Roma di ieri, un po’ di miseria, ma tanta nobiltà!

Un giovane lettore, ci ha chiesto di sapere qualcosa di più su Roma di una volta, salutarlo è d’obbligo, ringraziarlo è un dovere, ogni giovane che cerca di sapere e di capire, è una rarità, per cui cerchiamo di tenercelo da conto… (la retorica non fa parte del blog, quindi, pane al pane vino al vino, e se c’è da scrivere un vaffa, lo faremo, non chiediamo, e non vogliamo nulla da nessuno!)

ROMA – nel 2019, ha compiuto 2772 anni;
OTTOMBRATE – famose per il clima dolce;
TRASTEVERE – grande festa Romana “de noantri”;
TESTACCIO – monte dei cocci di antica tradizione;
SAN GIOVANNI – festa popolare, fuochi d’artificio e lumache;
PIAZZA NAVONA – dove gli antichi Romani, la riempivano d’acqua, per farci battaglie navali;
MATTATOIO – in Romano “ammazzatora” per carni;
FONTANELLE – nasone per il becco ricurvo;
PASQUA – giorno in cui era abitudine, sfoggiare il vestito nuovo, che poi, nelle famiglie numerose, si passavano da fratello in fratello;
PASQUETTA – era usanza, il carrettone da lavoro con cavallo, tutti sopra, e scampagnata fuori porta;
DIVINO AMORE – famosa chiesa Romana fuori porta, dove i penitenti a piedi, e per molti chilometri, con le candele accese in mano, andavano a rendere omaggio alla Madonna, in lunghe colonne, che per la preponderanza femminile, era conosciuta come il corteo delle madonnare;
CHIESE – dove si usava a pagamento, accendere lampadine, per i propri cari deceduti, perché più se ne accendevano a chi stava nel limbo, più si accorciava la strada verso il paradiso;
GHIACCIAROLO – colui che guidava un lungo carro con cavallo, che portava molte colonne di ghiaccio, (il frigo era un lusso per pochi) e le consegnava a domicilio, intere colonne nelle osterie (allora i ristoranti era rari) e anche per privati, i quali scendevano in strada, per comprare, chi mezza colonna, chi anche un quarto di colonna, e il ghiacciarolo usava un’accetta, adibita ai tagli per accontentare tutti;
FIUMAROLI – due categorie, i pescatori di anguille, che vendevano nei mercati, in ceste particolari, e gli amanti della barca e del sole, che al fiorir della primavera, tempo permettendo, nel Tevere, i remi per calare di peso, il sole per abbronzarsi;
MUSICANTE – girava per le vie della città, con carrettino a scompartimenti, contenenti non solo bigliettini, (ante litteram, negli attuali oroscopi) ma anche quelli della fortuna, e a chi offriva qualcosa, il musicante, prendeva in mano il pappagallino, avvicinandolo nello scomparto, il quale con il beccuccio tirava fuori un bigliettino, porgendolo poi, a chi sperava in buone notizie;
LETAME – era quello che spargevano per le vie i cavalli, e come usanza, le donne Romane lo raccoglievano, per concimare i vasi con i loro fiori, i quali venivano esposti alle finestre, e il fiore preferito era il geranio;
CARTONE – dopo l’immediato dopo guerra, dove si credeva giustamente nell’avvenire, nell’amicizia, nella parola data che veniva sempre rispettata, erano i veri valori, con il sole, (i sola non esistevano) e il cartone, erano la materia prima per coprire il buco delle scarpe, quando non c’erano i soldi, per il calzolaio!

Cassandra? Castellano

Roma di ieri, un po’ di miseria, ma tanta nobiltà!ultima modifica: 2019-10-22T19:14:44+02:00da romana_81