Salvini: “Prima gli italiani” … ma quali?

Quando mi convinco che una persona abbia ormai mostrato il peggio di sé e che non devo aspettarmi altro, se non che continui su quella scia, ecco che vengo puntualmente smentito.

Il caro Salvini, in trasferta a Bruxelles, invece che presenziare al Parlamento europeo, ha deciso di farsi fotografare con indosso una maglietta inneggiante a Trump vicino a un poster sugli Indiani d’America che “hanno subito l’immigrazione e ora vivono nelle riserve“.

Come hanno sottolineato numerosi giornalisti, Salvini farebbe meglio a non parlare di argomenti che non conosce affatto, considerato che l’accostamento tra il Presidente Trump e i Sioux è alquanto paradossale. Basta pensare alla recente polemica sull’Oleodotto Dakota Access.

Salvini Indiani

Inutile dire che il segretario leghista non si tira mai indietro e non perde occasione per strumentalizzare qualsiasi notizia o evento utile alla sua campagna contro gli immigrati. Espressione di un evidente odio razziale, più che del tentativo di risolvere un problema, da realizzarsi a colpi di ruspe, barricate ed espulsioni di massa.

In realtà, più che sulle presunte modalità di risoluzione del problema degli immigrati, vorrei soffermarmi sullo slogan “Prima gli italiani” che suscita in me alcune domande alle quali sto cercando di dare risposte. Mi chiedo, soprattutto, se il leader del Carroccio abbia davvero a cuore i problemi di tutti (e sottolineo la parola “tutti”) gli italiani.

Una prima risposta mi arriva come un fulmine ripercorrendo mentalmente quanto accaduto subito dopo l’approvazione della legge sulle unioni civili, frutto, come ben sappiamo, di un ampio compromesso al ribasso tra forze politiche. Non contento dell’approvazione di una legge monca, Salvini ha invitato i sindaci leghisti a non celebrare alcuna unione civile, ripromettendosi ben presto di indire un referendum abrogativo della legge stessa. Dunque, secondo la sua opinione, i diritti del mondo LGBT non contano nulla e devono essere cancellati, in nome di non so quali principi fondamentali della nostra società che risulterebbero violati. Ne deriva, che quel “Prima gli italiani” non riguarda proprio tutti.

Allora, potrei immaginare che Salvini si preoccupi di disoccupati ed esodati, considerate le sue polemiche continue su legge Fornero e disoccupazione giovanile in crescita, ripetute quasi come un mantra in ogni talk show, anche quando si parla della deforestazione dell’Amazzonia. Poi, però, leggo che ultimamente ha messo in mobilità gli ultimi 24 dipendenti del suo partito, che non avrebbe risorse sufficienti per mantenerli. Eppure, i fondi dallo Stato arrivano puntualmente (si parla di due milioni di euro), ma sembrerebbero destinati ad una consulenza esterna per le attività social salviniane (gestione del sito e strategie comunicative). Attività che avrebbero ben potuto svolgere quei dipendenti licenziati. Dunque, la disoccupazione è davvero la sua preoccupazione principale? Ho qualche dubbio.

A questo punto, data la sua costante presenza nei luoghi colpiti recentemente dal sisma e dalla neve (o più precisamente negli studi televisivi in cui si parlava di maltempo e sisma, indossando rigorosamente doposci), potrei ritenere che abbia a cuore le sorti dei terremotati. Certo, ma anche qui qualche dubbio mi viene, considerato che pochi anni fa in un video aveva definito i napoletani “colerosi e terremotati”. Dunque, per lui “terremotato” era da considerarsi un insulto.

Su quale possa essere il destino del Sud nelle mani del capo di un partito secessionista e profondamente critico sulle questioni meridionali (“I soldi al Sud? Inutile mandarli, se li sbattono nel cesso” una sua dichiarazione di un paio di anni fa), meglio non approfondire.

Dunque, cacciati via tutti gli immigrati, questa Italia sovrana quali italiani dovrebbe rappresentare? Una risposta mi viene in mente, ma preferisco tacere.

Salvini doposci