Aprile 2018: Ry Cooder – PARADISE AND LUNCH (1974)

Paradise and lunch

 

Data di pubblicazione: 8 giguno 1974

Registrato a: Warner Bros Studios (Hollywood)

Produttore: Lenny Waronker & Russ Titelman

Formazione: Ry Cooder (voce, chitarra, mandolino), Milt Holland (batteria, percussioni), Jim Keltner (batteria), Russ Titelman (chitarra, cori), Chris Etheridge (chitarra), Ronnie Barron (piano, organo), Red Callender basso), John Duke (basso), Plas Johnson (sassofono alto), Earl Hines (piano), Bobby King, Gene Mumford, Bill Johnson, George McCurn, Walter Cook, Richard Jones, Karl Russell (cori)

Lato A

Tamp ‘em up solid

Tattler

Married man’s a fool

Jesus on the mainline

It’s all over now

Lato B

Medley: Fool for a cigarette/Feelin’ good

If walls could talk

Mexican divorce

Ditty wah ditty

Per essere pericolosa una canzone

non deve per forza avere un suono pericoloso

(Ry Cooder)

Artista poliedrico, eclettico, curioso, Ry Cooder è uno dei nomi di punta della musica folk popolare americana. Il suo lavoro pioneristico sul folklore americano, le prestigiose collaborazioni, la capacità di interessarsi a qualsiasi forma di cultura melodica e sonora, lo hanno portato ad estendere l’idioma meticcio del rock fino agli estremi confini. Pochi come lui hanno saputo coniugare la tradizione della canzone con le esigenze dell’incrocio con le altre cultura con spessore e genialità. Esattamente come ogni dannato genio, Ry Cooder ha fatto sì che la sua carriera attraversasse diverse fasi, ognuna particolarmente ispirata e dettata dalla curiosità creativa, lasciando tracce indelebili nella musica popolare americana e non.

Per poterlo in questa sede omaggiare col dovuto rispetto, ci dirigiamo verso quel disco ritenuto dalla stragrande maggioranza come il suo album migliore, ossia Paradise and lunch. Il disco è quasi interamente composto da reinterpretazioni di classici del passato, e presenta un solo pezzo autografo, ossia quella Tattler, che è senza discussione uno dei brani più belli mai scritti da lui. Cori gospel e archi sono l’enfasi sonora di qualcosa di inusuale in un pezzo rock, ossia la celebrazione dell’amore coniugale e della fedeltà. Il pezzo scivola via quindi metafisico e straordinariamente calibrato sulle restanti interpretazioni.

Chi pensa però che il resto del disco sia solo un concentrato di reinterpretazioni di brani altri si sbaglia, perché Paradise and lunch è molto di più di un semplice album di cover: ogni pezzo qui portato viene ripreso, riletto e reinterpretato secondo una visione del tutto personale, tanto che sembrerebbero partoriti dalla stessa penna dell’interprete. Ed è così che il traditional Tamp ‘em up solid posto in apertura si sposa col gospel e il rhythm and blues, con un gran lavoro di quadra tra sezione ritmica e chitarre, mentre Married man’s a fool di Willie McTell che viene da un passato arcaico, qui trova una dimensione rinnovata, ridisegnata per diventare un nuovo classico della canzone popolare. Il traditional Jesus on the mainline è un gospel ammaliante fatto di slide, grancassa, fiati, mandolino, organo. Il lato A si chiude con It’s all over now di Bobby Womack, portata al successo dai Rolling Stones, che ne fecero un pezzo di oscuro blues d’altri tempi, mentre qui viene girata soul. Straordinaria!

Il lato B si apre col variopinto medley che unisce Fool for a cigarette di Sidney Bailey e Feelin’ good di Jim Dickinson. Anche qui è festa per le orecchie, e ogni musicista fa la sua parte. If walls could talk di Little Milton vive di incroci sonori multietnici, tanto da poterci respirare aria caraibica ma anche africana. Mexican divorce da pezzo pop viene trasformato in un autentico classico, e si chiude il lotto con un’altra rivisitazione in chiave multietnica di Ditty wah ditty di Arthur Blake.

Ry Cooder quindi non sarà ricordato solo per essere stato un grande autore di grandi canzoni, o per le bellissime colonne sonore (in questa sede è d’obbligo citare quella di Paris, Texas di Wenders), ma anche soprattutto per essere stato un grandissimo interprete. Con Paradise and lunch ci ha dimostrato che interpretare non significa ripetere pedissequamente lo schema originale di un pezzo, ma rigenerare un’anima nascosta tra le pieghe di quel pezzo, e dargli una nuova vita. Che poi in fondo è proprio questo il segreto di chi fa musica!

Aprile 2018: Ry Cooder – PARADISE AND LUNCH (1974)ultima modifica: 2018-04-30T15:08:23+02:00da pierrovox

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