I problemi di Villa Borzino e dell’ex Albergo Appennino

Quando si è sparsa la voce che il Comune di Busalla ha il problema di utilizzare sia Villa Borzino sia l’ex Albergo Appennino trovando affittuari solvibili e idonei a restituire alla fine del contratto gli immobili nello stato in cui si trovavano, nel ceto intellettuale del paese si è diffusa una certa incredulità che due simboli di una Busalla borghese, liberale e benestante possano scomparire dal carnet delle offerte di pregio. Del resto, la Dott.sa Adriana Picollo, praticamente la sola Consigliera di opposizione in Consiglio Comunale, ha preannunciato un’interrogazione e un’ interpellanza proprio sulla necessità che l’Amministrazione prenda atto di un sempre più scarso utilizzo della Villa Borzino e, pur essendo abbastanza vicino il momento di elezioni comunali a Busalla , elabori un piano per il ripopolamento della Villache tenga conto ovviamente dei costi che la  struttura e il Parco comportano. Analogo allarme è contenuto nei suddetti atti portati alla discussione o in attesa di una risposta scritta del Sindaco, per l’ex Albergo Appennino che, in altri tempi, appunto come albergo, aveva conosciuto presenze giovanili  busallesi  vivaci e di genuino successo, orchestre di musicisti locali al passo con i tempi, arrivando ad ospitare il grande Torino alla vigilia di giocare a Genova per poi volare a Lisbona , incontrare il Benfica e, come tristemente noto, tragicamente morire ai piedi della Superga. Erano tempi assolutamente diversi negli anni 50/60 del secolo scorso perché attività ricreative e culturali, anche commemorative, si giocavano in casa a differenza dell’oggi che, escludendosi qualche lodevole eccezione, si guarda sistematicamente altrove.

Non sono questi trascorsi dell’Albergo Appennino che in vero indussero l’Amministrazione, dei laboriosi e positivi anni 80 del solito secolo scorso, a contrarre il necessario  mutuo per la sua acquisizione al patrimonio disponibile dell’ Ente, potendo far fronte a complessivi interessi crescenti, evitando il pericolo che l’immobile d’indubbio pregio, posto in posizione strategica, finisse in proprietà di soggetti incontrollabili e infine perché il Comune non intravvedeva problemi a conservarlo decorosamente destinandolo totalmente a servizi pubblici.

l’ Architetto Adriana Picollo, che, anche per il suo impegno professionale, sembra avere una visione chiara delle carenze strutturali del Paese e delle difficoltà che esso sta affrontando rispetto alle varie scelte degli Organismi Amministrativi sopraelevati, dichiara la disponibilità del suo gruppo (Punto.. a capo) ad un coinvolgimento di soggetti privati, purché parziale, nella gestione degli immobili in questione e sempre che sia ,appunto, garantita in buona misura una fruizione pubblica. Condividendo, per quel poco che conta, le ragioni dell’interpellanza e dell’interrogazione sull’utilizzo continuativo dei due prestigiosi immobili siti nella parte nord di Busalla, quella al momento più depressa, non si può trascurare il fatto che alle Amministrazioni Comunali sono giunte insistenti e motivate sollecitazioni governative dirette a convincerle che quando gli immobili di loro proprietà richiedono somme ingenti per la loro manutenzione e non siano beni di particolare pregio storico o paesaggistici, gli enti proprietari dei medesimi prendano seriamente in considerazione l’opportunità della loro alienazione.  L’orientamento ministeriale era logicamente ispirato alla esigenza di trasformare i Comuni in centri di spesa per la realizzazione di opere di grande utilità sul loro stesso territorio altrimenti irrealizzabili per le  note carenze statali e regionali.

Ci si rende conto di lanciare un segnale chiaro per una eventuale alienazione della Villa Borzino e di parte del suo Parco, una volta che si superata la condizione ostativa di un eventuale, ma incerto, pregio storico e sopita   la possibile opposizione di una limitatissima parte dell’opinione pubblica, la stessa o l’erede di quella che ha accettato l’ampliamento della raffineria Iplom. Questa idea di tentare l’alienazione di Villa Borzino e l’immobile dove era insediata dal 1945 la Scuola Media, in via xxv Aprile non è, lo si ricorda, nuova e comunque  sicuramente successiva al fallimento del tentativo di realizzare una indispensabile circonvallazione di Busalla, a lato dello Scrivia, usufruendo, come sembrava fatta, degli spazi inutilizzati della Piccola Velocità e del Parco Ferroviario, sin dove possibile e conveniente.

Un progetto quello, coltivato per anni, naufragato per ragioni che restano ancora oggi non ben chiare, in una situazione di carenza di un Piano Regolatore che rendeva la proposta delle alienazioni ancora più problematica.

CB

I problemi di Villa Borzino e dell’ex Albergo Appenninoultima modifica: 2018-04-19T09:25:27+02:00da balbicarmelo