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FVG e scuola, se qualcuno vuole le scuole con i presepi, crocefissi e recite della natività

Anno 2017, terzo millennio, XXI secolo cosa di meglio che avere le scuole piene di crocefissi, di presepi e recite della natività?

Tradizione, benedetta tradizione, sia sempre lodata. Certo, è vero che per alcuni ordini e gradi di scuola il crocefisso dovrebbe esserci grazie a quell’atto di benevolenza fatto dal fascismo alla Chiesa che è sopravvissuto alla seconda guerra mondiale, alla caduta della Monarchia ed alla Prima Repubblica e morte della Seconda Repubblica.  E’ stato chiesto da un consigliere regionale insieme ad altri suoi colleghi alla Giunta del FVG di attivarsi “presso l’Ufficio Scolastico Regionale, nel pieno rispetto del principio dell’autonomia scolastica, affinché venga eseguita una verifica su quanti istituti scolastici in regione abbiano tolto il crocefisso dalla aule scolastiche e su quanti abbiano rinunciato in passato, o intendano rinunciare in futuro, a celebrare le festività natalizie anche attraverso l’allestimento del tradizionale albero di Natale e del Presepe”.La religione di Stato non esiste più in Italia, grazie a dio, quel dio che se per caso bestemmi, che per miliardi di persone manco esiste, vieni processato pubblicamente ed in Italia rischi una sanzione amministrativa.

Qualcuno pensa che in Italia siano sotto attacco le nostre tradizioni. Quali sarebbero queste tradizioni sotto attacco? In che modalità? Laicità, questa bella parola, ricorda qualcosa? La Costituzione? Certo in una regione dove a Gorizia si vuole mettere una targa per ricordare le vittime del terrorismo “islamico” quando si è detto in mille modi che si tratta di terrorismo islamista, perchè i musulmani tra le altre cose ne sono le principali vittime, o a Trieste si dedica una statua su quel mistero dell’austronostalgia ad una imperatrice ultraconservatrice e supermegacattolica, di che cavolo stupirsi?

Vogliamo mettere in discussione la famiglia tradizionale? Maria, concepita da un fascio di luce, il vecchietto Giuseppe, e Gesù? In un mondo dove vengono criminalizzati gli omosessuali? Dove l’omofobia è un reato, un razzismo, da non reprimere? Da nascondere?

E chi di noi non è cresciuto con la recita della natività? Si ricorda nella richiesta d’intervento.

Io non ci sono cresciuto, ad esempio, almeno a scuola, e molti di quelli che ci sono cresciuti quel giorno lo hanno rimosso. Esperienza da dimenticare. La scuola è un luogo pubblico e laico, non confessionale, non si recitano le preghiere a scuola, non più, certo ancora oggi si insegna la religione cattolica, cosa che non dovrebbe più essere e dove l’ora di alternativa ancora oggi viene osteggiata in tutti i modi. Ma anche questa ha il suo tempo contato. Ora ognuno è libero di credere quello che vuole, di pregare per chi vuole, la religione è una questione privata, che deve rimanere fuori dalle nostre scuole, qualsiasi essa sia.

Marco Barone