Il panino della discordia

Può un panino creare tanta discordia tra “miti” prelati? Evidentemente sì, considerato che pochi giorni fa è scoppiata una polemica per l’apertura di un nuovo McDonald’s nel rione romano di Borgo Pio vicino San Pietro.

La protesta non coinvolge solo i residenti e i commercianti della zona, preoccupati che l’apertura del fast food possa stravolgere il tradizionale quartiere romano. Anche numerosi cardinali hanno manifestato la loro profonda indignazione, convinti che il McDonald’s possa turbare la tranquillità e la sacralità di quel luogo.

Particolarmente animata è l’arringa del Cardinal Sgreccia che parla di scelta discutibile, in contrasto con le “tradizioni architettoniche e urbanistiche” di una piazza che si affaccia sul Colonnato di San Pietro. Secondo il Cardinale, poi, il ristorante andrebbe a proporre cibi non in linea con le tradizioni culinarie romane e pericolosi per la salute dei consumatori. Al posto di questa mega paninoteca sarebbe stato preferibile utilizzare quegli spazi per attività in favore dei bisognosi.MC San Pietro

Francamente, a mio avviso l’estrema e accorata protesta dei porporati fa acqua da tutte le parti.

Anzitutto, il locale concesso in affitto alla catena americana fa parte di uno stabile di proprietà del Vaticano e gestito dall’APSA (Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica). Questo locale, precedentemente occupato da una banca, è rimasto sfitto per molto tempo, considerato che nessuna attività commerciale era in grado di pagare l’elevatissimo canone richiesto. Se i porporati ritenevano davvero che tale spazio dovesse essere utilizzato per attività in favore dei bisognosi, perché lo hanno lasciato vuoto per molti anni e non si sono mobilitati per tempo presso l’APSA? Questa protesta tardiva assomiglia molto ad un tentativo di lavarsi la coscienza: prima nessuno voleva assumersi la responsabilità di non introitare più il canone, preferendo lasciare il locale sfitto e ora si scaricano tutte le colpe sul demonio americano.

Poi, bisogna sottolineare il fatto che sicuramente i prodotti della McDonald’s non sono in linea con la fantastica ed ineguagliabile tradizione culinaria romana, anche perché stiamo parlando di cibo americano. Tuttavia, la Capitale è piena di ristoranti di questo genere, che sfornano cibi “pagani” e “malsani” ad ogni ora del giorno e della notte. Soltanto, nel mio quartiere ce ne sono due, anche se devo ammettere di non avere mai avvertito tutti i disagi di cui si lamentano gli abitanti di Borgo Pio. In ogni caso, non si può non notare che i religiosi si preoccupano del cibo ingurgitato da residenti e turisti con pericolo per la propria incolumità fisica, solo nel momento in cui ciò avviene nei pressi dei loro costosi e lussuosi attici. Di sicuro, finché la catena americana apre fast food in periferia, le loro sensibili narici non corrono alcun pericolo.

Infine, a completare il simpatico quadretto, ecco l’ultima informazione, una vera ciliegina: i cardinali in protesta sono soprattutto coloro che abitano nello stabile e sono stati costretti dall’APSA a sborsare quattrini per ristrutturare il locale poi ceduto al colosso americano. E quando bisogna aprire i cordoni della borsa, si diventa molto nervosi.

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