Francesco Sicignano: sparò e uccise un ladro, archiviata l’accusa di omicidio

  • Francesco Sicignano, nell'ottobre del 2015 sparò ed uccise un uomo di origine albanese che era entrato nella sua abitazione
  • Gjergi Gjonj con la compagna (foto da Facebook)
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Francesco Sicignano, di Vaprio d’Adda, nel Milanese,  uccise a colpi di pistola un ladro di origine albanese che la sera del 20 ottobre del 2015 si era introdotto nella cucina della sua villetta. Il suo divenne un caso politico: il pensionato si candidò con Forza Italia a Milano alle elezioni amministrative del giugno 2016.  Il gip Teresa De Pascale, come aveva chiesto la Procura, ha deciso di archiviare la posizione di Francesco Sicignano, accusato di omicidio volontario per la morte del 22enne Gjergi Gjonj.

Il giudice ha ritenuto che quella di Sicignano,  sia stata legittima difesa. A opporsi alla richiesta di archiviazione, presentata dai pm Alberto Nobili e Antonio Pastore, erano stati il padre e la madre di Gjergi Gjonj, rappresentati dall’avvocato Teodor Nasi. Ritenevano che Sicignano avesse sparato quando il 22enne era ancora sulle scale esterne della villetta e non nella cucina dell’abitazione, come aveva raccontato il pensionato subito dopo i fatti.

All’inizio dell’inchiesta gli inquirenti avevano ipotizzato che Sicignano, quella sera del 20 ottobre 2015, avesse sparato quando il ladro non era ancora entrato nella casa ma si trovava sulle scale esterne. Il medico legale nominato dai pm, poi, oltre ai Ris di Parma, ha accertato che la dinamica della morte poteva essere compatibile con la versione di Sicignano, che aveva detto di aver sparato in casa
per difendersi.

Il proiettile, secondo il medico legale, ha sfiorato il cuore del 22enne attraversando il corpo senza colpire

Gjergi Gjonj con la compagna (foto da Facebook)

Gjergi Gjonj con la compagna (foto da Facebook)

direttamente l’organo. Per questo Gjergi Gjonj nella ricostruzione della Procura potrebbe essere rimasto in vita forse quasi per un minuto. Il tempo necessario per trascinarsi fuori dalla cucina e, attraverso un percorso tortuoso, raggiungere le scale esterne, dove poi sarebbe morto.

Per il legale dei familiari della vittima, invece, si trattò di omicidio volontario e nella ricostruzione “parziale” dei pm ci sono “numerose incongruenze”. Secondo il difensore, che ha depositato una memoria di oltre 40 pagine, il 22enne “è stato ucciso sulle scale, fuori dall’abitazione, e poi il proiettile è stato buttato nel soggiorno di casa”.

Dubbi che non hanno trovato riscontri nel corso delle indagini. Il medico legale nominato dalla Procura, infatti, aveva stabilito che la versione del Sicignano fosse compatibile con quanto è accaduto.

A questo punto sono curioso di sapere una cosa: se il Sicignano, padrone della casa “visitata” dall’albanese chiedesse “Lui”  i danni alla famiglia del ladro, cosa direbbero questi parenti “affranti?”,  oppure è un’usanza delle loro parti andare nelle case di notte, passando dalle finestre? cos’è, un tipo di “amicizia alternativa”???.

fonte web

Francesco Sicignano: sparò e uccise un ladro, archiviata l’accusa di omicidioultima modifica: 2017-12-12T13:01:40+01:00da IlMambrucco

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2 Risposte

  1. racso1978 scrive:

    Merita una medaglia d’oro altro che storie c’e bisogno di gente come lui GRANDE

  2. mlannes scrive:

    E ci mancavano i parenti del ladro che chiedono il risarcimento …
    Solo in un paese con dei politici che fanno delle leggi di merda (vedi quella sulla legittima difesa ) invece di tutelare i cittadini onesti che si vedono violare casa e altro da questi personaggi che neanche dovrebbero stare in Italia
    Ci mettono in condizione di dover risarcire chi ci ha offesi
    Invece di inasprire le pene e mandare a casa questi bastardi a calci in culo
    Controlliamo le frontiere e non facciamo entrare cani e porci