Urgenze per la buona scuola – Quattro consigli

Con un augurio vivissimo di buon lavoro chiediamo al nuovo ministro Fedeli di correggere gli errori della Giannini e di Renzi. Ecco quattro consigli

  1. L’organico di potenziamento non serve a nulla nella scuola. E’ da sempre che ogni docente si prende il suo gruppo di alunni e se li porta attraverso gli anni in un cammino di crescita, cresce insieme a loro e poi li affida con la gioia di aver svolto il suo lavoro con competenza al docente successivo. Se poi vuole e ha tempo, insieme all’orario-lezione si dedica all’orario-potenziamento.
  2. Tutte le regole sono saltate e non ci sono più sicurezze per i docenti. Si comincino a rimettere i paletti. Prioritariamente vengono i docenti di ruolo. al di fuori dei vincoli triennali o quinquiennali, che in questo momento di assestamento non servono a nulla: a questi si dia la titolarità vicino casa secondo la disponibilità o almeno come diritto prioritario nel tempo senza blocchi inutili.
  3. Seconda priorità si dia a tutti i vincitori di concorso, anche a quelli che hanno superato sia gli scritti sia gli orali, la possibilità di avere la cattedra vicino casa. Pur contestando il modo come si sono svolti i concorsi, questi hanno capito i meccanismi, si sono impegnati e meritano il premio alle fatiche.
  4. Superando la diversificazione tra organico di diritto e di fatto, si vedano i bisogni effettivi di posti nell’arco dei prossimi tre anni,  e si continui con le regole vecchie: metà di assunzione per  chi ha più servizio e metà per chi vince i concorsi in attesa di riiscrivere le nuove regole di assunzione che però devono essere condivise anche da chi lavora nel mondo della scuola. Resta sempre valido il principio che se un docente presta servizio come supplente per più anni, acquisisce il diritto ad essere assunto Antonino Mondino