La corrida: tradizioni secolari e fanatismi

Credo di esprimere un sentimento abbastanza diffuso (non solo tra gli animalisti), affermando che la corrida, che mette contro toreri e tori per puro divertimento, è uno spettacolo esecrabile, crudele, di cattivo gusto.

Certamente, si tratta di una tradizione secolare, accompagnata da rievocazioni poetiche e letterarie (mi viene in mente Hemingway), ma ciò non implica che una crudeltà efferata debba continuare a esistere.

Leggo che il toro è un animale mansueto per natura, ma che in occasione della corrida viene rinchiuso per ore e poi, una volta liberato per il combattimento, si ritrova disorientato in mezzo alla confusione. E viene, quindi, torturato e ucciso per il macabro divertimento del pubblico che assiste e decide alla fine delle sorti dell’animale.

Tuttavia, in alcuni casi la sorte si capovolge, il toro reagisce e il torero finisce per avere la peggio; come accaduto pochi giorni fa, in cui un giovane torero è stato colpito alla gola dal toro e ridotto in fin di vita.

Toro1

In tali occasioni, che si stanno ripetendo abbastanza frequentemente, io non condivido, in ogni caso, il comportamento di chi alla notizia gioisce, esulta, festeggia e dice “per una volta ha vinto il toro”. In questa manifestazione, a mio avviso, non ci sono mai vincitori. Tori e toreri sono strumenti all’interno di un bieco sistema in cui prevalgono interessi di tipo economico, politico e turistico.

A chi dice che il torero se l’è cercata, che nella sua vita poteva fare altro e dedicarsi a diversi mestieri, io oppongo alcuni dubbi. Sto leggendo, infatti, da più parti che i toreri tramandano in genere la propria attività di padre in figlio e che i ragazzini vengono addestrati fin dall’età di sette anni, nell’ambito di ineludibili tradizioni familiari. Coloro che crescono in tale clima di fanatica ed esasperata esaltazione di forza, coraggio ed eroismo, riescono difficilmente a intravedere una prospettiva diversa e a ribellarsi, a non farsi travolgere da una tradizione pericolosa per la propria incolumità, oltre che crudele verso un animale che, senza alcuna effettiva esigenza, viene privato della propria dignità e diviene oggetto di pubblica derisione.

Magari, chi si ribella lo fa quando è troppo tardi, come il torero colombiano Alvaro Munera (conosciuto come “El Pilarico”) che, incornato da un toro durante una corrida nel 1984, riportò lesioni alla spina dorsale che lo resero paraplegico. Munera è diventato da allora un membro del consiglio della sua città natale Medellin, sostiene i diritti dei disabili e promuove le campagne anti-corrida.

Per concludere, mi auguro che le morti dei toreri non siano più momenti di gioia per qualcuno (considerato che anche per me questo è fanatismo), ma un’occasione di riflessione che possa portare ad abolire definitivamente tale crudele e pericolosa tradizione, che in alcune regioni spagnole sembra già essere stata messa al bando. Nella speranza che gli interessi politici ed economici non ostacolino il raggiungimento di tale risultato.

Spanish Bullfighter Julio Aparicio is gored by a bull during a bulfight of the San Isidro Feria at the Las Ventas bullring in Madrid, on may 21, 2010

La corrida: tradizioni secolari e fanatismiultima modifica: 2017-04-09T16:35:56+02:00da LorenzAdd1979

6 commenti

  • Ma pensiamo che un toro quando viene fatto entrare in un’arena non capisce che sarà la vittima sacrificale? La sua reazione nel difendersi da una morte sicura è istintiva e rabbiosa, che delle volte può portare a conseguenze pericolose, macabre e raccapriccianti per un torero. Questi spettacoli andrebbero aboliti in quanto culturalmente appartenenti a un’era remota che non si addicono ai nostri tempi. Lo trovo uno spettacolo barbaro assolutamente da abolire, anche se sarà difficile visto il grado di fanatismo da parte di chi gradisce. Inoltre la Corrida è uno spettacolo (se di spettacolo si può parlare) che detesto davvero, e che purtroppo, non si riesce a fermare. Se proprio si deve sfidare il Toro, perché non farlo come avviene nella Corrida Portoghese? Il Toro viene afferrato per le corna, quindi sottomesso, ma non ucciso. Una vera prova di forza (per chi ha bisogno di dimostrare quando è forte), senza la morte di nessuno. Ti auguro una serena Domenica delle Palme, a presto.

    • Eh si concordo, una modalità diversa di competizione senza la morte di nessuno sarebbe preferibile, ma purtroppo non rispondente ai loro esaltanti ideali di coraggio e forza. Ciao Nina

  • Non ho mai sopportato la corrida come usanza, cultura e segno di un popolo. Le prime che abbia visto sono state quelle inserite in scene di qualche film. Ero giovanissimo allora, e decisamente, più passava il tempo, più ne vedevo e più cercavo di cancellare dalla memoria le scene violente, le cattiverie verso il toro e ammetto che quando il toro toccava il torero facendogli male, beh…ero felice, con tanta cattiveria verso il genere umano, esultavo! Mi ricordo che con gli amici, all’epoca, c’era frase scherzosa che ricorreva spesso. Sorprendendo uno alle spalle, per scherzo, si passava una mano tra le gambe e gli si stingevano i testicoli: “Amigo, non sempre vince il torero!”. Una ragazzata che indicava chiaramente per chi fossimo soliti tifare!

    • Se il torero si fa male senza conseguenze magari potrebbe essere una lezione, ma se arriva agli estremi allora io ci trovo poco da gioire. Ciao Carlo

  • Ho sempre considerato infamante questo, chiamiamolo sport, così violento, così contro natura, portato solo all’eccitazione di una platdea osannante, alla morte di un povero animalwe e dal successo del suo aguzzino, perchè di vera tortura si tratta. Mi è bastato vedere in qualche foilom, alcune scene, vramente drammatiche. Il torero? se infilzato dalle corna del toro, non mi fa meno penna del toro infilzato dalle banderillas. Buona serata, caro Lorenzo…*__*

    • Che si tratti di uno sport infamante siamo d’accordo. Io il mio punto di vista sul torero l’ho espresso, più che pena, si tratta di capire che questa tradizione che mette in pericolo ragazzi di 20 anni che vengono buttati in tale follia e toglie dignità agli animali andrebbe abolita. Di fronte a un ragazzo in fin di vita mi risulta difficile restare indifferente o addirittura provare gioia come fanno alcuni. Buona serata Licia