Armine, il valore aggiunto di essere unica

Armine, la modella di Gucci, risponde alle critiche - Corriere Nazionale

Grazie alla sua prima sfilata nel settembre del 2019, Armine Harutyunyan (foto) è diventata simbolo del fatto che anche un viso fuori dai canoni cui siamo usi può essere interessante. Originaria di Erevan, capitale dell’Armenia, Armine ha cominciato a lavorare come illustratrice e poi come scenografa per videoclip e pubblicità; notata per strada da una casting director alla ricerca di volti insoliti, è stata quindi catapultata su una passerella internazionale come quella di Gucci. Sul web però è diventata oggetto di body-shaming, e un sito polacco ha inventato un meme con il suo viso in cui chiede: “Usciresti a cena con lei?”, sottintendendo che sì, è una modella, ma decisamente brutta. A tal proposito Armine ha dichiarato di rispettare le opinioni altrui, sottolineando tuttavia che gli standard di bellezza sono cambiati. Del resto un’occhiata fugace al passato del fashion system rivela che negli anni ’60 la donna formosa fu soppiantata dalla modella cui dettero il soprannome di Twiggy (stecchino), mentre i ’70 videro l’avanzata di modelle spigolose alla Marpessa, che poi lasciarono il posto a corpi scultorei di irraggiungibile bellezza, come quello di Elle MacPherson, non a caso detta “The Body”.

La rivoluzione delle gambe - ART IS AN ATTITUDE

Twiggy

fuckrashida: “Naomi Campbell, Linda Evangelista, Marpessa Hennink, Judit Mascó, Karen Mulder, Gurmit Kaur Campbell, and… | Fashion, Dolce and gabbana, Fashion inspo

Marpessa

Elle Macpherson, una donna che non si ferma mai - Metropolitan Magazine

Elle MacPherson

Ma il sovvertimento dei canoni di bellezza era destinato a mutare ancora con l’arrivo in scena di Naomi Campbell, prima modella di colore a conquistare le copertine di Vogue e di Time, che incredibilmente ebbe come collega Kate Moss, in pratica il suo esatto opposto, con una fisicità non esattamente da passerella anni ’90.

Naomi Campbell : celebnsfw

Naomi Campbell

Kate moss nude photos Intense Anal – Estonoesyugoslavia

Kate Moss

Insomma, gli standard sono destinati a cadere e ora più che mai non è più tempo di omologarsi, ma di puntare tutto sull’unicità e perfino sul brutto; accade anche in campo musicale dove Lizzo, icona rap ed eroina della body positivity, si mostra senza filtri su Instagram. E se tutto questo non dovesse bastare, allora è il caso di ricordare che la splendida Valentina Sampaio è la prima transgender ad essere stata immortalata sulle copertine delle riviste di moda, e ha pure sfilato per Victoria’s Secret.

Lizzo chi è la cantante di Juice e cosa significano le sue canzoni

Lizzo

Valentina Sampaio Sizzles In Alexandre Herchcovitch For HOPE Lingerie F/W 2017 Campaign — Anne of Carversville

Valentina Sampaio

Donne e bellezza, un conflitto eterno. Ma si può uscirne

The 6 Million Dollar Story • Indulge into the photo-realistic paintings by Lee Price

Negli anni Novanta le chiamavamo top model, ragazze sulla cui bellezza c’era poco da discutere, al massimo si poteva preferire la bionda alla bruna, ma tutto finiva lì. Poi, pian piano, sono arrivati i social e hanno cambiato le carte in tavola: grazie al fotoritocco tutte le ragazze, anche quelle meno graziate da madre natura, sono diventate belle, e hanno finito col considerare l’artefatto un diritto. Ora però si sta facendo strada un nuovo concetto di bellezza: meglio accettarsi per come si è, difetti compresi ovviamente, e andarne fiere. Proposta concettualmente ineccepibile, se non fosse che si tratta, anche in questo caso, di un diktat perché a voler essere onesti la verità è un’altra: una donna deve sentirsi libera di piacersi oppure no, senza dar retta ai guru del momento. Direi che è un buon compromesso quello che gli anglosassoni chiamano body neutrality, ovvero riuscire a considerare il proprio corpo con neutralità, fino a rendersi conto che non è da esso che dipende l’identità di una persona, uomo o donna che sia.

Nota a margine: conflittuale anche il rapporto tra donne e cibo. Lee Price, autrice delle foto, se n’è occupata a livello artistico, spiegando che: “Quando ho difficoltà, nella mia vita il cibo è ancora il modo in cui affronto le cose”.

Di lei hanno scritto: “Sono alcuni anni che il complicato rapporto col cibo trova nelle opere iperrealiste della pittrice Lee Price, così dettagliate che si fa fatica a distinguerle da immagini fotografiche, una sua nuova mediazione. Anzi, una rivelazione che incrocia tecnica sopraffina e psicologia. Nel bagno (o addirittura a mollo nella vasca), sul letto, in salotto, per terra, in poltrona. Ovunque ci sono donne – anzi, spesso c’è lei stessa – alle prese con porzioni e quantità spesso del tutto fuori misura di cibo. Dalle angurie ai muffin, dai cereali al gelato, dalle torte ai noodles, dalle ciambelle donut alla frutta“.

 

Lee Price and her incredible series of self portrait paintings exploring eating disorders – Kelly Harrison

nettculture on Twitter: "Amazing realistic #paintings from #NewYork based #painter Lee Price @leepricestudio at https://t.co/IV8oRn1Yoa "Self Portrait with Raspberry Sorbet", oil on linen, 39 x 28", 2015, © Lee Price #art #LeePrice…

Wildlife Photographer of the Year 2020

PICS: Wildlife Photographer Of The Year 2020 Announced

A causa del Covid, la premiazione del Wildlife Photographer of the Year 2020 è andata in streaming; la competizione internazionale dedicata alle foto naturalistiche, e organizzata ogni anno dal Natural History Museum di Londra, ha visto in qualità di vincitore il russo Sergey Gorshkov che ha immortalato una tigre siberiana mentre abbraccia un albero (foto in alto, L’abbraccio). Madrina dell’evento la duchessa di Cambridge Kate Middleton. Tra i vincitori anche due italiani: Luciano Gaudenzio che ha fotografato l’Etna in eruzione, e Alberto Fantoni che ha vinto nella sezione Rising Star, dedicata ai giovani tra i 18 e i 26 anni.

Al friulano Luciano Gaudenzio il titolo di “Wildlife photographer of the year” da National Geographic – Friulisera

Luciano Gaudenzio, Etna

La foto che ha vinto il Wildlife Photographer of the Year - Il Post

Alberto Fantoni, Eleonora’s gift

Billie, che se ne frega

Billie Eilish vittima di body shaming: insultata sui social - Beauty - D.it Repubblica

Anche Billie Eilish, la popstar del momento, quella che con i suoi 18 anni ha già vinto le cinque categorie principali dei Grammy, è stata oggetto di body shaming dopo che su Instagram è apparsa una foto che la ritrae in abbigliamento casual, decisamente penalizzante a livello estetico. Ma perché gli odiatori rifiutano, con invettive pesanti, un corpo leggermente in sovrappeso ma decisamente normale? Vallo a sapere. La buona notizia è che Billie se ne frega, anche se ammette di essere ferita dai commenti poco lusinghieri. Tuttavia, gli insulti non la fermano: è diventata paladina dell’inclusione e della diversità, e tanti giovanissimi le sono grati, dimostrando di essere dalla sua parte con l’hashtag #billieeilishisloved. Da notare che Billie appare spesso vestita in Gucci, ma non si può, in nome della sanità mentale, pensare esclusivamente ad essere glamour.

Le piccolissime che spopolano sui social (e piacciono ai nerd)

Non solo cani e gatti, ma anche creature infinitamente più piccole riescono ad appassionare gruppi social numerosi: parliamo delle formiche, al centro della curiosità e dello studio di giovani, meno giovani e nerd, incantati da questi insetti con un microcosmo tanto ben organizzato da fare apparire il nostro un neofita della disciplina e della lungimiranza. Osservarle mentre sono in movimento o nel periodo di sciamatura è un hobby che conta solo su Ants Italia 2500 iscritti al sito, e oltre 7000 al canale video. Per entrare a far parte di questo gruppo non basta la passione tout-court per gli imenotteri, ma bisogna condividerne gli aspetti etici. È scritto: “Mai liberare in natura colonie cresciute in cattività. Semmai è preferibile cederla a un altro utente lasciando un annuncio sul gruppo oppure sopprimerla. La distruzione di formicai con lo scopo di raccogliere e salvare regine è eticamente scorretta. Le regine vanno raccolte durante le sciamature e sempre in maniera limitata”. Molti appassionati, purtroppo, devono fare i conti con conviventi e affetti vari, giacché le formiche, quando tenute in casa, nella stragrande maggioranza dei casi non sono viste di buon occhio; un escamotage che potrebbe rivelarsi risolutore è suscitare meraviglia in quelle menti poco inclini al compromesso, rivelando, ad esempio, che non tutte le formiche lavorano, ma lo fanno solo le più anziane, le cosiddette esploratrici, che procacciano il cibo e mettono a repentaglio la propria vita per salvaguardare quella delle più giovani. E se non dovesse bastare, si potrebbe tirare in ballo la formica regina che depone fino a cento uova al giorno per un ciclo di vent’anni, o menzionare la formica più veloce del mondo che percorre un metro al secondo, coprendo una lunghezza 108 volte il suo corpo. Gli ant-friend che non riescono nell’intento, trovano piena soddisfazione partecipando alla manifestazione Entomodena che si tiene due volte l’anno a Modena.

Le matricole al tempo del Covid

Bicocca per la cittadinanza: servizi contro stress da Coronavirus

Le matricole universitarie non sapranno mai cos’era il rito iniziatico di una volta, quello che segnava l’affrancamento dalla vita in famiglia con tutte le sue regole spesso asfissianti, e apriva a un percorso esistenziale nuovo ed entusiasmante. Anche se le immatricolazioni hanno retto in tutta Italia, a causa del Covid la vita universitaria ha subito uno shock e si è snaturata: non tutti gli atenei hanno scelto la formula blended, ovvero il compromesso metà online e metà in presenza, per cui tanti studenti neppure conoscono l’edificio di pertinenza della propria facoltà. L’unica nota positiva arriva dal fatto che le lezioni online sono diventate preziose per studenti lavoratori e disabili, ma tutti gli altri lamentano continui cali di attenzione dovuti alle notifiche del cellulare e, soprattutto, anelerebbero a quella socialità assicurata dalla presenza. Le matricole più ottimiste, però, fanno notare che grazie ai gruppi su Facebook e WhatsApp è più facile scambiarsi informazioni sia sulle lezioni che sulle attività extrauniversitarie (cioè sugli eventi organizzati rispettando le norme di sicurezza), e c’è perfino chi non esita a passare gli appunti. Un chiaro segnale di altruismo che aiuta a sentirsi meno soli.

foto: Università Milano Bicocca

Riapriamo le sale cinematografiche

la dolce vita

Il nuovo Dpcm ha stabilito che le sale cinematografiche devono restare chiuse fino al 24 novembre. Un vero peccato, innanzitutto per gli addetti ai lavori e poi per un particolare tutt’altro che trascurabile: prima della pandemia l’industria cinematografica stava rivivendo un’età dell’oro, giacché nel 2018 i botteghini mondiali hanno incassato oltre 41 miliardi di dollari. Per quanto riguarda l’Europa poi, essa è diventata una meta privilegiata degli studios hollywoodiani, grazie ad incentivi mirati; l’Italia, ad esempio, concede alle compagnie di produzione un credito d’imposta del 30% ed è quindi naturale che le major optino per teatri di posa quali Cinecittà e Pinewood Studios (Regno Unito). Dunque, riapriamo al cinema, riapriamo al sogno.

Nota a margine: il portale di viaggi Expedia ha calcolato che Napoli ha guadagnato dalle fiction L’amica geniale e Gomorra un 25% in più di prenotazioni nel secondo trimestre del 2019 rispetto all’anno precedente, e Verona, grazie alla serie Mentre ero via un + 20%.