Pillole di riflessione… Voglio

VOGLIO

Quanta forza, quanti progetti, quante speranze racchiude questa parola, che tante volte ho sentito pronunciare dagli altri e molto meno da me stessa.

Ricordo quando, ancora piccola, con la scrittura incerta usai questo termine nel formulare la mia letterina a Babbo Natale.

Mi fu risposto, dal Babbo Natale improvvisato al momento, che «la parola voglio non esiste neanche nella casa del re. Si dice desidererei…».

Ma desidererei non ha la stessa potenza di voglio, la stessa capacità di farti smuovere il mondo…

Fu allora, probabilmente, che – inconsciamente – cominciai a pensare che io alla vita dovevo chiedere “permesso” prima di fare un passo avanti; che dovevo scegliere tra ciò che mi offriva, anche con fare distratto, piuttosto che pretendere ciò che credevo mi spettasse.

I genitori-Babbo Natale, a volte, nell’educare i figli dovrebbero fare più attenzione alle risposte che danno loro, calibrandole in base alla sensibilità di quest’ultimi, al loro carattere.

Fortunatamente, crescendo, si comprendono meglio tante cose. Soprattutto si impara a trovare il proprio modo di stare al mondo, quello più congeniale o più indolore. Certi imprinting, però, restano e per superarli bisogna un po’ scardinarsi.

Ecco mi sono scardinata e ho imparato a pensare “VOGLIO”… Dirlo mi rimane un po’ più difficile; ma talvolta ho l’impressione che il danno ormai sia stato fatto…