Io non ho mai detto che “chi non è madre non capisce”.
Io ho detto e ribadisco che la maternità è una cosa talmente particolare che finchè non la vivi non riesci a comprenderla appieno in determinate sue espressioni. Punto.
Questo non significa che tra me e una non mamma io sono migliore. O lo è lei. Nè tantomeno che non siamo uguali. Siamo due donne e quindi siamo assolutamente sullo stesso livello solo che io sono mamma e probabilmente capisco un po’ più di maternità…l’altra magari è commercialista e ti calcola l’imu a mente che io ancora non ho capito quando cazzo si paga ‘sta imu. E’ così grave avere esperienze e “competenze” diverse? E’ così svilente? Io non mi sento svilita quando qualcuno mi parla di sua mamma e mi dice “ma cosa ne vuoi sapere tu di che significa essere figli…” è vero…non ne so ‘na mazza. Quindi? Sono meno? Ma non penso.
E non ho mai detto che “chi non ha fatto questo o quello deve stare zitto perchè non sa niente”.
Ho detto che chi non prova determinate situazioni veramente difficili può essere empatico, può mettersi nei panni ma difficilmente capirà appieno il turbinio di sentimenti che si provano. Io per esempio non capisco i malati di depressione. E’ più forte di me. Mi faccio anche un po’ schifo per questo ma è un concetto che in me non esiste proprio, non mi ha mai sfiorato e mi rendo conto che arrivo a comprendere certe cose. Ascolto, mi dispiace, empatizzo, cerco di calarmi nel ruolo…ma dentro di me so di non essere assolutamente la persona giusta per stare vicino a chi soffre di questa patologia perchè sono una capra!
E questo stessissimo concetto l’ho rifilato anche alla mia amica famosa eh…nel famoso post dove dicevo di provare a vivere una giornata “con niente” e proprio chi mi accusa di far differenze mi aveva fatto pure i complimenti per la risposta data!
Io sono stufa di essere descritta tramite citazioni mal declinate. Citatemi per le stronzate che dico…ne dico tante, eh. Non penso esista persona più brava di me a dire puttanate di proporzioni bibliche qua sopra. Datemene tutti gli atti. Ma non mi girate frasi e concetti solo perchè vi fa comodo interpretarli a uso e consumo e come trampolino di lancio per aver la scusa di sputarmi in faccia. Non serve mica un motivo valido per sputare in faccia a qualcuno, eh. Personalmente, se sento la necessità di sputare in un occhio al primo che passa, io, lo fo. Poi magari prendo una fraccata di botte, meritatissime, però io lo fo.
Son la ragazzina scema e annoiata, sìsìsì, lo confermo. Annoiata magari no ( che ce n’ho da fa…per fortuna, eh…cioè…una vacanzina la farei…però per fortuna ) ma ragazzina scema sì, dai, devo ammetterlo. Io caratterialmente son proprio una mocciosa, eh. Me ne rendo conto ( e non so se sia positivo o negativo questo ) a volte ho la stessa maturità di un neonato che gattonando si scatafratta giù dalle scale e poi se la prende con la mamma.
Non è sempre un difetto essere infantili perchè permette di rimanere piuttosto puri di cuore. Certo, con un sacco di effetti collaterali. Ma nessuna ciambella riesce perfettamente col buco.
E non urliamo all’onta, per una parola. Di epiteti e apostrofi, da quella zona là, ne son volati a mazzi da cinquanta. Non s’è salvato nessuno. Streghe, bulli, Cicci, Magnifici, Logorroici, Signore, Smeraldate, Disonesti, Arrampicatrici Sociali, Approfittatrici di Esperienze Personali Conto Vantaggi Non Meglio Identificati, Zitelle, Marpione, Babbei e Babbione…se la “consistenza” delle persone si valutasse dall’apostrofio agli altri…dietro a ‘sti pc ci sarebbero solo lenzuoli bianchi con sotto il fantasma. Perciò non facciamo tanto i mammamia. Non facciamo gli occhi a palla e la bocca a culo di gallina con la manina davanti in posizione da scandalizzati. Che qua non si deve fa’ chi figli e chi figliastri che si tocca un simpatico allora parte la zumba e se si tocca un antipatico allora non si deve fare un plissè. Plissettiamoci per tutti, se proprio. O facciamoci i cazzettoni nostri che siamo tutti grandi e in grado di difenderci.
Ultima cosa: non li ho pubblicati i suoi commenti, no. Adesso c’ho questo vezzo. Visto che aver sempre fatto quella che dava retta a tutti ha prodotto solo il risultato di crearmi un sacco di problemi e non vedermi riconosciuto un tubo…nemmanco la volontà ( e non capacità ) di trattare con dignità le persone…mo faccio pure io quella che te parli e te no. Parametro di giudizio: totalmente a cazzo. Non è vero che non ho fatto rispondere: i commenti li ho letti quindi la possibilità di risposta è stata data. C’è bisogno del palcoscenico? Non credo. Quello che doveva dire l’ha detto, un po’ fanghiglia ppppiccicosa se l’è tolta di bocca, io, che ero l’interlocutrice, ho letto…mi pare che il protocollo di correttezza sia stato rispettato. Le ho evitato una figura di merda pubblica ( dati i contenuti e gli epiteti e il modo di apostrofare…e dato il frigno…perchè frigna eh…quella frigna quasi come me…non bene come me ma quasi ) che si vuole di più?