La leggenda narra che il popolare video game MAC PAN del 1980 della Namco di Masaya Nakamura – e dunque 40 anni compiuti – creato dal programmatore giapponese Tohru Iwatami, sia nato dalla visione di un trancio di “pizza Margherita” tagliato e dalla forma restante che ricordava una bocca spalancata. Al di là della presunta ispirazione, il game è diventato presto un must mondiale con duecentocinquanta milioni di partite giocate nella sola America. Nel game PAC MAN la formina gialla insegue in un labirinto gli spettri antagonisti colorati e inghiotte, come tutto quello che incontra sul percorso, frutti, premi e oggetti d’ogni tipo. È l’allegoria più incisiva del nostro quotidiano, sempre vissuto di corsa. Sempre alla continua ricerca di qualcosa da conquistare. Fino all’infinito.
Pac-Man viene considerato qualcosa di più di un gioco ma una metafora diretta e pungente del capitalismo contemporaneo. È nel Guinness World Record come videogioco commerciale di maggior successo della storia ed icona planetaria con il suo merchandising. Il software originale è attualmente esposto al MoMA di New York.
Quando nel trentesimo anniversario, Google ha deciso di piazzare sulla sua homepage un doodle giocabile online dedicato proprio al videogame, si stima che siano state persi cinque milioni di ore di lavoro per giocare. Uno dei primi videogames in assoluto invece è Pong , le cui prime immagini appartengono al 1966, e giocato su Televisore, senza matrice di pixel, analogico.
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