Settembre 2019: Fire! Orchestra – EXIT (2013)

Exit

 

Data di pubblicazione: Gennaio 2013
Registrato a: Fylkingen (Stoccolma)
Produttore: Mats Gustafsson
Formazione: Anna Högberg (sassofono alto), Fredrik Ljungkvist (sassofono baritono, clarinetto), Dan Berglund, Joe Williamson, Joel Grip (basso), Jonas Kullhammar (sassofono basso), Andreas Werliin, Johan Holmegard, Raymond Strid, Thomas Mera Gartz (batteria), Johan Berthling (basso elettrico), Joachim Nordwall (tastiere), Andreas Söderstörm, David Stackenäs, Sören Runolf (chitarra), Tomas Hallonsten (organo), Sten Sandell (piano, tastiere), Elin Larsson (sassofono tenore), Mats Gustafsson (sassofono tenore, tastiere), Mats Äleklint (trombone), Emil Strandberg, Magnus Broo, Niklas Barnö (tromba), Per Âke Holmlander (tuba), Mariam Wallentin, Sofia Jernberg (voce), Emil Svanängen (voce, chitarra)

 

Lato A

 

                               Part 1

 

Lato B

 

                              Part 2

 

Cos’è il jazz? Amico, se lo devi chiedere,
non lo saprai mai
(Louis Armstrong)

 

Dal punto di vista storico il jazz è stato una forma musicale, nata tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900, che univa le speranze dei neri, soprattutto degli schiavi afroamericani, che improvvisavano sia individualmente che collettivamente, musica e forme di canto. Qualcosa che nell’improvvisazione appunto trova la sua migliore forma di definizione, proprio perché è espressione di libertà, non si incasella in nessuna regola, e si lascia trasportare dal suono della musica.
Il jazz ha conosciuto moltissime varianti, molte evoluzioni, diversi incroci, nel corso della sua storia, e non ultimo, nel nuovo millennio, continua ancora a scavare solchi profondissimi, e soprattutto in maniera del tutto trasversale, nella cultura popolare.
Di particolare impatto è l’opera del supergruppo scandinavo Fire! Orchestra, che partendo proprio dal jazz, ha coniato uno stile assolutamente unico, sorprendentemente trasversale, improntato sulle lezioni del Miles Davis più eclettico di fine anni ’60, e in un certo senso del Frank Zappa più folle.
Di particolare impatto è stata l’opera Exit, che partendo proprio dal retroterra jazz, in due lunghe suite, percorre liberamente vie sonore rigurgitanti funky, soul, krautorock, senza disdegnare fascinazioni cinematiche. Pur senza rinunciare all’aspetto vocale, il disco dà l’impressione di volersi adattare all’improvvisazione vera e propria, e di lasciarsi condurre dalla magia che la musica sa ricreare.
L’effetto particolarmente “orchestrale” conferisce a questa musica un’armonia del tutto surreale, in un saliscendi umorale che nella prima parte si snoda sensuale e sinuoso, nella seconda parte, diventa incisivo e minaccioso.
Nel mondo musicale del nuovo millennio, un album come questo diventa un gioiello di vera e propria espressione artistica senza confini, che non guarda tanto al consenso di pubblico, quanto a quello dell’appassionato di musica, che nella musica appunto vede l’espressione più autentica e più vera della libertà d’espressione.

 

Settembre 2019: Fire! Orchestra – EXIT (2013)ultima modifica: 2019-09-09T10:05:58+02:00da pierrovox

Potrebbero interessarti anche...