La rivoluzione delle gambe

prima foto

Twiggy fotografata da Justin de Villeneuve, Vogue, 1970

Un tempo la moda la facevano i ricchi e i potenti. Ora la fanno le ragazze“. Lapidaria Mary Quant, stilista icona della Swinging London che, con le sue minigonne, dette inizio a una vera e propria rivoluzione culturale perché i suoi abiti incarnarono un nuovo senso di libertà al femminile.

seconda foto

Mary Quant con Vidal Sassoon, ritratta da Ronald Dumont, 1964

L’invenzione della minigonna fu alternativamente attribuita a Mary Quant e a Courrèges, ma come ammise la stessa Quant:

Né io né Courrèges abbiamo avuto l’idea della minigonna. È stata la strada a inventarla”.

terza foto

Modelle al Carlton Hotel, 1967

E in effetti andò proprio così: per la prima volta nella storia della moda furono le nuove generazioni a dettare le regole, non gli stilisti. Portabandiera Twiggy, modella adolescente e magrissima, volto degli anni Sessanta.

A Mary Quant (oggi 85enne) è dedicata una mostra al Victoria&Albert Museum di Londra, dal 6 aprile all’8 marzo 2020.

La rivoluzione delle gambeultima modifica: 2019-04-08T08:01:26+02:00da hyponoia

6 pensieri riguardo “La rivoluzione delle gambe”

  1. Io ho smesso di usare la gonna 40 anni fa, se escludiamo i vestiti estivi indossati per disperazione da afa in estate. Scarsa autostima dell’aspetto fisico e ossessione di non attirare attenzioni maschili hanno fatto il resto. Mi piace vedere le minigonne addosso a chi se le puo’ permettere. E sono in numero parecchio inferiore a quello di coloro che le indossano.

  2. Confesso di aver fatto man bassa di minigonne, me lo potevo permettere e finirono per diventare il mio mezzo di seduzione tout-court; ovviamente ero giovane. Con gli anni il mio buon gusto mi ha impedito di continuare a indossarle, però ne ho tanta nostalgia, il relazione al tempo che fugge ovviamente 🙂

  3. In genere indossa spesso la gonna mini o non, chi ama le proprie gambe per cui sbaglia chi dice che certe donne farebbero meglio a non indossarla perché hanno brutte: se la indossano vuol dire che si piacciono

    1. Dando per scontata la libertà di ogni donna di coprire o scoprire il corpo a proprio piacimento, resta incontrovertibile il fatto che le gambe possono essere brutte (e quindi da coprire) oppure belle (e quindi da mostrare).

  4. Nell’anno del boom della mini gonna, andai a Roma e mi colpì vedere una moltitudine di ragazze andare in giro con mini gonne che mettevano in evidenza la bellezza del loro corpo.
    Nella mia città arrivò un pò in ritardo, erano usate sopratutto per le feste, in strada molto meno.
    Complimenti per il calore che si avverte in questa galleria d’arte.

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