e tale dubbio divenne più forte quando lui stesso, ritirando il premio, affermò:

“Appena ricevuta notizia del premio, mi sono chiesto in che modo le mie canzoni riguardassero la letteratura. Ho voluto riflettere e trovarne il nesso.”

Ora io non so se lui l’abbia trovato il nesso. Io l’ho cercato fino all’altro ieri quando, trovandolo, ho cambiato idea ed ho capito che quel Nobel sia stato un errore perché avevo dato pochissimo peso a quella letteratura fatta esclusivamente di testi di canzoni. Un database enorme di frasi riciclate o masturbate che non viene utilizzato come link emotivo o musicale riferito ad un momento, ma lo si usa addirittura come filo per ricamarci un’esistenza.
Così facendo – proprio come quando sfogliando l’enciclopedia medica pensiamo di avere i sintomi di ogni malattia – corriamo il rischio di cadere in quello stato comatoso nel quale crediamo che ogni canzone sia stata scritta proprio per noi e, peggio ancora, ridicolizzando certi amori e noi stessi, non comprendiamo che certi tradimenti sono serviti, almeno, a salvare la vita proprio a quel partner al quale stavamo togliendo anche l’aria. Quello che accade quando non ci accorgiamo che, tante volte, le parole diventano apnee alle quali costringiamo chi ci ascolta o ci legge. C’illudiamo sia ossigeno, e invece è anidride carbonica.
Oggi, ricredendomi e senza nulla togliere alla poesia di certi testi musicali, devo affermare che la letteratura è ben altro. E meno male.
NoBelultima modifica: 2019-01-01T12:31:07+01:00da arienpassant

12 pensieri riguardo “NoBel”

  1. ma dai! …e quando ci immedesimiamo in un personaggio di un romanzo, in un ideale di eroe, o nell’antagonista dell’eroe cosa facciamo, stiamo cambiando la nostra vita o come “fandom” riusciamo a riconoscere la nostra ambizione per qualcuno che vive come sognato (sognando narrativa)? Allora Dylan in questo senso (ci ) delude molto, in barba a chi ha sostenuto i (suoi) successi di una vita e di un’epoca. Allora lo chiamo rincoglionimento di chi si è fatto (forse) gli affari propri o semplicemente un disgusto inutile e peggio, pentitismo. I complimenti vanno sempre accettati. Bando alle critiche buon 1 gennaio…e spero che ti 6 tolto quell’imbuto rosa ..inguardabile 🙂

  2. Anche Woody Allen in “Provaci ancora, Sam” ha parodiato quell’immedesimarsi a cui fai riferimento, ma lui aveva almeno l’alibi di farlo a scopo terapeutico, per combattere la sua timidezza, eleggendo Bogart a suo modello. Appunto, il personaggio. Così come avviene un po’ a tutti per gran parte dell’infanzia. Poi, però e per fortuna, cresciamo. E quando non cresciamo, non restiamo personaggi ma diventiamo patetici.
    Imbuto??? Non mi offendo solo perché sei tu! Buon inizio pure a te 🙂

  3. Quando venne fuori la notizia del Nobel a Dylan, io fui subito per il no; il mio sarà anche un ragionamento ottuso, ma la letteratura è ben altro, un romanzo scritto bene è un’architettura che resiste nel tempo ed è un pezzo unico. Scrivere canzoni, per quanto belle e significative, impegnate e mai banali, è comunque altro. Al limite si potrebbe istituire un Nobel per la canzone e allora sì che Dylan sarebbe uno tra i candidati migliori. (A me non dice molto mr Dylan, ma questa è un’altra storia, una di quelle che non si possono dire a voce alta, altrimenti si è relegati nel gruppo di quelli che non sono abbastanza intellettuali, intelligenti, colti ecc.).

  4. Sì, e ripetendomi, anche se alcuni testi sono poesia come un quadro o uno sguardo o un boxer 🙂 la letteratura è ben altro e, difficilmente, un episodio, un momento, ma un percorso. Inoltre, pur avendo la stessa libertà espressiva della musica, le parole non devono soggiacere ad essa.

  5. Scusami Ariel, credo tu sappia che non ti sono ostile, ma devo dire che effettivamente sembra un imbuto, senza offesa per l’imbuto ovvio 😛

  6. Il rosa di quell’indumento indecoroso mi ha fatto andare in confusione ed ho commentato nel post sbagliato, ma visto che ci sono devo dire che Dylan …bravo per quanto possa apparire ad altri (non a me) …”Che ci azzecca con la letteratura?!?! …direbbe DI Pietro. 🙂

  7. “quando non ci accorgiamo che, tante volte, le parole diventano apnee alle quali costringiamo chi ci ascolta o ci legge” mi piace/ forse non ho espresso bene quello che intendevo perchè ho ben compreso la posizione di Dylan e la tua o vostra, visto che in maggioranza si concorda col tuo pensiero che resta notevole; tuttavia mi riservo un angolino di parere in cui anche un testo musicale o più testi possano concludere e identificare un percorso e una struttura. Questo probabilmente dipende dal fatto che non amo molto l’intellettualismo letterario, quello salottiero ( che si autodetermina eccellente), apprezzando tutte le forme di narrativa non titolari di definizioni assegnate meccanicamente. “NoBel”, (un po) l’irriverenza del titolo è dalla mia parte.
    E grazie che non te la sei presa per l’imbuto scherzavo ma devo avere un’idiosincrasia speciale per quell’immagine, infatti sul post ho glissato^_^. Buona serata

  8. grazie Dizz per quel “mi piace”, lo apprezzo. Su quel tuo “imbuto”, non immagini allora quanto abbia riso io e, ancor di più, non immagini quanto mi disgusta quell’immagine. Bada, non per l’immagine in sé ma per tutto ciò che trovo di infimo gusto e, ancora, mi riferisco non all’immagine ma all’indumento in sé. Devi sapere però che, a costo di rimetterci, di essere frainteso e di dare un’immagine opposta di me, fra l’altro non mi piace usare gli smiles, l’ironia amo esprimerla lasciando a chi mi ascolta il dubbio che non sia ironia. Provoco, ma non per il gusto della provocazione, sarebbe stupido, provoco perché ho come la necessità di capire, fra 100 chi sono i 5 che vedono le cose come le vedo io. Selezionare. E non sto dicendo che noi 6 siamo meglio degli altri 94. Siamo diversi, ovvero quelli con i quali mi trovo bene, con i quali discuto con piacere. Quelli che mi aggiungono qualcosa, mi fanno pensare e non mi annoiano mai. Buona serata anche a te.

  9. …’mmbuto di Guzzanti è “letteratura” ! Sul linguaggio, sui codici e sui segni si possono scrivere saggi interminabili. Sintetizzando, la miglior posizione è probabilmente prendere il meglio dei discorsi e non aspettarsi nulla dai propri e dagli altrui enunciati, lasciando massima libertà sulla fiducia. Collettivamente rischiamo di fare come “questi fantasmi” (il grande De Filippo ). Personalmente mi sorprendo a commentare. O a ricevere interventi. Non pensavo e non intedevo comunicare all’interno, ma l’acume riscontrato è intrigante… sempre che non si resti con un acuto in bocca. Buon due

  10. ‘mmbuto di Guzzanti è poesia, come poesia sono i testi di tante canzoni. Sicuramente la poesia è anche letteratura. Lo so, è difficile separare con un coltello un percorso musicale da uno letterario. Se poi abbiamo a che fare con Dalla o De André, la cosa diventa ancora più complicata ed io penso che non ci sia bisogno di metterli per forza nello scaffale della letteratura. Sono artisti e non è detto che siano meno bravi, intensi e profondi di tanta letteratura. Il punto, forse, sarebbe quello di evitare, in termini artistici, di pensare che definendola letteratura le diamo un valore aggiunto proprio perché anche la letteratura non è esente da delusioni. Restando su Guzzanti, lo amo e lo ritengo fra i più geniali ed intelligenti nel suo campo. La sua, però, non credo sia letteratura e nemmeno teatro. Dario Fo è letteratura e teatro.
    Comunque sono con te nel volere la massima libertà di espressione a tutti perché, senza di essa, l’arte, in ogni sua espressione, andrebbe in coma.
    Considerata la logica del blog, chi non intende comunicare dovrebbe impedire i commenti ma così facendo si tornerebbe alla dittatura dell’editoria dove tu scrivi ed io posso solo leggere. Il web si avvicina molto di più alla democrazia. Ha sicuramente i suoi aspetti negativi ma, quelli positivi sono così irrinunciabili che quelli negativi diventano fastidiosi quanto una mosca. Nulla di più. Il tre che vorresti.

  11. …vero ‘mmbuto è poesia ( infatti ne impariamo a memoria le gags), con letteratura, ben virgolettata, tentavo provocazione ben riuscita, visto che hai contribuito ulteriormente alla prosa del post. Più sottilmente detesto chi li tiene aperti ma non li pubblica né risponde, fermo restando la sua libertà di espressione (peggio ancora). Questo però in genere accade quando l’argomento ci interessa e vorremmo discuterne con il proponente. Che il tuo tre sia carino come il mio.

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