(big)bang

scintilla1

Aristotele riteneva che il tempo fosse la misura del cambiamento; se nulla cambia, non c’è tempo. Una definizione sublime nella sua essenzialità e, soprattutto, così indiscutibile nella sua logica da farmi sorridere di fronte all’affermazione di Newton che, con un po’ di sufficienza, disse che quello di Aristotele è il tempo relativo. Lui, invece, riferendosi al tempo assoluto, affermò che il tempo matematico, quello assoluto, è un tempo che scorre a prescindere dal cambiamento o dal moto. Mi sarebbe piaciuto chiedergli “scorrere rispetto a cosa?” visto che qualunque unità di misura matematica non è altro che la differenza fra almeno due punti. Un’altezza, ad esempio, non è altro che la differenza fra la base di qualcosa ed il suo punto più alto. Il termine stesso “differenza” obbliga, parlando di unità di misura a pensare non ad un punto solo, ma almeno a due punti ed anche il tempo, relativo o assoluto che sia, ha bisogno di avere almeno due punti per dare senso al verbo “scorrere” altrimenti, come diceva Aristotele, non esiste cambiamento e nulla da misurare. Senza cambiamento esisterebbe solo un punto e, dentro quel punto, il tutto ma, senza cambiamento, dentro quel punto, anche il tutto sarebbe un nulla.
Ripensando ad una delle versioni sulla creazione il tempo sarebbe nato in quei sette giorni. E’ evidente che il prima ed il dopo hanno un senso solo in una cognizione che preveda un tempo che contempli i cambiamenti che man mano avvengono. Quindi prima che nascesse l’universo il tempo stesso non esisteva e, non esistendo, non poteva esserci una logica del prima e del dopo.
In un tempo senza tempo, dove non c’è cambiamento, può esserci solo il nulla.
Ora, se il prima e il dopo li chiamiamo ante e post, non cambia nulla. Immaginando che la creazione sia nata da una scintilla è indubbio che essa sia l’ante e tutto quello che è accaduto dopo di essa sia il post. Considerando quindi che quella scintilla, anche se fondamentale, è durata qualche miliardesimo di miliardesimo di secondo rispetto a tutto il resto, è evidente che il post è la parte preponderante dell’universo. Possiamo quindi dire che, a prescindere dai blog, il primo post è stato scritto proprio con la creazione o, meglio, dopo la scintilla, tutto il resto è solo un post.
(big)bangultima modifica: 2019-04-23T13:19:29+02:00da arienpassant

5 pensieri riguardo “(big)bang”

  1. Ecco. Applichiamoci pure: Poi finisce tutto in un buco nero:) Cioè ci si allena a leggere scrivere e fare di conto poi arriva internet e crediamo finalmente di essere nell’Eldorado : iniziamo a postare, sorretti dalla scintilla creativa, triliardi di byte attratti dalla gravità dell’informazione che infine spaghettizza tutto! ..(oh) buona serata! Bentornato

  2. Eldorado, Eldorado. Una volta l’informazione non era spaghettizzata ma quando chiedevamo “davvero?”, la risposta era: “sì, l’ha detto la televisione!”. Meglio spaghettizzata.
    Buon pomeriggio.

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