“Discutere dei governi delle così dette democrazie: Inghilterra, Francia, Stati Uniti, è una semplice perdita di tempo, sino a che non si distingue tra teoria e fatto. Questi tre paesi sono controllati dagli usurai, sono usurocrazie o daneistocrazie, ed è perfettamente inutile di parlarne come se fossero controllati e governati dai loro popoli o dai delegati che rappresentano i loro popoli, o nell’interesse dei loro popoli.”  

Ezra Pound 1885-1972

La coincidenza, de facto, tra le democrazie e la deriva finanziaria del tardo capitalismo (prevista con acume da Marx) non significa che io abbia simpatie per qualsiasi totalitarismo di sorta. Bisogna essere stupidi o in malafede per non trovare odioso qualsiasi Stato che sorvegli, limiti arbitrariamente, condanni l’individuo senza una procedura di diritto per un’opinione o un gesto critico. Tuttavia, una dittatura esplicita è strutturalmente molto fragile, esposta sempre ad un rovesciamento… mentre la scimmiottatura democratica che convince i sudditi di essere “liberi”, di poter scegliere quando non ci sono che alternative mercantili possibili, fatte passare per lo stato di natura, è il trionfo durevole dello squallore mediocre di cui assaporiamo i frutti. La democrazia è  il più ambizioso dei traguardi spirituali ed è  purtroppo giocoforza constatarne il totale fallimento.

Detto questo, è meglio nuotare in una vasta latrina o annegare in uno stretto pozzo di champagne?