Pioneer PLX-1000

wimpymusicpioneer_plx_1000angle

Oggi parliamo di giradischi, precisamente del Giradischi, infatti anche se l’articolo si ripropone di dare spunti sul nuovo giradischi di casa Pioneer, il PL-X1000, inevitabilmente siamo costretti a tornare a parlare del Giradischi con la G maiuscola, ovvero del Technics 1200. Da queste poche righe si può intuire il taglio – per certi versi critico – dell’articolo.

Non nascondiamo l’amore e la passione che nutriamo per questo strumento storico a cui siamo molto legati, mitico oggetto presente da decine di anni nei migliori club del mondo e nelle case di migliaia di amatori audiofili e non. Per questo non ve la prendete se a volte malinconicamente metteremo a dura prova il prodotto recensito, che dopo l’annuncio “Panasonic cessa la produzione dei giradischi analogici e destina gli operai che li costruivano ad altre mansioni” si ripropone di sostituire quello che ora viene esposto nelle teche dei musei, ma allo stesso tempo conserva un posticino nei templi della musica affiancando effetteria e supporti digitali di nuova “gen”. Quella del vinile sembrerebbe una storia caratterizzata da cicli, che gode di alti e bassi nel mondo degli appassionati, ma che rimane per i professionisti un elemento da affiancare a nuovi media e formati.

Dai lontani anni ’70, data della messa in commercio del primo Technics 1200, molte aziende hanno provato a riprodurre o avvicinarsi al modello di casa Panasonic senza mai riuscire nell’intento. Il loro fallimento è stato nel non riuscire a cogliere a pieno le caratteristiche portanti di questo turntable, ovvero solidità e affidabilità senza precedenti in materia di precisione e qualità dei materiali. Queste poche righe di presentazione, poche al cospetto del grande successo di questo piatto, sono servite per calibrare la valutazione e il grado d’innovazione tecnicadel nuovo giradischi di casa Pioneer, il PLX 1000.

Iniziamo dicendo che il giradischi è un prodotto professionale per dj e per amatori, non è un prodotto entry level, anche se è la prima volta che la casa Pioneer si cimenta con un giradischi del genere, che per ora non sembrerebbe avere rivali sul mercato in quanto top di gamma. A prima vista, esteticamente il piatto è molto simile ai Technics SL 1200 classici, ne ricalca colori dimensioni e design. La differenza sostanziale a parte la satinatura della vernice che ricopre la superfice esterna, riguarda la presenza di alcuni pulsanti con sfondo led blu con cui impostiamo il pitch range ± 8 ±16 ±50 posizionati sopra la leva del pitch, anch’essa come nei SL1210 mk5 dotata di un reset pitch a pulsante, ma in questo caso non più analogico ma digitale. A molti la possibilità di poter usare questa strumentazione riguardante la velocità del piatto e quindi al tempo d’esecuzione del brano sembrerà molto utile.

Per quanto ci riguarda, siamo sempre riusciti a miscelare brani di ogni tipo e spesso molto differenti tra di loro in termini di BPM anche con il classico pitch presente nei Technics. Sicuramente ci saranno disc jockey che apprezzeranno questo tecnicismo, ma a nostro avviso il piatto Technics almeno esteticamente è più bello, visivamente più semplice, pulito e compatto. Non stiamo dalla parte dell’estetica über alless ma come in tutto anche l’occhio e in questo caso l’occhio “analogico” vuole la sua parte.

Pioneer PLX-1000

Pioneer PLX-1000

Passiamo al retro, girando il piatto sul suo piano longitudinale troviamo il comparto dedicato alle connessioni, output audio, massa per lo scarico della forchetta e presa di rete elettrica. Qui si nota subito una novità: tutta la cavetteria è completamente scollegabile dal giradischi e gli ingressi della parte phono RCA sono placcati in oro garantendo un’ottima fedeltà sonora. Probabilmente questo tipo di connessione è ereditiera della grande conoscenza tecnica in campo di lettori cd e cdj che contraddistingue Pioneer.

Mi sono sempre chiesto il motivo per il quale anche Technics non avesse adottato una strategia del genere, probabilmente perché i piatti di casa Panasonic sono costruiti e modellati nel tempo su un progetto che risale agli inizi degli anni ottanta e probabilmente perché in chiave di profitto la casa doveva tenere molto al reparto assistenza…

Per girare il piatto mi sono accorto che è un po’ più pesante dell’antagonista, nelle descrizioni tecniche si legge che è stato utilizzato dello zinco pressofuso che ne limita le vibrazioni etc… il peso dichiarato è di 13,1kg contro i 12kg e qualcosa della Technics. Ora io in fisica non andavo molto forte, ma so che in diversi locali del mondo, in uno in particolare che si trova al 103 di Gaunt Street, a Londra non badano molto al peso del giradischi perché li appendono direttamente ad un sistema di altalene ad elastico, proprio per evitare che i devastanti bassi che vengono diffusi dal nuovissimo impianto Martin Audio creino fastidiose vibrazioni, andando ad impattare dalla base fino al braccio del giradischi, che anche in questo caso è a forma di S come per il Giradischi d’eccellenza (ndr). Sicuramente un piatto più pesante è più stabile, ma per accorgersi di quanto questo influisce sul suono bisognerebbe suonare al “Ministry”.

Passiamo al motore: dichiarano dalla casa che è il motore per giradischi di questo tipo più potente sul mercato, quasi il doppio rispetto al motore al quarzo presente nei Technics1200. Un motore Brushless DC a tre fasi con trazione diretta (ci mancherebbe) con un’elevata coppia, regolazione al quarzo e sistema elettronico di frenata. Sembra la descrizione di una super car: alla prova il motore più potente si sente e anche la frenata immediata è notevole, ma a che pro? Anche settando bene il 1200 si poteva raggiungere un risultato abbastanza simile.

A questo punto, oggettivamente, il piatto sembrerebbe proprio un clone del 1200 di casa Technics. Probabilmente tutti si aspettavano un qualcosa di nuovo che andasse oltre l’upgrade tecnico di motore e cavetteria RCA, qualcosa che si integrasse con nuovo hardware Pioneer, qualcosa che fosse veramente innovativo, che spostasse in avanti l’asticella dei progressi fatti in campo tecnologico senza snaturare quello che era un ottimo prodotto analogico.

L’idea che ci siamo fatti è che, in realtà, dopo che tutti hanno gridato alla novità, al miracolo, ci si è pian piano accorti che Pioneer ricreando un piatto per certi versi identico al technis1200 stia adottando una strategia volta a conquistare quella fetta di mercato lasciata scoperta da casa Panasonic e che ora è gestita da chi ancora ha qualche pezzo in rimanenza nel magazzino (pochi) o chi vende l’usato (non so come facciano). In visione del fatto che questi pezzi ormai fuori produzione a breve finiranno di circolare troveremo sempre più spesso, soprattutto nelle case di chi inizia o nei club all’avanguardia, il PLX 1000 di casa Pioneer.

UN CLASSICO RINATO

Attingendo a cinquant’anni di esperienza nella realizzazione di giradischi di fascia alta, il modello PLX-1000 è un prodotto di precisione progettato appositamente per la cabina. Il risultato è un layout familiare con migliorie di prossima generazione, tra cui il sistema a trazione diretta (direct drive) e coppia elevata, controllo multi-pitch, qualità del suono e costruzione da discoteca nonché cavi audio e di alimentazione staccabili. Vanta una costruzione solida per un ottimo smorzamento delle vibrazioni e una riproduzione dell’audio ultra precisa di alto livello.

Abbina questo giradischi al tuo mixer DJM e avrai la configurazione perfetta per gli appassionati di giradischi e del vinile!

CARATTERISTICHE CHIAVE

  • GIRADISCHI

    Il direct drive a coppia elevata assicura che i brani raggiungano la velocità di rotazione di 33⅓ g./min. in soli 0,3 secondi, grazie alla coppia iniziale di 4,5 kg/cm (o più).

  • PROGETTAZIONE DEL SUONO ECCELLENTE

    Per prevenire la risonanza e le vibrazioni, il modello PLX-1000 presenta un telaio in zinco pressofuso di massa pensante. La parte inferiore dell’unità è rinforzata con resina di 8 mm di spessore oltre a un materiale di 9 mm di spessore alla base che smorza le vibrazioni. Per di più, il braccio isolato in gomma riduce gli effetti di microfonia, mentre la gomma e le molle nelle parti ammortizzanti dell’isolatore assorbono le vibrazioni esterne.

  • ACCELERA IL PASSO

    Il controllo del tempo multi-pitch consente di accelerare o rallentare all’istante la traccia alla velocità di rotazione di ±8%, ±16% e ±50%, mentre un semplice pulsante di reset consente di tornare immediatamente alla velocità di rotazione fissa di ±0%.

  • CONNETTIVITÀ FLESSIBILE

    I cavi audio e di alimentazione sono intercambiabili e offrono facili collegamenti e sostituzioni, mentre i jack RCA placcati oro professionali assicurano una bassa impedenza e una resa sonora di qualità strepitosa.

Pioneer PLX-1000ultima modifica: 2016-09-02T13:26:01+02:00da faciccio75